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https://www.pupia.tv - Roma - Verso un futuro carbon neutral: la nuova strategia di decarbonizzazione del cemento (24.09.25)

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00:00Siamo qui, come dice il titolo, che vediamo tutti quanti, del resto se siete qua siete
00:06sicuramente tutti già edotti del motivo, per parlare di decarbonizzazione, in particolare
00:12decarbonizzazione nell'industria pesante, direi, e nell'industria cosiddetta hard to
00:19abate, quindi dove è più difficile abbattere le emissioni di anidride carbonica, obiettivo
00:26che continua a essere importante e centrale nella strategia europea innanzitutto e ovviamente
00:34anche italiana. In particolare parliamo appunto di decarbonizzazione nel settore della produzione
00:39del cemento, che magari vede pochi impianti presenti sul territorio nazionale, ma sicuramente
00:46importanti per la nostra economia. Il cemento è alla base del settore delle costruzioni,
00:54non esiste il settore delle costruzioni senza cemento, senza ferro, senza asfalto, queste
01:00sono le tre grandi materie che sono alla base della produzione appunto dell'edilizia e delle
01:07infrastrutture. Tutte e tre sono industrie altamente emissive e quindi chiaramente serve, ma sono
01:17però contemporaneamente anche appunto alla base di quelli che sono i processi produttivi
01:21importanti per una nazione sviluppata come l'Italia. Quindi conservare la produzione sul
01:29suolo nazionale è ovviamente un obiettivo fondamentale e per fare questo quindi il lavoro
01:38che oggi presentiamo qui a cura di Federbeton, la federazione che riunisce i produttori appunto
01:44di cemento in Italia, è un lavoro di approfondimento che porta a evidenziare appunto come, seppure
01:52con grossi investimenti e con grande dispendio di energie, è possibile continuare a fare produzione
01:59in Italia. Ovviamente serve, ma lo diranno loro sicuramente, poi magari appunto farò un
02:03intervento finale al commento, sicuramente serve l'attenzione della politica affinché
02:08vengano messi in condizione di poter continuare a operare questi impianti così importanti,
02:13ripeto appunto strategici per la nazione italiana, perché potremmo anche importare e anzi già
02:21accade probabilmente adesso dall'estero, ma signiferebbe aggiungere una dipendenza dopo
02:28quella energetica, dopo quella probabilmente anche tecnologica, aggiungerei oggi perché è
02:34evidente che alcuni processi di transizione stanno ponendo l'Europa e non solo l'Italia
02:41in una condizione di subalternità rispetto ad altre nazioni che invece hanno sviluppato
02:46tecnologie molto più velocemente di noi. Bene, quindi detto questo, siccome riteniamo
02:54appunto che c'è bisogno di attenzione, quando mi è stato proposto di parlare appunto in particolare
03:01dell'utilizzo del CSS, questo è un po' il cuore del nostro incontro di oggi, quindi
03:07del combustibile secondario, cioè derivante dai rifiuti, quindi valorizzazione di qualcosa
03:13che abbiamo scartato per produrre invece nuova materia. Sono ovviamente stato molto felice
03:21quindi di accogliere questa proposta appunto di presentazione di questo studio e di far capire
03:29come noi oggi purtroppo produciamo CSS anche di valore in Italia, ma ahimè ne consumiamo
03:35ben poco sul suono nazionale e lo esportiamo in altri paesi europei che lo utilizzano come
03:42vettore energetico. Ecco, nel decreto semplificazioni, scusate, disegno di legge semplificazioni, velocemente
03:52dico è stato introdotto appunto attenzione su questo tema, quindi possibilità e facilitazione
03:57di utilizzo del CSS. Il disegno di legge, non ci nascondiamo, avrà sicuramente un percorso
04:02ancora di qualche mese per essere definitivamente approvato, però dimostra una sensibilità che
04:08viene non a caso, devo dire non a caso, dal Ministero dell'Ambiente e da questa maggioranza
04:13verso questo tema. Un tema un po' tabù, insomma, quello di bruciare i rifiuti per fare energia, per
04:21trarne energia, che trova molte difficoltà forse ancora, ma dove credo sia necessario appunto che la
04:29politica assuma le sue responsabilità e, come dire, ci metta la faccia per far capire che la tecnologia
04:36c'è, è possibile e si tratta di dare valore a quello che oggi noi invece non siamo capaci
04:44appunto di dargli e altri invece, più bravi di noi invece, stanno facendo. Detto questo, mi fermo
04:51in questo primo intervento introduttivo, lascio la postazione anche e lascio la parola al conduttore.
04:57Grazie mille, grazie mille, onorevole Milani per l'introduzione. Molto brevemente, io sono
05:08Daniele Moretti, sono vice direttore del Schietti G24, il mio compito è quello di fungere un po'
05:12da facilitatore dell'incontro di oggi, che si svolgerà in primis con l'annunciata relazione
05:19del Presidente e poi dopo avremo una tavola rotonda in cui confrontarsi sulle stanze che già
05:26sono state anticipate, peraltro l'onorevole, in buona parte. Quindi io, senza perdere altro
05:31tempo, intanto do la parola a Stefano Gallini, il Presidente di Peter Beton, lo invito a procedere
05:37con l'illustrazione della nuova strategia di carbonizzazione.
05:41Buongiorno a tutti, sì, si sente. Dunque, buongiorno a tutti, un sincero ringraziamento all'onorevole
05:48Milani per l'ospitalità, per l'organizzazione e direi anche per la sintesi, perché quello che
05:53lei ha citato è di fatto la sintesi del nostro ruolo nell'economia, delle nostre opportunità,
06:00ma anche delle nostre sfide. Oggi presentiamo quella che è la strategia di carbonizzazione
06:05dell'industria italiana, ci facciamo supportare da qualche slide in modo da valutarla insieme.
