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https://www.pupia.tv - Maiorino - Ieri sera si è svolto un nuovo appuntamento del ciclo UNITE
✨ Ieri sera si è svolto un nuovo appuntamento del ciclo UNITE:
“Stereotipi di genere: le gabbie invisibili e come evadere”
Se non avete avuto modo di seguirlo in diretta, potete recuperare qui la registrazione completa 👇 (14.10.25)

#pupia

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Novità
Trascrizione
00:00:00Bentornate e bentornati a questo nostro ultimo appuntamento di Unite, questo lungo percorso
00:00:08iniziato a giugno e oggi ci avviamo all'incontro che sarà poi dal vivo l'8 novembre per questo
00:00:17ciclo di tre incontri su fragilità maschili. Qui con noi siamo davvero felicissime di avere
00:00:24Francesca Cavallo, scrittrice e autrice di numerosissimi libri, 18 libri per bambini e
00:00:34bambine, anche un libro per adulti invece e sapevo già che Francesca Cavallo fosse una
00:00:44scrittrice di enorme successo, i suoi libri, quello più noto, quella che l'ha poi lanciata
00:00:51nella storia, nella letteratura e della narrativa, la storia della buonanotte per bambini e ribelli,
00:01:02è stato tradotto in 50 lingue, 50 lingue signore e signori, la scrittrice divente più tradotta,
00:01:11italiana. Italiana, esatto. In questo nostro percorso faccio un brevissimo recap, come ricorderete
00:01:21abbiamo iniziato Fragilità Maschili con Andrea Bernetti, quindi affrontando il tema più evidente,
00:01:29quello della violenza di genere, la violenza degli uomini sulle donne, da una prospettiva maschile appunto
00:01:35con i centri per uomini maltrattanti, per dei percorsi che possano, non solo con chi ha agito
00:01:41violenza, ma anche con chi semplicemente vive le proprie relazioni con disagio e gestisce le
00:01:49proprie emozioni con difficoltà, questi centri sono un grandissimo aiuto. E poi abbiamo avuto
00:01:55Andrea Cicconi, con il quale siamo andati un po' più a fondo su quali sono le ragioni culturali,
00:02:01quali sono i condizionamenti sociali che poi portano a determinati comportamenti e le scelte
00:02:09diverse che si possono fare autonomamente, che ciascun uomo può fare autonomamente. Oggi
00:02:13con Francesca andiamo ancora più indietro, andiamo ancora più indietro perché Francesca
00:02:18ha scelto di rivolgersi ai bambini e alle bambine. Io dico per liberarle e liberarli fin
00:02:27da subito. I bambini, io ho sempre sentito che sono come le cellule totipotenti, se avete
00:02:37un po' di familiarità con la biologia, all'inizio l'embrione ha cellule totipotenti che si possono
00:02:46sviluppare e diventare qualunque cosa. Ecco, i bambini sono questo in realtà, possono diventare
00:02:52qualunque cosa sognino e desiderino, però poi subentrano dei condizionamenti della società,
00:02:59della cultura, del contesto e sono un po' obbligate e obbligate a prendere certi percorsi.
00:03:06Francesca Cavallo è convinta che non debba essere così.
00:03:10È giusto?
00:03:12Sì.
00:03:13Sei dedicata ai bambini e alle bambine con queste tue storie. Ah, peraltro, scusate,
00:03:18poi uno degli ultimi, pertinente al tema che affrontiamo oggi, storie spaziali per i
00:03:26maschi del futuro, quindi abbiamo pensato alle bambine e ai bambini naturalmente. Cosa
00:03:32ti ha spinto? Qual è il tuo obiettivo?
00:03:34Allora, io non avevo mai immaginato che sarei diventata una scrittrice di libri per bambini,
00:03:40non era una cosa che sognavo da bambina. Ho iniziato a scrivere perché mi sono resa
00:03:46conto che per me le parole erano una cassetta degli attrezzi per far succedere nel mondo
00:03:52alcune delle cose che mi interessavano. Quindi, come una...
00:03:58La parola come potere trasformativo della realtà.
00:04:01Sì, per costruire con le parole in particolare degli spazi abitando i quali si può trasformare
00:04:08la realtà. Allora, all'interno di questo discorso e all'interno del fatto che a me mi ha sempre
00:04:17interessato la politica, nel senso più alto del termine, cioè come quello che sta tra le
00:04:22persone, con i modi in cui decidiamo di stare insieme, mi sono appassionata alla letteratura
00:04:30per l'infanzia perché... è tutto ok? Sì, sì, sì, sì. Perché mi sono resa conto che la letteratura per
00:04:37l'infanzia è probabilmente la letteratura più politica che esista, perché il modo in cui i bambini
00:04:45immaginano il futuro diventa il mondo, di fatto. Quindi ho iniziato a interrogarmi sul fatto che il
00:04:56modo in cui oggi è la società è un prodotto della letteratura per l'infanzia che noi abbiamo
00:05:01consumato quando eravamo piccoli. Cioè, le fiabe sono un oggetto straordinariamente interessante
00:05:08perché sono di fatto come un fossile della cultura umana. Se una persona che non si intende
00:05:17di geologia guarda un fossile, pensa è una pietra, ok? La butta via, magari anche non tanto
00:05:23bellina. Se invece quella pietra, quello stesso oggetto è osservato da un geologo, geologo è in
00:05:29grado di leggere un pezzo di storia del nostro pianeta, dagli strati di quella pietra. Le fiabe
00:05:36sono la stessa cosa per la cultura umana e cioè sono delle storie semplici che però contengono
00:05:42una specie di distillato dei messaggi che noi umani abbiamo considerato centrali per orientarsi
00:05:50nell'esperienza umana e anche se noi quando diventiamo grandi non ricordiamo esattamente
00:05:56qual è stata l'impressione che ha lasciato in noi una certa storia oppure un'altra, ma in realtà
00:06:02gli schemi attraverso i quali processiamo il reale sono in larga parte formati da quelle storie.
00:06:09Faccio un esempio. Quando io ho lavorato su storie della buonanotte per bambine ribelli,
00:06:14io partivo dal presupposto che le bambine non sono meno portate per la leadership, che non sono
00:06:23meno capaci dei maschi. Siamo noi che creiamo una cultura della subalternità e poi la chiamiamo
00:06:30natura femminile. Ma allora io mi interrogai all'epoca dicendomi da dove nasce, in che modo abbiamo
00:06:37propagato questa cultura della subalternità. La cultura delle principesse che aspettano,
00:06:45che devono aspettare di essere salvate da un principe, è uno dei modi nei quali noi abbiamo
00:06:50insegnato a generazione e generazione di bambine che essere salvate da un principe era la massima
00:06:57aspirazione possibile. Quindi noi abbiamo insegnato alle bambine che dovevano contare su un uomo
00:07:06per la propria sicurezza materiale. E poi in effetti è stato così per secoli. Perché quello che noi
00:07:12abbiamo introiettato nelle fiabbe poi rimane nell'immaginazione di tutte le persone, anche
00:07:18delle persone che creano altre storie. Per cui poi nel cinema, nella letteratura, quegli stereotipi
00:07:26casi e subiscono una serie di metamorfosi, per cui in alcuni casi non sono più riconoscibili,
00:07:33ma riproducono gli stessi schemi che sono stati interiorizzati alla partenza. Per questa
00:07:37ragione, quando scrissi Bambini e Ribelli, mi resi conto che le figure delle principesse
00:07:43dovevano essere rimpiazzate da figure di donne vere che erano state in grado di prendere in
00:07:49mano il proprio destino e avevano cambiato il corso della storia.
00:07:53E quindi tu qui racconti sono 100 storie, giusto? Intanto io vi dico come sempre, per
00:07:59chi ci ha già seguito, vedo che qualcuno qui ha già scritto, c'è il tasto domanda e
00:08:05risposta per poter interagire e chiedere.
00:08:12Grazie Cristina, sicuramente sì. Anzi, colgo l'occasione per fare un pubblico appello.
00:08:19Visto che ci avviciniamo alla data dell'8 novembre per il nostro incontro dal vivo,
00:08:26servono facilitatori e facilitatrici, cioè coloro che poi ai tavoli di discussione possano
00:08:33guidare, favorire, agevolare la discussione, come è stato nella scorsa edizione.
00:08:38riceverete un form via mail per segnalare la vostra disponibilità. È necessaria anche
00:08:45un minimo di formazione, quindi oltre all'impegno dell'8 novembre ci sono due date online di formazione
00:08:51per facilitatori e facilitatrici. Anche facilitatori questa volta perché appunto ci sono anche
00:08:58gli uomini, naturalmente. Quindi aspettiamo le vostre domande e commenti, ma qui tu racconti
00:09:04certe storie vere.
