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  • 9 ore fa
Roma, 3 ott. (askanews) - "Siamo in piazza a volto scoperto. Qualcuno pensa che vogliamo fare dei disordini? Siamo in piazza per la non violenza e per difendere la pace, per la nostra Costituzione. Chi fa violenza non c'entra con la nostra manifestazione e il nostro sciopero generale".Lo ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landini, arrivando in piazza Vittorio nel giorno della protesta a sostegno della Flotilla."Penso che si voglia parlare di questo per non parlare di quanto sta succedendo - ha detto - se scendo in piazza per la libertà e la non violenza ci deve essere qualcuno che mi garantisce. È pagato dagli italiani per questo. Spetta al governo e al ministero dell'Interno garantire la sicurezza. Siamo in piazza per dire no al genocidio e per dire al governo che non è il momento di spendere in armi, ma per la sanità e alzare gli stipendi. Bisogna ascoltare i giovani che sono al centro di questa mobilitazione".

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00:00Siamo qui, guardi, c'è un volto scoperto, mani libere, lei pensa che la gente che qui
00:04vuole fare dei giorni, noi proprio siamo qui all'opposto, siamo proprio qui per la non
00:09violenza, siamo qui per difendere la pace, siamo qui per difendere la solidarietà e
00:13la nostra Costituzione. Chi fa violenze non c'entra con questa manifestazione, anzi, penso
00:20che in questo modo ci sia chi eventualmente vuole fomentare anche questo per non parlare
00:25di quello che invece in questa giornata sta succedendo, cioè centinaia di migliaia di
00:30persone che sendono in piazza per la democrazia, per la pace, per dire no al genocidio, per
00:36dire al governo che non è il momento di spendere in armi, ma è il momento di spendere per la
00:40sanità, per aumentare gli stipendi, bisogna ascoltare i giovani. Io vorrei mandare questo
00:45messaggio, in tre mesi i giovani italiani hanno dato due lezioni, una durante il referenza,
00:50l'unica fascia di età che ha superato il quorum sono i giovani dai 18 ai 34 anni,
00:55perché non vogliono la precarietà e perché i concittadinanze. Oggi i giovani, come vedete,
00:59le scuole, sono al centro di questa mobilitazione, da 14 anni a 25, o tre, sono tutti qui e stanno
01:07dicendo che vogliono un futuro senza precarietà, senza guerre e chiedono di poter avere un futuro
01:12e questo è l'ascolto che deve essere fatto. Chi ha responsabilità oggi, se non è capace
01:17di ascoltare questa domanda che arriva dal paese, non sta capendo quello che sta succedendo.
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