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MusicaTrascrizione
00:00Io confermo quello che dissi, se poi vi devo confessare, qualcuno di voi si era a Milano
00:10all'inizio dell'ultimo giro nei balasport, nelle arene, ho preso questa decisione. Subito dopo
00:19avervi salutato, ho preso l'ascensore e con me c'erano due persone e ho detto mi sa che ho fatto
00:24una cazzata. Questa cosa me la sono portata appresso per alcuni mesi. Io invece penso di aver fatto bene
00:34perché questa affermazione ha dato, innanzitutto, incontriciato tanti miei progetti che altrimenti
00:40forse sarebbero stati meno precisi, meno identitari. Sì, è una specie di corsa contro il tempo,
00:48speriamo di farcela, però il mille chiaramente è una cifra simbolica. I beni giorni c'era qualcuno
00:56che mi aveva messo proprio un timer e devo dire che mi è venuta un'angoscia perché muori a ogni
01:02secondo, c'è una morte al secondo. Però io penso che sì, dovremmo stare in quei tempi, d'altronde
01:11questo è uno dei passaggi, non è chiaramente l'ultimissimo, però mi fa piacere aver dato un senso
01:21a queste cose e quindi anche se la dovessero ripristinare io non parteciperò, ma lascia, è da dopo.
01:29La timidezza non si smette mai, si impara solamente a gestirla e a padroneggiarla, ma è comunque...
01:35e quindi il fatto di fare questo mestiere è stata una delle stranezze della mia vita. D'altronde io non so
01:42come mai, ma a quell'età salì sul parco di un qui messo in un quartiere, una piazzetta del quartiere
01:48dove abitavo 100 celle, per partecipare al concorso di voci nuove. Mia madre fu, forse lei, a spingermi,
01:56ma mia madre è stata importante in tantissime occasioni perché c'era sempre, sino quando sono nato,
02:04voglio dire, è stata fondamentalmente. Però lei, che era una sarta, mi mise addosso, diceva,
02:15il look, te lo cuore io, non si chiamava look, ma ti vesto io, e mi mise sopra un paio di
02:22vantanoni celesti una lunga maglia, una lunga camicia rosa. Praticamente sembrava un confetto
02:29bisense, ermafrodita, cioè io ero già fluido quando ancora... E io malgrado questo look conquistai
02:39delle simpatie. No, questo per dire che poi per esibirsi bisogna avere un motivo, cioè non bisogna
02:46avere un successo, bisogna avere una ragione per stare sul parco, bisogna avere una sicurezza,
02:52una curiosità. Allora, io lo faccio adesso da solo, quindi quasi in una forma di onanismo
03:02musicale, però anche con cento persone, con esponenti di arti disciplinari diverse. Perché?
03:13Perché ritengo che a me fa bene. Io quando vedo cento persone che volteggiano, insomma,
03:18io mi fermo a guardarle come se fossi uno del pubblico, cioè mi fa capire che lì sopra
03:24c'è una ragione per starci, altrimenti io non ce la farei neanche a salire dei gradini
03:30di un parco di scendere. Questo è il motivo per il quale ci sono stati molti cambiamenti
03:35e molte versioni dei concerti, utilizzando spesso lo stesso materiale musicale, però è una necessità,
03:45è cambiare gioco, è cambiare destinazione. Io questa ultima edizione l'ho cantata in studio
03:53dal vivo, in effetti ero proprio vivo quando l'ho cantata anche ultimamente, anche se certe
04:02sere ero più morto che io. Allora, sì, avrei avuto un altro titolo, se ti avessi conosciuto
04:12prima l'avrei chiamato L'abitanza è adesso, ma purtroppo ancora non ci conoscevamo e quindi
04:18il titolo provvisorio allora era un bar sulla città. Perché un bar sulla città? Perché
04:25dopo aver composto le musiche, che come al solito tutte le mie vicende di composizione arrivavano
04:34con una certa facilità, poi una parte di me si divideva e doveva diventare paroliere,
04:42scrittore delle parole. E qui ci sono sempre stati seri problemi per unire la mia parte di
04:50compositore con quella di autore. Quindi il tempo passava e intanto questo album che era stato
04:58già registrato dal punto di vista musicale, diciamo con delle voci guida, era così, insomma,
05:10ma trattava nell'arrivare, nell'essere concretato. Il 1985 per me è stato un anno che è così,
05:19abbastanza curioso e abbastanza strano. Il 6 di gennaio ci fu la finale di un Fantastico di
05:29più buono e baudo. E durante tutta la manifestazione di Fantastico c'era stato un concorso per
05:37degredare a livello di sondaggio popolare, insomma di votazione popolare, quale fosse la canzone del secolo.
