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  • 6 giorni fa
MILANO (ITALPRESS) - Dopo più di vent’anni di ESG sta emergendo il sistema. Le 3 dimensioni della sostenibilità, racchiuse nell’acronimo ESG, stanno evidenziando le loro dirompenti potenzialità nello scenario economico-geopolitico mondiale. Dopo l’abuso da parte di molti, ora si entra nell’era della vera sostanza. La necessità di semplificazione per le PMI con OMNIBUS si deve al mutato contesto geopolitico, molto diverso dal 2018 quando tutto è iniziato. Ma attenzione al valore della doppia materialità nella rendicontazione non finanziaria perché permette di misurare e valutare in modo più approfondito e con questo l’Europa sta facendo un ulteriore passo importante a cui anche la Cina è molto interessata. Chi ne beneficerà? Chi ha migliore visione e conoscenza. L’EFRAG, l’ente tecnico di supporto alla Commissione Europea, con lo standard ESRS, aumenta l’impegno al fine di facilitare le micro, piccole e medie aziende, che sono un asset portante dell’economia del vecchio continente. L’importanza di avere un sistema europeo e il valore della trasparenza con una visione più attenta della governance sul lungo periodo sono asset fondamentali per tutto e tutti, soprattutto in un mondo sempre più competitivo. Nell’episodio 64 di Focus ESG Chiara Del Prete, Chairwoman EFRAG Sustainability Reporting Technical Expert Group, Vera Palea, docente ordinaria di Economia Aziendale all’ Università di Torino e responsabile scientifica del gruppo di lavoro GRINS su sostenibilità di impresa e creazione di valore dei territori, e il giornalista Marco Marelli si entra nel merito anche degli standard volontari per le PMI, dopo Omnibus e stop the clock che non significa una riduzione di attenzione.
fsc/gsl

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Trascrizione
00:00Ben ritrovati da Marco Marelli e da tutta la redazione di Focus SG. In questa puntata
00:16parliamo dell'importanza della trasparenza informativa e degli standard volontari per
00:21le PMI. Ringraziamo subito le nostre ospiti, la dottoressa Chiara Delprete, chairwoman
00:27di Efrag e la professoressa Vera Palea, professoressa di economia aziendale dell'Università di
00:34Torino. Grazie di essere qui con noi. Partiamo subito con un servizio che abbiamo preparato
00:40di inquadramento su quanto sta succedendo sulla dimensione sociale in Europa ma anche nel mondo
00:45e su quanto sono strategiche le dimensioni della sostenibilità ESG.
00:57Gli investimenti green sono tanto cresciuti, soprattutto dopo il Trattato di Parigi del
01:022015, sia quelli europei sia quelli USA. Ma quello che più colpisce è la crescita dei
01:09fondi sostenibili evidenziati nella curva gialla, più 450%.
01:14Tante risorse investite hanno spinto settori come energia, automotive ma anche altre manifatture
01:22a cambi di rota decisi più di pancia che di testa. I risultati nella UE, diciamolo, non sono
01:30sempre stati positivi, soprattutto per la dimensione sociale. Bosch ha ridotto di oltre 10.000 persone
01:36nel 2024 la sua forza lavoro e ha annunciato tagli per altri 13.000 dipendenti. Il gruppo Volkswagen
01:43ha annunciato che circa 20.000 dipendenti hanno aderito a un programma di uscita volontaria,
01:48ma soprattutto ha già chiuso lo stabilimento che era stato definito modello, quello dedicato
01:53alle Audi elettriche di Bruxelles in Belgio. Ford ha ridotto la sua presenza in Europa
01:59e General Motors è sparita dal vecchio continente. In Germania, in queste ore, si parla di oltre
02:05100.000 posti di lavoro persi. In Italia abbiamo avuto società energetiche leader che hanno
02:12cambiato pelle come ERG, ma c'è molta opacità nell'impatto sociale da parte del management scelto
02:17dalla famiglia Garrone. Abbiamo visto nascere nuove realtà definite green che poi hanno
02:23chiuso come il produttore di moto elettriche energica. E abbiamo assistito anche a passerelle
02:29di politici a favore di nebulose iniziative come la Silke V in Emilia, che è evaporata
02:33come neve al sole prima di partire. Con il passaggio da Biden a Trump, con le sue dichiarazioni
02:40piccate sugli investimenti green, vediamo ora flussi in negativo negli USA. Una decelerazione
02:46nella UE, ma non in Oriente, perché nella transizione la Cina ha tante aziende fortemente
02:52esposte e leader nei mercati di appartenenza.
