Skip to playerSkip to main content
  • 8 hours ago
Per trovare soluzioni che siano in grado di prevenire il disagio mentale e di intercettarlo precocemente ove già presente “è necessario un intervento sociale e politico. Non possiamo pensare soltanto all’intervento individuale, che è comunque necessario quando capiamo che una persona è in una situazione di difficoltà. È molto difficile che si generi consapevolezza in tema di salute mentale perché non è sempre semplice capire quando una persona è in difficoltà e, inoltre, non tutti hanno la disponibilità a confidarsi”. Lo ha detto Nicola Palmarini, direttore Nica - National Innovation Centre for Ageing (Centro innovazione per l’invecchiamento) del Governo inglese, all’incontro organizzato da Triennale Milano in collaborazione con Lundbeck Italia, ‘Brain Health Inequalities - Idee e strategie per non lasciare indietro nessuno’. Appuntamento nell’ambito dell'Esposizione internazionale  Inequalities e che ha come tema centrale il diritto di accesso alle cure nell’ambito della salute del cervello.

Category

🗞
News
Transcript
00:00C'è un tema che riguarda l'innesco delle malattie mentali, che è quello dell'assolutura e dell'isolamento,
00:10noi pensiamo si occupi soltanto di una certa demografia, in realtà sono moltissimi ragazzi
00:15che sono coinvolti da questo punto di vista, quindi probabilmente dobbiamo cominciare anche
00:19a rivedere il concetto di categorie fragili e a fronte di un cambiamento, credo che sia sotto
00:24gli occhi di tutti, di accesso all'informazione, di stress dovuto alle informazioni, forse dobbiamo
00:29cominciare a capire quali sono anche i fattori che influiscono sull'isolamento e possono generare
00:33un ritorno sulle cosiddette categorie fragili e la loro definizione. L'intervento è un intervento
00:40sociale, è un intervento politico, credo che non possiamo pensare soltanto all'intervento
00:44individuale che è necessario quando siamo riusciti a capire che quella persona è una
00:48situazione di difficoltà, ma riuscire a capire che qualcuno è una situazione di difficoltà
00:51credo sia uno dei grandi problemi che abbiamo oggi, è molto difficile far sì che ci sia
00:55l'awareness sulle tematiche e soprattutto che le persone abbiano la disponibilità,
01:00l'apertura di potersi confidare su quelle che sono le loro problematiche prima che queste
01:05sfociano le problematiche molto più serie che poi richiedono momenti di cura, quindi
01:09è una parola abusata, dovremmo fare molta prevenzione ma anche sui segnali più deboli
01:13che sono attorno alla nostra vita, che sono quelli appunto del rischio dell'isolamento
01:17e della solitudine che sono meccanismi di innesco e poi una serie di reazioni a catena che possono
01:23portare a patologie che sono patologie poi spesso molto difficili da curare.
01:27In Inghilterra credo che la situazione sia forse anche peggiore di questa, nel senso che
01:31credo ci sia più consapevolezza sul tema della fragilità, c'è molto intervento dal punto
01:36di vista della fragilità, c'è molta attenzione sul tema delle diseguaglianze, quindi c'è
01:42una fortissima cultura popolare se vogliamo nel riconoscere le tematiche di fragilità, si
01:48vedono decine di associazioni di tutti i tipi che se ne occupano, però poi la differenza
01:54di condizioni sociali, quindi la distanza all'interno delle varie classi sociali in Inghilterra
02:00forse è molto più evidente che quella che si trova in Italia, soprattutto se ci si muove
02:05all'interno dell'Inghilterra e non si pensa che l'Inghilterra sia soltanto Londra o qualche
02:10altro luogo più conosciuto. Appena si esce dalle centri più conosciuti ecco dove si vedono
02:15tutta una serie di tematiche che credo siano forse ancora più, come dire, forti, più gravi
02:21che in Italia dove tutto sommato c'è una fortissima coesione familiare, c'è un tessuto
02:27di relazione forse più mediterraneo ovviamente, quindi anche più, come dire, vicino a certi
02:33concetti di unità, di supporto che a volte invece si vede letteralmente sfaldarsi quando
02:39le società sono più sparpagliate e vivono forse meno di quelli che sono i valori fondamentali
02:43che le tengono unite.
Be the first to comment
Add your comment

Recommended