06:14Il primo aspetto da sottolineare è che cemento e calcestruzzo, non da adesso, ma da anni,
06:19da decenni, anzi da secoli, sono il driver per la crescita dei Paesi. Lo sono stati, lo
06:25sono e lo saranno in futuro. È un settore importante, è importante per l'economia, sappiamo
06:32di essere importante anche da un punto di vista di emissioni, come citava l'onorevole
06:36Milani, quindi il settore già da tempo ha abbracciato la sfida della riduzione del carbon
06:44footprint, col target di arrivare al 2050 alla carbon neutrality. Ovviamente lungo il
06:50percorso ci sono delle opportunità, lungo il percorso ci sono diverse sfide. Nella prima
06:57slide vedevamo qualche numero sull'impatto che il settore ha, sia come fatturato, sia
07:05sul valore aggiunto, che non fa altro che confermare quanto dicevamo prima sulla strategicità e l'importanza
07:11del nostro settore nelle economie, sia che sia in Italia, che sia in Europa, che sia nel
07:16mondo. Possiamo procedere con la slide successiva.
07:24Qui abbiamo riassunto una breve sintesi del ciclo produttivo del cemento che di fatto parte
07:30da materie naturali, quindi parte dal limestone, da cave, vengono estratti i materiali, vengono
07:38lavorati, vengono macinati, c'è un processo di cottura che è quello che poi porta alla
07:43formazione del clinker, che è la materia prima, la materia base del cemento, e che è quella
07:49che però raccoglie il 60-65% delle emissioni totali, che ad oggi non sono modificabili,
07:58nel senso che l'elettrificazione dei forni, cosa che invece può avvenire per alcuni settori
08:03come quello dell'acciaio, nel nostro caso non è applicabile per la tecnicità e le
08:08temperature che i nostri forni raggiungono. Il prodotto cotto poi esce dal forno, viene
08:15fatto raffreddare, viene macinato, viene lavorato con additivi altri, finché poi si può formare
08:23in diversi tipi di prodotti che vengono poi presentati al mercato sotto forma di diverse
08:30applicazioni. Tornando all'industria, l'industria non da oggi ma già da qualche anno ha abbracciato
08:37una strada come dicevo per ridurre la carbon footprint, si è lavorato su un aggiornamento
08:45di processo, quindi tutti i processi produttivi sono stati migliorati e portati ad un livello
08:52di sostenibilità maggiore senza andare a toccare ovviamente la qualità del prodotto, sono state
08:57fatte quindi innovazioni di processo, sono state fatte innovazioni di prodotto perché
09:02anche l'utilizzo di materiali secondari o materiali alternativi per integrare la produzione
09:09e quindi anche diminuire in qualche modo l'impatto e il contenuto di clinker è uno sforzo che
09:15l'industria ha fatto già da qualche tempo, ripeto tutte soluzioni e strade intraprese senza
09:22andare a minare o a diminuire la qualità dei prodotti. Sappiamo cosa è successo negli
09:28ultimi anni, c'è stata un'evoluzione soprattutto in Europa, un'evoluzione delle norme, un'evoluzione
09:34della volontà di diventare sempre più sostenibili e qui arriviamo a quella che è un po' la nostra
09:39strategia presentata sia a livello italiano ma che in qualche modo ricalca quello che è anche
09:45un po' il trend europeo. Di fatto abbiamo tre scelte davanti a noi, potremmo non fare
09:51niente e quindi continuare a lavorare sulle leve che già stiamo utilizzando, potremmo e
09:58già l'industria lo sta facendo ulteriormente esporci sull'utilizzo di cementitious materials,
10:05quindi materiali che provengono, che si trovano in natura o che vengono da altre industrie che
10:11sono prodotti diciamo secondari come potrebbe essere la loppa che deriva dalla produzione
10:16dell'acciaio che può essere integrata nel prodotto e di fatto porta ad una riduzione del
10:22contenuto di clinker, ad una migliore lavorabilità nel lungo termine senza andare a toccare quella
10:28che è la qualità del prodotto. Questo già si sta facendo e si può ulteriormente ampliare,
10:34ovviamente anche qui sarebbero necessari investimenti come viene presentato nella slide, la vera sfida
10:40è quella della decarbonizzazione, è un'opportunità senza dubbio, è un'opportunità perché il
10:46settore e i prodotti, quindi cemento e calcestruzzo come dicevamo prima, vogliono rimanere parte
10:53della crescita dei paesi e lo rimarranno in futuro. La sfida qual è? La fattibilità, la fattibilità
11:00normativa, la fattibilità autorizzativa, la fattibilità tecnica e la fattibilità in termini
11:08anche di fondi, perché la sfida è quanto mai ambiziosa. Le stime che vedete sono state
11:15preparate da esperti dell'industria insieme a McKinsey, quindi sono ovviamente ancora stime
11:23perché in realtà di progetti di carbon capture per quello che riguarda l'industria del cemento
11:28ve ne sono pochi al mondo, uno solo di grandi dimensioni, alcune di dimensioni più piccole,
11:34però è una strada tutta da scoprire. Il problema, l'ostacolo qual è? La parte normativa
11:40che deve essere ancora definita, tracciata e tracciata ma deve essere definita in dettaglio
11:47e la parte di fondi, di sostenibilità finanziaria. Vediamo lì grandi numeri, vi do un esempio
11:55un po' più pratico, per decarbonizzare un impianto, qualunque esso sia capacità media,
12:03si va dai 500 agli 800-900 milioni di euro a impianto, per darvi un ordine di grandezza
12:11delle sfide che ci aspettano. La volontà c'è, c'è la volontà del settore, c'è la volontà
12:15dell'industria, c'è la volontà degli imprenditori, è chiaro che però per investire 700-800 milioni
12:21per impianto bisogna avere non solo l'ambizione o la visione, ma ci vuole qualche aspetto
12:27anche più pratico, principalmente come dicevamo l'aspetto normativo e anche l'aspetto del funding.
12:33Possiamo procedere con la slide successiva. Ci sono delle opportunità che possiamo cogliere
12:39nel breve termine, soprattutto quelle, come citava l'onorevole Milani, dei materiali, dei
12:46combustibili secondari, che vedono purtroppo l'Italia un po' in coda al gruppo europeo.
