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  • 2 giorni fa
(askanews) - Uno tsunami di novità. Nel 2026 Jovanotti rimette il mondo in moto. Pedala, canta, sogna, attraversa paesi e città come un esploratore del presente. Ed ecco che arrivano un album, un tour mondiale nei festival e il party in Italia.

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«Sono un sacco di novità, troppe novità forse no, dai non è mai troppo quando c'è della vita e delle cose belle. Allora, l'album, iniziamo dall'album. Qualche settimana fa, parliamo di due settimane fa, sono stato a New York e volevo raccogliere delle idee in studio. Ho preso uno studio di registrazione per una settimana. Attraverso Instagram e social network e anche alcuni contatti che avevo in città ho coinvolto dei musicisti diversi dell'area di Brooklyn, del Queens, di Harlem e ho fatto delle session in studio con loro in uno studio vintage quindi completamente analogico con un nastro 16 piste degli anni sessanta con degli strumenti formidabili e ogni giorno sentivo che nascevano delle cose che non erano però degli appunti, come era nella mia intenzione, ma erano proprio delle canzoni, delle canzoni finite, anche un po' imperfette, con degli errori dentro, ma degli errori belli, degli errori vivi in un mondo di musica perfetta, di auto tune, di grande tecnologia, di strumenti digitali che ti permettono di correggere tutte, di far cantare tutti come se fossimo dei usignoli. In realtà l'idea di fare un disco così un po' istintivo, istintivo e di cogliere quell'istinto di fotografarlo mi è piaciuta, ho sentito che quello era un disco, è un disco, sono tornato in Italia e ho detto pubblichiamolo così com'è, non tocchiamolo, è perfetto, è perfetto nel suo essere imperfetto e quindi l'ho chiamato Niuiorcherubini perché è un disco che sente molto la città, non poteva nascere da nessun'altra parte e quindi ha un'identità legata proprio alla grande mela, la grande mela, la città delle città, New York».
Jovanotti: «Sette eventi live nel sud Italia risalendo fino a Roma»
Questo disco è anche un buon punto di partenza per un grande viaggio in giro per tutto il mondo nei Festival iniziando dall'Australia. «Sarà una specie di grande rincorsa, una lunga rincorsa per saltare poi tra le braccia del mio amato pubblico. Sarà proprio come nei film, quando ci si ritrova. E ci ritroveremo in sette eventi, feste importanti, grandi, che faremo il giro per l'Italia a partire dalla Sardegna, percorrendo tutto il sud, solo il sud, e risalendo fino a qua, fino a Roma. Questa sarà la città più nordica che faremo, si chiamano Jova Summer Party, soneremo nei prati negli spazi dove di solito non si suona costruiremo proprio un villaggio che diventerà un festival ogni volta diverso con ospiti diversi con il mio set e con un con una scenografia che vi stupirà e ci andiamo a divertire, dai, ci andiamo a divertire».

Un ritorno alla grande con tanta fame di musica ed emozioni ma alla base ci sono grande professionalità, impegno e passione. «Mi viene da voi, mi viene dal fatto di fare una cosa e di vedere che questa cosa incontra la simpatia di qualcuno, di tanti e quindi si alimenta, cresce e questa cosa succede da sempre».
In bici dopo il grave infortunio: «La paura c'è ma la gioia è più forte»
Risalito in bici dopo il grave infortunio, guarda avanti. «Ma sì, un po' sì, la paura sarebbe stupido eliminarla dalla propria vita, la paura è utile, la paura è un dispositivo del quale noi non possiamo fare a meno, l'evoluzione ci ha fornito della paura proprio per stare attenti non per bloccarci. Quindi la paura c'è ma c'è qualcosa che più forte della paura che è la gioia, il piacere di fare una cosa che ti piace».

Un rapporto col pubblico è sempre più forte ed emozionante. «Con l'età mi commuovo come i vecchi, sento che i vecchi piangono, mio padre l'ultimo periodo della sua vita piangeva sempre quando ripensava le cose belle della vita e io comincio a entrare in quella fase in cui mi commuove vedere un ragazzino che ho visto crescere con la mia musica adesso essere grande, magari con un bambino sulle spalle al mio concerto. Questa cosa qua mi commuove, mi fa sentire grato. Non è emozione, emozione è troppo vaga, la commozione è qualcosa di distruggente, qualcosa che ha dentro anche un sentimento di perdita, perché ti rendi conto che quelle cose belle vanno via».