02:57Non a caso, ricordiamo che proprio il 15 agosto il presidente cinese Xi Jinping ha enfatizzato
03:03le azioni a favore della sostenibilità. E lo ha ripetuto all'ONU nel suo ultimo intervento
03:09pochi giorni fa. Recentemente abbiamo incontrato Stella Li, Executive Vice President di BID,
03:17produttore leader di auto elettriche e produttore anche di batterie. Ha parlato di massimo impegno
03:23su SG e carbon neutral proprio a noi di E-Focus SG, come mai si era visto. Come lei, anche
03:30molte altre aziende, sempre cinesi, si sono fortemente esposte sulle tematiche SG. In primis
03:35la numero uno Cattle, rating AAMS-C SG. E attenzione, non c'è solo la Cina che persegue
03:44il green. Anche la Corea, con molte sue importanti realtà che sono leader in diversi settori.
03:53L'Europa, da dove tutto era partito, ora si trova a discutere tra chi auspica un piede
03:58sul freno e chi invece uno sull'acceleratore.
04:07Dottoressa Delprete, ci aiuti a capire qual è il compito di EFRAG e come si sta muovendo?
04:12Grazie.
04:13EFRAG è stato identificato nella direttiva CSRD come lente responsabile per la predisposizione
04:21dei principi di rendicontazione di sostenibilità europei, ISRS. Fondamentalmente l'importanza
04:28di questo lavoro risiede nel fatto che per muovere gli investimenti necessari alla transizione
04:34è necessario avere trasparenza e dati attendibili e comparabili. Un po' come si usano i dati del
04:44bilancio e quindi avendo una qualità dello stesso tipo. Quindi con questo spirito ci siamo
04:50mossi per dotare l'Europa di un sistema di regolamentazione di secondo livello che desse
04:57degli standard capaci di dare una qualità simile alle informative di bilancio. Ovviamente
05:06è una sfida molto importante che si è rivelata impegnativa per le aziende che hanno iniziato
05:12già nel 2024 le prime rendicontazioni, ma bisogna vederla come un aiuto nel senso di
05:21andare a ridurre la predisposizione di rendicontazione secondo una moltitudine di standard scoordinati
05:29tra di loro che era un po' il trend che vedevamo. Per cui l'idea è veramente di andare ad avere
05:34un alfabeto comune che possa essere utilizzato per avere dei dati che sono della stessa qualità
05:42rispetto a quelli del bilancio, quindi sottoposti ad audit e sui quali gli investitori possono
05:48fare affidamento per le proprie scelte di investimento.
05:51Abbiamo visto recentemente Omnibus e lo stop the clock. Si stanno rivedendo gli standard
05:57volontari per le PMI. In quale direzione si sta andando?
06:01Sicuramente l'Omnibus imprime una forte spinta alla semplificazione rispetto agli standard
06:09che abbiamo rilasciato nel 2022 che sono già stati usati per i primi report nel 2024.