12:52I numeri sono quelli, sono in leggero miglioramento, come vedete tra 2024 e 2025, tuttavia un miglioramento
13:01marginale rispetto al trend europeo. Questi combustibili sono di fatto dei materiali che derivano
13:08dalla raccolta secondaria che troviamo sul territorio, per buona parte vengono esportati,
13:20vengono esportati in Austria, in Bulgaria, in Germania, in altri paesi, non vengono utilizzati
13:24in Italia se non per un circa 23-24%, la media europea dell'utilizzo nell'industria è di
13:31oltre il 60%, i più virtuosi sono i Nordics, quindi i paesi del nord Europa che viaggiano
13:37oltre l'80%. Quindi questa è chiaramente un'opportunità persa. Abbiamo bisogno di un continuo
13:44dialogo con le autorità, sia a livello governativo sia a livello locale, perché in realtà c'è
13:49una green light all'utilizzo di questi materiali, ma sul territorio poi ogni volta che un imprenditore
13:55o un'azienda va a confrontarsi è una nuova battaglia. Quindi abbiamo visto recentemente
14:01degli sforzi fatti molto chiaramente, anche citavo stamattina dal Vice Ministro Gava, dall'Onore
14:06Gole Milani, affinché almeno questa opportunità possa essere colta nel breve termine. Questa
14:12si può fare già da oggi, non c'è bisogno di prologarlo ulteriormente.
14:21Riallacciandoci a quanto dicevamo prima di opportunità e di sfide, ci sono degli sforzi
14:28chiari da parte del Governo oggi che si stanno traducendo in progetti, soprattutto quelli
14:32legati al PNRR, legati alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina. Quindi il mercato italiano, anche
14:38rispetto a Paesi europei, sta performando in maniera discreta. Ci sono progetti su tutto
14:46il territorio nazionale, quindi dall'Alto Adige alla Sicilia, cosa che in passato non sempre
14:53avveniva, è chiaro che se l'industria si trova ad affrontare determinate sfide ambiziosi
15:00sulla parte ambientale, dall'altra parte ci deve essere un qualche modo per rendere
15:06queste sfide sostenibili, sia da un punto di vista ambientale, ma anche da un punto di
15:11vista economico. E voi vedete le importazioni in Italia che vengono dall'estero, quindi
15:16soprattutto da Paesi extra UE, sono aumentate del 7-800% solo negli ultimi sei anni. Quindi
15:25non stiamo parlando di incrementi marginali, siamo chiaramente un target, siamo un Paese
15:30attraente sotto vari aspetti, ma anche dal punto di vista di mercato. È importante che
15:37ci sia, non dico una protezione, ma un livello competitivo, fair e piano, che coinvolga le
15:45aziende italiane e europee, che coinvolga le importazioni. Controlli tecnici vengono
15:51fatti sulle aziende italiane, controlli tecnici devono essere fatti sui prodotti che vengono
15:57importati. Stesso discorso per la tassazione. Tutte le aziende italiane della filiera sono
16:02ben contenti, ripeto, di essere controllati a livello tecnico e di pagare le tasse in
16:06Italia. Stessa cosa vorremmo vedere per chi viene dall'estero, anche al fine di non perdere
16:11l'opportunità di introito, ovviamente per le dogane e per l'erario. Abbiamo intensificato
16:17il dialogo, sia col Ministero dell'Ambiente, col Dottor Casalino, Ministero del Mimit, con
16:23le dogane soprattutto, perché poi gli esponenti delle dogane sono sul territorio e quindi c'è
16:29bisogno di una parte di pianificazione, ma c'è bisogno anche e soprattutto di una
16:34parte di azione. Quindi abbiamo un ottimo dialogo costruttivo, dobbiamo intensificarlo,
16:42dobbiamo migliorarlo per rendere gli investimenti che dicevamo prima in sostenibilità, che siano
16:47combustibili alternativi o che siano carbon capture, sostenibili, sia da un punto di vista
16:53ambientale, sia da un punto di vista di business. Vi abbiamo portato un esempio pratico di prima
17:02dell'estate, questo è un sacco di cemento che abbiamo trovato in zona Roma, che ci è stato
17:08segnalato da uno dei nostri associati, è un sacco di cemento, dovrebbe essere cemento, ma ad un'analisi
17:16neanche tanto approfondita, si vede che è fatto da un'azienda italiana con la scritta
17:21Made in Egypt e l'email di riferimento che non si vede bene qua, ma nella parte bassa
17:26del sacco è dav.tn, che sta per Tunisia. Al di là della protezione dell'industria italiana,
17:35questo prodotto è sul mercato, quindi c'è anche un discorso di protezione del consumatore
17:39finale. Chi sul mercato va ad acquistare questo prodotto e, come sappiamo, cemento e calcestruzzo
17:44vengono utilizzati per costruire, quindi ci possono essere dei risvolti piuttosto negativi,
17:53ovviamente probabilmente questo prodotto non andrà in qualche opera strutturale, ma fosse
17:59anche una porta o un lavandino che viene fatto in una casa, non siamo sicuri che questo prodotto
18:05abbia ricevuto tutti i controlli tecnici necessari affinché stesse sul mercato. Su questo ci dobbiamo
18:13lavorare tutti insieme. Questo per riassumere quanto ci siamo detti fino ad ora. Quali sono
18:26le opportunità? Quindi un'efficace implementazione della regolamentazione sia europea sia nazionale
18:32per quello che riguarda il Cibam. Il Cibam è un meccanismo di compensazione che in teoria
18:38gli importatori dovrebbero affrontare per compensare la CO2 o gli investimenti fatti dall'azienda
18:45europea. È fondamentale che questo venga implementato in maniera efficace. Ne abbiamo parlato insieme
18:53con le autorità. C'è un mandato di Bruxelles dato al Ministero dell'Ambiente con poi la delega ai singoli
19:03Paesi per l'implementazione. Per questo sollecitiamo un dialogo piuttosto intenso ed efficace affinché
19:09l'applicazione venga fatta in maniera efficace. Il Cibam dovrebbe partire da gennaio 2026 con
19:19un'implementazione graduale che dovrebbe corrispondere alla graduale riduzione delle
19:24allocazioni gratuite per quello che riguarda la CO2. È chiaro che se questo non funziona le
19:30allocazioni gratuite sicuramente scenderanno, quindi i costi aumenteranno per le aziende
19:34europee, ma non siamo sicuri che funzioni per l'importazione. La pianificazione di incentivi
19:41per il supporto allo sviluppo delle infrastrutture e la decarbonizzazione, eventualmente anche
19:46attraverso meccanismi di premio dell'utilizzo di prodotti e di cementi prodotti in Europa,
19:53quindi ETS rispetto a quelli prodotti fuori dalla comunità europea, è in generale una
20:01maggiore sensibilizzazione degli stakeholders. Chi sono gli stakeholders? Sono certo la parte
20:05politica, sono anche l'opinione pubblica. Cemento e calcestruzzo si portano dietro probabilmente
20:11un pochino di credito di valore aggiunto che hanno creato negli anni. Spesso la parola cemento
20:17viene associata in modo negativo al contesto nel quale viene inserita, dove lavoriamo,
20:24dove viviamo, dove mangiamo, dove ci curiamo, dove studiamo e anche grazie al cemento e
20:28calcestruzzo. Quindi vorremmo insieme con tutti i colleghi Federbeton e a questo punto
20:33tutti gli stakeholders lavorare insieme per restituire al settore e ai prodotti la giusta
20:39dignità quasi, ma soprattutto il giusto valore aggiunto per quello che negli anni ha rappresentato
20:45e per quello che in futuro rappresenterà. Credo che fosse l'ultima slide questa? Penso
20:52di sì. Grazie, se avete poi domande.