00:09:07Sì, perché era questo che mancava. Nella rappresentazione del femminile mancavano queste
00:09:13storie vere. Quindi io, te e tante persone già della nostra generazione sono nate in questo
00:09:21vuoto proiettivo, in cui non è che mancassero delle eroine, ma non venivano celebrate e quindi
00:09:28in questo vuoto proiettivo sembrava che ciascuna di noi che volesse ritagliarsi uno spazio nella
00:09:35vita pubblica di tipo diverso, dovesse tutte le volte inventare l'acqua calda. Ovviamente
00:09:40questo è un ostacolo significativo.
00:09:42Ora, io non sapevo, la prima storia del libro Storia della Buonanotte per i bambini
00:09:50ribelli è Adalove Lace, una matematica che è sostanzialmente una pioniera. Io non conoscevo,
00:09:59non ho mai sentito questo nome. Adalove Lace è completamente a me sconosciuto.
00:10:04Perché d'altra parte voglio dire, noi i nomi che conosciamo li conosciamo dalle nostre
00:10:09strade, dalle nostre piazze, da come sono chiamate le nostre scuole elementari. Voi
00:10:13pensate che noi abbiamo in Italia, questo che per me è uno scandalo incredibile, di non
00:10:20avere piazze Maria Montessori. L'Italia, una delle eccellenze italiane, uno dei modi unici
00:10:28in cui l'Italia ha cambiato la storia del pianeta Terra è attraverso la pedagogia. L'Italia
00:10:33ha espresso una tradizione pedagogica straordinaria con personaggi come, ovviamente, Maria Montessori
00:10:40in primis, ma anche Elena Giannini Belotti, Loris Malaguzzi del metodo Reggio Cildre. Maria
00:10:47Montessori, essendosi trovata a operare durante gli anni del fascismo, fu allontanata. Quindi
00:10:53noi viviamo nel paradosso in cui i ricchi della Silicon Valley mandano i propri figli nelle
00:10:58scuole Montessori e il metodo Montessori ancora oggi in Italia è largamente inattuato. Voi
00:11:05pensate a che tipo di investimento noi rinunciamo nella misura in cui il nostro paese produce un'eccellenza
00:11:14pedagogica in grado di liberare il potenziale umano a quei livelli, tanto da essere sposato
00:11:19dai miliardari? E noi ci rinunciamo come paese, pur avendo noi prodotto la persona, il
00:11:25genio, che ha identificato quel metodo. Quindi diciamo che un po' questo è un discorso secondo
00:11:31me generale sulla cancellazione delle conquiste. Noi conosciamo benissimo Collodi che per carità
00:11:39Pinocchio è un'opera straordinaria, ma l'opera di Maria Montessori, sì, la citiamo, l'abbiamo
00:11:47messa su biglietto da mille lire, però poi non è celebrata sufficiente, anche come identità
00:11:55nazionale, noi non percepiamo questa cosa. Anzi, posso dire come esperienza personale,
00:12:00avendo lavorato come insegnante in Germania per diversi anni, rimane molto sorpresa da quanto
00:12:06sia popolare il metodo Montessori lì, quante scuole siano proprio dichiaratamente,
00:12:12metodologicamente Montessori e quanto ci apprezzino, quanto appunto il metodo pedagogico
00:12:20nato in Italia si è apprezzato. Io qui in Italia ne ho mai sentito parlare, nel senso
00:12:26che si se ne parla in maniera astratta e molto meno praticato qui, anche come elogio semplicemente
00:12:34del metodo, piuttosto che in Germania. Se abbiamo un problema, esiste un'associazione
00:12:40che a volte abbiamo avuto anche ospite, dopo una massica femminile, a proposito di quello
00:12:44che dicevi, non c'è una piazza ad esempio intitolata a Maria Montessori, ma strade e piazze
00:12:50intitolate a donne sono veramente scarse. Ci sono tante rappresentazioni religiose, magari,
00:12:58no? Vediamo spesso raffigurata la Madonna, ma donne in carne e ossa che hanno fatto la
00:13:04storia, hanno cambiato la storia, ancora molto, molto poche.
00:13:10E quindi questo per dare degli esempi, diciamo, vincenti alle bambine.
00:13:15Per allargare il perimetro di esplorazione del sé che le storie offrono ai bambini.
00:13:21Il modo in cui noi rappresentiamo il mondo nelle storie per bambini è come se offrisse
00:13:29un perimetro ai bambini. E noi gli diciamo, all'interno di questo perimetro, tu sei al
00:13:35sicuro nell'esplorare chi sei. Ora, questo libro, Bambini e ribelli, è uscito dieci anni
00:13:41fa, nel corso degli ultimi dieci, quindici anni, il perimetro di esplorazione del sé che
00:13:47noi offriamo alle bambine si è, per fortuna, espanso significativamente. Per cui, effettivamente,
00:13:56mia nipote, oggi, che va alla scuola elementare, si può esplorare, può esplorare i suoi desideri,
00:14:02il suo desiderio del lavoro che vuole fare, in un modo molto più ampio di quanto io non
00:14:08potessi fare quando io andavo alla scuola elementare. Che cosa è successo? Che in questi
00:14:14dieci anni il perimetro, quindi, delle bambine si è allargato. Ma una serie di genitori,
00:14:21quando io andavo in giro per il mondo a fare le presentazioni di Bambini e ribelli, mi hanno
00:14:25fatto una domanda. E questa domanda era, è per i maschi? Io, per anni, confesso di essere
00:14:35stata molto irritata da questa domanda, perché pensavo che chi mi faceva quella domanda volesse
00:14:42fare il solito esercizio di benaltrismo, e cioè dire, ah, stiamo parlando delle femmine,
00:14:48ma invece dobbiamo tornare a parlare dei maschi. E io dicevo, ma per i maschi cosa? Basta per
00:14:53i maschi. Cioè, mettiamoli maschi da parte. Se ne è parlato abbastanza? Se ne è parlato
00:14:57abbastanza, adesso non se ne deve parlare più dei maschi, se ne deve parlare delle femmine
00:15:02e voi toglietevi davanti con questa preoccupazione.
00:15:05Invece non è così.
00:15:05Non è così. E io di questo mi sono accorta in un paio di, grazie a un paio di situazioni
00:15:11biografiche. Una in particolare è stata legata alla nascita del mio primo nipotino. Quando
00:15:17era nata la mia nipotina, che è nata nello stesso anno di Bambini e ribelli, quindi io
00:15:21ero in questo delirio femminista in cui avevo la nipotina, avevo scritto il libro, giravo
00:15:26il mondo. Mia nipote, io all'epoca vivevo in California, mia nipote è nata in Australia.
00:15:31A Los Angeles c'era questo negozio di vestiti per bambini, che era il classico negozio
00:15:38che ti fa sentire una zia cool. E quindi era andata lì e avevo comprato delle cose dalla
00:15:45corsia dei maschi, dalla corsia delle femmine, proprio perché le volevo comunicare questo
00:15:50senso che il mondo intero era a sua disposizione, che lei doveva soltanto seguire la sua curiosità
00:15:56e andare. Ok, le porto questo pacchetto di benvenuto sul nostro pianeta, mi sento la
00:16:03zia cool per l'appunto. Tre anni dopo nasce il mio primo nipotino. Di nuovo io vivendo
00:16:09ancora in California, mia sorella vive in Australia, io di nuovo torno in quel negozio. E questa
00:16:15volta, nonostante io sia una persona queer, abbia passato anni a decostruire stereotipi
00:16:22di genere, non riesco a comprargli nulla, ma nulla, dalla corsia delle femmine.
00:16:28Perché?
00:16:29Esco, non solo, ma esco da quel negozio con un bomberino da aviatore. Quindi il primo regalo
00:16:37che faccio al mio nipotino è un capo di abbigliamento militare, per carità, tenero di quella tassi,
00:16:44tenero qualsiasi cosa. Però questa cosa mi ha fatto pensare.
00:16:49Quindi ti rendi conto in quel momento che siano forti gli stereotipi al maschile?
00:16:55Mi rendo conto che chi mi faceva quella domanda e per i maschi non stava cercando di provocarmi
00:17:01o di togliere qualcosa al lavoro che io stavo facendo per le bambine, ma in molti casi erano
00:17:06genitori di figli maschi che volevano partecipare alla rivoluzione del ribaltamento degli stereotipi
00:17:13di genere. E stavano crescendo dei bambini maschi, stavano tentando di crescerli con dei
00:17:18modelli diversi da quelli con i quali magari erano cresciuti loro, ma si guardavano intorno
00:17:23e non trovavano un granché.
00:17:25Allora quella domanda per i maschi mi inizia a risuonare nella testa in un modo diverso
00:17:30e penso che se dovessi provare a dare una risposta a quella domanda, come farei?
