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The Passenger - Puntata di Martedì 20 Maggio 2025

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Novità
Trascrizione
00:00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:00:31Tutte le strade, si sa, portano a Roma
00:00:33e noi quelle strade le percorriamo senza paura.
00:00:35Benvenuti ad una nuova puntata di The Passenger
00:00:37oggi dedicata, come sempre, a vari temi
00:00:40che arrivano dai quattro angoli del mondo.
00:00:42Parleremo di Trump che ha visitato
00:00:45in queste settimane più paesi del Medio Oriente.
00:00:49Ecco, qual è il ruolo degli Stati Uniti
00:00:52in questa regione martoriata da vari conflitti
00:00:58e cosa sta cambiando in uno scanchiere
00:01:01che è sempre stato fondamentale a livello geopolitico.
00:01:04Parleremo poi anche della Romania,
00:01:07un paese che abbiamo raccontato
00:01:09spesso e volentieri qui a The Passenger.
00:01:11Una Romania dove tutto poteva cambiare,
00:01:14dove soffiava un fortissimo vento sovranista
00:01:18almeno fino a questo weekend
00:01:20dove, nelle elezioni, ha trionfato
00:01:23Nikus Ordan, ovvero il candidato filoeuropeista
00:01:28con più del 54% delle preferenze.
00:01:32Allora, richiamoci proprio lì a Bucharest e dintorni.
00:01:37Però prima di affrontare la stretta attualità
00:01:40parliamo di storia e lo facciamo con il nostro esperto,
00:01:44Paolo Battaglia. Buonasera, Paolo.
00:01:46Buonasera, Andrea. Buonasera a tutti.
00:01:49Dunque, l'abbiamo raccontata più volte
00:01:51la storia della Romania qui a The Passenger.
00:01:54È bene però rispolverarla ancora una volta
00:01:57perché è un paese che negli ultimi decenni
00:02:00ha visto tantissimi stravolgimenti
00:02:03tra cui una rivoluzione.
00:02:05Ecco, è cambiata tantissimo la Romania
00:02:08e i meno giovani tra i romeni
00:02:11sicuramente ricordano tutti questi cambiamenti.
00:02:14Andiamo con ordine.
00:02:15La Romania, dopo la Seconda Guerra Mondiale,
00:02:18era comunque un paese devastato dalla guerra,
00:02:22un paese che doveva essere ricostruito,
00:02:24un paese dove la popolazione aveva fame,
00:02:28fame anche di crescita per la Romania.
00:02:30È così?
00:02:32Sì, esattamente.
00:02:33Ricordiamo che la Romania nella Seconda Guerra Mondiale
00:02:36ebbe un comportamento altalenante
00:02:39perché nell'ultima fase della guerra
00:02:42cercò l'alleanza con il Terzo Reich
00:02:45grazie al regime fascista o filo nazista di Antonesco
00:02:49per poi ribellarsi e favorire l'arrivo dell'Armata Rossa
00:02:55che infatti riconquistò il paese
00:02:58e gli riconsegnò una libertà,
00:03:01una libertà che in realtà era effimera.
00:03:03Ricordiamo che la Romania ha avuto sempre
00:03:05uno spirito nazionale molto acceso
00:03:08e lo si ricorda in tutto il periodo del Primo Novecento
00:03:13e proprio grazie all'URSS o per colpa dell'URSS
00:03:17la Romania piombò in un regime militare ferocissimo.
00:03:21Nella prima fase governato dal leader del partito comunista romeno
00:03:27che era Gheorghi Dei
00:03:29e per poi passare lo scettro a quello che fu ricordato
00:03:33come uno dei dittatori più spietati
00:03:36e anche il più sanguinario dell'Europa dell'Est
00:03:38cioè Nicolae Ceausescu
00:03:40che prese il potere nel 1965
00:03:43e tenne questo potere fino alla rivoluzione
00:03:48forse l'unica rivoluzione che si chiuse nel sangue
00:03:51nel grande periodo delle rivoluzioni del vento dell'Est del 1989
00:03:57appunto il giorno di Natale del 1989
00:04:00quando Nicolae Ceausescu e la moglie Elena
00:04:03furono giustiziati per ordine di questo Comitato di Liberazione Nazionale
00:04:09e chiuse quel capitolo di storia estremamente sanguinosa di questa nazione.
00:04:15Ecco hai detto bene
00:04:17una parentesi veramente impregnata dal sangue del popolo romeno
00:04:22anche perché la dittatura di Nicolae Ceausescu
00:04:24era sicuramente repressiva
00:04:27faceva della repressione uno dei suoi punti cardine
00:04:31tra l'altro Nicolae Ceausescu aveva una posizione abbastanza particolare
00:04:36in quel blocco dell'Est
00:04:39che caratterizzava quella parte geografica durante la guerra fredda
00:04:44perché era allineato in realtà all'Unione Sovietica
00:04:48però nella realtà dei fatti
00:04:50c'erano anche delle antipatie tra Ceausescu, Bucarest e Mosca.
00:04:55Assolutamente sì
00:04:57infatti la mia premessa di uno spirito nazionalista
00:05:00di uno spirito nazionale molto forte
00:05:04si conferma durante gli anni di dittatura di Ceausescu
00:05:07Ceausescu fu definito da molti
00:05:09una sorta di battitore libero del patto di Varsavia
00:05:12e fu proprio così perché non partecipò
00:05:15e non aderì a molte delle indicazioni di Mosca
00:05:19che ricordiamo fino alla caduta del muro di Berlino
00:05:22era il governo che comandava tutta l'Europa dell'Est
00:05:26tra i tanti episodi che si ricordano
00:05:29Ceausescu non mandò le truppe romene
00:05:31nell'invasione di Praga del 1968
00:05:35e spesso fu appunto un leader socialista
00:05:39che incontrò addirittura i leader americani
00:05:43il leader della regina d'Inghilterra
00:05:46diciamo che tutto il primo periodo della dittatura di Ceausescu
00:05:50fu una sorta di indipendenza dal fatto di Varsavia
00:05:54o comunque di un libero decisionista
00:05:57all'interno di quello che era un blocco granitico
00:06:00fino appunto al periodo finale degli anni 70
00:06:06quando Ceausescu incontrò Kim Il-sung
00:06:11in un viaggio in Cina e in Corea del Nord
00:06:14e lì imparò quella che poi divenne famosa
00:06:19come il culto della personalità dei coniugi Ceausescu
00:06:22che divennero più che leader socialisti o leader comunisti
00:06:26una sorta di casa regnante della Romania
00:06:29e che depredò il paese da molte di quelle che erano le sue ricchezze
00:06:35ricordiamo che la Romania è un paese estremamente ricco
00:06:38da questo punto di vista, ricco di risorse naturali, di materiali preziosi
00:06:42ma Ceausescu, questa sorta di programma economico
00:06:47che ricorda in qualche punto il programma economico
00:06:51il grande palzo della Cina di Mao
00:06:53impoverì il paese fino a determinare quella rivolta
00:06:57che noi più vecchi chiaramente conosciamo
00:07:00e ricordiamo come la rivolta ai sangue del Natale del 1989
00:07:04Ecco, quelle rivolte partite dalle piazze delle principali città romene
00:07:09partirono da Timisoara, arrivarono chiaramente a Bucarest
00:07:12ed istituirono appunto il potere
00:07:15eppure un lascito, Ceausescu l'ha lasciato
00:07:18un lascito enorme da un punto di vista architettonico
00:07:22basta andare a Bucarest per rendersene conto
00:07:24visitare la casa di Ceausescu per comprendere la megalomania del personaggio
00:07:30e ancora, casa Popor Rui, che oggi è appunto il Parlamento Romeno
00:07:34fu costruito proprio da Ceausescu con soli materiali romeni
00:07:38ad oggi è il secondo edificio più grande al mondo
00:07:41il primo ad uso civile, ripeto, costruito tutto interamente
00:07:45con materiali che arrivano dalla Romania
00:07:49da lì, insomma, la Romania è cambiata tantissimo
00:07:52dalla destituzione di Ceausescu
00:07:54oggi è una democrazia e tra l'altro fa parte dell'Unione Europea
00:07:59eppure ecco, un altro lascito di Ceausescu probabilmente è stato
00:08:03quel fervente nazionalismo che è tornato in perante oggi
00:08:07con ovviamente un'altra declinazione
00:08:11quella del sovranismo, no Paolo?