06:19L'obiettivo è quello di rendere più abbordabile, più raggiungibile da un punto di vista di bilancio
06:27costi benefici, questa rendicontazione. Rispecchia un po' il cambiamento geopolitico completamente
06:35diverso rispetto a quello del 2018-19-20 quando questi standard erano stati concepiti e poi
06:41messi in atto nel 2022, dove la priorità è quella della competitività e di concentrarsi
06:48sugli aspetti più strategici e ridurre un po' gli eccessi di regolamentazione. Questo
06:55è generale ma è specifico anche agli standard. Venendo alle piccole e medie imprese, è chiaro
07:01che le piccole e medie imprese sono esposte ad una moltitudine di richieste che derivano
07:06non solo dagli obblighi di rendicontazione delle grandi imprese di cui esse sono fornitori,
07:12ma anche dal dovere di due diligence e in generale dai comportamenti strategici delle grandi imprese
07:19che cercano fornitori quanto più sostenibili. Quindi quello che EFRAG ha fatto è predisporre
07:25questi standard per le piccole e medie imprese altamente semplificati e proporzionali che sono
07:33stati proprio disegnati a tavolino sulla base delle richieste dati che normalmente una piccola
07:38e media impresa si dovrebbe aspettare di ricevere dalle banche oppure dai propri clienti per poter
07:45accedere quindi a questo mercato in qualità di fornitore con un'attenzione agli aspetti di
07:55sostenibilità. Su questi specifici standard per le piccole e medie imprese che abbiamo rilasciato
08:01nel dicembre 24 ora sono diventati anche uno strumento in qualche modo ufficiale perché la
08:07Commissione europea a luglio ne ha raccomandato l'utilizzo a tutti gli utilizzatori dei dati,
08:13quindi alle banche e alle grosse aziende. Quindi ci aspettiamo un grosso impulso di
08:18utilizzazione su base volontaria e quello che stiamo facendo è cercare di creare tutti gli
08:24incentivi perché gli imprenditori possano effettivamente decidere di intraprendere questa
08:29rendicontazione su base volontaria.
08:33Professoressa Palea, ricordiamo in estrema sintesi perché è importante per le PMI fare questa
08:40disclosure? La ricerca scientifica ci dice che esiste una relazione virtuosa tra la predisposizione
08:48del report di sostenibilità e le condizioni di accesso al mercato del capitale, in particolar
08:54modo sotto forma di uno sconto sul tasso di interesse praticato dalle banche. Essendo
08:59l'economia italiana ed europea bancocentrica questo è un elemento da tenere in considerazione.
09:05quello che è interessante è che questa relazione virtuosa esiste trasversalmente per tutte le
09:12imprese che ridigono un report di sostenibilità indipendentemente dal loro livello di performance
09:18ESG. Come dire, più le imprese fanno un'operazione di trasparenza più questa è apprezzata dalla
09:26banca che riduce conseguentemente il premio per il rischio applicato. C'è in teoria, nella
09:34teoria finanziaria, infatti si ritrova proprio questa relazione tra premio per il rischio e
09:39asimmetrie informative. Quanto più si riducono le asimmetrie informative, aumenta la trasparenza
09:45delle imprese, tanto più si riduce il premio per il rischio chiesto dall'investitore.
09:50Sempre con lei, professoressa Palea, si parla molto di doppia materialità. Ricordiamo perché
09:56è importante, che è veramente un passaggio fondamentale.
10:01Allora, doppia materialità significa che le imprese devono rendicontare non soltanto
10:06sull'impatto del cambiamento climatico, dell'ambiente, della società, sulle proprie condizioni
10:12economico-finanziarie, ma devono anche rendicontare sul loro impatto sulla società e sul pianeta.
10:20Questa è la doppia materialità, quella finanziaria e la materialità di impatto. Questa è una
10:25caratteristica degli ISRS e degli standard europei che serve, uno, per poter monitorare
10:34anche il grado di avvicinamento del sistema economico agli obiettivi di sviluppo sostenibile
10:39per il quale è importante avere informazione sulla materialità di impatto. In secondo luogo,
10:45ricordiamoci che avere anche un'autonomia, come adesso un termine che piace tanto, strategica
10:51sulla redazione degli standard di sostenibilità è importante perché è necessario un coordinamento
10:59tra questi e tutta la normativa europea più ampia, tra cui appunto la tassonomia europea
11:05o anche il regolamento sulla trasparenza informativa dei partecipanti ai mercati finanziari, le
11:11FDR. Ultimo elemento, ricordiamoci e ricordiamolo anche alle imprese, che la materialità di impatto
11:18può anticipare in qualche misura anche la materialità finanziaria. Ad esempio, un'impresa
11:24che non rispetta i diritti umani può poi essere esposta a cause legali con un impatto significativo
11:31sulle proprie condizioni economico finanziarie. Quindi buoni motivi per avere degli standard
11:37appunto europei con questa caratteristica della doppia materialità che ad esempio altre iniziative
11:43internazionali non hanno.
11:46Dottoressa Del Prete, le voglio fare una domanda riguardo appunto, voi siete un ente
11:51tecnico sulla sostenibilità, abbiamo visto che in questi 15 anni si è accelerato molto.