00:17:37A quel punto mi sono ritrovata in una situazione molto difficile perché mentre io delle bambine
00:17:45mi fidavo istintivamente, come dicevo prima, sapevo che siamo noi a creare una cultura della
00:17:52subalternità e poi a chiamarla natura femminile, c'era una parte di me che ho dovuto ammettere
00:17:58che dei maschi non si fidava. Cioè io pensavo che i maschi fossero naturalmente più aggressivi,
00:18:04naturalmente meno empatici, però mi sono detta se ho dato il beneficio del dubbio alle bambine
00:18:09lo dovrò dare anche ai bambini. E quindi ho detto è possibile che così come creiamo una
00:18:17cultura della subalternità per le femmine, creiamo una cultura dell'apatia e della sovraffazione
00:18:22per i maschi? E se sì, come lo facciamo? È stato a quel punto che sono ritornata sul luogo
00:18:29del delitto, cioè le fiabe, e questa volta ho passato ai raggi X i personaggi maschili
00:18:36e mi sono chiesta ma questi sono così liberi come io pensavo che fossero?
00:18:42Quindi hai smesso di analizzare la principessa, diciamo, e sei passata a puntare il tuo sguardo
00:18:47sul principe. Perché? Perché quando si scrive per bambini bisogna partire da un atteggiamento
00:18:54di fiducia radicale. Se io voglio educare i bambini a una cultura che sia priva della
00:19:01violenza, la cosa più sbagliata che io posso fare è guardarli come se fossero potenziali
00:19:07stupratori o potenziali assassini. Cioè l'educazione non deve mai partire da... nessun bambino
00:19:13si merita di essere guardato con sospetto, maschio o femmina che sia. Quindi io dovevo
00:19:18trovare dentro di me quella fiducia per mettere il mio cuore nel posto giusto prima di poter
00:19:23scrivere per i bambini maschi. Ora, dentro in questa analisi della fiaba mi sono resa
00:19:29conto di alcune cose, tra le quali che il principe azzurro, Biancaneve, Cenerentola,
00:19:37la bella addormentata nel bosco, Raperonzolo. Questi sono tutti personaggi. Il principe azzurro
00:19:42non è un personaggio, è una funzione narrativa. Questo vuol dire che per ogni bambina che leggendo
00:19:50quelle fiabe ha imparato che ha bisogno di essere salvata da un principe, c'è un bambino
00:19:57che impara che o ha una principessa da salvare oppure non ha una ragione di essere nella
00:20:05storia. E allora qui ti interrompo Francesca perché vedete già da qui pensare che in fondo
00:20:17a livello consapevole o meno noi insegniamo ai bambini, futuri uomini, che la loro esistenza
00:20:25ha un senso, se hanno una principessa da salvare, da accudire, da custodire, da avere,
00:20:31altrimenti non ha senso, è proprio il meccanismo che è alla base, naturalmente estremizzando,
00:20:39arrivando fino all'estrema conseguenza, ma che è alla base del femminicidio.
00:20:44Cioè laddove fallisce una relazione, una relazione già evidentemente tossica, malata,
00:20:52impostata male dall'inizio, ma laddove c'è un fallimento di relazione, alcuni uomini
00:20:58troppi purtroppo non riescono a reggere a quel peso, a quel fallimento e uccidono la compagna,
00:21:07la scompagna o l'aspirante, quella che loro avrebbero voluto fosse la compagna, a volte
00:21:12alcuni uccidono poi anche se stessi, addirittura sappiamo a volte arrivano a uccidere i figli,
00:21:19per cui non la compagna, quindi tutto questo deriva da questo nodo che tu, Francesca Cavallo,
00:21:27identifia naturalmente, quella è una conseguenza di una cultura, cioè che le fiave presentino
00:21:33il principe salvatore è una conseguenza di una cultura di cui eravamo e siamo ancora
00:21:40in crisi, tutto e tutti in crisi naturalmente.
00:21:44Poi ovviamente nella violenza ci sono tanti fattori di rischio che intervengono, ci sono
00:21:49fattori di rischio legati alla cultura, fattori di rischio legati allo stato psichico della persona,
00:21:55fattori di rischio sociali, però il ruolo che ha l'educazione dovrebbe essere in generale
00:22:02quello di ridurre l'impatto di alcuni fattori di rischio. Oggi ci troviamo nel paradosso
00:22:09in cui l'educazione maschile non solo non detona un fattore di rischio, non solo non lo annulla,
00:22:18ma si somma ai fattori di rischio. Uno dei punti centrali dell'analisi è anche il fatto che
00:22:25per esempio all'interno dei personaggi delle fiave non ci viene mai mostrata la vita interiore
00:22:31di questi personaggi. Quindi per esempio quali sono il padre di Biancaneve? Questo povero
00:22:38Cristo rimane vedovo, rimane vedovo, si sposa con una donna cattivissima che gli chiede di
00:22:45uccidere la sua unica figlia e noi cosa sappiamo di quello che prova? Niente. Nulla.
00:22:51Questo genera questo stereotipo sul fatto che gli uomini siano più rudimentali rispetto
00:22:58a noi. Io stavo parlando di questa cosa con una mia amica in una trattoria romana in cui
00:23:05non so se hai anche tu questa esperienza, ma nel coperto delle osterie romane è compreso
00:23:10l'oste filosofo. No.
00:23:12Viste che partecipa filosofeggiando alle cose che vengono a fare.
00:23:16Sì, sì, sì.
00:23:17Allora questo qui dice, signoritto, dico io come siamo fatti noi uomini. Noi ci avevamo
00:23:22tre bottoni. Mangiare on-off, dormire on-off, scopare on-off. Lui mi dice.
00:23:29Ora, una versione di questo stereotipo, chi è che di noi non l'ha detta? Che gli uomini
00:23:38sono più semplici? Però che cosa succede se io ti dico, da quando tu sei piccolo, che
00:23:45tu hai un solo bottone per esprimere il tuo bisogno di essere rassicurato, il tuo bisogno
00:23:53di essere abbracciato, il tuo bisogno e la tua sensazione di essere solo. E io ti dico,
00:23:59un bottone c'hai. Cosa potrà mai succedere a questo bottone? È ovvio che c'è un sovraccarico,
00:24:05no? Allora, le rappresentazioni nella cultura, diciamo, che vediamo nascere nella fiaba, poi
00:24:12di questo prototipo maschile che ha una vita interiore semplice, che ha bisogno di una donna
00:24:20per trovare una stabilità emotiva. Questo è l'altro lato della medaglia della donna
00:24:25che ha bisogno dell'uomo per trovare una stabilità economica. Cioè, noi con le stesse storie,
00:24:29noi abbiamo detto alle bambine trova un uomo perché così c'è una stabilità economica
00:24:34e agli uomini trova una donna perché altrimenti non ti puoi occupare da solo della tua stabilità
00:24:40emotiva. I riflessi di questo tipo di cultura li vediamo per esempio anche nelle storie di
00:24:45supereroi. I supereroi sono uomini che devono salvare il mondo perché sono incapaci di
00:24:50salvare se stessi. Per cui, diciamo, questo tipo di cultura qui, se noi vogliamo, come
00:24:58dire, avere un approccio alla violenza e alla lotta alla violenza di genere, che non sia
00:25:04distribuire ombrelli in una casa in cui piove dal tetto, ma si tratta di andare sul tetto,
00:25:11andare a vedere dove ci sono queste falle e iniziare ad occuparsi di quelle falle. Per
00:25:16cui, riformare l'educazione maschile, dalla scuola alla famiglia e renderci conto degli
00:25:23stereotipi con i quali noi continuiamo a perpetrare la cultura di un uomo incapace di leggere le
00:25:28proprie emozioni e dunque anche quelle degli altri, è fondamentale per operare questo cambiamento.
00:25:33Perché mi viene da aggiungere, naturalmente, qui nessuno assolutamente pensa che gli uomini
00:25:39siano incapaci di emozioni, di riflessione. D'altra parte, di converso si potrebbe dire che
00:25:47per diverse ragioni i più grandi scrittori, i più grandi filosofi, i più grandi pensatori,
00:25:52i più grandi poeti sono uomini, o comunque quelli più noti sono uomini. Quindi assolutamente
00:25:58no, la ricchezza interiore, la ricchezza del mondo interiore maschile qui è fuori discussione.
00:26:04Il problema è cosa consente la società di manifestare. E ancora oggi la società consente
00:26:12agli uomini di manifestare molto meno la propria interiorità, perché altrimenti non sono abbastanza
00:26:19uomini. Quindi riflettevo su quanto è fragile la verità, il fatto che per la nicotina si è
00:26:26sentita libera di comprarle qualunque cosa, anche cose che magari sono tipicamente per maschietti,
00:26:32mentre per il nicotino ti sei trovata in difficoltà e alla fine hai risolto con il bomberino
00:26:39di aviatore. È certo, perché ci mette molto a disagio regalare un oggetto tipicamente femminile
00:26:48a un bimbo, mentre non ci mette altrettanto al disagio regalare un oggetto tipicamente maschile
00:26:55a una bimba. Cioè la femminilità è molto meno fragile rispetto alla verità, che ha dei
00:27:04binari molto precisi e si deve manifestare in quel modo e in quel modo soltanto e se non
00:27:09si manifesta in quel modo allora forse non sei tanto maschio.