Di Alessandra Velluto

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Trascrizione
00:00Uno tsunami di novità, nel 2026 Giovanotti rimette il mondo in moto, pedala, canta, sogna, attraversa paesi e città come un esploratore del presente ed ecco che arrivano un album, un tour mondiale nei festival e il party in Italia.
00:20Troppe novità forse? No, non è mai troppo quando c'è della vita e delle cose belle. Allora, iniziamo dall'album. Qualche settimana fa, parliamo di due settimane fa, non tanto, sono stato a New York e volevo raccogliere delle idee in studio.
00:39Ho preso uno studio di registrazione per una settimana e ho fatto delle session in studio con loro in uno studio vintage, quindi completamente analogico, con un nastro 16 piste degli anni 60, con degli strumenti formidabili.
00:56Vabbè, e ogni giorno sentivo che nascevano delle cose, che non erano però degli appunti come era nella mia intenzione, ma erano proprio delle canzoni, delle canzoni finite, anche un po' imperfette, con degli errori dentro, ma degli errori belli, degli errori vivi.
01:14In un mondo di musica perfetta, di autotune, di grande tecnologia, di strumenti digitali che ti permettono di correggere tutto e di far cantare tutti come se fossimo degli usignuoli, in realtà l'idea di fare un disco così, un po' istintivo e di cogliere quell'istinto e di fotografarlo, mi è piaciuta.
01:35Ho sentito che quello era un disco, è un disco. Sono tornato in Italia e ho detto pubblichiamolo così com'è, non tocchiamolo, è perfetto. È perfetto nel suo essere imperfetto.
01:47E quindi l'ho chiamato New York e Rubini, perché è un disco che sente molto la città e non poteva nascere da nessun'altra parte.
01:56Questo disco è il punto di partenza di un grande viaggio in giro per tutto il mondo nei festival, iniziando dall'Australia.
02:03Una specie di grande rincorsa, lunga rincorsa, per saltare poi tra le braccia del mio amato pubblico.
02:11Sarà proprio, come sai, quando si sale, come nei film, quando ci si ritrova.
02:17E ci ritroveremo in sette eventi, feste importanti, grandi, che faremo in giro per l'Italia, a partire dalla Sardegna,
02:26percorrendo tutto il sud, solo il sud, e risalendo fino a qua, fino a Roma.
02:33Questa sarà la città più nordica che faremo.
02:37Si chiamano Jova Summer Party.
02:40Suoneremo nei prati, negli spazi dove di solito non si suona.
02:44Costruiremo proprio un villaggio che diventerà un festival, ogni volta diverso, con ospiti diversi,
02:51con il mio set e con una scenografia che vi stupirà.
02:57E ci andiamo a divertire, dai, ci andiamo a divertire.
02:59Un ritorno alla grande, con tanta fame di musica ed emozioni, ma alla base ci sono grande professionalità, impegno e passione.
03:08Mi viene da voi, mi viene dal fatto di fare una cosa e di vedere che questa cosa incontra la simpatia di qualcuno, di tanti.
03:17E quindi si alimenta, cresce e questa cosa succede da sempre.
03:21Risalito in bici dopo il grave infortunio, guarda avanti.
03:25Ma sì, un po', sì, dai, la paura sarebbe stupido eliminarla dalla propria vita.
03:31La paura è utile, la paura è un dispositivo del quale noi non possiamo fare a meno.
03:37L'evoluzione ci ha fornito della paura proprio per stare attenti, non per bloccarci.
03:43Quindi la paura c'è, ma c'è qualcosa che è più forte della paura, che è la gioia, il piacere di fare una cosa che ti piace.
03:51Il suo rapporto col pubblico è sempre più forte ed emozionante.
03:55Lo vivo sempre con più emozioni, addirittura con l'età mi commuovo, come i vecchi.
04:03Senti che i vecchi piangono, no?
04:04Mio padre in ultimi anni della ferita piangeva sempre, quando ripensava le cose belle della vita.
04:10Io comincio a entrare in quella fase in cui mi commuove vedere un ragazzino che ho visto crescere con la mia musica,
04:19adesso essere grande, magari con un bambino sulle spalle, al mio concerto.
04:24Questa cosa qua mi commuove, mi fa sentire grato.
04:27La parola non è emozione, l'emozione è troppo vaga, la commozione è qualcosa distruggente,
04:32è qualcosa che c'ha dentro anche un sentimento di perdita, no?
04:37Perché ti rendi conto che quelle cose belle vanno via.
04:41Grazie a tutti!
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