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  • 4 settimane fa
Trevi, 12 set. (askanews) - Si può fermare la transizione? Le dinamiche geopolitiche attuali hanno portato a un ripensamento a livello globale di paradigmi energetici e ambientali considerati fino a poco tempo fa una strada tracciata. In realtà, quando si parla di "fine" della transizione energetica si fa spesso riferimento a un possibile punto di svolta o a una fase di stabilizzazione. Se ne è discusso a Trevi nelle giornate dell'Energia e dell'economia circolare organizzate a Globe Italia e Wec Italia, in collaborazione con l'Associazione Italiana dei collaboratori parlamentari e Askanews, evento giunto alla nona edizione che quest'anno pone una provocazione "Cambia il mondo, tutto cambia. Che fine fa la transizione?". Un momento di confronto tra addetti ai lavori, aziende e attori istituzionali per fare il punto sullo stato dell'arte e le sfide future.Marco Margheri, Presidente Wec Italia: "La transizione certamente non si ferma ma deve svilupparsi in un contesto completamente nuovo in cui le sfide della geopolitica, la ricostruzione delle catene del valore, lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e data cente che fa esplodere la domanda di energia elettrica stanno ricondizionando completamente le relazionitra stati, i rapporti di potere e devono ricondizionare anche le politiche. Non è più immaginabile una transizione energetica fatta in modo ideologico, non è più immaginabile una transione energetica che non si accompagni a uno sviluppo di business model che siano sostenibili certamente dal punto di vista ambientale e climatico ma anche economico e sociale. Per arrivare a questo bisogna mettere tutti intorno a un tavolo, le imprese che fanno gli investimenti su cui la transizione si appoggia, le istituzioni e il mondo della ricerca e questo è il metodo di Wec e che da 9 anni utilizziamo a Trevi".Per Matteo Favero. Presidente di Globe Italia, la transizione resta imprescindibile e una opportunità ma va guardata con realismo.La transizione non si ferma. Abbiamo voluto essere provocatori con questo titolo per la necessità di rendere sempre attuali e innovative le giornate di Trevi che Globe promuove da 9 anni. Vogliamo dire che la transizione deve cambiare, deve essere più aderente alle sfide che cambiano e a un mondo più in difficoltà. Guerre, crisi finanziarie, tensioni geopolitiche anche nel nostro vicino Mediterraneo. Ma vogliamo significare con i messaggi lanciati dalle giornate di Trevi che la transizione è un fatto ineludibie e che ogni presa di posizione, sociale, normativa, comunitaria, non può prescindere dalla transizione che è anche un'ottima opportunità per produrre innovazione e fare del bene al proprio territorio, combattere l'inquinanmento e promuovere la coesione delle comunità".La posizione critica espressa dal governo verso un approccio definito ideologico è stata evidenziata da Massimo Milani, esponente della Commissione ambiente della Camera:"Il centrodestra è sempre stato un po' critico su un'impostazione ideologica sulla transizione mentre nei fatti ha dimostrato attraverso l'azione di molto concreta con molte leggi a sostegno dell'economia circolare e della transizione, la volontà di voler oerseguire. Il governo Meloni vuole proseguire in maniera convinta sulla transizione energetica e in generale della transizione dell'economia circolare. C'è una chiara volontà di proseguire su questo. È dimostrato dai fatti, da diverse norme che sono state messe in atto e da ultimo il decrero di ieri di revsione del Testo Unico sulle fonti rinnovabili. Quindi una chiara volontà di favorire lo sviluppo delle rinnovabili in Italia come sul riciclo di materia dove per altro siamo campioni. L'obiettivo della Commissione europea sarà il 24% di riciclo di materia l'anno prossimo. L'Italia è già al 22% nel 2024".Il connubio con il territorio e il dialogo necessario è stato evidenziato da Alberto Pandolfo, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive alla Camera:"La sfida più alta che ha la politica è quella di trovare il connubio tra le scelte di sviluppo e quelle di rispetto dell'ambiente e delle persone che lo vivono. Io vivo alcune sfide nel mio territorio, la Liguria, Genova in particolare. In queste ore il dibattito su Ilva è all'attenzione. Quindi di lì la sfida tra occupazione, lavoro, sviluppo e ambiente e rispetto della salute. Lo sviluppo passa attraverso il rispetto dei territori. Questo è uno degli aspetti più importanti e quindi l'economia circolare sta in mezzo a questo percorso di transizione, una transizione che continua, prosegue, parte da dei risultati importanti in Italia anche sul terreno del riciclo. Abbiamo sentito i rappresentanti del mondo della plastica, del mondo della carta. Sono stati contributi importanti che fanno crescere le scelte che la politica deve fare".