00:27:14Il nostro maschio è disposto a sentirsi dire una cosa differente, no?
00:27:19Ma questa cosa che hai appena detto è fondamentale nel ragionamento ed ha una ragione antropologica
00:27:25che è stata investigata da questo antropologo americano che si chiama David Gilmore, che
00:27:30ha studiato i riti di passaggio.
00:27:33Come il titolo di Stavolino?
00:27:34Sì, il passaggio da ragazza a donna e da ragazzo a uomo in diverse culture sul nostro
00:27:42pianeta. Che cosa ha scoperto?
00:27:44Ci sono proprio dei riti, no?
00:27:45Sì, mentre il passaggio da ragazza a donna è sancito da un evento biologico, che è l'arrivo
00:27:51della prima mestruazione, per i maschi non c'è un evento biologico equivalente. Quindi
00:27:57il passaggio da ragazzo a uomo in tante culture del mondo avviene attraverso una prova che
00:28:03viene sostenuta davanti ai propri pari. Per esempio in alcune culture africane si tratta
00:28:08di sopravvivere per tre giorni nella giungla, oppure di ammazzare il primo animale feroce,
00:28:14oppure in alcune zone ancora oggi, anche in Italia, fortemente piegate dalla criminalità
00:28:21organizzata e compiere il primo omicidio o partecipare alla prima azione criminosa in
00:28:25generale. Che cosa ha studiato quest'antropologo? Che in tutti questi casi la componente di questi
00:28:32test di passaggio, una componente è la capacità di chiudere la propria valvola empatica. La
00:28:40seconda componente è che questo status di maschio, di uomo, viene in qualche modo certificato
00:28:48dai tuoi pari. Cioè non è una cosa che ti appartiene biologicamente, è qualcosa che
00:28:53se ti viene dato dai tuoi pari, dai tuoi pari ti può essere tolto. Questo vuol dire
00:28:59che anche io, che non sono una donna particolarmente femminile, ma non cammino nel mondo terrorizzata
00:29:05dal fatto che qualcuno mi possa dire che non sono una donna. Ma la maggior parte degli
00:29:11uomini sentono di dover difendere il proprio status di maschi perché gli è stato insegnato
00:29:17che se perdono, se i loro pari gli tolgono quello status, sono esposti al pubblico ludibrio.
00:29:24E questa prima lezione ce l'hanno quando vedono magari un genitore che va in crisi
00:29:30perché loro scelgono una bottiglia rosa per andare a scuola. E iniziano a vedere che lì
00:29:35c'è un tirarene in barca, un irrigidirsi e iniziano a sentire che c'è qualcosa che non
00:29:41va. Gli viene quindi comunicato che il maschile è un perimetro circondato dal filo spinato
00:29:47sul quale scorre ad alta tensione il sentimento della vergogna. Basta scegliere un'accessione
00:29:54del colore sbagliato per sentire la scossa.
00:29:57Vero. A me che piacerebbe sapere se magari alcuni di voi che ci stanno seguendo, se hanno
00:30:03vissuto questa paura di sentire i propri pari, magari i colleghi, il circolo di amici, non
00:30:11essere giudicati maschi abbastanza per qualche comportamento, per qualche capo d'abbigliamento,
00:30:18per dei gusti. Magari alcuni non amano il calcio, amano l'atletica o il noto sincronizzato,
00:30:26però non si sentono proprio agio dicendolo perché potrebbero essere giudicati male.
00:30:32Questo sarebbe carino se potesse dirci, portarci qualche testimonianza. Mentre parlavi, Francesca,
00:30:40mi è venuto in mente di una notizia che ho letto proprio ieri, in realtà è di qualche
00:30:47giorno prima, ecco del 10 ottobre. Ho letto del villaggio dell'esercito, una festa che si
00:30:55è tenuta per tre giorni a Palermo, legittimissima festa delle forze armate, ma organizzata in modo
00:31:03tale da sembrare quasi un gioco a cui potevano prendere parte naturalmente e anzi in primis
00:31:12i bambini e dove i bambini sono, qui ci sono delle foto nell'articolo, voi non potete vedere,
00:31:18ma potete facilmente ritrovare, bambini che giocano con le armi, con armi a volte più grandi
00:31:25di loro. Quindi la messa a disposizione è la possibilità di entrare nei carri armati
00:31:29e di maneggiare armi.
00:31:35Ma è un commento?
00:31:37La maggior parte dei giocattoli che contengono armi hanno i bambini maschi nelle immagini
00:31:49promozionali. Quindi la cultura della violenza maschile è una cultura che nasce anche questa
00:31:57dai primi anni in vita. E mentre per esempio oggi sarebbe assolutamente folle fare un giocattolo
00:32:05con un personaggio che fuma, chi di noi comprerebbe un giocattolo con un personaggio che fuma o regalerebbe
00:32:13al proprio figlio una sigaretta giocattolo per fare finta che stia fumando? Si potrebbe
00:32:17fare, ma non si fa perché c'è uno stigma nei confronti dei bambini del fumo. La stessa
00:32:25cosa non viene fatta nei confronti delle armi. Cioè noi nei confronti dell'arma giocattolo
00:32:30non abbiamo nessun tipo di, non ci facciamo nessun tipo di interrogativo sull'opportunità
00:32:36di mettere un'arma giocattolo in mano a un bambino. Quindi queste sono tutte, diciamo, manifestazioni
00:32:42diverse. Il suo parallelo che hai fatto non ci ho mai pensato, in realtà che adesso c'è
00:32:46molto, no, molta negatività legata all'immagine del fumo, per cui addirittura chi fuma oggi
00:32:53tende giustamente magari a non farsi vedere dai figli o se ci sono bambini intorno a non
00:32:59farsi vedere. Mentre le armi sono degli strumenti in morte, in ogni caso, anche quando usate per
00:33:06difesa, però sono strumenti ideati e realizzati per uccidere, altrimenti non avrebbero senso.
00:33:13Su questo non c'è alcun tipo di, come dire, ritrosia, di condanna, di preoccupazione.
00:33:23Ah, gliele compriamo? Gliele compriamo noi?
00:33:26Sì. E sono aumentate, perché con il franchise, per esempio, Lego di Star Wars, i set Lego
00:33:34che oggi includono armi sono infinitamente di più dei set Lego che includevano armi vent'anni
00:33:39fa. Quindi, cioè, questo anche è molto interessante, no? E riflette...
00:33:46È un trend di cui ce l'ha fatto resi conto, ecco, anche senza...
00:33:50Questi trend poi producono dei risultati nel mondo reale e risultati...
00:33:55La normalizzazione, no? La normalizzazione dell'utilizzo delle armi. Poi noi naturalmente
00:34:02non siamo agli Stati Uniti, grazie al cielo, da questo punto di vista, però, ecco, c'è
00:34:08nel discorso pubblico adesso un sdoganamento totale del concetto di guerra, del concetto di
00:34:15armi e in generale di violenza, mi viene da dire. Vediamo un attimo, qui c'è...
00:34:20Thomas, vediamo cosa scrive, io sono maschio all'asilo per la festa di Pornomale, indossai
00:34:25un vestito di mia madre che mi piaceva, risultati i miei compagni mi presero in giro chiamandomi
00:34:29Tommasa. Mi ricordo che persino il maestro aveva difficoltà a evitare di ridere, mentre
00:34:35io speravo di trovare un rifugio almeno in lui. Ecco.
00:34:39Guarda Thomas, mentre io lavoravo a questo progetto, sono cambiate tantissime idee che io avevo
00:34:47sulla violenza maschile, sulla misoginia. Io pensavo che la misoginia fosse che alcuni
00:34:53uomini odiano le donne. Oggi invece io credo che la misoginia sia che alcuni uomini odiano
00:35:02nelle donne ciò che gli è stato insegnato a odiare di se stessi. Cioè il punto è che la
00:35:12cosa che è capitata a te, non ti posso dire quanti uomini me l'hanno raccontata in diverse
00:35:18variazioni. L'altra sera, che ho fatto un evento al Roma Europa Festival, il musicista
00:35:23che era lì a suonare mi ha detto, guarda, le cose che hai detto mi hanno fatto venire
00:35:29in mente che quando io ero piccolo e andavo al circo con i miei genitori, sentivo di non
00:35:37poter dire quali erano i numeri del circo che a me piacevano veramente. Perché a me non
00:35:43piacevano i numeri del circo con i leoni, con le tigri, a me piaceva veder saltare i
00:35:48barboncini. Però avevo capito che dire quella cosa mi avrebbe fatto sembrare che mi piaceva
00:35:57una cosa da femmine. E quindi io facevo finta a quattro anni davanti a mio padre che mi piacessero
00:36:05le tigri perché sapevo che a lui faceva...
00:36:08Mi piacerebbe che io dissi la prostituzione, avrebbe avuto l'affrovazione delle tante, altrimenti
00:36:13sì.
