Venezia, 7 set. (askanews) - Una emozionata Benedetta Porcaroli, dopo aver vinto il premio Orizzonti a Venezia per la migliore attrice con "Il rapimento di Arabella" di Carolina Cavalli, ha dichiarato. "Per me è un grande onore e un'enorme emozione essere qui e aver ricevuto questo premio così prestigioso, sono ancora sotto shock"."È il secondo film che faccio con Carolina Cavalli, una voce per me indispensabile nel cinema italiano, perché racconta un modo nuovo di vedere le cose, racconta sempre di personaggi apparentemente molto soli, in una grande difficoltà di farsi accettare, e per me è stato un onore fare un ruolo così stratificato, una ragazza che fa fatica a essere vista, e credo che questo sia un tema molto comune oggi, dove si cerca sempre una conferma da fuori, c'è un affanno a cercare di piacere a tutti, con una solitudine che poi si genera; capire che non esiste nessuna versione migliore di se stessi è stato per me fondamentale nel passaggio che ho fatto attraverso questo film, mi ha arricchita ed è questo che il cinema dovrebbe fare, 'smuoverci' e farci emozionare" ha aggiunto l'attrice.
00:00Per me è un grande onore, un'enorme emozione essere qui, aver ricevuto questo premio così prestigioso.
00:09Sono ancora un po' sotto shock. È il secondo film che faccio con Carolina Cavalli,
00:15che è un talento unico, una voce indispensabile per me nel cinema italiano,
00:22perché racconta un nuovo modo di vedere le cose, come fanno gli artisti che suggeriscono sempre un po' una via d'uscita a dei problemi che ci applicano.
00:35In questo senso Carolina racconta sempre di personaggi che apparentemente appunto sono molto soli,
00:41in una grande difficoltà di essere visti, di farsi accettare.
00:46E appunto per me da attrice è stato un grande onore poter maneggiare un personaggio così stratificato
00:57come quello che si sente in questo film, dove appunto c'è una ragazza che fa fatica ad essere vista
01:04e questo credo sia un argomento molto comune in questi tempi, dove appunto c'è questa conferma che arriva sempre da fuori
01:13e questo affanno di cercare che piacere a tutti e quindi una solitudine, un abbandono che si generano.
01:20Per cui capire che non esiste nessuna versione migliore di se stessi è stato fondamentale per me
01:27nel passaggio che ho fatto attraverso questo film.
01:31Personalmente, come essere umano, mi ha arricchita e questo è quello che il Ciro dovrebbe fare,
01:36cioè farci smuovere e farci emozionare, ecco, in questo è quello che ho avuto la fortuna di fare.
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