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  • vor 3 Monaten
Europäische Hafenarbeiter stellen sich gegen Waffenexporte nach Israel

Israel bezeichnet seine Gaza-Offensive als Selbstverteidigung, doch die Gegenstimmen werden immer lauter. Im italienischen Hafen von Genua schlossen sich Hafenarbeiter, die schon lange gegen Waffenexporte sind, dem Protest an.

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Transkript
00:00Freie, Freie, Palestine!
00:04Da mesi l'Europa è attraversata da un'ondata di contestazioni contro Israele.
00:09E' sempre più criticata la guerra israeliana a Gaza,
00:12seguita all'attentato terroristico di Amassi, 7 ottobre 2023,
00:16mentre Israele reclama il diritto a difendersi.
00:19Il message c'è, a la complicité des governements,
00:23che continuano a fournir armes e un soutien diplomatique incondicional a Israele.
00:28Da Parigi a Berlino, da Roma fino a qui a Genova.
00:31Qui i portuali bloccano da anni i carichi di armi
00:33destinati a teatri di guerra internazionali, Medio Oriente incluso.
00:37Le società del porto sono colpevoli di essere degli assassini!
00:43I trattati internazionali stabiliscono che guerre e violazioni dei diritti umani
00:47dovrebbero impedire la vendita di armi.
00:49Perché le armi europee continuano ad arrivare in Israele?
00:52Ne parliamo su European Stories.
00:58Israele importa quasi il 70% dei suoi armamenti dagli USA,
01:03che sono anche i principali esportatori di armi al mondo.
01:06La Germania è il secondo fornitore di Israele.
01:09Dal 7 ottobre 2023 ha autorizzato esportazioni militari
01:12per oltre 485 milioni di euro.
01:15L'Italia produce meno dell'1% ed è il terzo fornitore mondiale di Israele.
01:20Il Trattato sul commercio di armi delle Nazioni Unite e la posizione comune dell'Unione Europea
01:26stabiliscono che gravi violazioni dei diritti umani e crimini di guerra dovrebbero impedire tali vendite.
01:32La posizione comune è vincolante, ma l'UE non ha strumenti per farla rispettare.
01:37Ogni Stato membro può interpretarla a suo modo
01:39e decidere autonomamente sulle licenze per l'esportazione di armi.
01:43Dall'inizio della guerra di Gaza, Italia, Spagna, Belgio e Paesi Bassi
01:47hanno sospeso o limitato l'esportazione di armi verso Israele.
01:51C'è poca supervisione invece sulle armi di Hamas
01:54provenienti principalmente dall'Iran,
01:56paese non firmatario del Trattato ONU sul commercio di armi.
02:06L'impatto della guerra a Gaza sulla popolazione civile
02:09sta sollevando dissenso in tutta Europa.
02:13Ma in una rete sempre più fita e coordinata di porti europei
02:17la protesta si è trasformata in azione.
02:20A giugno, mentre i portuali di uno scalo vicino a Marsiglia
02:24bloccavano un carico di componenti per mitragliattrici
02:26destinate a Israele, si mobilitava anche il porto italiano di Genova.
02:31Non sono gradite le armi del porto di Genova come nel porto di Marsiglia.
02:37Il porto di Genova è da anni tra i più attivi
02:39nell'opposizione all'export di armi verso paesi in guerra.
02:43Lontano dal caos delle manifestazioni
02:51ho incontrato una delle figure chiave del movimento genovese.
02:56Ho iniziato a lavorare nel 2006, a 21 anni,
03:00come portuale specializzato polivalente.
03:03Nel 2020, per tutta una serie di attività politiche
03:07legate al traffico di armi, legate anche a scioperi,
03:11hanno tentato di spostarmi dal porto di Genova al porto di Tangri.
03:16Iose non ha mai lasciato Genova e continua a raccogliere prove
03:19sui carichi di armi nel porto come rappresentante sindacale.
03:23Ci racconta che negli anni i portuali hanno visto passare
03:26ogni tipo di materiale bellico nello scalo
03:28e accusano le autorità di mantenere deliberatamente
03:31il silenzio sui carichi scomodi.