00:36:14Quindi, pensate a questa cosa come si riflette nell'ambito del lavoro, per esempio, quando
00:36:21tanti atteggiamenti che vengono assunti non vengono da un odio, ma dal fatto di sentire
00:36:26di dover segnalare virilità davanti ad altri pari. Spesso anche davanti al tribunale
00:36:33uno porta dentro il suo cuore e dire questa situazione mi fa sentire insicuro e quindi
00:36:39devo alzare la voce o devo interrompere oppure devo fare questo commento sulla mia collega
00:36:45perché mi restituisce punti M. In un momento in cui io mi sto sentendo insicuro, questo
00:36:52è quello che sta avvenendo dentro di me.
00:36:54Assolutamente, sì. Di questo si era parlato infatti delle dilanze, diciamo, di gruppo
00:36:59di come questo possa influenzare poi i comportamenti, si era parlato sia con Andrea Bernetti e anche
00:37:05con Stefano Cicconi. Qui Rosa Maria dice perché non accade la stessa cosa alle donne? Siamo sicuri
00:37:16che anche le donne non siano sottoposte ad una continua valutazione della loro femminilità?
00:37:21Il mondo sembra raccontare una storia diversa. In effetti, prima di cederti la parola, non è
00:37:29che le donne non siano sottoposte ad una valutazione della loro femminilità. In effetti
00:37:33noi donne, credo di non dire nulla di sorprendente e che tante di voi non abbiano sperimentato,
00:37:42siamo continuamente valutate per il nostro aspetto. Per cui è una donna anche, è una
00:37:46donna intellettuale, è una donna che esercita professioni concettuali e poi è valutata cosa
00:37:58aveva addosso, che tipo di trucco aveva, se aveva i capelli in disordine. Quindi l'aspetto
00:38:03la donna deve essere piacevole sempre e comunque in qualunque circostanza perché questo passa
00:38:11prima del messaggio di ciò che lei sta dicendo o delle battaglie che porta avanti o delle ricerche
00:38:20se parliamo di ricercatrici, docenti e quant'altro. Quindi sì, però forse non è esattamente
00:38:28la stessa cosa. Non è la femminilità che viene messa in discusione.
00:38:32Cioè non è che tu sia una donna che viene messa in discusione. Esatto.
00:38:36Cioè ti viene assegnato un perimetro dentro cui esistere e ti viene detto che devi essere
00:38:41così, che ti viene messa davanti a un binomio impossibile. Il binomio impossibile femminile
00:38:46è quello noto di essere madonna e puttana, diciamo, no? Il binomio impossibile, diciamo
00:38:53maschile, è quello che devi essere nello stesso tempo l'uomo che non deve chiedere mai e devi
00:39:04essere, come dire, devi avere un'interlocuzione, devi sempre sapere qual è la cosa che vuoi
00:39:11fare. Quindi tu sei confinato a una solitudine estrema. Adesso è uscita l'edizione catalana
00:39:20e lo scrittore che ha scritto l'introduzione dell'edizione catalana, le storie spaziali
00:39:24per i maschi del futuro, ha scritto una cosa che mi ha colpito molto, che era io sono cresciuto
00:39:29in un mondo in cui la misura della mia virilità è sempre stata la mia capacità di mantenere
00:39:36il silenzio. Cioè questa cosa noi la vediamo sia nella versione gurbera, cioè il tipo di
00:39:44autorità io non devo neanche parlare e tu già devi sapere quello che devi fare, che è
00:39:49una figura della violenza maschile che noi vediamo negli uffici, nelle famiglie, in molte
00:39:55delle dinamiche di abuso c'è questa cosa che tu non mi devi neanche costringere a chiedere,
00:40:00tu devi già sapere quello che devi fare senza che io te lo dica. Questa è una cosa molto
00:40:06tipica, mentre le donne sono rassegnate, anche le donne che sono, magari che hanno una
00:40:12forma di aggressività passiva, però la esprimono quell'aggressività passiva parlando continuamente
00:40:17dicendo di continuamente quello che devi fare. Sì. Mentre nella versione maschile...
00:40:22Meno parla e meglio è. Perché tu hai più autorità quanto più le persone che ti stanno
00:40:28intorno sanno quello che devono fare senza che tu parli. Ok? Sì, sì. D'altra parte però
00:40:34noi umani ci costruiamo ed esploriamo i nostri desideri nella relazione con gli altri, nella
00:40:41esplorazione che arriva dal provare a comunicare un desiderio, io vado più a fondo di quel
00:40:48desiderio lì. Altrimenti io prendo come un pacchetto quello che mi è stato consegnato
00:40:52dalla cultura e non lo metto in relazione a me stesso, semplicemente mi metto come un
00:40:56soldatino a fare la missione che mi è stata data dal mio Venus, dal contesto che mi sta
00:41:03intorno, senza neanche interrogarmi, mi piace quella cosa, quella forma di successo personale
00:41:07risponde ai desideri del mio cuore oppure no? E quindi, e questo è il paradosso, no?
00:41:13Che noi abbiamo costruito un ideale maschile in cui l'uomo che è più virile, di maggiore
00:41:19successo, non parla, non deve parlare dei propri desideri. E dall'altra però, in questo
00:41:25scacco matto, non parlando dei propri desideri, tu non hai la possibilità di investigarli
00:41:30nel profondo. Certo, certo. Assolutamente. Magari ti lascio semplicemente guidare da quelle
00:41:35che sono le aspettative, familiari. Questa è una cosa che oggi riguarda tantissimi ragazzi.
00:41:42Io incontro tanti ragazzi nelle scuole superiori così, che dicono ma come si fa se io non voglio
00:41:47deludere i miei genitori? Tanti ragazzi maschi mi dicono questa cosa, però sentono da una parte
00:41:54di non volerli deludere e dall'altra hanno paura di fare qualcosa che poi non li soddisfi.
00:42:01Certo. E molto spesso sì. È un rischio non accredersi a quelle che sono le indicazioni.
00:42:09Perché poi se sbagli ti devono dire hai visto? Esatto, è vero. Vediamo qui, Nicola ci dice
00:42:18alle mie figlie ho regalato una pista di macchine da corsa, oggi sono laureate in matematica
00:42:24e fisica. Ci sarà un'influenza? Sicuramente le hai incoraggiate a evadere dagli stereotipi.
00:42:33Mia mamma per esempio a noi le barbi non ce le ha mai regalate perché non voleva che
00:42:38introviettassimo quel modello di femminilità. Poi oggi le barbi sono diverse. Quando io negli anni
00:42:4680 era proprio il culmine di quel tipo di perfezione femminile di plastica, diciamo, no?
00:42:53Quindi io credo che senz'altro ci sia un'influenza. Le tue figlie che dicono c'è un'influenza?
00:43:00Secondo me sì, però allora adesso vi racconto un episodio mio e invece. Io invece le barbi
00:43:04le avevo, mi piacevo preparare quelle barbi, o anche Ken si fidanzavano e si fidanzavano
00:43:09continuamente, ma detestavo il bambolotto. Il bambolotto che non avevo mai avuto, non
00:43:14avevo mai avuto. Ti ricordo Natale, ero piccola e c'era un pacco molto grande sotto l'albero
00:43:20da parte di mia zia e io ero convinta che lì dentro ci fosse un bambolotto. Ero un pianto
00:43:26tutta la sera fino a che non ho aperto quel pacco e c'erano dei tricetti. Sono ammazzita
00:43:32di gioia. Non ero un bambolotto, non mi è mai piaciuto. Però per dire come a volte
00:43:39i miei genitori sono stati per abbastanza da secondare comunque quella che era mia natura,
00:43:44quindi non imporpi le bambole se non le volevo e hanno piuttosto assecondato quella che era
00:43:48mia natura. Poi questo è il mandato costituzionale dei genitori, non ce lo dimentichiamo che la
00:43:53costituzione questa cosa la prevede, per cui non stiamo parlando di cose diciamo un po'
00:43:59i piatti. No, stiamo parlando di come tutelare la prole in un modo che è contemplato nella
00:44:06nostra costituzione.
00:44:08Infatti Tatiana qui dice il contesto prima familiare e poi socioculturale influenza, orienta
00:44:15e condiziona quello che è lo sviluppo della personalità e da durante i primi anni di
00:44:19crescita si generano aspetti come l'empatia e la sensibilità. Se vengono repressi o criticati
00:44:25o giudicati come aspetti negativi e invalidanti non potranno attecchire di conseguenza
00:44:29non verranno poi prese in considerazione nelle fasi successive della crescita. Il discorso
00:44:34è ampio, sì, sarebbe interessante approfondirlo. Esatto, sì, è un po' quello che Francesca
00:44:40con i suoi libri, Francesca Cavabria con i suoi libri cerca di fare, andare a decostruire
00:44:47gli stereotipi per consentire alle bambine e alle bambine di diventare ciò che vogliono e
00:44:52non ciò che la società o l'aspettativo o il contesto familiare o culturale vogliono
00:44:58per loro diventino. Quindi consentire loro di esprimere tutto il proprio potenziale quale
00:45:04che esso sia.