00:08:13Ecco, in questi mesi abbiamo seguito attentamente
00:08:17anche sul posto quello che è accaduto nelle piazze di Bucarest
00:08:21che è accaduto anche nei palazzi di Bucarest
00:08:23dove è salito alla ribalta prima un personaggio
00:08:27molto vicino ovviamente alle file sovraniste
00:08:29che era Giorgescu e poi Simeon, George Simeon
00:08:34del partito Aure
00:08:36sembrava dovesse vincere lui queste elezioni
00:08:40in realtà poi ha vinto Nicus Ordan
00:08:44quindi ha vinto l'europeismo
00:08:47chiaramente sono arrivate le critiche direttamente da Simeon
00:08:50Simeon ha detto bisogna annullare le elezioni
00:08:53andrebbero riviste queste elezioni
00:08:57perché io sono il presidente
00:08:59addirittura le critiche sono arrivate dal Cremlino
00:09:02ecco, non è un caso che arrivino dal Cremlino le critiche
00:09:05il Cremlino ha twittato, ha scritto chiaramente
00:09:08queste elezioni sono quantomeno strane
00:09:11eh Paolo?
00:09:13Beh, è particolare questa situazione nella Romania
00:09:18innanzitutto consegna un paese spaccato a metà
00:09:20perché nonostante Dan, il presidente uscente
00:09:25o comunque quello che è stato eletto
00:09:27abbia ricevuto la maggioranza dei voti
00:09:31sicuramente almeno a vedere la mappa della Romania
00:09:34quindi quelle che sono state le votazioni
00:09:36di tutto il territorio nazionale
00:09:38troviamo un paese estremamente spaccato e diviso a metà
00:09:41se pensiamo che poi l'elezione di Giorgescu
00:09:45è stata annullata dalla suprema corte romena
00:09:48proprio per le possibili infiltrazioni di Mosca
00:09:51e quindi le possibili interferenze di uno stato straniero
00:09:55e che comunque in Romania viene visto ancora
00:09:58come uno stato che ha in qualche modo influenzato
00:10:01anche se abbiamo visto sotto Giorgescu neanche più di tanto
00:10:05le volontà del popolo romeno
00:10:08è ovvio che queste elezioni non ci consegnano ancora
00:10:12una situazione di stabilità
00:10:14nonostante la Romania abbia avuto fino ad oggi
00:10:17tranne brevissime parentesi
00:10:20governi estremamente democratici e liberali
00:10:23e questa situazione di prima di Giorgescu
00:10:26e poi di Simeon con l'ascesa vertiginosa
00:10:29di un partito di estrema destra come Laura
00:10:32per il possibile governo della Romania
00:10:35ha sicuramente creato una situazione di stallo
00:10:38soprattutto se si pensa in questo momento
00:10:41qual è il ruolo della Russia
00:10:44e qual è l'atteggiamento di alcuni paesi
00:10:47dell'ex blocco del fatto di Varsavia
00:10:50nei confronti della Russia
00:10:53perché ricordiamo che mentre la Romania
00:10:56in qualche modo si è spinta nell'abbraccio di Mosca
00:10:59altri paesi invece hanno fatto l'esatto contrario
00:11:02cioè stanno platealmente nominando dei leader
00:11:05che sono antirussi e sono sempre più filonato
00:11:08e quindi vedono invece in Washington
00:11:11e comunque nell'Alleanza Atlantica
00:11:14una sorta di barriere di protezione
00:11:17quindi si è creato questa sorta di dualismo
00:11:20nell'Europa dell'Est che sicuramente spacca di due liti
00:11:23hai detto bene, trovano una sponda amica
00:11:26spesso e volentieri in Washington
00:11:29non tanto a Bruxelles, faccio riferimento
00:11:32in particolar modo a paesi come ad esempio la Polonia
00:11:35e tra poco analizziamo ancora meglio queste elezioni
00:11:38che sono fondamentali non solo perché sono avvenute
00:11:41in un paese importantissimo nello scacchiere dell'Est Europa
00:11:44come la Romania ma perché sono indice in realtà
00:11:47del vento politico che soffia
00:11:50in tutta l'Unione Europea tra poco
00:12:05Ed eccoci carissimi passengers
00:12:08stiamo analizzando le ultimissime elezioni in Romania
00:12:11le elezioni che ha visto trionfare
00:12:14il fileuropeismo con Nicus Ordan
00:12:17quindi Presidente neoeletto della Romania
00:12:20lui già Sindaco di Buca
00:12:23resta avversario politico di George Simeon
00:12:26del partito AUR definito da molti sovranista
00:12:29da altri di estrema destra
00:12:32e da altri ancora filo russo
00:12:35cerchiamo di fare chiarezza
00:12:38tornerei da Paolo Battaglia
00:12:41sono stati mesi comunque turbolenti
00:12:44per la Romania, tante proteste di piazza
00:12:47prima l'annullamento del primo turno delle elezioni
00:12:50quello che aveva visto vincere poi in realtà
00:12:53Giorgescu, stiamo parlando di un paese
00:12:56che comunque sta cambiando
00:12:59nonostante abbia ribadito poi la sua volontà
00:13:02di far parte del sistema Europa
00:13:05però qualcosa si sta muovendo secondo te in Romania e in generale
00:13:08nell'Europa dell'Est?