03:33Negli ultimi ormai due anni abbiamo visto un aumento
03:37di quelli che sono gli armamenti che girano attraverso i porti,
03:42porti che ricordiamo sono porti civili.
03:45Abbiamo fatto tutta una serie di esposti a livello legale.
03:48C'è una scusante che loro usano,
03:52che è una compravendita tra privati
03:55e non uno spostamento di armi tra stati.
03:59Compravendita tra privati come se si comprassero banane.
04:04I portuali di Genova e dei principali porti europei
04:07moltiplicano le iniziative per coordinare la loro denuncia
04:10e allertano su una sistematica mancanza di controlli
04:14da parte delle autorità.
04:17In Italia esiste una legge che è la 185 del 90
04:22che di fatto vieterebbe il transito e la spedizione di armamenti
04:26in quei paesi che usano come risoluzione finale l'atto della guerra.
04:30Noi chiediamo che i porti civili non vengano utilizzati
04:34per spostamenti di armamenti
04:36e che i soldi che oggi servono per il sociale,
04:40scuola, sanità, vengono investiti lì, in quei settori.
04:44Nel 2024 l'Italia ha dichiarato di aver sospeso
04:48le spedizioni di materiale militare di qualsiasi tipo verso Israele,
04:53onorando però i contratti firmati prima del 7 ottobre.
04:56Questo si traduce in oltre 6 milioni di euro in armi e munizioni,
05:02ma anche manutenzione e pezzi di ricambio,
05:05come per queste aeree di addestramento
05:07che il colosso italiano degli armamenti Leonardo
05:10aveva venduto a Israele prima della guerra di Gaza.
05:13L'Unione Europea ha recentemente indicato
05:22che Israele sta violando i diritti umani a Gaza.
05:25E allora perché Israele continua a ricevere supporto militare dai paesi europei?
05:31Per capire, ho raggiunto alla Spezia,
05:33snodo cruciale dell'industria della difesa italiana,
05:37uno dei più attivi e autorevoli analisti italiani
05:39nel campo del commercio di armamenti
05:41e anche una voce storica della rete italiana Pace e Disarmo.
05:47I trattati internazionali prevedono che gli stati non possano esportare armi
05:53a paesi dove siano violate le norme sui diritti umanitari.
05:58Perché si continua a esportare?
06:00Il trattato è di fatto un'azione volontaria,
06:05e ogni paese poi deve impegnarsi a rispettare le norme scritte in questo trattato.
06:11Le normative sono buone,
06:13il problema è poi l'effettiva applicazione,
06:17perché c'è sempre un ampio livello di discrezionalità.
06:21E occorre che le diverse autorità competenti
06:24che rilasciano le autorizzazioni e poi gli stessi governi
06:27di fatto verifichino che quelle armi non servono effettivamente
06:32poi per compiere gravi violazioni del diritto umanitario
06:36o addirittura violazioni delle convenzioni di Ginevra.
06:39Come valutate la trasparenza e il controllo dell'export di armi
06:42a livello europeo e nazionale?
06:44Tutti i paesi dell'Unione Europea devono riportare sostanzialmente
06:48ai propri parlamenti ciò che viene esportato nei vari paesi del mondo
06:52e quindi anche a Israele.
06:54Molto spesso le informazioni sono generiche,
06:58si può sapere la generica tipologia,
07:00per esempio velivoli o navi militari,
07:04ma un conto è un velivolo che può servire per l'attacco al suolo,
07:09un conto è un velivolo che può servire per il soccorso marino.
07:12E occorre sempre un gran tempo prima che un Parlamento
07:15possa esaminare le esportazioni del proprio paese
07:19e quindi nel frattempo le armi sono già arrivate.
07:24Nel maggio 2025 l'Unione Europea ha avviato la revisione
07:29dell'accordo di associazione con Israele
07:31dopo aver accertato la violazione della clausola
07:34sui diritti umani a Gaza e in Cisjordania.
07:38A luglio l'Unione ha deciso di rinviare ogni iniziativa,
07:42incluse le sanzioni e un possibile embargo sulle armi,
07:45mettendo ancora una volta in evidenza
07:47le sue storiche spaccature su Israele.
07:49Grazie.
07:50Grazie.
07:51Grazie.
07:52Grazie.
07:54Grazie.
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