Applaudito alla Mostra del Cinema per la serie tv di Marco Bellocchio «Portobello», Fabrizio Gifuni (intervistato da Stefania Ulivi) racconta come ha affrontato il ruolo di Enzo Tortora: «Parto sempre da un sentimento interno, da un’emotività, e aspetto con pazienza che questo lavoro interno possa diventare una trasformazione fisica. Serve tanto studio, come in tutto. In questo il problema era che Tortora è stato molto imitato. Bisognava quindi stare ancora più attenti: perché si rischiava di diventare l’imitazione dell’imitazione». Fondamentale è stato analizzare come sia stato possibile che «una parte del Paese sia stata subito pronta ad azzannare un uomo che aveva raggiunto popolarità incredibile. Era solo un dato caratteriale?».
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