20:57Bene, grazie mille. Il Presidente è nello spirito dell'ultima affermazione, cioè vogliamo
21:02lavorare insieme con gli stakeholder e questo è esattamente quello a cui è dedicato
21:07al prossimo segmento di questa giornata, per cui invito a raggiungerci qui, gli stakeholder
21:13con cui avere un dialogo. Comincio con Aghime Gerbeti, che è il Senior Advisor Direzione
21:18Generale dei Mercati e Infrastrutture del Mase, Paolo Casalino, Direttore Generale di Politica
21:22Industriale, di Conversione e Crisi Industriale, Innovazione, Piccole e Medie Imprese e Made in
21:26Italy, appunto del MIMIT, quindi due ministeri già citati, oltre che Fabrizio Capaccioli,
21:31Presidente Green Building Council Italia.
21:34e intanto che si sistemano, diciamo che chiaramente la relazione del Presidente ha aperto la strada
21:44all'introduzione per ciascuno di voi della sua visuale e di quello che può proporre come
21:54aggiunta al dialogo che ha appena invocato il Presidente sui cardini che sono stati evocati,
22:01quindi quello di un quadro regolatorio normativo che aiuti un comparto così rilevante e centrale
22:11eppure così paradossalmente in difficoltà se lasciato solo sulla strada della decarbonizzazione,
22:19quindi riprendo la parola insieme, queste cose si possono fare solo insieme e solo con
22:26la collaborazione di tutti gli stakeholder, una capacità anche di proteggere il mercato
22:33all'interno di regole che sono state appunto citate e anche quelle di contesto, formazione
22:41e informazione e quindi forse proprio da quest'ottica partirei chiamando in causa Fabrizio Capaccioli.
22:50Buongiorno, grazie, grazie al Presidente Gallini per l'invito, io rappresento un'associazione
23:01che nasce 31 anni fa negli Stati Uniti e che da sempre ha promosso, voi pensate cosa poteva
23:09essere 31 anni fa, parlare di sostenibilità in edilizia. Siamo un'associazione che oggi è
23:16diffusa in 80 paesi nel mondo, siamo raggruppati all'interno di un'associazione che ci unisce
23:23a livello europeo e trattiamo in maniera equiparabile in tutti i paesi sempre gli stessi temi, che
23:33non sono diversi, soprattutto se pensiamo al tema europeo, ma che non sono nemmeno diversi
23:40se pensiamo anche ai paesi di questo occidente che con momenti storici anche differenti affronta
23:51il tema anche della decarbonizzazione in maniera strutturata, forte, così come abbiamo fatto
23:56all'interno dell'Unione Europea. Green Building Council naturalmente collabora ormai da tempo
24:05con Federbeton, anzi siamo onorati di avere come socio Federbeton all'interno della nostra
24:10associazione, per far sì che da un lato ci sia questa continua diffusione di una cultura
24:19che non è solo strettamente legata al principio del decarbonizziamo a tutti i costi, perché
24:28è chiaro che creare un sistema, e lo diceva bene il Presidente Gallini, che diventa di
24:34per sé, passatemi il gioco di parole, insostenibile nell'applicazione della sostenibilità, significa
24:43non far bene né a un comparto industriale come quello che Federbeton rappresenta né al
24:48sistema paese, tanto è vero che il sacco che abbiamo visto mostrato nella slide rappresenta
24:57evidentemente un modo non coerente con quello che un comparto sta facendo, che la nostra
25:06associazione sta promuovendo e che anche le istituzioni immagino stiano portando avanti
25:11con estrema determinazione.
