TORINO (ITALPRESS) - "Se vogliamo che l'avvocato sia un interprete vivo della cultura del suo tempo, fortemente radicato nella nostra cultura giuridica, ma anche con la testa verso il futuro per l'affermazione dei nuovi diritti, era indifferibile una riforma dell'ordinamento della professione forense, di cui abbiamo raccolto la delega, per rafforzare l'indipendenza e la libertà dell'avvocato, rafforzare il segreto professionale, aggiornare la disciplina dei compensi per garantire l'equo compenso a tutti gli effetti. Nell'esercizio della professione possiamo avere una dimensione anche industriale, ma il sapere artigianale dell'avvocato è garantito dall'equo compenso, perchè mai saremo dipendenti di grandi organizzazioni industriali". Così Andrea Delmastro, sottosegretario di Stato per la Giustizia, intervenuto oggi all'apertura del Congresso Nazionale Forense a Torino.
00:00Direi in particolar modo come siamo partiti con la legge dell'equocompenso per garantire dignità soprattutto ai giovani avvocati ma in genere al mondo dell'avvocatura e abbiamo concluso in questi giorni con la delega per la riforma dell'ordine della professione forense.
00:20Lo dico senza alcuna falsa modestia, anzi con un pizzico d'orgoglio, una riforma che abbiamo raccolto dagli ordini degli avvocati perché è finita l'epoca statocentrica, statolatrica, per cui noi politici diciamo come devono organizzarsi gli ordini, il mondo delle professioni, i corpi intermedi.
00:41I corpi intermedi e gli ordini professionali hanno il diritto di auto-organizzarsi, abbiamo raccolto, abbiamo rovesciato il motto cartesiano del cogito a consumo, abbiamo ascoltato, raccolto, abbiamo solo verificato che talune richieste corporative non entrasse in conflitto con l'interesse generale.
00:59Sono orgoglio di poter dire che non venera una di questo tipo e abbiamo concluso un percorso importante che rafforza libertà e indipendenza dall'avvocato, rafforza il segreto professionale, cambia il tirocino e l'accesso alla professione, regola il regime delle incompatibilità, ovvero sia rafforza la dignità dell'esercizio dell'attività professionale dell'avvocato.
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