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00:00Si può fermare la transizione? Le dinamiche geopolitiche attuali hanno portato ad un ripensamento
00:06a livello globale di paradigmi energetici ed ambientali considerati fino a poco tempo
00:11fa una strada tracciata. In realtà, quando si parla di fine della transizione energetica,
00:17si fa spesso riferimento ad un possibile punto di svolta o ad una fase di stabilizzazione.
00:23Se ne è discosso a trevi, nelle giornate dell'energia e dell'economia circolare,
00:27organizzate da Globo Italia e Work Italia, in collaborazione con l'Associazione Italiana
00:33dei Collaboratori Parlamentari e Ascanews, evento giunto alla non-edizione che quest'anno pone
00:39una provocazione. Cambia il mondo, tutto cambia, che fine fa la transizione? Un momento di confronto
00:46tra detti ai lavori, aziende e attori istituzionali per fare il punto sullo stato dell'arte e le sfide
00:52future. La transizione certamente non si ferma, ma deve svilupparsi in un contesto completamente
01:00nuovo, in cui le sfide della geopolitica, la ricostruzione delle catene del valore,
01:05lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e dei data center che fa esplodere la domanda
01:09di energia elettrica, stanno ricondizionando completamente le relazioni tra Stati, i rapporti
01:15di potere e devono ricondizionare anche le politiche. Non è più immaginabile una transizione
01:21energetica fatta in modo ideologico, non è più immaginabile una transizione energetica
01:27che non si accompagni allo sviluppo di business model che siano sostenibili certamente dal punto
01:33di vista ambientale e climatico, ma anche economico e sociale. Per arrivare a questo bisogna mettere
01:39tutti attorno a un tavolo, le istituzioni, le imprese che fanno gli investimenti su cui la
01:43transizione si appoggia e l'accademia, il mondo della ricerca che ci aiuta a disegnare
01:48i trend e le tecnologie del futuro. E questo è il metodo di UEC ed è il metodo che da
01:53nove anni utilizziamo a Trevi. Per Matteo Favero, presidente di Globo Italia, la transizione
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02:09sempre attuali e innovative le giornate di Trevi che Globo promuove da ormai nove anni.
02:16Vogliamo dire che la transizione deve cambiare, deve essere più aderente alle sfide che cambiano
02:20e a un mondo che è sempre più in difficoltà, guerre, crisi finanziarie, tensioni geopolitiche
02:27anche nel nostro vicino mediterraneo. Ma vogliamo anche significare con tutti i messaggi
02:32che vengono lanciati dalle giornate di Trevi, che Globo orgogliosamente promuove, che la
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02:46non può prescindere dalla transizione. La transizione è anche un'ottima opportunità
02:50per produrre innovazione, lo abbiamo visto in questi giorni grazie alle tante imprese
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03:00nel proprio territorio, combattere l'inquinamento, promuovere la coesione delle comunità.
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03:11evidenziata da Massimo Milani, esponente della Commissione Ambiente della Camera.
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03:22mentre invece nei fatti ha dimostrato, sicuramente l'ho ricordato anche poco fa, attraverso
03:26una situazione di Governo molto concreta, con molte leggi a sostegno dell'economia circolare
03:31e della transizione, la volontà di voler perseguire. Il Governo Milani vuole proseguire
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03:57sul testo unico sulle fonti rinnovabili, quindi una chiara volontà di continuare a favorire
04:03lo sviluppo delle rinnovabili, per esempio in Italia, così come una chiara volontà di
04:07voler continuare a intervenire sul riciclo di materia, dove peraltro siamo campioni.
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04:16prossimo. L'Italia è già al 22% nel 2024.
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04:38e quelle di rispetto dell'ambiente e delle persone che lo vivono. Io personalmente vivo alcune
04:44sfide nel mio territorio, la Liguria, Genova in particolare, in queste ore il dibattito
04:50su ILVA è all'attenzione, quindi da lì la sfida tra l'occupazione, lo sviluppo, il lavoro
04:56e il rispetto dell'ambiente, della salute e quindi delle persone. Lo sviluppo passa per
05:02il rispetto dei territori. Questo è uno degli aspetti più importanti, quindi l'economia circolare
05:09sta in mezzo a questo percorso di transizione, una transizione che continua, prosegue, parte
05:16da dei risultati importanti in Italia, anche sul terreno del riciclo. Abbiamo sentito i rappresentanti
05:25del mondo della plastica, del mondo della carta. Insomma, sono stati dei contributi importanti
05:31che fanno crescere sicuramente le scelte che la politica deve fare e soprattutto questo
05:36connubio di cui parlavo che è, dicevo, la sfida più alta e più importante che abbiamo davanti.
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