25:16Ora, GBC Italia, come dicevo prima, si è affiancata a Federbeton in questa politica di diffusione
25:24culturale ma anche di messa in atto di iniziative che fossero e che siano sempre più in grado
25:32di in qualche modo legare il valore della produzione di un comparto italiano, crediamo molto nella
25:38nostra capacità di saper fare, quindi quando si parla di Made in Italy, GBC Italia è il
25:45promotore principale della cultura di Made in Italy, tanto è vero che siamo l'unico paese
25:50al mondo ad aver sviluppato un protocollo per esempio degli interventi di riqualificazione
25:56degli edifici storici considerandoli sostenibili, non c'è un altro paese al mondo che ha il nostro
26:02stesso sistema e quando vogliamo portare all'estero le buone pratiche del nostro saper fare, ecco
26:09in questo vogliamo nello specifico settore lavorare con Federbeton, tanto è vero che immaginiamo
26:16un sistema virtuoso da un certo punto di vista che favorisca per esempio nella realizzazione
26:22di edifici sostenibili la valorizzazione di un cemento come quello prodotto in Italia, perché
26:29se è vero che alcuni regolamenti come per esempio il Cibam magari fanno un po' fatica
26:34a prendere, diciamo ahimè ad entrare in funzione, è vero che parte a gennaio diciamo
26:45ufficialmente la fase 2 se vogliamo dell'applicazione del regolamento europeo, ma è anche vero che
26:52abbiamo avuto tre anni Presidente per testarlo, per capire come funzionava, io farei una indagine
26:59nazionale per capire quanti in Italia si sono approcciati al regolamento Cibam sapendo
27:04che dal primo gennaio 2026 diventa obbligatorio, ecco è vero sì che è un approccio italiano
27:10magari quello di aspettare proprio l'ultimo secondo nell'applicazione di una metrica o
27:14di un sistema, però è anche altrettanto vero che non possiamo far finta che un fenomeno
27:21come quello per esempio dell'importazione di prodotti che non hanno le nostre stesse caratteristiche
27:28è un problema, non possiamo far finta che quel sacco di cemento entrando in un processo
27:33di produzione edilizio non rappresenti un problema, avrò risparmiato qualcosa nella realizzazione
27:40dell'opera, sì certamente, ma non avrò garantito quella qualità di realizzazione del prodotto
27:46che parte dalla produzione del prodotto stesso, quindi da quell'impianto di produzione che
27:54sta in Egitto o in Tunisia non è ben chiaro da dove arrivi e che non dà esattamente le
28:01stesse garanzie che dà un prodotto fatto in Italia. Ora questo è un problema, GBC vuole
28:07lavorare insieme a Federbeton affinché questo fenomeno sia come minimo posto in evidenza,
28:14tanto è vero che stiamo cercando di valorizzare attraverso dei crediti aggiuntivi chi in Italia
28:21decide di realizzare opere utilizzando cemento italiano e utilizzando cemento che arriva,
28:27diciamo così per semplificare il concetto, da una produzione controllata. Noi siamo colori
28:33quali alla fine emettono un certificato di sostenibilità dell'edificio, ricordo che da
28:38questo punto di vista proprio per la leadership che vorrei venisse riconosciuta in maniera complessiva
28:47a questo paese, siamo l'unico paese, l'Italia, l'unico paese europeo nella classifica dei
28:54dieci paesi al mondo che ha investito in sostenibilità nell'edilizia, quindi abbiamo il maggior numero
28:59di opere che hanno seguito dei processi di certificazione finalizzati a ottenere un rating
29:07di buone prassi nella realizzazione dell'opera. Utilizzare un cemento come quello che arriva
29:14da processi virtuosi da questo punto di vista significa, ci stiamo provando e lo stiamo
29:20facendo anche a livello internazionale, significa avere maturato un vantaggio competitivo per
29:26una filiera, una filiera industriale che è quella italiana. In questo credo il percorso
29:31confederbetto sia solido, ben avviato e cercheremo di mettere in atto altre iniziative.
29:38Grazie.
29:43Grazie mille e rinvito sempre rispetto ai tempi perché qua giustamente la sala stampa e la
29:49Camera hanno un programma fitto, quindi non mi dilungo troppo però diciamo intorno a
29:53questa immagine del sacco che evidentemente è stata fortunata dal punto di vista simbolico,
29:57mi dà il destro per coinvolgere il Dottor Caterino sulla questione proprio di tutela del
30:03mercato e quadro normativo.
30:07Grazie anche da parte mia, grazie all'onorevole per l'invito, con i colleghi di Federbeton
30:13si lavora assieme, ci siamo visti più volte, io proverò a dare un brevissimo quadro quindi
30:18per motivi di tempo darò per assodato tutto quello che noi sappiamo, cioè che questo settore
30:25insieme ad altri e in generale più complessivamente i settori energivori sono sotto attacco a livello
30:32internazionale, abbiamo temi di overcapacity di altri paesi, abbiamo tematiche forse non specificamente
30:39applicabili al settore di relazioni transatlantiche, quindi do per letta la relazione di Draghi recente
30:47del 16 settembre, quella di von der Leyen del 10 settembre e tutto quello che è il pregresso
30:52in cui, quindi le difficoltà in cui questo settore ma in particolare tutte le energivore
30:58operano. Per dire che cosa? Per dire che come Ministero delle imprese e dei Medi in Italia
31:03come avete visto il Ministro ha puntato sin dall'inizio del mandato europeo, siamo ormai
31:07ad un anno fa su due priorità che sono auto ed energivore e tutti i settori ad essi correlati.
31:15Una piccola declinazione necessaria perché quando noi parliamo di energivore si è subito
31:19pensato, perché era più urgente per motivi proprio di agenda europea ad acciaio e chimica,
31:26ma è stata proprio una nostra volontà, io racconterò adesso qualcosa che abbiamo fatto
31:30e quello che si può fare per rispondere a questa agenda che nell'ultima slide lei ha presentato.