05:45ne arrivarono 10 alla finale per cui il mio brano, questo piccolo grande amore. E devo dirvi che
05:54era già una soddisfazione, insomma a un certo punto io anche per non dare così l'idea che fossi così attaccato
06:00a questo concorso, ho detto ma anche se arrivo sesto, anche se arrivo detto, anche se arrivo quarto, anche se arrivo
06:08terzo, anche se arrivo secondo, chi se ne importa è così. La verità è che se fossi arrivato secondo
06:14mi ci avrebbe veramente. E non dico il segno. Allora, io ero davanti al televisore, insomma, come tanti italiani
06:25e il brano arrivò primo. E io, come tanti allenatori delle squadre di calcio, quando la loro squadra segna,
06:36non ho dato nessun segno di giubilo, proprio per essere superiore anche a questo concorsino.
06:42Però nel frattempo sono uscito a portare, avevo allora due bastoni tedeschi che tra l'altro sono conosciuti
06:49a livello popolare perché erano protagonisti della copertina di E tu come stai e sono uscito perché,
06:58comunque voglio dire, anche se erano i cani dell'autore della canzone del secolo dovevano pisciare
07:04come qualche loro e quindi insomma non ho potuto esemplarvi. Però vi giuro che mentre sono uscito mi sentivo
07:12un po' come Cenerentola, cioè li tenevo come Cenerentola tenevo i sorcini, i sorcenti che intanto
07:19i doventi che erano già diventati dei cavalli, insomma dei cavalli bianchi e la cosa meravigliosa
07:27che a un certo punto, cosa che non succede mai, cioè ogni 20, 25, 30 anni, cominciò persino a nevicare.
07:35E allora questa cosa di essere, e io mi guardavo intorno tra solo per la strada e dicevo
07:41io sono l'autore della canzone del secolo. Successe poi insomma che sempre nell'85 Baudo decise di consegnare
07:52questo prezzo durante il suo festival di Sanremo e io arrivai a cantare voce e pianoforte la canzone
07:58in un festival di Sanremo che oramai era approfizzato in un playback completo da 5-6 anni, tant'è che
08:06da quella occasione poi nella successiva edizione i cantanti ricominciarono a cantare con sue basi
08:13e l'anno seguente addirittura si ritrovarono tra le macerie dell'Ariston, alcuni orchestrali
08:21li spolverarono e richieditano anche l'orchestra e i musicisti. Allora questo per dirvi che i segnali
08:28erano estremamente interessanti. Nel 1985, cioè alla fine di questo lavoro, della vita adesso, finito a Londra,
08:40come al solito l'ultimo brano lo si finisce alle 9 di mattina mentre colui che dovrà fare il mastering
08:48sta aspettando quindi si cerca di arrivare sempre all'ultimo istante. Generalmente si perde la voce
08:54quando si canta l'ultimo pezzo per cui diventa un finale drammatico e comunque io insomma
09:02ritornai con un'ora di sonno a Fiumicino con una cassetta ad ascoltare durante il viaggio
09:09di trasferimento dall'aeroporto a Roma insieme a due amici carissimi ma non addetti ai lavori.
09:16mettevo su questo nastro e alla fine dell'ascolto io ho fatto un disco orrento.
09:24Ci sono troppe parole, non ci sono ritornelli, non sarà assolutamente un disco popolare,
09:30non sarà un disco diretto come era stato il precedente che stava facendo e invece sono stato smettito.
09:40In effetti dei trenta miei album è quello che ha avuto più successo popolare.
09:47Mi sono accorto spesso e me ne accordo ancora oggi quando mi trovo a firmare le grandi copertine
09:55dei don't play come si diceva al tempo ed è sempre l'album che è più rappresentato.
10:03Io non amo tantissimo le celebrazioni anche perché spesso, anche se l'autore è in vita,
10:10sembrano già delle commemorazioni e perché si perde sempre un po' troppo tempo a guardarsi indietro
10:17invece di a guardare avanti per cercare di fare qualcosa di nuovo.
10:22in questo caso inesorabilmente credo che la Sony Colombia avrebbe comunque rieditato l'album
10:30perché comunque è un fenomeno.
10:33Vorrei aggiungere, hai dimenticato di dire, che è di gran lunga l'album.
10:41più venduto nel territorio italiano.
10:53Però insomma cosa ne avrebbero fatto?
10:56probabilmente avremmo fatto una riedizione, una rimasterizzazione, una lucidata, come si dice qui
11:04anche in questa città, una romanella di un disco.
11:07Quindi sarebbe stato risistemato un po' pulito, quella riverniciata.
11:12a quel punto io mi sono d'accordo che queste dieci canzoni che io ormai ho eseguito tutte insieme
11:18in nessuno dei miei concetti, niente sul tour, avevano comunque fatto strada
11:23ed erano maturate attraverso una serie di nuove sonorità, di nuovi arrangiamenti.
11:29quindi l'idea di tornare in studio di registrazione e suonarle e cantarle, come potrete immaginare dal vivo,
11:42è stata quasi una conseguenza di tutto questo cammino.
