00:00Farisa Nazari, tu sei una donna iraniana, attivista del movimento Donna Vita Libertà e che vivi in Italia.
00:10Intanto vorrei sapere se hai paura, perché tu racconti la situazione delle donne iraniane,
00:21racconti la tua storia e però insomma siamo in un mondo globale dove le cose girano sui social eccetera.
00:33Hai paura? Perché insomma il regime iraniano è potente e arriva un po' dappertutto.
00:41Non me lo posso permettere di avere paura e questo non significa che non mi sento in pericolo.
00:47Ho ricevuto delle minacce anche, temo tantissimo per la mia famiglia che è in Irani,
00:54però di fronte a quelle che subiscono, che affrontano le attiviste, gli attivisti che vivono in Iran,
01:06non è niente quello che potrebbe succedere a me.
01:11Perciò cerco di non pensarci.
01:17Vedo tutte queste persone, donne, uomini così coraggiose che sanno di finire in carcere,
01:26sanno di subire torture, minacce a loro famiglia e a loro stessi.
01:33Potrebbero essere condannati a morte, è facile essere condannati a morte in Iran e essere impiccati.
01:41E comunque però il loro senso di giustizia vi porta a denunciare e a non rimanere in silenzio.
01:50Perciò avendo la fortuna di vivere in un mondo, in un paese dove c'è la libertà di espressione,
01:58io non posso rimanere in silenzio.
02:01E detto che hai ricevuto delle minacce di che genere e attraverso quale media?
02:06Adesso preferisco non scendere nei dettagli, però social media.
02:10I social media sono un grande strumento di minaccia da parte dei haters, da parte delle organizzazioni.
02:21Perciò ho fatto anche la denuncia alla polizia postale, però sono sui social comunque.
02:29Perché hai scelto di andare via? Mi racconti da quanto tempo sei qui e che cosa è successo prima?
02:39Cioè cos'è stato che ha determinato la tua decisione di comunque abbandonare il tuo paese e quindi anche i tuoi cari?
02:49Io sono stata anche sempre quella che viene definita una testa calda.
02:54Già a 14 anni i miei genitori avevano pensato di mandarmi via perché scrivevo temi, erano anni di guerra, l'Iran e l'Iraq, 8 anni.
03:05Sì, certo.
03:06E io già ero una pacifista che scriveva contro la guerra e c'è stato un momento in cui loro hanno pensato di mandarmi a studiare in Francia quando avevo 14 anni.
03:17Sarei finita un po' come Marjohn-Satz-Rabiniel, Persepolis, noi abbiamo la stessa età.
03:21E invece poi abbiamo deciso di aspettare i 18 anni e il diploma e poi subito dopo sono uscita dall'Iran perché veramente era, calcola che era subito dopo la guerra,
03:34c'era un momento veramente di oppressione, di questa retorica di guerra, di martirio e all'epoca era molto più difficile essere una donna in Milano.
03:47Mentre oggi le donne sono molto più coraggiose, hanno conquistato dei diritti, non perché li è stato concesso, perché se lo sono guadagnati con la disobbedienza civile.
04:00All'epoca io venivo arrestata dalla Polizia Morale per aver riso ad alta voce.
04:08Davvero ti è capitato questo?
04:09Sì, sono stata arrestata.
04:10Io ero una ragazza molto allegra, perciò spesso ero in giro per la città con atteggiamenti che non proprio consoni a quelle che all'epoca erano le regole.
04:26Adesso non è più così, perché le donne un passetto alla volta hanno conquistato più diritti, sparsi più che diritti, a esprimersi liberamente.
04:38Ma nel 1994, quando io sono uscita, nel 1993, il tipo di essere arrestato semplicemente per avere un atteggiamento troppo allegro.
04:48Sono stata arrestata in una festa di compleanno, è passata la notte nell'edificio di Vosarò, dove è stata portata Massa Amini, dove riteniamo che è stata perposta fino alla morte.
05:02Io conosco quel posto. Tutte le donne che conosco conoscono quel posto, perché almeno una volta ci sono state.
05:09Perciò erano anni veramente terribili, anni 80, 90.
05:11La percezione che abbiamo noi qua è che la situazione non sia così migliorata.
05:17Cioè quando noi vediamo le scene, appunto, come tu racconti, Massa Amini è di due anni fa, tre anni fa.
05:24Quasi tre anni fa.
05:26Settembre, tre anni.
05:27Solo per un ciuffo messo male, questo ha significato la sua morte.
05:33Quindi non mi sembra che sia molto migliorata la situazione.
05:37No, migliorata in realtà non bisogna mai pensare che il regime iraniano è migliorato o casomai riformato.
05:49Quello che è migliorato è la percezione della società civile iraniana dei propri diritti, la consapevolezza.
06:00Perciò se sono, dopo l'uccisione di Massa Gino Amini, la polizia morale ha dovuto ammettere che sono milioni le donne che non portano il velo
06:13e non abbiamo abbastanza mezzi per arrestarle tutte.
06:17Questo è successo, che le donne hanno conquistato questi spazi, questi piccoli diritti, come per esempio, un passo alla volta, portare il velo più corto, il velo più colorato, il sopravito più corto, più colorato, più trasparente.
06:37Io ogni anno andavo in Iran, ogni estate io andavo in Iran, rimanevo un mesetto, mi rendevo conto come era cambiato in un anno il paese.
06:47Cioè, tu vedevi il velo che piano piano cadeva.
06:50Poi questo velo non era caduto perché se tu i capelli ce lo metti sopra e il velo vuol dire che non ti è caduto per caso.