00:13:11Sì, in generale la Romania forse sta cercando
00:13:14una sua strada
00:13:17con grande conflittualità
00:13:20perché non dimentichiamo quello che dicevo prima
00:13:23le elezioni lasciano un paese spaccato a metà
00:13:26l'evoluzione di queste elezioni è stata particolare
00:13:29perché Simeon in realtà non era neanche candidato dell'AUR
00:13:32l'AUR appoggiava Giorgescu
00:13:35e quando si è venuta a creare questa situazione
00:13:38in cui Giorgescu in qualche modo è stato buttato fuori
00:13:41dalle elezioni, è chiaro che l'AUR ha colto
00:13:44la palla al pazzo del profondo consenso
00:13:47che aveva ricevuto Giorgescu e ha tentato
00:13:50l'OLIN, ha tentato appunto di prendere il potere
00:13:53in un paese che come ho detto negli ultimi anni
00:13:56aveva sempre votato partiti di centro, partiti liberali
00:13:59TAN è l'espressione di partiti
00:14:02di centrodestra comunque moderati
00:14:05è evidente che in qualche modo forse
00:14:08facendo un parallelismo la Romania
00:14:11in qualche modo vuole agganciarsi a quella spinta
00:14:14sovranista nazionalista che ad esempio ha consentito
00:14:17ad Orban e consente ad oggi ad Orban di governare
00:14:20l'Ungheria perché anche Orban è un nazionalista
00:14:23un sovranista e comunque strizza l'occhio a Mosca
00:14:26diversamente da altri paesi
00:14:29che hanno votato partiti
00:14:32comunque nazionalisti o comunque legati
00:14:35al sovranismo, faccio per esempio
00:14:38riferimento alla Slovacchia, faccio riferimento come abbiamo già
00:14:41nominato alla Polonia ma con una direzione
00:14:44diversa cioè di repulsione o comunque
00:14:47di stacco dalla Russia
00:14:50e soprattutto un avvicinamento
00:14:53non tanto all'Unione Europea quanto
00:14:56alla Nato e quanto a Washington, quindi si crea
00:14:59addirittura all'interno di quello che era il blocco del fatto diversa
00:15:02una spaccatura tra paesi che vogliono
00:15:05continuare a appartenere alla Nato e
00:15:08in qualche modo all'Unione Europea a trarne se vogliamo
00:15:11i vantaggi dell'Unione Europea
00:15:14e altri che invece in qualche modo
00:15:17hanno forse una forma
00:15:20di idiosincrasia nei confronti dell'Unione Europea
00:15:23e guardano più a Mosca
00:15:26e guardano più a Putin come modelli
00:15:29di democrazia, chiamiamoli così tra virgolette
00:15:32quindi è evidente che nell'Europa
00:15:35nell'Europa dell'Est ma poi abbiamo visto anche nelle ultime elezioni
00:15:38in Portogallo, anche nell'Europa Occidentale
00:15:41in qualche modo il sovranismo è un
00:15:44fenomeno, un'onda che si sta propagando per tutta l'Europa
00:15:47assolutamente sì
00:15:50assolutamente sì, allora diamo il bentornato
00:15:53in studio ad Alessandro Fornaciari di World Wide News
00:15:56che proprio in questo weekend era lì a Bucarest
00:15:59per seguire quello che accadeva in piazza
00:16:02durante le elezioni, innanzitutto
00:16:05Alessandro come hai trovato il clima
00:16:08a Bucarest, chiaramente non il meteo
00:16:11intendo il clima politico, il clima di piazza
00:16:14era teso come è successo per il primo
00:16:17come abbiamo registrato, anzi per il primo turno di elezioni
00:16:20allora, innanzitutto buonasera Andrea, buonasera a tutti
00:16:23devo dire che sì, la situazione era abbastanza tesa
00:16:26per ovvie ragioni, chiaramente Bucarest essendo
00:16:29la capitale, il centro città come abbiamo visto ormai nel mondo
00:16:32occidentale era una realtà per lo più appartenente
00:16:35ai supporter di Dan piuttosto che quel di Simeone
00:16:38quindi poi in realtà quello che ho percepito per strada
00:16:41era una grande paura appunto per questa
00:16:44potenziale svolta nazionalista
00:16:47e dall'altra parte invece i supporter di Simeone si concentrano
00:16:50per lo più nelle aree rurali ed esterne della città
00:16:53qualcuno l'abbiamo incontrato, l'abbiamo anche intervistato, abbiamo avuto modo
00:16:56di dibattere e di capire quali sono le posizioni
00:16:59è chiaro che ciò che motivava e che ha motivato
00:17:02probabilmente la vittoria di Dan come in realtà
00:17:05le tante risposte avute nell'Europa negli ultimi tempi
00:17:08è stata la paura, la paura di una realtà
00:17:11che andasse un po' a scardinare quello che è
00:17:14lo status quo attuale di una Romania comunque
00:17:17che in questi ultimi anni ha visto una crescita
00:17:20dal punto di vista economico dopo la caduta del comunismo e con
00:17:23l'avvento dell'Unione Europea, una fine di questo status quo
00:17:26a favore di una realtà spaventosa, una realtà che spaventa
00:17:29sia per motivi storici che sia per motivi attuali che appunto
00:17:32la Russia, quindi ecco diciamo che abbiamo sicuramente
00:17:35percepito questo senso, questo moto di orgoglio tale
00:17:38che poi ha portato appunto alla vittoria di Nikus Jordan
00:17:41anche abbastanza impronosticabile fino a
00:17:44qualche giorno fa. Assolutamente sì, insomma
00:17:47Nikus Jordan già sindaco di Bucharest
00:17:50ha vinto con più del 54% delle preferenze
00:17:53una vittoria inaspettata
00:17:56vince l'europeismo dicevamo
00:17:59o vince l'antissovranismo secondo te
00:18:02perché sono due cose ben diverse. Andrea
00:18:05io ti rispondo in maniera ancora più provocatoria, vince l'Europa
00:18:08perché queste elezioni è chiaro
00:18:11che hanno visto come da una parte dall'altra ci sono state
00:18:14legalmente o no delle interferenze
00:18:17chiamiamole così, perché comunque
00:18:20è chiaro che la Romania è un elemento chiave all'interno
00:18:23di questo scenario geopolitico. Da una parte
00:18:26l'Europa non può permettersi altri Orban, non può permettersi altri
00:18:29personaggi che strizzino l'occhio alla Russia
00:18:32e che siano imprevedibili o che comunque non siano allineati
00:18:35con quelle che sono le politiche europee riguardo
00:18:38la questione della guerra in Ucraina
00:18:41e quindi l'Europa non se lo poteva permettere e dall'altra parte
00:18:44invece vediamo come la Russia avesse sempre più bisogno di questi personaggi
00:18:47che invece sono allineati a quelli
00:18:50che è il suo pensiero, quindi credo che forse a livello
00:18:53macroscopico questa, più che la vittoria degli europeisti
00:18:56e la sconfitta dei nazionalisti, è la vittoria dell'Unione Europea
00:18:59e una sconfitta per certi aspetti anche della Russia
00:19:02e sono uno di quelli che crede che ci sia stato, ma penso sia anche abbastanza
00:19:05evidente e stupido non negarlo, delle evidenti
00:19:08ingerenze da parte di realtà estere e non soltanto
00:19:11parliamo della Russia nel caso di Simone, ma
00:19:14sempre lo stesso giorno delle elezioni domenica è uscita anche la notizia di Durov
00:19:17il CEO di Telegram che ha parlato
00:19:20chiaramente informazioni da verificare, però ha parlato
00:19:23della volontà da parte dei servizi segreti francesi
00:19:26di andare ad oscurare quelle che sono state le posizioni dei conservatori