31:36si è detto no, ci sono anche le altre energivore. Commissione europea, tieni presente che hai
31:41dei fabbisogni specifici di altri settori energivori, carta, cemento, gomma plastica, vetro
31:48e di cui io vi vorrei un attimo parlare. Abbiamo quattro pilastri di azione che però vanno
31:55bene un po' per tutte questi settori e sono peraltro riepilogati nell'ultima slide. Il primo
32:01è la protezione, bisogna proteggere. Il Sibam è uno strumento di protezione,
32:06se parlassimo dell'acciaio avremo le salvaguardie acciaio o le tariffe. Del Sibam dirò una
32:10parola dopo. Poi dobbiamo promuovere questi prodotti e anche qui dopo dirò una parola
32:17su come a nostro avviso lavorare sui meccanismi di premio, perché è un tema, nessuno comprerà
32:24il cemento ETS se costa di più. Quindi dobbiamo incentivare chi lo produce e chi lo compra, perché
32:30entrambi oggi non hanno interesse, uno a produrlo e l'altro evidentemente a comprarlo, perché
32:35è un costo superiore. Va incentivato, quindi voi c'è una bella slide qui sui costi del
32:42processo di decarbonizzazione. Io farò un riferimento al prossimo quadro finanziario
32:47pluriennale, abbiamo una buona opportunità da cogliere. Avete ben detto della semplificazione
32:52che declinerei in due elementi. Il primo è la semplificazione delle norme, del fare
32:57i pacchetti omnibus. Voi sapete che ne arriva uno su temi ambientali proprio nei prossimi
33:06mesi. Ne abbiamo avuto già un altro sulla tassonomia, oltre che altri quattro. Poi
33:11la semplificazione e il tema permessi. Il tema permessi in Italia si può migliorare applicando
33:18pienamente il Net Zero Industry Act e, sapete, da qui a fine anno arriverà l'Industria Decarbonization
33:24Accelerator Act, che prevedono di fatto meccanismi semplificati tipo autorizzazioni uniche. Se
33:30prendete l'esempio del MIMIT c'è l'unità di attrazione e sblocco investimenti. Lì
33:34per un grande investimento, un punto unico di ingresso, permessi semplificati, è quello
33:40che la Commissione propone per queste tematiche. È chiaro, c'è un tema di CICS che io poi lascerò
33:46ai colleghi del MASE che sono maggiormente a dentro. Il flash del contesto si conclude
33:53per dirvi, prima di entrare nei temi, che il tema del settore energivore è molto presente
34:00nella nostra agenda con la Francia, il Trattato del Quirinale, dichiarazione del 24 luglio,
34:05la Germania la vediamo tra alcuni mesi e in questo paper trilaterale che a breve uscirà,
34:10Italia, Francia e Germania, che parlerà di una, almeno la metà dei temi che voi avete
34:15qui, quindi tre Paesi che dicono alcune cose. La prima cosa che dicono è che nella
34:20transizione green dobbiamo avere un po' di ragionevolezza. Grandissimo tema, Consiglio
34:26europeo di ottobre, 23-24, la decisione sulle obiettive, 20-40. Da lì dipende tendenzialmente
34:32tutto quello che ci diciamo nei verticali. Secondo elemento, la tematica che so che vi è cara,
34:41revisione degli aiuti di Stato, estensione delle compensazioni degli ioni di indiretti
34:46della CO2 anche al settore, questo, ma anche alle altre energie che ora non ne beneficiano,
34:53più andare oltre il 2030 con queste compensazioni. Quindi cose concrete che si possono fare e che
34:59devono prendere evidentemente poi forma, però lo chiedono tre Paesi, quindi se lo chiedono
35:03tre grandi Paesi c'è una buona possibilità che accada. La revisione del Sibam. La revisione
35:10del Sibam è oggetto di un paper di sei Paesi tra cui l'Italia, abbiamo iniziato noi,
35:14alla fine del 2024, oramai più o meno la Commissione è su quella linea. Quindi il primo
35:20elemento è la semplificazione. La semplificazione l'hanno già fatta per ridurre gli oneri per
35:26i piccoli importatori, erano oneri documentali. Mancano due altre cose e voi ne avete aggiunta
35:32una terza, su cui voi siete uno dei pochi settori che chiedono un'applicazione integrale
35:36fatta bene anche dal profilo doganale del Sibam, mentre tutti chiedono di allentarlo. Quindi
35:43avete un interesse contrario, però quello che in realtà manca, che la Commissione farà,
35:49il primo è l'estensione a valle, l'estensione sui prodotti a valle. Io posso anche bloccare
35:54l'acciaio che mi arriva se non blocco l'automobile o il frigorifero, non ho raggiunto nulla.
36:00E l'altra cosa è compensare gli esportatori, cosa che non è un caso, cioè diciamo abbiamo
36:04delle differenze che stiamo cercando di tenere in conto. Devo compensare l'esportatore europeo
36:11che va a esportare su mercati non ETS, altrimenti senza quote gratuite, come ha detto il Presidente,
36:16si rimane di fatto a terra. Avete parlato di combustibili alternativi, qui sapete una
36:23battaglia del Governo molto utile anche per l'auto, molto importanti soprattutto nella
36:27riconversione anche nel settore della chimica, che è quello a cui assistiamo. E poi, dato
36:33che il tempo è anche ridotto, darei un ultimo cenno per dire che siamo più o meno d'accordo
36:39su tutto, ma non solo. Abbiamo superato il fatto di essere d'accordo, stiamo agendo
36:44in sede europea con altri Stati membri, cercando le giuste alleanze per provare a portare a casa
36:51un po' tutto nei tempi che l'Unione Europea ha. Poi, se avremo più tempo, potrò anche
36:55indicare quali sono i cronoprogrammi europei per ogni singolo dossier. Però sul Sibam ci siamo,
37:00il quadro economico e normativo ne ho detto, il permitting anche, due temi, questo sviluppo
37:07infrastrutture e più dei colleghi del Mase, mi permetterete due ultime battute sul finanziamento.
37:15Come possiamo finanziariamente accompagnare la decarbonizzazione di questo settore, ma
37:21di molti settori energivori. Abbiamo avviato da poco, da fine agosto, questo grande negoziato
37:28sul quadro finanziario pluriannale, che quindi è il futuro di ciò che già si fa nel PNRR,
37:34MIMIT, MISE, contratti di sviluppo ambientali, Fondo Transizione, Fondo Transizione lo ha anche
37:40il Mase, Innovation Fund, perché questi sono settori che applicano l'Innovation Fund.