11:57A livello macro globale vediamo che ogni grande area, mi riferisco a Asia, Stati Uniti
12:04ed Europa, vedono la sostenibilità e puntano sulla sostenibilità con delle visioni proprie
12:11a favore anche della propria industria. Da un punto di vista tecnico, com'è che si può
12:15fare un po' di balance o anche cercare di dare una strada e una linea guida? Comune penso
12:22sia difficile perché come abbiamo detto c'è molta competitività, ma a favore di noi
12:26europei.
12:28Beh allora sicuramente io posso risponderle da un punto di vista della rendicontazione
12:33che è quello di cui specificamente ci occupiamo e ci sono questi standard internazionali predisposti
12:40dalla fondazione IFRS che hanno l'ambizione di definire quella che loro chiamano la global
12:48baseline, cioè una base di rendicontazione comune, uniforme da adottare in tutte le
12:56girosizioni intorno al mondo. Un po' come è accaduto con gli standard contabili nel 2004
13:03più o meno, quindi vent'anni dopo arriviamo a fare lo stesso processo con la sostenibilità.
13:10Ora loro hanno scelto di andare ad un sistema di materialità singola, quindi senza il vantaggio
13:16che spiegava la dottoressa Palea, di utilizzare la doppia materialità. Per cui abbiamo introdotto
13:22questa parola, magari non bellissima però per noi tecnici ha un senso molto preciso, che
13:28si chiama interoperabilità, che vuol dire come spiegare a chi deve usare questi standard,
13:35in che misura gli standard adottati in Europa e poi anche in altre giurisdizioni, perché
13:42ognuno poi avrà i suoi, si differenziano o sono allineati rispetto alla global baseline.
13:48Pertanto le posso dire che da un punto di vista di allineamento, cosiddetta interoperabilità,
13:54noi siamo messi molto bene, nel senso che gli standard europei consentono anche di soddisfare
14:00tutte le richieste degli standard internazionali, ma in più hanno anche gli elementi specifici
14:07di attenzione europea alla doppia materialità. Però attenzione, perché la doppia materialità
14:13sta facendo breccia un po' anche in altre parti del mondo, tant'è che le linee guida
14:20che la Cina è in corso di predisposizione, che sta predisponendo, parlano proprio di doppia
14:27materialità nello stesso modo dei nostri standard.
14:31Quindi diciamo che c'è un avvicinamento tra il mondo orientale e il mondo europeo
14:35per quanto riguarda la natura tecnica degli standard.
14:40Sì, certamente a giudicare delle prime indicazioni che abbiamo, questo dovrebbe essere la direzione.
14:46Un'ultima domanda alla professoressa Palea. Lei con la Fondazione Green sta facendo un grande
14:52studio sull'EPMI. Quali sono gli ultimi risultati? C'è qualche notizia, qualcosa che l'ha colpita,
14:59che c'ha da dare? Allora, se vogliamo rimanere in tema, le imprese che fanno più rendicontazione
15:06sui temi di sostenibilità sono anche quelle più proattive nel fare investimenti verdi.
15:13Come dire, nel momento in cui dici, poi sei costretto anche a fare. E quindi sotto questo profilo
15:20è di nuovo molto importante spingere, convincere le imprese, fare anche dei corsi di alfabetizzazione,
15:28come abbiamo già parlato in passato, per convincere le imprese e le PMI dell'utilità
15:35di fare rendicontazione di sostenibilità.
15:39E la prossima sua missione, dottoressa Delprete, qual è?
15:43Beh, intanto terminare la semplificazione da qui alla fine di novembre, questo è già
15:49abbastanza impegnativo. Dopodiché continuiamo con il nostro ecosistema a supporto della reportistica
15:58per le piccole e medie imprese. Abbiamo moltissime iniziative, infatti invito tutti a guardare
16:03il nostro sito dove ci sono già i primi risultati con le risorse a disposizione per chi vuole cominciare
16:09all'utilizzo di questi standard volontari. Ci ricordi il sito allora?
16:15Efrag.org
16:16Ringraziamo la dottoressa Delprete e la professoressa Palea alla prossima puntata di Focus SG
16:24e speriamo di averla ancora con noi. Grazie a tutti.
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