00:19:29all'interno della Romania per cercare di destabilizzare
00:19:32e di indebolire la propaganda di Simone
00:19:35e quindi insomma vediamo come in realtà ci sono stati
00:19:38diversi attori che sono intervenuti all'interno di queste votazioni
00:19:41Assolutamente sì, tra l'altro su Radioroma.it
00:19:44abbiamo pubblicato in esclusiva
00:19:47proprio nelle ultimissime ore l'intervista di Alessandro Fornaciari
00:19:50ad Adrian Dupu, il segretario di stato
00:19:53romeno, lui stesso ha parlato
00:19:56di chiare ingerenze russe
00:19:59volte a destabilizzare proprio
00:20:02la Romania, lui cita però soltanto
00:20:05le ingerenze russe a questo punto
00:20:08perché di parte secondo te o perché forse sono
00:20:11le più evidenti? Il partito liberale
00:20:14a cui lui fa parte è stato uno di quelli che
00:20:17ha appoggiato i suoi elettori, siamo anche andati nella loro sede
00:20:20oltretutto a Bucharest l'altro giorno gli elettori del suo partito appoggiavano
00:20:23tutti quanti danno e quindi chiaramente c'è una sorta
00:20:26di interesse anche per lui nel parlare di questo
00:20:29ma non è improbabile, la Russia abbiamo detto più volte
00:20:32ha un oggettivo interesse, l'ha ripetuto anche lui
00:20:35ha un oggettivo interesse a cercare di prendere il controllo
00:20:38della Romania, io penso che
00:20:41un'elezione così non si vedeva in Europa
00:20:44veramente da anni, qua parliamo di roba
00:20:47di un'altra epoca quasi per certi aspetti
00:20:50sicuramente quello che ha lasciato è una Romania
00:20:53completamente spaccata come diceva il collega a battaglia
00:20:56fino a qualche minuto fa perché
00:20:59una delle domande che ho fatto anche a lui è stata
00:21:02ok adesso Dan ha vinto però poi
00:21:05a lungo termine cosa succederà
00:21:08perché in limitato andrà a governare, sicuramente è una situazione difficile da gestire
00:21:11però a lungo termine ci sta il rischio che succeda un Trump 2
00:21:14ricordiamo che Trump la prima volta ha perso le elezioni
00:21:17successivamente rafforzò il suo elettorato andando sempre più a prendere
00:21:20la pancia della popolazione che insomma era contro
00:21:23l'establishment dell'America e poi vince le elezioni del 2024
00:21:26e io penso che forse potrebbe succedere questo allo stesso modo
00:21:29in Romania che probabilmente la vittoria
00:21:32di Simeone o comunque del vento nazionalista
00:21:35possa soltanto essere stata posticipata piuttosto
00:21:38che definitivamente sconfitta e annullata
00:21:41assolutamente, è interessante notare che
00:21:44i servizi segreti addirittura di paesi stranieri
00:21:47come la Francia, abbiano voce
00:21:50in capitolo nelle elezioni romene
00:21:53o comunque nella propaganda romena
00:21:56spesso abbiamo cognato questo termine qui a The Passenger
00:21:59internazionale sovranista, si parla di
00:22:02un sovranismo che è internazionale
00:22:05e quindi coinvolge anche più intelligence nel cercare
00:22:08di arginare le ingerenze che vanno ad alimentare
00:22:11spesso e volentieri questo tipo di sovranismo
00:22:14Poi se pensiamo alla Francia, Andrea, comunque abbiamo visto Macrone negli ultimi tempi
00:22:17essere forse il leader che più tra tutti in Europa è interessato
00:22:20alle dinamiche generali che accadono sia sul territorio europeo
00:22:23ma anche al di fuori, quindi non ci possiamo sorprendere
00:22:26dell'influenza che eventualmente una nazione come la Francia
00:22:29possa avere in determinate situazioni come queste
00:22:32Assolutamente sì, ma anche Alternative für Deutschland è stata
00:22:35coinvolta in varie critiche come partito
00:22:38lì in Germania perché i servizi segreti tedeschi
00:22:41hanno detto che è un partito
00:22:44volto a destabilizzare la Germania addirittura
00:22:47Il pericolo più grande dell'establishment
00:22:50dell'Unione Europea di oggi sono proprio i nazionalismi
00:22:53che stanno sempre più prendendo piede nelle varie nazioni
00:22:56Il primo in assoluto fu quello italiano con Giorgia Meloni
00:22:59che però fu controllato e infatti
00:23:02Giorgia Meloni alla fine non è un elemento chissà quanto
00:23:05stonato all'interno dell'establishment europeo
00:23:08Comunque l'Italia si è impegnata a supportare l'Ucraina
00:23:11si è impegnata comunque a rispettare i normativi europei
00:23:14Dall'altra parte però vediamo come era un unicum al tempo
00:23:17Oggi invece ce ne sono tanti, abbiamo detto FD
00:23:20l'Unione Europea che comunque fa sempre parte della sfera europea
00:23:23c'è la reforma anche in Gran Bretagna, abbiamo visto
00:23:26CEGA in Portogallo di cui sicuramente parleremo
00:23:29abbiamo visto adesso in Romania
00:23:32Quindi il pericolo vero dell'Unione Europea oggi non è tanto la Russia
00:23:35ma è il nazionalismo europeo
00:23:38che sicuramente è aiutato da quello che sta accadendo in Ucraina
00:23:41perché quasi sempre chi sta dalla parte
00:23:44di questi partiti nazionalisti è anche inevitabilmente
00:23:47non tanto di Putin ma quanto dell'andare subito a risolvere la situazione
00:23:50in Ucraina smettendo di inviare armi e arrivare subito alla pace
00:23:53quindi è chiaro che oggi la Russia fa il gioco di queste realtà
00:23:56e questo è il vero ed unico grande pericolo
00:23:59dell'Unione Europea a cui probabilmente gli anticorpi
00:24:02dell'Unione Europea si stanno adoperando
00:24:05Assolutamente, allora salutiamo Paolo Battaglia
00:24:08per questa sera, grazie per essere stato con noi, buona serata e buon lavoro
00:24:11ci vediamo come sempre martedì prossimo
00:24:14ci prendiamo una piccola pausa dall'argomento Romania
00:24:17perché tra poco torniamo all'interno del grande raccordo anulare
00:24:20più precisamente nel secondo municipio di Roma
00:24:23che ha scelto di fare un qualcosa di veramente molto coraggioso
00:24:26di lanciare un segnale per la popolazione di Gaza
00:24:29tra poco
00:24:45e rieccoci carissimi passengers
00:24:48dopo essere stati in Romania per analizzare le ultimissime lezioni
00:24:51torniamo adesso all'interno del grande raccordo anulare
00:24:54e più precisamente ci rechiamo nel secondo municipio di Roma
00:24:57un municipio che ha fatto una scelta molto molto coraggiosa
00:25:00portata avanti proprio la settimana scorsa
00:25:03parliamo del primo municipio
00:25:06a Roma, a Roma
00:25:09a Roma
00:25:12il primo municipio a poter sventolare
00:25:15la bandiera palestinese
00:25:18chiaramente per sensibilizzare su tutto ciò che sta accadendo a Gaza
00:25:21abbiamo in collegamento
00:25:24la Presidente del secondo municipio di Roma capitale
00:25:27Francesca Del Bello, buonasera Presidente
00:25:30buonasera
00:25:33dunque una scelta definita da molti coraggiosa
00:25:36una scelta volta appunto a sensibilizzare
00:25:39una scelta che è stata anche però
00:25:42criticata da qualcuno
00:25:45Presidente
00:25:48beh sì, mi sentite eh?