37:46Però abbiamo il futuro, abbiamo il futuro da disegnare, un futuro da disegnare che è diverso
37:49dal passato. Perché? Perché ha una novità che è il Competitiveness Fund. Nel quadro finanziario
37:55futuro noi avremo questa grande novità, mentre Horizon Europe la ricerca c'è sempre, ci sarà
38:00un nuovo contenitore in più, aggiuntivo, che per esempio, do due cifre a memoria, ha 26 miliardi
38:07per la transizione green. Per il digitale fa un per 5, quindi è il negoziato iniziato, abbiamo
38:15importanti opportunità per portare anche per esempio il tema, noi lì lo vorremmo portare, della compensazione
38:21dei meccanismi di premio, nel Competitiveness Fund, nella finestra della Clean Transition,
38:27il negoziato durerà un anno, poi partirà, però siccome è come un magma che va plasmato,
38:33abbiamo l'onere noi, i ministeri, insieme chiaramente ai soggetti che poi sono definiti
38:41stakeholder, ma in realtà sono i veri portatori di interesse, di plasmare le esigenze strategiche
38:48del tessuto industriale italiano e di fare in modo che siano replicate nei regolamenti
38:54che avremo poi a livello europeo, che poi a un certo punto produrranno bandi europei o
38:59produrranno, altra cosa, tema di attenzione, c'è una tendenza ad avere grandi basket di
39:05flessibilità nel nuovo bilancio europeo, così dettazione in deroga. Cosa significa l'azione
39:10in deroga? È qualcosa che va chiarito bene, però se io avessi due o tre Paesi che riconoscessero
39:15questo settore, questo tema, questi processi di decarbonizzazione come veramente rilevanti,
39:21importanti, potrei avviare un'azione pilota diretta a questi Paesi. Questi i miei spunti,
39:28penso, spero di essere stato nei tempi e vi ringrazio.
39:30Grazie mille. Io non rubo alcun secondo alla dottoressa Giorbeti, che peraltro avete visto
39:41che rispetto alla slide prende il posto il dottor Noce, ma insomma sicuramente è stata
39:47già lanciata peraltro su alcuni suoi argomenti sia dal Presidente che da chi l'ha preceduta.
39:53Buongiorno a tutti, grazie per l'invito. Io sono la prima collaboratrice del dottor Noce,
40:00che purtroppo non è riuscito a partecipare oggi. Vi riferisco i suoi saluti. Innanzitutto
40:06devo farvi i complimenti per gli obiettivi che avete raggiunto, per la decarbonizzazione,
40:11perché immagino lo sforzo è stato significativo nel ridurre le emissioni sia a scopo 1 che a scopo
40:182. È davvero rimarchevole. È altrettanto vero che adesso vi manca un pezzo per raggiungere
40:28quella riduzione che manca, che è legata alla tecnologia e anche alle infrastrutture CCS.
40:37Ecco qui che la tecnologia CCS si collega e si sposa molto bene con le emission trading scheme,
40:44in cui il settore comparto è sottoposto, assoggettato. Perché? Perché ci sono sopraggiunte
40:51delle novità normative che permettono alla CO2 che è catturata, stoccata, tracciata e stoccata
40:59in modo permanente di escluderlo dal conteggio delle emissioni della singola azienda.
41:07E quindi questo è uno sgravio economico significativo, visto anche il prezzo della CO2.
41:16Devo dire che faccio equa a quanto detto dal direttore, anche il Mase è del parere di sostenere
41:27fortemente l'inclusione dei settori, soprattutto quelli manifatturieri, dalla compensazione delle
41:35emissioni indirette. Noi abbiamo partecipato a inizio anno a un survey che la Commissione
41:42europea distribuì ai Paesi per tastare il terreno, capire se è necessario revisionare
41:51e rivedere queste linee guida sugli aiuti di Stato sulle TS. Il nostro parere è stato
41:57sempre favorevole ai settori esclusi e durante l'agosto abbiamo trasmesso alla Presidenza
42:07del Consiglio, al gruppo che si occupa di coordinamento sugli aiuti di Stato, il nostro
42:12supporto per continuare a lavorare per far sì che questi settori vengano inclusi. E anche
42:18perché è importante questo, perché bisogna permettere ai settori un rapporto sereno con tutte
42:31le misure di decarbonizzazione che stanno adottando e anche per mantenere la competitività.
42:38Poi per quanto riguarda la CCS è noto a tutti che un mese fa il Mase ha pubblicato lo studio
42:45che ovviamente non è un atto vincolante, ma è una buona base tecnica per tracciare il
42:57futuro della disciplina CCS. Il 30 giugno, su proposta del Mase, il Consiglio dei Ministri
43:04ha approvato lo schema di disegno legge per la disciplina CCS, stiamo lavorando. Poi una volta
43:14diciamo approvata la legge delega il Mase avrà 12 mesi per adottare uno o più decreti
43:21legislativi per definire i dettagli, speriamo lo faccia anche prima di un anno. Invece sul
43:29lato internazionale il Mase si sta muovendo e è molto attivo anche su questo fronte e facciamo
43:38parte insieme alla Francia e la Grecia al CCS Mediterranean Strategic Plan. Abbiamo supportato
43:48due progetti, il progetto Callisto e il progetto Prinos, che sono tutti e due progetti considerati
43:55riconosciuti PSI, strategici a livello europeo. Qualche giorno fa abbiamo supportato la seconda
44:02fase del progetto complessivo Ravena CCS e dunque il Mase sta lavorando sulla redazione
44:15e anche il supporto a livello europeo per far sì che questi progetti, queste iniziative
44:20dei privati siano riconosciuti perché sappiamo tutti che i PCI significa procedure autorizzative
44:28semplificate e significano soprattutto accesso ad alcuni finanziamenti, scusate, ad alcuni
44:37finanziamenti diciamo come se avessero una corsia preferenziale. Per chiudere, perché
44:45anche sulla Sibam è stato detto quasi tutto, per chiudere noi più volte abbiamo incontrato
44:52il presidente Gallini e altri esponenti di spicco dell'associazione. La preoccupazione
45:02relativa alle frodi, alle illusioni è concreta. Ovviamente noi condividiamo questa preoccupazione.
