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  • 21/05/2025
È L'UNICO REGISTA ITALIANO in concorso al Festival di Cannes 2025. Mario Martone è tornato sulla Croisette 30 anni esatti dopo il suo esordio al festival con L'amore molesto (poi è tornato con L'odore del sangue e Nostalgia, nel 2022 in concorso). Il film stavolta è Fuori, dal 22 maggio nei cinema italiani, dalla vita e i libri di Goliarda Sapienza: con Valeria Golino (con lui nel video), Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna, Antonio Gerardi, Francesco Gheghi. Ma il regista napoletano, sulla Croisette, ha inevitabilmente parlato anche della lettera aperta al Ministro Alessandro Giuli sulla crisi del cinema italiano, di cui è tra i tanti firmatari. «L'abbiamo firmata tutti, pensiamo tutti che bisogna fare presto, sappiamo che ci sono cose che si possono migliorare ma è importante capire che c'è un'urgenza anche di carattere sociale e lavorativo. Ci sono troppe persone che in questo momento non stanno lavorando», ha detto il regista in Francia. La polemica con il ministro della Cultura è scoppiata in contemporanea con la cerimonia dei David di Donatello, a cui ha fatto seguito una lettera-appello firmata da decine di attori e registi (lui compreso) per chiedere un incontro al ministro per ascoltare le richieste del settore. «La cosa più importante è capire che bisogna fare qualcosa. Benissimo, si faccia nel modo migliore, ma bisogna farlo presto. Non si può lasciare il cinema nella difficoltà, difficoltà per le persone che lavorano e anche per la possibilità di creare dei film che poi magari arrivano anche a Cannes.... Insomma il cinema italiano è un grande cinema, parliamo di una delle cinematografie più importanti del mondo», ha continuato Martone.
Qui il testo della lettera:
Al Ministro della Cultura, On. Alessandro Giuli, Ai Sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi.
La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L’auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente.
Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all’operato del Ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà.
Cordiali saluti (segue lista dei firmatari in aggiornamento).

 

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00:00L'abbiamo firmata tutti e quindi naturalmente siamo tutti quanti del parere che soprattutto io direi
00:06bisogna far presto, perché ci siano cose che si possono migliorare, non ho alcun dubbio, non abbiamo alcun dubbio nessuno
00:16perché certamente si può migliorare, possono essere i correttivi, ma quello che è importante è capire che c'è un'urgenza
00:25proprio anche di carattere sociale, lavorativo, perché ci sono veramente troppe persone che in questo momento non stanno lavorando
00:33quindi direi che la cosa più importante è capire che c'è qualcosa da fare, benissimo, lo si faccia nel modo migliore
00:45sicuramente si potrà migliorare tutto, ma presto, non lasciare il cinema così nell'abbandono, nella difficoltà
00:53delle persone che lavorano e anche nella possibilità di creare dei film che poi magari arrivano a Cannes
00:59cioè il cinema italiano è un grande cinema, per essere chiari, perché se no sembra sempre che
01:06comunque è una delle cinematografie più importanti del mondo

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