https://www.pupia.tv - Firenze - REFERENDUM. SACCARDI (IV): MANCA QUORUM? UN ERRORE BATTAGLIA SUL PASSATO
Firenze, 9 giu. - "Fare dei referendum delle battaglie sul passato invece che guardare, oggi, ai bisogni delle aziende e dei lavoratori per il futuro è stato un errore. Lo dico da persona che è andata a votare". È quanto dichiara la vicepresidente della Regione Toscana e assessora all'Agroalimentare, Stefania Saccardi, rispondendo a margine di una conferenza stampa a una domanda sul referendum il cui esito sembra ormai segnato vista la distanza dal quorum del 50%+1 di votanti fra gli elettori. "Sono in quella percentuale che al seggio ci è andata- ribadisce Saccardi, che è anche esponente di Italia viva- perché ritengo che sia un segno di rispetto nei confronti della democrazia. Certamente i quesiti non aiutavano la comprensione di ciò su cui si andava a votare e questo induce una riflessione anche sull'utilizzo e sulla modalità con cui si accede al referendum". E per restare ai conti aperti col passato, Saccardi si toglie un sassolino dalla scarpa: "Vorrei ricordare, en passant, che se fosse passato il referendum costituzionale promosso da Renzi nel 2016 probabilmente questi referendum non ci sarebbero stati perché quella riforma poneva delle barriere più alte e, al tempo stesso, sarebbe stato molto più facile raggiungere il quorum". Quindi, evidenzia, "chi oggi fa la battaglia per il quorum, sono gli stessi che a loro tempo avevano fatto la battaglia contro la riforma costituzionale che quel quorum l'avrebbe abbassato e reso più facile da raggiungere". D'altra parte, sostiene Saccardi, "lo strumento referendario deve essere utilizzato su grandi questioni che possono essere facilmente comprese dai cittadini: ad esempio quando fu fatto sull'aborto e sul divorzio per le persone era molto facile comprendere su cosa si andava a votare, chiamarle a votare poi in una democrazia rappresentativa su norme molto tecniche è chiaro che non aiuta". (09.06.25)
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Firenze, 9 giu. - "Fare dei referendum delle battaglie sul passato invece che guardare, oggi, ai bisogni delle aziende e dei lavoratori per il futuro è stato un errore. Lo dico da persona che è andata a votare". È quanto dichiara la vicepresidente della Regione Toscana e assessora all'Agroalimentare, Stefania Saccardi, rispondendo a margine di una conferenza stampa a una domanda sul referendum il cui esito sembra ormai segnato vista la distanza dal quorum del 50%+1 di votanti fra gli elettori. "Sono in quella percentuale che al seggio ci è andata- ribadisce Saccardi, che è anche esponente di Italia viva- perché ritengo che sia un segno di rispetto nei confronti della democrazia. Certamente i quesiti non aiutavano la comprensione di ciò su cui si andava a votare e questo induce una riflessione anche sull'utilizzo e sulla modalità con cui si accede al referendum". E per restare ai conti aperti col passato, Saccardi si toglie un sassolino dalla scarpa: "Vorrei ricordare, en passant, che se fosse passato il referendum costituzionale promosso da Renzi nel 2016 probabilmente questi referendum non ci sarebbero stati perché quella riforma poneva delle barriere più alte e, al tempo stesso, sarebbe stato molto più facile raggiungere il quorum". Quindi, evidenzia, "chi oggi fa la battaglia per il quorum, sono gli stessi che a loro tempo avevano fatto la battaglia contro la riforma costituzionale che quel quorum l'avrebbe abbassato e reso più facile da raggiungere". D'altra parte, sostiene Saccardi, "lo strumento referendario deve essere utilizzato su grandi questioni che possono essere facilmente comprese dai cittadini: ad esempio quando fu fatto sull'aborto e sul divorzio per le persone era molto facile comprendere su cosa si andava a votare, chiamarle a votare poi in una democrazia rappresentativa su norme molto tecniche è chiaro che non aiuta". (09.06.25)
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00:00Questo induca una riflessione anche sull'utilizzo e sulla modalità con cui si accede al referendum.
00:10Voglio così ricordare che se fosse passato il referendum costituzionale promosso da Renzi
00:17probabilmente questi referendum non ci sarebbero stati perché quella riforma costituzionale
00:24poneva dei limiti e delle barriere molto più alte e quindi probabilmente non si sarebbe arrivati a questo referendum
00:33e sarebbe stato molto più facile raggiungere con quella riforma costituzionale il quorum che oggi è molto più difficile.
00:42Quindi chi oggi fa la battaglia per il quorum sono stati gli stessi che a suo tempo invece avevano fatto la battaglia
00:50contro una riforma costituzionale che quel quorum lì l'avrebbe abbassato e l'avrebbe reso più facile da raggiungere.
00:59E poi certamente io credo che lo strumento referendario debba essere utilizzato su grandi questioni
01:08che possono essere facilmente comprese dai cittadini.
01:13Quando si fece e fu fatto il referendum, si risale a tanti anni fa, ma insomma sull'aborto, sul divorzio
01:21era molto facile per le persone comprendere su cosa si andava a votare.
01:28Chiamare poi le persone a votare in una democrazia parlamentare, quindi in una democrazia rappresentativa
01:36su norme molto tecniche, è chiaro che non aiuta a raggiungere il quorum, su questo non c'è dubbio.
01:45E credo anche che in effetti fare dei referendum e delle battaglie sul passato invece che guardare
01:53oggi ai bisogni delle aziende e dei lavoratori per il futuro, credo che quello sia stato un errore.
02:01Pur parlando, ripeto, da una che a votare c'è andata.
02:06Grazie a tutti.