00:45:06voglio fare un esempio su quello che significa, con una delle storie di storie spaziali per
00:45:12maschi del futuro, no? Cosa significa per esempio educare i bambini al consenso? Perché
00:45:17oggi parliamo tanto di questa cosa, no? Allora, nella sviaba dei pirati c'è la storia di questo
00:45:23pirata e di questa piratessa che sono acerrimi nemici. Loro competono, sono tutte e due abilissimi
00:45:29nell'arte della navigazione, a un certo punto vi arriva la voce che c'è questo tesoro in
00:45:36un'isola remota e lanciano le loro navi all'inseguimento di questo tesoro, perché nella
00:45:41legge dei pirati il primo che arriva si prende il tesoro. Quindi loro sono, diciamo, fianco
00:45:47a fianco con le navi, saltano dalle navi, attraversano la giungla, stanno guadando l'ultimo
00:45:52fiume prima di arrivare al tesoro e un coccodrillo strappa il braccio della piratessa. Aia!
00:46:00A quel punto il pirata si ferma e usa il suo uncino e il filo della sua giacca per ricucire
00:46:09il braccio della sua nemica. Quindi un attrezzo come l'uncino che noi abbiamo sempre visto usare
00:46:15per minacciare come arma viene in questo caso risemantizzato perché viene utilizzato per
00:46:21un gesto di cura. Voi quanti personaggi maschili avete visto che non fossero nel contesto di
00:46:27un show di medicina che avete visto in un gesto di cura, no? Ucire.
00:46:34Un personaggio che dovrebbe essere cattivo.
00:46:37Sì, un personaggio pirata. Quindi lui le ricuce questo braccio, questa piratessa rimane svenuta
00:46:44per tre giorni e tre notti e lui le cambia le pezzette della febbre. Un altro gesto che io non
00:46:50ho mai visto fare è un personaggio maschile in tv, al cinema o nelle fiabbe. Mentre si
00:46:56prende cura di questa piratessa, lui inizia a innamorarsene.
00:47:00Volevo dire, però pensavo di essere stereotipica.
00:47:04Capita questa cosa, no? E quindi si rende conto che vorrebbe darle un bacio. Però, dice la storia,
00:47:10lei non può dire né sì né no. Quindi lui fa l'unica cosa che si può fare quando si vuole dare un bacio a qualcuno
00:47:18che non può dire né sì né no. Aspetta. Quando lei si sveglia, lui è tutto imbarazzato a quel punto,
00:47:26si stropiccia questa barba, diventa rosso e le dice che vorrebbe darle un bacio.
00:47:31E la piratessa gli dice, guarda, io ti ringrazio per quello che hai fatto per me, ma un bacio con te non fa per me.
00:47:39E ricomincia a correre verso il tesoro. Lui riesce comunque ad arrivare prima perché lei si sta ancora
00:47:45riacchiappando dall'incidente e quindi, dice la storia, si consola dal rifiuto che ha ricevuto e che fa male
00:47:52anche al cuore indurito dal sale di un vecchio pirata con questi diamanti.
00:47:57Quindi questa storia a cosa serve? Serve non solo a dire no significa no.
00:48:05Quello non è per dei bambini, non è sufficiente per educare al consenso, perché una fiaba ha il compito
00:48:11di creare nel cuore dei bambini l'impalcatura emotiva che rende possibile chiedere e quindi rendersi vulnerabili
00:48:21a un no e sopportare il peso di quel no quando si riceve. Quindi l'educazione sentimentale si fa in questo modo,
00:48:29non si fa per slogan, ma si fa interrogandosi che cosa è che manca, perché non si chiede il consenso,
00:48:36non si chiede il consenso perché si ha paura di ricevere un no. Allora come intervengo per farti sentire
00:48:42che tu hai valore, che il tuo valore non viene stabilito dal no di un'altra persona,
00:48:47che quella persona sta semplicemente esercitando la sua libertà, ma questo non è una valutazione
00:48:52su chi tu sei come essere umano e quanto vali, che invece è il messaggio che arriva nella cultura
00:48:58di una dirilità che viene sancita da quante donne hai e quindi sostanzialmente...
00:49:05Sì, quindi mettendo alla fine, in modo paradossale, nelle mani di un'altra persona
00:49:14il tuo valore. E invece no, il tuo valore intrinseco, il gesto che fa questo pirata,
00:49:20lo rende un essere umano pregevole e quindi il premio non gli deve essere dato dal bacio
00:49:27della piratessa, perché il valore dell'azione umana che lui ha compiuto è nell'azione in sé.
00:49:32Immanuel Kant diceva la virtù è premio a se stessa e quindi è questo un po', no?
00:49:38Il messaggio.
00:49:41Sì, forse se facessimo studiare un po' più filosofia anche nelle nostre scuole,
00:49:46se rendesse facoltà materia obbligatoria a tutte le età e in tutti gli indirizzi,
00:49:52probabilmente saremmo già a un punto. Però noi sosteniamo invece, che non è proprio filosofia,
00:49:56ma sosteniamo invece l'introduzione di un'educazione sessuale e l'emotiva o affettiva,
00:50:04che lui si voglia, non sono esattamente la stessa cosa, affettiva o emotiva,
00:50:09fin dalle prime classi, dopo perché siamo convinti, come te, Francesca,
00:50:14che è lì che si può andare ad aggredire quei nodi che poi possono diventare,
00:50:20in alcune storie, in alcune esistenze, possono diventare violenza, ma al di là della violenza
00:50:26che si può, come dire, consentire un reale percorso verso la parità.
00:50:34Mi ha colpito molto nell'ultimo nostro incontro con Stefano Ciccone,
00:50:40perché anche per me, che cerco comunque di occuparmi di questi temi,
00:50:44da tanto tempo è stato rivelatore.
00:50:46Quando lui ha detto, io non faccio questo percorso per essere migliore verso le donne,
00:50:53io faccio questo percorso per me stessa, perché penso che ci siano dei diritti
00:50:59che come uomo mi vengono legati.
00:51:01Lui pensava innanzitutto, per esempio, al poter trascorrere del tempo
00:51:06con i propri figli e con le proprie figlie, no?
00:51:08È una questione che gli uomini possono fare oggi in maniera marginale,
00:51:13perché la legge non prevede un congetto paterno adeguato.
00:51:17Oggi abbiamo dieci giorni per i papà e è stata celebrata come una grande conquista.
00:51:24Dieci giorni è una vacanzetta e niente di più non consente agli uomini e ai padri
00:51:30di esercitare quell'imprinta, di effetto di cura, di vicinanza ai bambini e alle bambine
00:51:38che invece le madri giustamente e naturalmente hanno.
00:51:42E allora, come è visto l'uomo nella società al di là delle parole?
00:51:46Al di là delle parole ci pericolano le leggi, come è visto il ruolo dell'uomo
00:51:51e il ruolo del padre in questa società.
00:51:54E non è uguale a quello della donna e a quello della male, nel bene e nel male.
00:51:58Poi naturalmente qui non si sta parlando di primi leggi dell'uno o dell'altra.
00:52:03E questa è una cosa che mi ha colpito molto, diciamo, questa riflessione.
00:52:06Io lo faccio per me stesso perché è una crescita che riguarda me.
00:52:11Poi da questo ne beneficiano anche le donne e la parità.
00:52:14Bellissimo, però c'è una cosa che riguarda me.
00:52:17Ed è molto interessante concentrarsi su quelli che sono i bambini
00:52:24e come loro si possano vedere poi nella società, come possano sentirsi più liberi.
00:52:33Sì, ma è un tema gigantesco perché io quando ho scritto Bambini e Ribelli,
00:52:39dieci anni fa, pensavo, ma se i maschi hanno la maggior parte del potere politico,
00:52:44economico e religioso, ma dovranno stare meglio, no?
00:52:48Delle donne.
00:52:48Cioè io mi muovevo su questo asse.
00:52:51Quando ho iniziato a lavorare sui maschi del futuro, la newsletter e storie spazzali
00:52:56per maschi del futuro, ho iniziato a studiare e mi sono resa conto che gli uomini vivono
00:53:02dai 5 ai 7 anni meno rispetto alle donne, che si ammazzano per tre volte rispetto alle donne.
00:53:09La maggior parte, quasi l'80% dei suicidi in Italia, ma è una percentuale che è più
00:53:15o meno uguale ovunque, sono uomini.
00:53:18Poi ho scoperto che il 95% della popolazione carceraria mondiale è costituita da uomini.
00:53:27Gli uomini compiono la quasi totalità dei crimini violenti.
00:53:32Ovviamente, certamente, infliggendo un danno gigantesco nelle vittime,
00:53:38ma anche in se stessi, voglio dire, nessuno di noi credo che pensi
00:53:41che chi commette crimini violenti stia particolarmente bene.