00:25:51sì sì, forte e chiaro
00:25:54grazie
00:25:57diciamo che la decisione del consiglio del secondo municipio
00:26:00di approvare una mozione urgente
00:26:03che chiedesse di poter
00:26:06sventolare la bandiera palestinese
00:26:09all'interno della sede istituzionale
00:26:12è una scelta indubbiamente di campo
00:26:15è una decisione diciamo che noi abbiamo assunto
00:26:18nella piena consapevolezza naturalmente
00:26:21è un documento che abbiamo votato
00:26:24e che ci impone come dire
00:26:27di richiamare in qualche modo
00:26:30perché ci rendiamo conto che insomma un gesto del genere
00:26:33è un gesto adottato proprio per questo
00:26:36e la volontà è quella di richiamare
00:26:39l'attenzione dell'opinione pubblica
00:26:42e rivolgere lo sguardo
00:26:45laddove in questo momento sta accadendo
00:26:48stanno avvenendo
00:26:51degli atti
00:26:54inverosimili
00:26:57riteniamo che non ci sia alcun tipo di giustificazione
00:27:00per quanto sta oggi accadendo a Gaza
00:27:03ovviamente siamo consapevoli
00:27:06che ci sono opinioni diverse
00:27:09però abbiamo fatto una riflessione anche all'interno della nostra stessa maggioranza
00:27:12che nonostante anche la differenza di posizioni
00:27:15la necessità di ribadire
00:27:18che l'attentato del 7 ottobre è stato qualcosa di esegrabile
00:27:21però quanto sta accadendo ormai da 18 mesi
00:27:24è qualcosa su cui non si può voltare lo sguardo altrove
00:27:27e abbiamo deciso
00:27:30che il nostro atto ha un valore simbolico
00:27:33e che questo simbolismo noi lo vogliamo esporre
00:27:36perché è giusto che sia così
00:27:39perché siamo un municipio che ha sempre
00:27:42rispettato e accolto
00:27:45qualunque tipo di comunità straniera
00:27:48noi abbiamo un rapporto sincero con la comunità ebraica
00:27:51stiamo lavorando su alcuni temi
00:27:54di grande importanza per loro
00:27:57e anche per noi
00:28:00stiamo portando avanti dei progetti insieme
00:28:03stiamo realizzando una delle cose
00:28:06che a Roma non esiste ancora
00:28:09ovvero l'Eruv
00:28:12una modalità attraverso la quale
00:28:15la popolazione di religione ebraica
00:28:18ha la possibilità di fare
00:28:21nei giorni dello Shabbat ciò che non gli è permesso
00:28:24sulla base della loro religione
00:28:27siamo un municipio accogliente
00:28:30abbiamo sempre lavorato in sinergia con tutti
00:28:33riteniamo che però la situazione che al momento sta avvenendo a Gaza
00:28:36non è giusta
00:28:39non si possa omettere
00:28:42manifestare una nostra posizione
00:28:45che è quella di solidarietà al popolo palestinese
00:28:48e di volontà di dare un segnale
00:28:51per la cessazione del conflitto
00:28:54per la liberazione degli ostaggi e per la fine
00:28:57di un'occupazione che riteniamo del tutto illegittima e ingiustificabile
00:29:00agli occhi dell'umanità
00:29:03ha prevalso in questo caso dal nostro punto di vista
00:29:06il nostro senso di umanità
00:29:09quali sono state le principali critiche
00:29:12che sono state mosse verso il municipio dopo questa decisione
00:29:15perché ne leggevo varie in realtà
00:29:18però quelle forse più importanti
00:29:21o meglio quelle che vi hanno fatto discutere di più
00:29:24diciamo che
00:29:27c'è una posizione da parte di chi
00:29:30ritiene che l'attuale
00:29:33modalità con cui il governo Netanyahu sta intervenendo
00:29:36per la sicurezza del proprio paese
00:29:39sia legittima
00:29:42quindi ciò che sta accadendo attualmente a Gaza
00:29:45sia legittimata rispetto al fatto che è necessario
00:29:48intervenire per sconfiggere
00:29:51la frangia estremista e terrorista
00:29:54rappresentata dal partito di Hamas
00:29:57quindi la critica
00:30:00è che nel momento in cui si esprime
00:30:03solidarietà al popolo palestinese
00:30:06automaticamente si è
00:30:09suscettibili di aderire a quanto è accaduto
00:30:12il 7 ottobre o alle modalità
00:30:15con le quali Hamas interviene
00:30:18all'interno del territorio
00:30:21palestinese per rivendicare
00:30:24i diritti dell'autodeterminazione del popolo palestinese
00:30:27naturalmente questa è una critica
00:30:30che non ha alcun tipo di fondamento
00:30:33perché il terrorismo si sconfigge
00:30:36in modi diversi, non si può sacrificare la vita
00:30:39di un'intera popolazione civile per sconfiggere
00:30:42un movimento terrorista
00:30:45quindi non è giustificabile da questo punto di vista
00:30:48non è neanche
00:30:51credibile un automatismo
00:30:54in base al quale se si esprime
00:30:57solidarietà al popolo palestinese si viene automaticamente
00:31:00tacciati di essere antisemiti o antisionisti
00:31:03sono delle equivalenze
00:31:06che non tengono conto
00:31:09della complessità di una situazione
00:31:12della gravità anche della crisi umanitaria
00:31:15che attualmente è in corso a Gaza
00:31:18sono delle semplificazioni
00:31:21che sono del tutto inopportune, sbagliate
00:31:24che provengono probabilmente
00:31:27da delle convinzioni di natura religiosa
00:31:31però noi siamo aperti al dialogo
00:31:34riteniamo, ma io non penso neanche
00:31:37che siamo un municipio isolato
00:31:40ci sono le prese di posizione
00:31:43degli organismi internazionali, delle Nazioni Unite
00:31:46dei maggiori organismi in difesa
00:31:49dei diritti umani che si sono pronunciati
00:31:52sulla necessità di
00:31:55appunto di uno stop
00:31:58rispetto a quello che sta accadendo attualmente a Gaza
00:32:01penso a Miss International, penso alle maggiori
00:32:04organizzazioni per rispetto dei diritti umani
00:32:07non siamo una voce isolata