06:57Poi l'ultimo anno che ci sono stati, io ci sono stati un paio di mesi prima dell'uccisione di Massa Amini, il velo non c'era.
07:05Io rimanevo a stare a fare, dove sono i veli? Forse ce l'avevano in borsa, ma non era la nostra testa.
07:11La legge prescrive che le donne obbligatoriamente devono portare il velo, ma nei fatti, nella realtà, molte di loro non lo portano e per questo non rischiano, ma essendo così tante non possono essere poi tutte arrestate o torturate.
07:35È un rischio calcolato. Ogni donna in Iran, quando esce di casa, quando si mette davanti all'armadio e decide cosa indossare, in quel momento fa una certa politica.
07:47Decide di compiere un'azione di disobbedienza civile oppure no.
07:54Nel momento in cui decide di compiere questa azione, sai che quel giorno potrebbe non tornare a casa.
07:59Può essere arrestata dalla polizia morale, essere portata in un'aula di tribunale come una criminale, essere condannata a una multa, alle detenzioni, ma potrebbe essere anche percossa.
08:13Potrebbe anche essere uccisa, come è successo a Massa Amini.
08:16Sono dei rischi che ci sono, ma le donne corrono questi rischi e sono sempre di più.
08:23Ho amiche, cardiologhe, mediche, professioniste che hanno perso il lavoro perché hanno deciso di non portare più il velo.
08:35Il lavoro lo fanno nello studio privato, non possono più andare all'ospedale, alla clinica, ma lo fanno il loro lavoro.
08:43Ma decidono di rinunciare ai pezzi della loro vita pur di non portare il velo.
08:49E questa è una cosa che spiazza il regime.
08:53Senti, tu sei ottimista?
08:55Cioè, questo regime è destinato a morire oppure è sempre più forte?
09:03Perché un mese fa si diceva, boh, forse è stato indebolito.
09:08In realtà sono sempre al comando.
09:10Io sono ottimista di natura e per fare l'attivista, secondo me, l'ottimismo è fondamentale.
09:17Se no, non dedichi la tua vita alle cause perse, se pensi che siano perse.
09:23In più, la storia ci insegna che le dittature più o più cadono.
09:29Perciò io sono ottimista per l'Iran, ma devo dire che, come è stato detto anche da Sadat,
09:37questo attacco israeliano, questa guerra di 12 giorni, purtroppo ci ha portato indietro di tantissimo.
09:46Ha rafforzato paradossalmente il regime.
09:49Ha indebolito la società civile, ma è sempre così.
09:55Le guerre servono a questo, a portare morte e devastazione, a indebolire la società civile.
10:01Le dittature vogliono le guerre.
10:02Perciò le guerre fanno il gioco delle dittature.
10:05E per questo è che il regime iraniano ha sfidato continuamente il mondo.
10:10Perché sperava in guerra a guerra.
10:13Come del resto, Benjamin Netanyahu ha fortemente voluto questa guerra.
10:17non perché è una dittatura, ma perché anche lui, per altri motivi, ha bisogno di questa guerra.
10:22Senti, c'è stato un momento in cui hai avuto molta paura,
10:28in cui hai sentito che la tua vita era dedicata a questa cosa.
10:33Cioè, un momento di quelli che si dicono il prima e il dopo,
10:37che ha segnato la tua vita, anche se magari non ne sei direttamente protagonista,
10:42ma ne sei stata testimona.
10:44Per me questi 12 giorni sono stati devastanti.
10:49Io sono stata costantemente al telefono con i miei amici, con i miei carenti.
10:57E mentre stavo al telefono sentivo le bombe.
11:01Mentre stavo al telefono arrivavano video delle esplosioni.
11:05Poi c'è stato un giorno, quasi un 24 ore, in cui non si poteva più chiamare nessuno,
11:12era tutto bloccato.
11:14Ed è stato veramente, quelle ore sono state terribili.
11:17Perché tu non potevi chiamarli e non sapevi se erano vivi.
11:21Perché la sera prima noi eravamo sentite,
11:24abbiamo una chat delle amiche che ci sono in tutto il mondo,
11:28in Iran e fuori,
11:30e loro lasciavano dei vocali la sera prima in cui dicevano
11:33sono fortissime le esplosioni.
11:36Un altro addirittura ha detto
11:38sento un drone vicino a casa,
11:41mio marito e mio figlio dormono
11:43e non so cosa devo fare,
11:44se li devo svegliare, scappare via,
11:47o lasciarli dormire,
11:48tanto che niente possiamo fare.
11:50Cioè ho vissuto in diretta questi 12 giorni,
11:54a parte quei 24 ore di blackout.
11:57E quella notte, l'ultima notte,
11:59quando Trump ha dato sei ore di tempo per arrivare alla tregua,
12:05io per sei ore sono stata al telefono
12:07con una persona che si trovava al centro della città,
12:11che io sentivo i rumori delle esplosioni
12:14e ad un certo punto mi ha detto
12:15sono caduti dei quadri.
12:18E noi pensavamo che potrebbe,
12:21lui poteva non esserci da un momento in là,
12:23poteva essere un saluto,
12:24ogni parola che dicevamo poteva essere un'ultima parola.
12:28E quando sono finite queste ore,
12:30e quella notte Israele ha attaccato fortissimo nel Teheran,
12:35ci sono state tantissime esplosioni,
12:37sembrava che non finisse mai,
12:39sembrava che poteva essere un'altra striscia
12:41di casa,
12:41non sapevamo come se lui avrebbe rispettato
12:44quelle sei ore oppure no.
12:47Invece poi a un certo punto c'è stato il silenzio