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  • 5 settimane fa
La giornalista Gaia Tortora aveva 13 anni, il 17 giugno del 1983 era il giorno del suo esame di terza media. Lo stesso giorno suo padre, il celebre conduttore televisivo Enzo Tortora, venne arrestato con l'accusa infamante di associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di droga, primo passo di un clamoroso errore giudiziario che inciderà in modo drammatico sulla vita del conduttore. Gaia Tortora è stata presente a Venezia nel giorno dell'anteprima di due puntate di "Portobello", la serie diretta da Marco Bellocchio con protagonista Fabrizio Gifuni. E a Annalisa Cuzzocrea ha raccontato quei giorni tragici vissuti da ragazzina. Video di Davide Bosco

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Trascrizione
00:00Ieri grandissimo successo per la serie Portobello di Marco Bellocchio presentata qui alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia
00:06la storia di Enzo Tortora, una storia universale di cattiva giustizia ma soprattutto la storia di un uomo
00:13che si è ritrovato in carcere senza motivo e senza neanche poter capire perché.
00:20Con me c'è Gaia Tortora, mi sembrava doveroso farvi sentire la sua versione della storia
00:25e quindi volevo chiederti Gaia, tu avevi 13 anni, che cosa è successo quel giorno?
00:30Quel giorno era il giorno del mio esame di terza media, ormai tristemente noto
00:35e al di là dell'esame fatto in quella mattinata molto velocemente e riportato a casa altrettanto velocemente
00:44purtroppo quello che ricordo è quello che voi avete visto, cioè quell'immagine appena rientrata a casa di mio padre in manette
00:50portato via dalla caserma con così grande attesa e grande anche purtroppo devo dire gioia per alcuni colleghi
01:01che forse non aspettavano d'altro ma che ha causato in me in particolar modo un grande trauma.
01:08Ti ricordi esattamente che cosa hai pensato? Se per un attimo hai pensato ha fatto qualcosa di male?
01:13No, no, mai. Ho pensato che quello che vedevo sullo schermo era indubbiamente mio padre
01:19perché aveva oggettivamente il volto, era mio padre, ma che mi veniva presentato come un mostro
01:25come qualcosa che io non riconoscevo ma non mi è mai sfiorato per la mente
01:31anche perché io sapevo fin dall'inizio che si trattava di un errore e che tutto si sarebbe chiarito in pochissime ore.
01:38La cosa che colpisce proprio nel film è la solitudine di Anzo Tortora, cioè il fatto che sia stato lasciato solo
01:45colpisce che ci fosse la camionetta della Rai pronto a riprendere le sue immagini in manette
01:49che nulla la Rai, dove lui aveva portato 28 milioni di persone a vedere Portobello il venerdì
01:55abbia detto anche solo per mettersi dalla sua parte. Questa è una solitudine che la tua famiglia ha sentito?
02:02Sì, sicuramente sì, ma forse andiamo anche oltre la solitudine e questa è una storia che non finisce mai
02:11perché solamente poco tempo fa, forse un anno fa, io ho scoperto che mio padre non doveva
02:17come ci avevano promesso uscire così, ma doveva uscire in protezione come accade per tutti
02:22e come è giusto che sia, ma arrivò una telefonata e fu ordinato invece che quell'arresto fosse compiuto
02:28con le manette e con le telecamere e la macchina a debita distanza affinché, diciamo, si mostrasse
02:36quello che poi tutti avete visto.
02:37I tuoi figli hanno visto il film, lo vedranno?
02:40Lo vedranno, lo vedranno. Ancora non hanno visto la serie e il film e io come sai ho visto
02:45le prime due come voi e la trovo una serie molto coraggiosa.
02:50Grazie Gaia Tortora.
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