00:32:10abbiamo semplicemente deciso
00:32:13di rappresentare quello che pensiamo
00:32:16non soltanto noi, ma la gran parte del mondo
00:32:19io penso ai movimenti che ci sono attualmente
00:32:22alle manifestazioni
00:32:25faccio riferimento a quello che è stato detto da Sanchez
00:32:28che è il primo ministro spagnolo
00:32:31che ha detto addirittura che non c'è alcun tipo di possibilità
00:32:34di avere più rapporti economici con uno Stato che si macchia
00:32:37di un genocidio
00:32:40lo dice il capo di Stato di una delle Nazioni
00:32:43degli Stati più importanti dell'Europa
00:32:46cioè la Spagna
00:32:49lo dice Guterres
00:32:53lo stesso Tajani si è pronunciato recentemente
00:32:56il ministro degli esseri italiani
00:32:59dicendo che la situazione non è più sostenibile
00:33:02al momento
00:33:05quindi non pensiamo di essere una goccia nell'oceano
00:33:08pensiamo che
00:33:11il nostro atto è un atto di natura simbolica
00:33:14ci espone
00:33:17noi abbiamo deciso di esporre la nostra posizione
00:33:21che è una posizione che deve andare nella direzione
00:33:24della cessazione del conflitto
00:33:27e della necessità di garantire al popolo palestinese
00:33:30una vita futura
00:33:33questo non parliamo soltanto di quanto sta accadendo
00:33:36attualmente a Gaza
00:33:39ma parliamo anche di quello che accade oggi ancora in Cisgiordania
00:33:42non dimentichiamoci che la Palestina non è solo Gaza
00:33:45noi stiamo parlando di una situazione che non ha trovato
00:33:48più di 70 anni
00:33:51in Cisgiordania ci sono
00:33:54i territori palestinesi
00:33:57occupati dalle colonie israeliane
00:34:00naturalmente
00:34:03è una situazione che
00:34:06anche dopo quello che è accaduto il 7 ottobre
00:34:09non è più pensabile
00:34:12che possa continuare con queste modalità
00:34:15è necessario un intervento della comunità internazionale
00:34:18che chiede anche
00:34:21il secondo municipio
00:34:24la cosa che ci preoccupa
00:34:27è il silenzio della comunità internazionale
00:34:30questa modalità di utilizzare due pesi e due misure
00:34:33rispetto al conflitto
00:34:36per finire
00:34:39non mi fraintenda ma faccio un attimo
00:34:42spesso quando ci sono queste iniziative
00:34:45che magari arrivano dal locale
00:34:48un'altra critica che viene mossa
00:34:51è quella di dire
00:34:54si prendono le parti del popolo palestinese
00:34:57si mostra il fatto di prendere parte
00:35:00a ciò che sta accadendo a Gaza
00:35:03dalla parte del popolo palestinese
00:35:06soltanto per sfruttare l'onda mediatica
00:35:10può accadere questo secondo lei?
00:35:13oppure è bene che se ne parli sempre
00:35:16anche da un punto di vista più locale?
00:35:19Sicuramente è bene
00:35:22che se ne parli sempre
00:35:25noi non abbiamo alcun interesse
00:35:28a cavalcare l'onda mediatica
00:35:31io personalmente
00:35:34ma il secondo municipio
00:35:38si è sempre contraddistinto
00:35:41per essere dalla parte di chi
00:35:44nel mondo soffre di più
00:35:47noi questo lo abbiamo
00:35:50nel 2020 il nostro municipio ha
00:35:53dato proprio patrocino al festival
00:35:56della cultura palestinese
00:35:59quindi noi non siamo nuovi a decisioni di questo tipo
00:36:02da questo punto di vista
00:36:06è un obiettivo diverso
00:36:09quindi lo abbiamo fatto semplicemente perché
00:36:12pensiamo che sia necessario ribadirlo
00:36:15e soprattutto in questa fase
00:36:18in questo momento drammatico
00:36:21certo perché non è mai abbastanza
00:36:24parlare di quello che sta accadendo purtroppo
00:36:27anche in queste ore a Gaza
00:36:30grazie alla Presidente del secondo municipio
00:36:33grazie a voi, buon lavoro
00:37:04riaccoci carissimi passenger
00:37:07dopo la sconfitta di Aure
00:37:10di George Simeon in Romania
00:37:13parliamo di sovranismo
00:37:16di sovranismo in Europa
00:37:19che non ha attecchito del tutto in Romania
00:37:22ma che però effettivamente in altri paesi europei
00:37:25in realtà governa
00:37:28o comunque è destinata a governare a breve
00:37:31Alessandro Fornaciari
00:37:34sono stati mesi, settimane, giorni
00:37:37importanti per i sovranisti europei
00:37:40in tanti paesi chiave
00:37:43uno su tutti viene da pensare il Portogallo
00:37:46allora è chiaro che questa domenica è stata importantissima
00:37:49per tre nazioni
00:37:52in Romania l'abbiamo parlato, il Portogallo e la Polonia
00:37:55in Portogallo cosa è successo?
00:37:58Luis Montenegro è appartenente all'area del centro-destra
00:38:01soltanto che qual è la rivoluzione
00:38:04di queste elezioni
00:38:07che lo scenario politico del Portogallo è sempre stato dominato
00:38:10da un bipartitismo
00:38:13da un lato della centro-sinistra e dall'altro
00:38:16questa del centro-destra più conservatrice
00:38:19per una volta però spunta un terzo partito
00:38:22che ha avuto un risultato elettorale notevole
00:38:25perché come abbiamo detto prima la grande emorragia
00:38:28dell'Unione Europea di oggi è proprio i sovranismi
00:38:31che sempre più prendono spazio all'interno delle nazioni europee
00:38:34partito che adesso sarà necessario
00:38:37per Montenegro per arrivare a raggiungere
00:38:40la maggioranza
00:38:43perché a Luis Montenegro attualmente gli mancano circa 20 deputati
00:38:46per poter ottenere la maggioranza
00:38:49e quindi adesso ci sarà bisogno di arrivare
00:38:52a dialogo appunto con il partito sovranista
00:38:55e quindi magari vedremo un governo ancora più spostato verso destra
00:38:58che assolutamente deve andare a tenere conto
00:39:01di quelle che sono le opinioni sovraniste.