11:48Insomma gli arrangiamenti non sono stati fatti per questa occasione.
11:51Sono arrivati a questa occasione nel tempo forse di suonarli, di suonare in mezzo alle persone,
11:57di avere quel riscontro che non c'è quasi mai, anzi non c'è mai quando uno produce
12:04e poi deve aspettare il risponso appunto del pubblico.
12:10L'abbiamo fatto da veri analogici perché non c'è uso insomma di altre attrezzature
12:21che non le vostre idee insomma di suonare e cantare.
12:25L'abbiamo fatto come si registravano i dischi tantissimi anni fa, suonando tutti insieme
12:31in uno stesso studio contemporaneamente.
12:34L'abbiamo fatto pensando che possa essere un album nuovo, è un'illusione.
12:40È chiaro che non sarà mai un album nuovo perché le canzoni hanno una data e hanno una data precisa.
12:47La fortuna è stata poter combattere con un album che aveva dentro molti contrasti,
12:52era molto variegato, quindi canzoni che non erano tutte in uno stesso filone
12:58tranne forse i contenuti di testo che sono plurali.
13:02Questo è il mio ultimo ma probabilmente addirittura l'unico disco in cui il tessuto, diciamo, di racconto è un fatto più poci.
13:13Allora perché un bar sulla città? Perché a un certo punto non avendo più nessuna idea ho detto
13:20che vedi una mattina un film italiano, del quale non ricordo il titolo, ma alla fine avevano tutti questo stile,
13:29insomma, film italiano in bianco e nero, fine anni 50, anni 60, in cui si cominciava con una panoramica della città
13:40e mentre la macchina da presa scorreva sopra i detti delle case c'era una città che si svegliava
13:49e la voce buona fuori campo diceva questo è un giorno come gli altri, intanto nella città
13:57Pierino che fa il fornaio torna e piano piano si raccontava. Poi la macchina da presa andava a focalizzare
14:05qualcuno di questi personaggi, c'erano tante storie che si mettevano insieme, anche inconsapevolmente,
14:14è stato un po' il modo di allontanarsi dalle cose per poterle vedere meglio perché da lontano
14:22io ho sempre avuto la suggestione che tutto si possa apprezzare con toni più nitidi, specialmente da quando
14:30sono diventato presbiter e di tutto quello che è vicino è un problema serio perché va fuori fuoco
14:36ma va fuori fuoco anche come indimentro, anche come significati e mi piazzai in un bar che è il bar
14:43dell'Uso Diaco qui accanto vicino all'osservatorio astronomico in mezzo alla poppiente che si baciava, ragazze che si giuravano
14:52eterno amore. Io passavo il pomeriggio con un gelato, doppia barna e cioccolato in mezzo e alla fine
15:00se avevo fatto un buon lavoro anche un corcetto di vino frizzante e cercavo di scrivere come forse
15:07un direttore d'orchestra quando sopra degli orchestrali che inconsapevolmente cercano di suonare tutti
15:13una stessa sinfonia, la sinfonia della vita o degli amoli in corso come dice il titolo delle canzoni contenute.
15:22Il bar sulla città poi ha ceduto il passo alla vita adesso, la vita adesso perché in fondo è quel momento
15:30in cui tutti quanti, tutti questi orchestrali realmente suonano il climax, il momento per esempio
15:41il più importante, la gloria che c'è alla fine di ogni tentativo di gioia e di vicenda umana.
15:49E da quel giorno appunto si è chiamato così con un sottotipo che era nascosto, che era il sogno sempre
15:55anche perché la vita adesso non avrebbe potuto resistere da sopra, insomma non c'è neanche
16:00un attimo di vita che sarebbe degno di essere vissuto se non ci fosse anche la possibilità
16:07di sognarlo, di sapere che almeno attraverso un sogno si riproporrà anche in una seconda volta.
16:14Io ringrazio tutti voi per avermi chiamato, d'altronde ho capito che noi, essendoci questo progetto
16:27discografico così importante, il progetto della Sonipol Media, il progetto delle edizioni
16:36curci che vede appunto la presenza rilevantissima delle illustrazioni di Emiliano Ponzi, attraverso
16:47le fotografie di Tony Torriberg appunto c'è questa riedizione dei 40 anni dopo della vita adesso,
16:57e infine poi Friends & Partner che appunto è qui presente perché è stato un compagno di viaggio
17:06di tanti anni nei giri dal vivo qualche volta, meno male che siamo così. Ecco, ho pensato di venire
17:13perché essendovi messi così tutti quanti insieme avevano bisogno di un testimonio.
17:19Allora io ho cercato anche qualcuno insomma che potesse andare bene ma ho pensato poi alla fine
17:25che quello migliore è quello migliore. Assolutamente, senza vostra dire.
17:30Grazie.