45:11Quello che posso evidenziare è che a partire dal 2026 sarà richiesta agli importatori di avere
45:19una certificazione rilasciata dai verificatori che sono accreditati dagli enti di accreditamento
45:29nazionale, nel nostro caso Accredia, cioè che siano europei questi enti di accreditamento.
45:37Questo dovrebbe garantire la correttezza delle dichiarazioni. È ovvio che questo sarà affiancato
45:43da vigilanza delle istituzioni nazionali e anche europee, compresa ovviamente le dogane
45:50e tutti i ministeri. Invece per quanto riguarda i verificatori esteri dei paesi terzi, quelli
45:58dobbiamo aspettare un atto della Commissione europea che stabilisce le regole come riconoscerli
46:04e ammetterli. Per chiudere vorrei dire che il Ministero è in ascolto e noi siamo e abbiamo
46:13necessità della vostra expertise, del vostro contributo proprio per aiutarvi a mantenere
46:19la competitività e mantenere questo settore sano proprio perché è strategico per il Paese.
46:27Grazie mille. Lascio al Presidente Gallini il tempo e brevemente anche il modo di chiudere
46:39la parte di tavola rotonda in virtù anche di quello che abbiamo sentito.
46:46Grazie. Grazie per il supporto e per gli interventi. Ovviamente come dicevamo prima contiamo sul
46:52lavoro di team. La soluzione è difficile ma c'è. Noi ci crediamo e ovviamente dobbiamo
46:57lavorarci insieme. Solo due parole sul fatto che gli obiettivi a lungo termine ci possiamo
47:05lavorare con qualche dettaglio in più, dobbiamo intraprendere delle azioni a breve termine.
47:10Quindi ci vuole qualche azione immediata che sicuramente è l'implementazione del Sibam
47:15che noi chiediamo perché non abbiamo come settore altri meccanismi di difesa, mentre l'acciaio
47:21e altri se ce li hanno, noi non ce li abbiamo. Quindi per noi il Sibam è vitale. È vitale
47:25il Sibam, è vitale la sua implementazione, è vitale il sincronismo e la, autorizzatemi
47:37la parola, la complicità tra i vari ministeri affinché si raggiunga l'obiettivo. Sappiamo
47:45che c'è un discorso di responsabilità da parte di Bruxelles, di responsabilità territoriali,
47:50ma tra Mase, Mimit e ovviamente le dogane dobbiamo trovare il modo e noi dell'industria
47:56di trovare il modo di implementare delle azioni che siano efficaci e che siano efficaci subito.
48:03Ovviamente essendo pronti a intervenire qualora si ravvisasse la presenza di tentativi di frode.
48:10Dopodiché noi come settore, come associazione rimaniamo pienamente a disposizione per eventualmente
48:16supportare in qualsiasi modo, come già è stato fatto, perché abbiamo già iniziato
48:21delle collaborazioni anche con le visite ai laboratori di alcuni dei nostri associati.
48:26Quindi ok, lungo termine, ma facciamo qualcosa anche nell'immediato, perché se non la impostiamo
48:31correttamente subito da gennaio 2026 rischiamo poi di dover rincorrere.
48:37E cito solo una cosa, il confronto con altri paesi tipo Spagna e Grecia dove la collaborazione
48:47tra le varie parti governative sembrerebbe funzionare un pochino meglio rispetto a quanto
48:54sia funzionata da noi in Italia.
48:56Quindi direi che questa è la priorità nel brevissimo termine.
48:59Grazie.
48:59Siamo stati nei tempi abbastanza prima di lasciare la parola per chiudere all'onorevole
49:06Milani per qualche domanda, se qualcuno, molto breve, se qualcuno l'avesse.
49:13Lascio subito il posto all'onorevole così chiude lui.
49:19Grazie.
49:20Tre parole fondamentali perché siamo con i tempi stretti.
49:42Abbiamo capito che il settore della produzione del cemento per l'Italia è un settore strategico
49:49e vogliamo difenderlo tutti coloro che sono intervenuti e che sono chiaramente, come definiamo
49:56generalmente, stakeholder, ci dicono che si vuole lavorare in questa direzione, che c'è
50:02il sistema Italia che lavora compatto in questa direzione perché la tematica appunto si affronta
50:08non solo su suolo nazionale, con legislazione nazionale, ma soprattutto in sede europea perché
50:14qui si tratta di scrivere regole che valgano chiaramente per tutta l'Unione perché quando
50:20parliamo per esempio di difesa doganale è chiaro che questo è un tema tipicamente ormai
50:25appunto di confine europeo e non solo nazionale.
50:30Abbiamo capito che c'è una grande volontà da parte dell'industria di continuare a investire
50:36su questo settore e anche a fare investimenti importanti, no? Non è facile sentire parlare
50:42che un impianto per essere decarbonizzato, per creare un impianto di cattura può richiedere
50:47anche 700-800 milioni di investimento, quindi vuol dire traguardare decenni perché sono
50:52investimenti che sicuramente si ripagano nel corso non di pochi anni ma probabilmente
50:58di decenni. Ecco, allora vuol dire che il sistema Italia appunto tutto, da chi fa industria,
51:04da chi fa amministrazione pubblica, a chi ovviamente io qui rappresento, quindi decisore
51:10pubblico, dobbiamo stringerci tutti affinché appunto continuiamo a difendere questo settore
51:16strategico e l'utilizzo del CSS che è un po' il tema che mi sta a cuore più di tutti
51:22insomma tra quelli che abbiamo trattato, dobbiamo avere il coraggio di convincere anche appunto
51:28la collettività dei residenti, delle popolazioni che è una tecnologia assolutamente sicura,
51:35tant'è vero che nel nord Europa appunto si utilizza ormai l'80% del carburante di questo
51:42tipo di industria, in particolare appunto dell'industria del cemento è fatto appunto da rifiuti provenienti
51:48dalla raccolta dei rifiuti soliti urbani. Quindi serve coraggio, io confermo la mia disponibilità
51:55a supportare il settore, insieme raggiungeremo gli obiettivi che l'Italia merita. Grazie a tutti.
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