00:39:04E poi parlavi anche della Polonia, altro paese che ormai in realtà
00:39:07da anni ha una forte componente
00:39:10sovranista e nazionalista
00:39:13La Polonia la possiamo definire come forse
00:39:16la nazione più a destra che ci possa essere in Europa
00:39:19dal punto di vista storico. Attualmente il primo ministro
00:39:22è progressista, c'è una possibilità seria
00:39:25che possa essere anche il futuro presidente
00:39:28dello stesso schieramento Traskowski che ha ottenuto il 31%
00:39:31alle prime elezioni
00:39:34però la questione qual è Andrea? Che chiaramente storicamente
00:39:37la Polonia è ben definita perché per tantissime ragioni
00:39:40sicuramente quella storica forse è stata una delle nazioni più di tutte
00:39:43che ha subito in maniera violenta il comunismo
00:39:46e l'Unione Sovietica quindi perciò dal punto di vista culturale
00:39:49tendono ad essere molto lontani da ogni
00:39:52ideologia che simile possa ricordare
00:39:55il comunismo o la sinistra in generale.
00:39:58Dall'altra parte abbiamo visto questo primo turno, un primo turno particolare
00:40:01perché il vantaggio di Traskowski, il leader progressista
00:40:04fino a qualche settimana fa era abbastanza netto
00:40:07in realtà i risultati ci dicono un 31%
00:40:10al partito progressista, dall'altra parte
00:40:13la destra populista guidata da
00:40:16Naurochi, i nomi sono un po' particolari e complicati
00:40:19ha raggiunto il 29%
00:40:22quindi tutto quanto è rimandato a domenica 1 giugno quando ci sarà
00:40:25il secondo turno che sancirà chi sarà il Presidente della Repubblica
00:40:28sicuramente anche lì c'è il terzo partito che ha raggiunto
00:40:31circa il 15% dei voti che è il partito invece
00:40:34sovranista che anche lì dobbiamo vedere se quei voti saranno
00:40:37convogliati a Naurochi oppure no
00:40:40e che sicuramente anche loro
00:40:43l'elemento estremo sovranista della Polonia
00:40:46può sicuramente essere influente in queste elezioni
00:40:49la questione appunto
00:40:52della Polonia è molto importante
00:40:55perché oggi in Polonia
00:40:58vi è un governo progressista
00:41:01che però è ostacolato dal Presidente
00:41:04che invece, lo conosciamo bene, Duda
00:41:07che invece è appunto di conservatore
00:41:10che impone i veti
00:41:13e quindi rende molto difficile una sorta di anatrazzoppa
00:41:16come viene definita in America, rende molto difficile governare
00:41:19per il governo attuale, l'obiettivo per il secondo turno
00:41:22per i progressisti è quello di riuscire a prendere anche la presidenza
00:41:25in maniera tale che il governo della Polonia
00:41:28possa essere molto più libero di attuare le proprie riforme
00:41:31assolutamente, assolutamente, grazie ad Alessandro Fornaciari
00:41:34per essere stato con noi anche stasera
00:41:37e adesso ci colleghiamo con la redazione di World Wide News
00:41:40con Giorgio De Luca per la sua rassegna stampa settimanale
00:41:43Ciao Andrea e buonasera a tutti gli spettatori
00:41:46la parola chiave di questa rassegna è sicuramente
00:41:49negoziati, noi ci eravamo lasciati settimana scorsa
00:41:52alla vigilia dei negoziati di Istanbul
00:41:55tra Ucraina e Russia
00:41:58e ci interrogavamo circa la presenza o meno di Vladimir Putin
00:42:01presenza che come già sapete per me non è più una notizia troppo recente
00:42:04non c'è stata e questo fondamentalmente ha compromesso
00:42:07la bontà dei negoziati
00:42:10infatti non si è andati oltre uno scambio di prigionieri
00:42:13e di fatto non si è fatto nessun passo avanti per una tregua duratura
00:42:16l'Europa ha alzato la voce
00:42:19riconoscendo appunto che Putin stesse temporeggiando
00:42:22per portare acqua al suo mulino
00:42:25però passando alle notizie più recenti è notizia di ieri
00:42:28che è intercorsa una telefonata tra Trump e Putin
00:42:31che avvenita al centro la questione ucraina
00:42:34e cosa emerge? Emerge che
00:42:37forse in maniera anche un po' spiazzante Putin in realtà
00:42:40sembra interessato a sedersi al tavolo con Zelensky
00:42:43e la location più papabile per fare un piccolo gioco di parole
00:42:46pare essere proprio il Vaticano
00:42:49il punto qual è? È che le distanze nonostante ci sia la volontà
00:42:52quantomeno da un punto di vista giornalistico di sedersi
00:42:55al tavolo e parlare le distanze sembrano ancora lontanissime
00:42:58Zelensky e Putin non arredono
00:43:01di un millimetro sulle loro posizioni
00:43:04Zelensky non riconosce quei territori come i territori russi
00:43:07territori conquistati da Putin e Putin
00:43:10non indietreggia sulle questioni che lui ritiene le questioni
00:43:13fondanti del conflitto
00:43:16quindi diciamo che c'è una sorta di pessimismo
00:43:19circa l'avanzamento delle trattative
00:43:22l'Europa comunque ha annunciato
00:43:25prima tramite gli stati nazionali
00:43:28la Finlandia ha ad esempio annunciato che
00:43:31inizierà una vera e propria tranche di espropri
00:43:34nei confronti dei proprietari russi
00:43:37e destinerà quei fondi per la guerra in Ucraina
00:43:40e poi l'Europa ha annunciato nella giornata di ieri
00:43:43i 17esimi sanzioni
00:43:46nei confronti della Russia che saranno almeno
00:43:49secondo le indiscrezioni più severe di quelle passate
00:43:52lasciando l'argomento Russia
00:43:55non stupisce tanto
00:43:58la posizione dell'Europa circa la Russia
00:44:01perché su questo è sempre stata piuttosto coerente
00:44:04ha sempre visto la posizione di Putin con un certo distacco
00:44:07ma stupisce invece la posizione che l'Europa oggi ha dimostrato nei confronti
00:44:10per la prima volta di Israele
00:44:13infatti come già veniva annunciato nel blocco precedente
00:44:17già singolarmente avranno alzato un po' la voce nei confronti delle politiche di Netanyahu
00:44:20pensiamo alle indicazioni di Macron, di Sanchez
00:44:23e dei paesi baltici come la Svezia
00:44:26ma oggi per la prima volta l'Europa ha fatto qualcosa
00:44:29unitariamente
00:44:32cosa ha fatto? Attraverso la portavoce
00:44:35l'alta rappresentante alla politica estera
00:44:38la Callas ha annunciato appunto
00:44:41che l'Europa ridiscuterà i suoi accordi con Israele
00:44:44se Israele non farà un passo indietro
00:44:47circa l'ingresso con le truppe a Gaza
00:44:50Israele nel mentre continua i negoziati a Doha
00:44:53con i palestinesi
00:44:56questi negoziati prima l'hanno prodotto e anche questa è una notizia
00:44:59dopo due mesi e mezzo i primi 100 camion
00:45:02che finalmente potranno portare aiuti umanitari nella striscia di Gaza
00:45:05provenimento che come sarò già definito sia dalla Callas
00:45:08che dall'ONU è una vera e propria goccia in mezzo al mare
00:45:11quanto meno da un minimo di ossigeno alla popolazione civile
00:45:14sempre rimanendo in tema dei negoziati
00:45:17gli ultimi minuti vi volevo dedicare invece
00:45:20ai negoziati tra Stati Uniti e Iran
00:45:23perché noi nelle settimane scorse abbiamo parlato con Tony
00:45:26anche abbastanza ottimistici dei buon esiti
00:45:29delle prime trattative
00:45:32c'erano stati negoziati anche a Roma e poi in Oman
00:45:35negoziati non diretti però che comunque almeno da quanto trapellava
00:45:38dall'amministrazione americana hanno portato dei risultati tangibili
00:45:41l'Iran in realtà è sempre stato più prudente
00:45:44non si è mai fatto prendere da derive sensazionalistiche
00:45:47ed oggi in quest'ultima settimana
00:45:50per la prima volta iniziano ad alzarsi un po' i toni
00:45:53perché l'Iran ammette che c'è ancora
00:45:56grossa distanza con gli Stati Uniti
00:45:59e questo potrebbe essere un problema
00:46:02perché Trump ha annunciato che in caso di mancato accordo
00:46:06probabilmente ci saranno delle conseguenze piuttosto gravi
00:46:09Trump ha fatto trapellare
00:46:12che potrebbero esserci conseguenze militari
00:46:15e stiamo parlando di due potenze nucleari
00:46:18qual è il punto?