00:53:45Penso che questa cosa sia abbastanza evidente, no?
00:53:49Comunque le conseguenze le paga in prima persona, poi, leggermente.
00:53:52Assolutamente.
00:53:53Non danno anche a se stesso.
00:53:54Quindi, il punto è che all'interno di questo sistema,
00:53:58dalla cosa che dicevi tu dei padri a queste, diciamo, versioni più estreme di malessere,
00:54:04è sempre più evidente che gli uomini non ci stanno bene.
00:54:10Quindi, il punto è di iniziare a descrivere il viaggio per la parità di genere
00:54:15non come una battaglia in cui noi chiediamo agli uomini di stare un po' peggio loro
00:54:20perché così noi possiamo stare meglio.
00:54:22Perché, diciamoci la verità, un pochino, anche io l'ho fatto, questo errore.
00:54:26Sotto sotto, era descritto un po' in questo modo.
00:54:28Confesso, confesso, anche io.
00:54:30Invece, io mi sto rendendo conto che qua non si tratta di questo.
00:54:33Qua si tratta di aprire uno spazio per trovare un modo nuovo di stare insieme
00:54:39che sia completamente nuovo, in cui io non ti dico che voglio che tu stia un po' peggio,
00:54:43io dico che tu stia radicalmente meglio di come stai adesso,
00:54:47ma dobbiamo ripensare la base di questo stare insieme
00:54:50se vogliamo operare questo cambiamento,
00:54:53vedendo la parità di genere non come una battaglia delle donne contro gli uomini
00:54:57o viceversa, ma letteralmente come un viaggio di liberazione reciproca.
00:55:02Questo è un po', diciamo, l'obiettivo.
00:55:05E questo, ripeto, anche per me, confesso pubblicamente, ma mi fa piacere
00:55:09perché si cresce, si impara, si approfondisce, si vedono nuove prospettive
00:55:14e questi percorsi che stiamo facendo insieme servivano proprio a questo
00:55:18e quindi sono felice di aver, anche io, appreso una nuova prospettiva
00:55:22che dà ancora maggior forza, non solo ai nostri percorsi,
00:55:27ma alla battaglia per la parità, perché è win-win, signore e signori.
00:55:31È win-win.
00:55:32Qui non ci rimette nessuno, ma ci guadagniamo tutte e tutti.
00:55:35Quindi, ancora più convintamente, portiamo avanti le nostre stanze
00:55:41e quindi sono ancora più felice che, appunto, questa edizione è insieme.
00:55:48Io volevo chiamarla Unite e Uniti, però poi mi hanno detto
00:55:50non possiamo andare in luogo, adesso ormai è Unite.
00:55:54Però consideratevi davvero tutte e tutti inclusi,
00:55:59perché davvero stiamo facendo un percorso insieme
00:56:04ed è l'unico possibile, insomma, dove tutti ci guadagnino
00:56:09e tutti vadano a stare meglio.
00:56:13Vediamo se...
00:56:15Ah, ne parla Laura Sabadini nel suo libro
00:56:18Italia che conta, ci dice Giovanni, quello pure lo devo prendere,
00:56:21assolutamente è un libro che devo prendere.
00:56:23Invece, Francesca, facciamo un po' di pubblicità ai libri,
00:56:26a stare letture, perché non si legge mai abbastanza,
00:56:29lo dico io per prima, che ho sempre troppo poco tempo, purtroppo, per leggere.
00:56:34Il libro di Vindalata Sabadini, assolutamente ne abbiamo parlato
00:56:36e lo prenderò.
00:56:39Tu mi dicevi che c'è un libro che parla di che cosa?
00:56:43Allora, c'è un libro che è stato scritto da una giovane economista italiana
00:56:47in tandem con uno studio fatto in Italia e anche da un economista francese in Francia
00:56:53e il libro in Italia si chiama Il costo della virilità
00:56:58e l'autrice si chiama Ginevra Bersani Franceschetti
00:57:02ed è un libro che presenta proprio un argomento
00:57:05da un punto di vista economico
00:57:08sul fatto che la violenza maschile costa all'Italia
00:57:11il 5% del PIL ogni anno.
00:57:15Pensate a quante cose si potrebbero fare
00:57:17se riuscissimo a fare
00:57:24magari non è diciamo
00:57:28il 5% del PIL
00:57:31ci rendiamo conto di che cifra stratosferica stiamo parlando
00:57:36è enorme il 5% del PIL
00:57:38Enorme
00:57:39quindi questa è una questione diciamo centrale
00:57:42ecco, questo libro ci dà la possibilità di capire
00:57:47che molte volte queste questioni di genere
00:57:50vengono raccontate come questioni di lana caprina
00:57:53cioè ci dobbiamo occupare delle cose che contano
00:57:57e queste sono le cose di chi si occupa
00:57:59chi non ha di meglio da fare nella vita
00:58:02invece no
00:58:03perché qua stiamo parlando di sbloccare una quantità di risorse
00:58:06che riversate sulla scuola, sulla sanità
00:58:09potrebbero fare una differenza storica per questo paese
00:58:13per cui stiamo parlando di qualcosa di diciamo molto significativo
00:58:18in soldoni
00:58:19senza perché poi ci contiamo il libro e ce lo leggiamo
00:58:21ma in che senso il costo della verità
00:58:25allora voi pensate
00:58:27non solo la violenza
00:58:28della violenza ne abbiamo parlato
00:58:30sappiamo quanto costi
00:58:32no?
00:58:32doverla poi curare dopo
00:58:35a violenza avvenuta
00:58:37quanto sia costoso
00:58:39ovviamente il costo del sistema penitenziario
00:58:41e questo è un pezzo
00:58:44però per esempio
00:58:45gli uomini sono i responsabili
00:58:47della stragrande maggioranza
00:58:49della maggior parte dei comportamenti antisociali
00:58:52dall'evasione fiscale
00:58:54alla quantità di incidenti stradali
00:58:59letali in particolare
00:59:01sono per lo più causati dagli uomini
00:59:03quindi la provocazione
00:59:05è che se gli uomini si comportassero come le donne
00:59:09risparmieremo più di 100 miliardi all'anno in Italia
00:59:13quindi io mi rendo conto
00:59:17che sentire questa cosa possa sembrare
00:59:19però il libro è molto bello
00:59:21perché presenta un argomento
00:59:23che è tutto basato su analisi fatte sui dati
00:59:26che vengono dall'Istat
00:59:27che vengono da una serie di fonti molto autorevoli
00:59:30per cui dobbiamo iniziare a inquadrare questo problema
00:59:35non con metterci da una parte o dall'altra della barricata
00:59:39ma proprio dicendo
00:59:39ok, io non penso genuinamente
00:59:42non penso che gli uomini siano cattivi
00:59:45non penso che siano geneticamente incapaci
00:59:48penso che siano messi come tutti gli umani
00:59:52noi possiamo agire sulle condizioni
00:59:55che liberano determinati comportamenti tossici
00:59:58l'obiettivo della politica dovrebbe essere quello
01:00:00agire sulle condizioni
01:00:02per fare in modo che ciascuno di noi
01:00:04si è messo per l'appunto
01:00:08nelle condizioni di essere la parte di sé migliore possibile
01:00:11quello che accade invece oggi
01:00:13è che la maggior parte di noi viene messo
01:00:18e degli uomini in particolare
01:00:19viene messo nelle condizioni
01:00:21nonostante abbia il potere politico, economico e religioso
01:00:27dalla cultura che abbiamo creato
01:00:29di non essere la parte migliore di sé
01:00:31ma in alcuni casi
01:00:32di esprimere la peggiore
01:00:35discorso molto interessante
01:00:38che ripeto andrò
01:00:40non scherzate il 5% serve per le anni
01:00:43penso sia una battuta che fa Giovanni
01:00:46sì, in effetti
01:00:48però sì, è un discorso molto interessante
01:00:52pericoloso
01:00:53mi rendo conto che può essere scivoloso
01:00:55perché può essere preso come una provocazione
01:00:57come un attacco al maschile
01:00:58però sarà interessante andare a vedere
01:01:02gli studi che ci sono dietro
01:01:04per provare tutti insieme
01:01:05diciamo a fare un passo avanti
01:01:07al di là delle differenze
01:01:09perché io rimango convinta
01:01:11che poi magari dirò una bestialità per alcuni
01:01:14ma che la differenza maschio femmina
01:01:17sia accidentale
01:01:18e dovrebbe essere accessoria
