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  • 3 mesi fa
(askanews) - Le foreste boreali come soggetto di pittura, ma, soprattutto, come occasione per riflettere sulla natura e sul nostro rapporto con essa, anche attraverso un ambiente lontano dalla nostra esperienza, ma carico di una forza che è tanto universale quanto intima. La Fondazione Beyeler di Basilea ha inaugurato la mostra Luci del nord, che presenta dipinti di paesaggio eseguiti tra il 1880 e il 1930 da artiste e artisti scandinavi e canadesi.

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«Non c’è una sola luce del nord – ha detto ad askanews Sam Keller, direttore della Fondazione Beyeler – per questo la mostra è intitolata Northern Lights, al plurale. Ci sono così tante luci del Nord, molto diverse dalla luce mediterranea o anche da quella delle Alpi che noi conosciamo. Pensiamo ovviamente all’aurora boreale, ma anche ad altri fenomeni luminosi, come la lunga estate di sole oppure il freddo inverno buio. Pensiamo ai riflessi sulla neve, nei laghi, nelle cascate, nei fiumi».

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In questa pluralità di visioni si innesta la sensazione di una relazione con l’incommensurabile, ma anche la possibilità di una presenza umana inattesa e soprattutto di una pittura che cambia le prospettive. Come accade, per esempio, nella sala dedicata a Edvard Munch, dove le foreste ospitano sia dei vampiri sia i cieli infuocati che abbiamo imparato a conoscere nelle opere più celebri del pittore norvegese. «Ci sono tante luci diverse e ci sono anche tante emozioni diverse nelle opere – ha aggiunto Keller – e questo è uno dei tanti elementi che ci hanno affascinato in questa mostra».

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Oltre a Munch, l’altra artista di fama internazionale in mostra è Hilma af Klint, mentre gli altri nomi sono poco conosciuti fuori dai loro Paesi e questo conferisce un elemento imprevisto e interessante all’esposizione. Che trova anche una sterzata verso il contemporaneo con una installazione digitale che la Fondazione ha commissionato all’artista danese Jakob Kudsk Steensen, intitolata Boreal Dreams.



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«Quest’opera – ci ha spiegato – è nata da due mesi che ho trascorso nella Marcell Experimental Forest nel nord del Minnesota quest’estate: qui si stanno creando le condizioni degli ambienti del futuro e io ho registrato suoni, ho preso dei campioni digitali e altri elementi e ho creato una sorta di videogame, un modo virtuale che immagina il domani delle foreste boreali. Quello che voglio fare con quest’opera è analizzare i cambiamenti che avverranno nel clima, ma anche come queste condizioni mutate cambiano il nostro modo di dormire e di sognare».

Le luci del nord, insomma, arrivano anche nella nostra vita e perfino nel nostro subconscio. Tutto in fondo si connette, soprattutto se di mezzo ci sono la natura e l’arte.

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00:00Le foreste boreali come soggetto di pittura, ma soprattutto come occasione per riflettere sulla natura e sul nostro rapporto con essa,
00:07anche attraverso un ambiente lontano dalla nostra esperienza, ma carico di una forza che è tanto universale quanto intima.
00:13La Fondazione Bayer di Basilea ha inaugurato la mostra Luci del Nord,
00:17che presenta dipinti di paesaggio eseguiti dal 1880 e il 1930 da artiste e artisti scandinavi e canadesi.
00:30Non c'è una sola luce del Nord, ha detto la Sky News Sam Keller, direttore della Fondazione Bayer.
00:35Per questo la mostra è intitolata Northern Lights, al plurale.
00:39Ci sono così tante luci del Nord, molto diverse dalla luce mediterranea o anche da quella delle Alpi che noi conosciamo.
00:45Pensiamo ovviamente alla ruota boreale, ma anche ad altri fenomeni luminosi, come la lunga estate di sole oppure il freddo inverno buio.
00:52Pensiamo ai riflessi sulla neve, nei laghi, nelle cascate, nei fiumi.
00:55In questa pluralità di visioni si innesta la sensazione di una relazione con l'incommensurabile,
01:03ma anche la possibilità di una presenza umana in attesa e soprattutto di una pittura che cambia le prospettive,
01:08come accade per esempio nella sala dedicata ad Edvard Munch,
01:11dove le foreste ospitano sia dei vampiri, sia i cieli infuocati che abbiamo imparato a conoscere
01:16nelle opere più celebri del pittore norvegese.
01:18Ci sono tante luci diverse e ci sono anche tante emozioni diverse nelle opere, ha aggiunto Keller,
01:29e questo è uno dei tanti elementi che ci hanno affascinato in questa mostra.
01:33Oltre a Munch, l'altra artista di fama internazionale in mostra è Ilma Afklint,
01:37mentre gli altri nomi sono poco conosciuti fuori dai loro paesi,
01:39e questo conferisce un elemento imprevisto e interessante all'esposizione,
01:43che trova anche una stialzata verso il contemporaneo con un'installazione digitale
01:47che la fondazione ha commissionato dall'artista danese Jakob Kudsk-Stensen, intitolata Boral Dreams.
01:56Quest'opera, ci ha spiegato, è nata da due mesi che ho trascorso nella Marcel Experimental Forest,
02:01nel nord del Minnesota quest'estate.
02:03Qui si stanno creando le condizioni degli ambienti del futuro,
02:06e io ho registrato suoni, ho preso dei campioni digitali e altri elementi,
02:09e ho creato una sorta di videogame, un mondo virtuale che immagina il domani delle foreste boreali.
02:14Quello che voglio fare con quest'opera è analizzare i cambiamenti che avverranno nel clima,
02:18ma anche, come queste condizioni mutate, cambiano il nostro modo di dormire e di sognare.
02:26Le luci del nord, insomma, arrivano anche nella nostra vita, e perfino nel nostro subconscio.
02:31Tutto si fonde, si connette, soprattutto se di mezzo ci sono la natura e l'arte.
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