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  • 1 giorno fa
Il 15 novembre 2024 Alberto Trentini è sulla strada da Caracas a Guasdualito: 45 anni, nato al Lido di Venezia, studi di storia moderna e contemporanea con specializzazioni internazionali in assistenza umanitaria, Alberto ha alle spalle vent’anni di lavoro sul campo tra Balcani, Asia, Africa, America Latina. Sulla strada lo fermano uomini del Servizio amministrativo per l’identificazione e l’immigrazione che subito lo passano alla Direzione generale del controspionaggio militare. Inversione di rotta, si torna a nord: destinazione El Rodeo I, carcere noto per le condizioni di detenzione disumane. Da questo momento è black out. Accusa generica di cospirazione, ma i capi d’imputazione non sono mai stati formalizzati. Tecnicamente una sparizione forzata in un Paese al collasso.​​«Visto da vicino», la videorubrica di approfondimento: qui tutte le puntate.

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Trascrizione
00:00Il 15 novembre 2024 Alberto Trentini è sulla strada da Caracas a Quasdalito, 800 km a sud-ovest,
00:16confine con la Colombia. Alberto ha 45 anni, è nato a Lido di Venezia, studi di storia moderna
00:22e contemporanea, specializzazioni internazionali in assistenza umanitaria, 20 anni di lavoro sul
00:27campo, Balcani, Asia, Africa, America Latina, ad aiutare chi fugge da guerre e miseria, portare
00:33acqua ai servizi igienici, azioni di primo soccorso che in emergenza sono le sole possibili e fanno
00:38la differenza tra chi vive e chi no. È in Venezuela da un mese come capo missione per Humanity and
00:43Inclusion, organizzazione non governativa che fa base in Francia e si occupa di persone vulnerabili
00:49e con disabilità in aree di crisi. Su quella strada lo fermano uomini del servizio amministrativo
00:55per l'identificazione e l'immigrazione che subito lo passano alla direzione generale
01:00del controspionaggio militare. In versione dirotta si torna a nord, destinazione Elorodeo
01:05a guatire nello stato di Miranda, 30 km da Caracas, carcere noto per le condizioni di detenzione
01:11disumane.
01:12Da questo momento è blackout. Si saprà che Alberto Trentini è in isolamento, accusa
01:22generica di cospirazione contro le autorità, ma i capi di imputazione non sono mai stati
01:27formalizzati. Tecnicamente una sparizione forzata in un paese al collasso dove la rivoluzione
01:33bolivariana di Hugo Chavez e del successore Nicolás Maduro, presidente dal 2013, ha tradito
01:39se stessa e soprattutto i venezuelani trasformando la Repubblica in un sistema autoritario e nazionalista
01:45che reprime il dissenso, costringe gli oppositori alla clandestinità e dopo le proteste di massa
01:50per le presidenziali del 2024 ha approvato una legge sulla trasparenza che rende molto
01:56scivoloso il terreno sul quale si muovono proprio le ONG. Come in Russia e in Georgia, accusate
02:02di fomentare odio, le organizzazioni finanziate dall'estero diventano minacce alla sicurezza
02:07nazionale. Obiettivi. Stato in ostaggio del narcotraffico che ha costretto la Colombia
02:14a schierare truppe alla frontiera e che in estate ha spinto Trump a mandare navi da guerra.
02:23Nel buco nero dove è finito Alberto, con altre decine di persone, precipitano le paranoie
02:28del regime, i tentativi di ottenere riconoscimento, tensioni internazionali e interne agli apparati
02:35del potere. Quasi un anno di prigionia e finalmente una visita concessa all'ambasciatore
02:39che nello stesso carcere vede anche l'imprenditore torinese Mario Burlò. Rarissime le telefonate
02:45alla famiglia. Lotta per rompere il muro di silenzio la madre Armanda. Chiede attenzione,
02:50azione per riportare a casa Alberto. Al suo fianco a darle forza Paola Reggeni. Il prossimo
02:56gennaio saranno 10 anni senza Giulio. Scrivete, parlate di Alberto perché quel qualcuno che
03:04non si è attivato a dovere fino ad ora dovrà sentirsi motivato senza più esitare a fare
03:12l'impossibile per riportare a casa questo figlio di cui l'Italia deve andare fiera.
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