Nel corso della trasmissione Ignoto X di Pino Rinaldi, il difensore di Massimo Lovati (ex avvocato di Andrea Sempio), Fabrizio Gallo, ha praticamente smontato la solidità dello scontrino presentato come possibile prova a sostegno dell’alibi del giovane nel delitto di Garlasco.Secondo il legale, quel documento «potrebbe trasformarsi in un indizio di colpevolezza» se non supportato da riscontri oggettivi. «Se io consegno uno scontrino, io mi colloco nel giorno, nell’ora e nel luogo in cui l’ho preso. Se non ci sono prove, come celle telefoniche o telecamere, che dimostrino la presenza a Vigevano, quello scontrino è carta straccia”, ha spiegato Lovati.L’avvocato ha inoltre ricordato che anche Alberto Stasi fu portato a processo dopo aver fornito un alibi ritenuto non veritiero, sottolineando come gli elementi di difesa, se deboli, possano trasformarsi in indizi di reità.
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