01:01:20perché in realtà siamo esseri umani
01:01:22innanzitutto
01:01:24nella nostra essenza
01:01:27e come ci manifestiamo nel mondo
01:01:30poi è maschile o femminile
01:01:33cioè in questo tipo di società
01:01:35in questo tipo di contesto
01:01:37ma le propensioni
01:01:40sono quelle dell'essere umano
01:01:42penso che
01:01:43voler essere felice
01:01:45è un'aspirazione che ci accomuna
01:01:49tutti e tutti
01:01:50gli Stati Uniti hanno messo
01:01:52il diritto alla felicità
01:01:54nella Costituzione
01:01:56come diritto inviolabile
01:01:58dell'umanità
01:02:00con quale è successo
01:02:02specialmente adesso
01:02:04non lo so
01:02:04però
01:02:04è sicuramente un'ambizione
01:02:07che abbiamo tutti e tutti
01:02:09e poi mi piace ricordare una cosa
01:02:11che Socrates diceva
01:02:13che nessuno
01:02:14sbaglia volontariamente
01:02:17anche chi commette il male
01:02:19lo fa
01:02:20perché è convinto
01:02:22di perseguire una forma di bene
01:02:24o perché non è capace di resistere
01:02:27perché non è capace di pulso
01:02:28o perché è stato abituato
01:02:30a identificare
01:02:32come bene
01:02:33ciò che invece
01:02:34è male
01:02:36ha delle conseguenze negative
01:02:37e quindi andare a correggere
01:02:39diciamo questa distorsione
01:02:41di prospettiva
01:02:41noi ci avviciniamo
01:02:43un po'
01:02:44verso
01:02:45il nostro
01:02:46orario di chiusura
01:02:48io quindi
01:02:49vi ricordo
01:02:50ancora una volta
01:02:51la mail
01:02:52a cui potete
01:02:54inviare
01:02:55i vostri contributi
01:02:56le vostre osservazioni
01:02:57che è
01:02:59comitato
01:02:59punto
01:03:00parità
01:03:01e diritti
01:03:02chiocciola
01:03:03movimento 5 stelle
01:03:04punto
01:03:05edu
01:03:06per coloro
01:03:07visto qualcuno
01:03:08scriveva in chat
01:03:09che vogliono dare
01:03:10la disponibilità
01:03:11come facilitatori
01:03:12e facilitatrici
01:03:13all'8 novembre
01:03:14vi arriverà per mail
01:03:15informe
01:03:16da compilare
01:03:17e così possiamo acquisire
01:03:19le vostre disponibilità
01:03:21e io
01:03:22che cosa dire
01:03:23sono davvero felice
01:03:25di aver terminato
01:03:26questo percorso
01:03:28con Francesca Cavallo
01:03:29da cui ho imparato
01:03:31tante cose
01:03:31e che sta facendo
01:03:34un lavoro straordinario
01:03:35in chiusura
01:03:36Francesca
01:03:36tu mi hai parlato
01:03:38prima
01:03:38privatamente
01:03:39di un progetto
01:03:40che stai portando avanti
01:03:41con le scuole
01:03:42
01:03:43allora
01:03:43innanzitutto
01:03:44se vi interessa
01:03:47approfondire
01:03:48questa prospettiva
01:03:49io ho una newsletter
01:03:50settimanale
01:03:51gratuita
01:03:52che si chiama
01:03:53Maschi del futuro
01:03:54e vi potete iscrivere
01:03:55su maschidelfuturo.it
01:03:57in cui ogni settimana
01:03:58si affronta
01:03:59un pezzetto
01:04:00diciamo
01:04:01di questo lavoro
01:04:01possono fare anche le donne
01:04:02naturalmente
01:04:03certo
01:04:03è una delle poche
01:04:07communities online
01:04:08dove c'è una presenza
01:04:09equa e pacifica
01:04:10di uomini e donne
01:04:12a parlare di questi temi
01:04:13non è cosa da poco
01:04:14quindi maschidelfuturo.it
01:04:17e
01:04:18poi vi faccio rivedere
01:04:23il libro
01:04:24questo
01:04:24storie spaziali
01:04:25per maschi del futuro
01:04:26che è il mio ultimo libro
01:04:27è un libro
01:04:28che ribalta
01:04:29un po' i copioni del maschile
01:04:30quindi se qualcuno di voi
01:04:31sta crescendo
01:04:32o ha nella sua vita
01:04:32dei piccoli maschi
01:04:34che vuole crescere
01:04:35con dei parametri diversi
01:04:36o mi fate sapere
01:04:37qual è la vostra
01:04:38che ha presenza
01:04:38può essere uno spunto
01:04:39certo
01:04:40e
01:04:41cosa mi avevi chiesto
01:04:42scusate
01:04:43ho fatto quelle scuole
01:04:44allora io sto lavorando
01:04:45a un progetto
01:04:46con Fondazione Libellula
01:04:47che è una delle più grosse
01:04:48fondazioni in Italia
01:04:49che si occupa di contrasto
01:04:50alla violenza di genere
01:04:51e con Fondazione Scuola Attiva
01:04:54perché
01:04:55stiamo
01:04:56facendo
01:04:57un'edizione scolastica
01:04:58di storie spaziali
01:04:59per maschi del futuro
01:05:00che contiene
01:05:01sei delle dodici fiabe
01:05:03alle quali
01:05:05ad ogni fiaba
01:05:06è allegato
01:05:08un piano
01:05:08per gli insegnanti
01:05:10e un piano
01:05:10per i genitori
01:05:12e stiamo facendo
01:05:13una partnership
01:05:14con delle aziende
01:05:15che sponsorizzano
01:05:17diciamo
01:05:17il fatto che questo progetto
01:05:19entri nelle scuole elementari
01:05:21delle comunità educanti
01:05:23dei posti
01:05:23in cui ci sono
01:05:24le varie aziende italiane
01:05:25che stanno partecipando
01:05:26per fare in modo
01:05:28da creare
01:05:28una generazione
01:05:30di
01:05:31piccoli
01:05:32maschi italiani
01:05:33che crescano
01:05:34con questi parametri
01:05:36e che riescano
01:05:36a esprimere
01:05:37se stessi
01:05:38perché alla fine
01:05:39di questo si parla
01:05:40con una libertà
01:05:42che le generazioni precedenti
01:05:43non hanno conosciuto
01:05:44un po'
01:05:45il concetto
01:05:46che è alla base
01:05:46di questo progetto
01:05:47è che i maschi
01:05:48oggi
01:05:48piccoli o grandi
01:05:49che siano
01:05:50sono chiamati
01:05:51ad essere dei pionieri
01:05:51e a inventare
01:05:53un modo
01:05:54di essere uomini
01:05:55e di stare al mondo
01:05:56da uomini
01:05:56che nel corso della storia
01:05:58non è mai esistito prima
01:05:59per cui è un compito difficile
01:06:01che a volte
01:06:02ci fa sentire disorientati
01:06:03però a questo
01:06:04siamo chiamati
01:06:05ad essere pionieri
01:06:06ad avere il coraggio
01:06:07di aprire delle strade
01:06:08che finora
01:06:08non sono mai state aperte
01:06:10e che ci possono fare
01:06:12diciamo
01:06:14possono darci accesso
01:06:16a dei pezzi
01:06:17del nostro cuore
01:06:18che non abbiamo mai
01:06:20frequentato prima
01:06:21io credo
01:06:22che questa sia
01:06:23forse la cosa
01:06:24più bella
01:06:25che uno si può augurare
01:06:26in una vita
01:06:27bellissimo
01:06:28un bellissimo auspicio
01:06:30davvero
01:06:31anche un appello
01:06:32ad essere pionieri
01:06:33davvero una prospettiva
01:06:35entusiasmante
01:06:37poter provare
01:06:38a cambiare
01:06:39abbiamo sempre detto
01:06:40che il cambiamento
01:06:41parte da se stessi
01:06:43e questo è
01:06:43un grandissimo cambiamento
01:06:45e abbiamo sempre creduto
01:06:46anche che
01:06:47da partire dalle scuole
01:06:49quindi io
01:06:49non posso che
01:06:51augurarti
01:06:52un grandissimo successo
01:06:54con questo progetto
01:06:55nelle scuole
01:06:56tutto il meglio
01:06:57davvero
01:06:57grazie per
01:06:58il tuo entusiasmo
01:07:00soprattutto
01:07:00Francesca Cavallo
01:07:01scrive
01:07:02ci vuole un cuore
01:07:03pieno di fiducia
01:07:04no?
01:07:05perché a volte
01:07:06uno tende a perdere
01:07:07la fiducia
01:07:07nell'umanità
01:07:08e invece
01:07:08Francesca Cavallo
01:07:10assalda fiducia
01:07:11nell'umanità
01:07:11e anche io
01:07:12assolutamente
01:07:13altrimenti
01:07:13non saremmo qui
01:07:14ci crediamo moltissimo
01:07:16e quindi
01:07:17non mi resta
01:07:18che ringraziarvi
01:07:19davvero
01:07:19per averci seguito
01:07:20e speriamo
01:07:22di rivederci
01:07:23tutte e tutti
01:07:24l'otto novembre
01:07:25Francesca Cavallo
01:07:26sarà dei nostri
01:07:28sarà con noi
01:07:28e ancora
01:07:30grazie
01:07:31grazie
01:07:31grazie a voi
01:07:33e coraggio
01:07:34coraggio e forza
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