00:46:21il punto è che sappiamo che Trump da un punto di vista comunicativo
00:46:24alza sempre la posta in palio e quindi probabilmente
00:46:27non so se si muoverà da un punto di vista militare
00:46:30però sicuramente la questione guardando con gli occhi anche al futuro
00:46:33sarà di valutare appunto come si evolveranno questi negoziati
00:46:36perché adesso questo è il vero fronte caldo del Medio Oriente
00:46:39grazie ancora per l'attenzione e ci vediamo settimana prossima
00:46:42magari con qualche risposta nuova
00:46:45grazie a te Giorgio e grazie a tutti i ragazzi di World Wide News
00:46:48che vi invito a seguire su Instagram
00:46:51questi erano fatti e spunte notizie che magari cercheremo di approfondire
00:46:54anche il prossimo martedì
00:46:57adesso ci prendiamo una piccolissima pausa e poi ce ne vogliamo in Medio Oriente
00:47:04ed eccoci carissimi Passengers
00:47:07ve lo avevo anticipato
00:47:10adesso voliamo verso il Medio Oriente
00:47:13come ha fatto Donald Trump
00:47:16il Presidente statunitense infatti ha visitato
00:47:19i leader dei paesi che fanno parte
00:47:22di questo paese
00:47:25ha visitato i leader dei paesi
00:47:28che fanno parte di questo paese
00:47:31dei paesi che fanno parte di quest'area di mondo
00:47:34strategica sicuramente da un punto di vista geopolitico
00:47:37ed è un'area di mondo che è destinata a cambiare
00:47:40magari anche nel prossimo futuro
00:47:43ne parliamo con il nostro Marco Martino
00:47:46Marco buonasera, allora come dicevamo
00:47:49è un viaggio veramente storico quello di Donald Trump
00:47:52in tutto il Medio Oriente
00:47:55si diciamo che Trump non ha viaggiato in tutto il Medio Oriente
00:47:58strategici per la politica americana
00:48:01dei paesi che da anni ormai possiamo definire
00:48:04dei veri e propri alleati degli Stati Uniti nella regione
00:48:07stiamo parlando di Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi
00:48:10sono stati annunciati degli accordi commerciali
00:48:13giganteschi per addirittura
00:48:162000 miliardi di dollari
00:48:19quindi un giro di affari immenso
00:48:22nello specifico si tratta di investimenti
00:48:25da parte degli Arabi negli Stati Uniti
00:48:28nel caso dell'Arabia Saudita ben 600 miliardi
00:48:31di investimenti da parte di Riad
00:48:34nel territorio degli Stati Uniti
00:48:37e tra questi peraltro
00:48:40ci sono 20 miliardi
00:48:43tra quelli annunciati dedicati allo sviluppo
00:48:46dell'intelligenza artificiale
00:48:49quindi sicuramente Riad punta anche a degli investimenti
00:48:53in questo senso anche in un'ottica futura
00:48:56cioè un'ottica di diversificazione dell'economia
00:48:59quando ovviamente il petrolio comincerà a scarseggiare
00:49:02e poi ci sono anche
00:49:05140 miliardi di dollari
00:49:08quindi una cifra gigantesca
00:49:11che sono stati appunto destinati all'acquisto
00:49:14di armamenti da parte di Riad
00:49:17armamenti che andranno a rafforzare ulteriormente
00:49:21quindi l'Arabia Saudita è in ascesa anche come potenza militare
00:49:24in Medio Oriente
00:49:27parliamo poi anche degli accordi con il Qatar
00:49:30si parla addirittura di cifre più grandi
00:49:33quindi un giro d'affari
00:49:36di 1200 miliardi di dollari
00:49:39tra cui anche un ordine maestoso
00:49:42gigantesco di 100 miliardi
00:49:45quindi uno dei più grandi ordini di sempre della Boeing
00:49:49quindi l'acquisto di 210 aerei commerciali
00:49:52e c'è stata anche una polemica
00:49:55che riguarda il regalo da parte dei catarioti
00:49:58di un aereo di 400 milioni di dollari
00:50:01e qui si pone anche un dilemma
00:50:04sul fatto che i doni
00:50:07nei confronti di leader esteri
00:50:10sono sempre stati visti con sospetto
00:50:13da parte delle democrazie occidentali
00:50:16un tentativo di corruzione
00:50:19specialmente quando si parla di doni del genere
00:50:22un aereo da 400 milioni di dollari
00:50:25e Trump invece ha rotto questo protocollo
00:50:28un altro incontro storico
00:50:31è quello sicuramente con il nuovo presidente della Siria
00:50:34Giolani
00:50:37un presidente che di fatto si è autoproclamato presidente
00:50:40ha annunciato un'assemblea costituente
00:50:43una maggiore collaborazione con le altre componenti
00:50:46della società siriana che non ha fatto
00:50:49ha annunciato di smantellare le varie milizie
00:50:52che si trovano in questo momento in Siria e non l'ha fatto
00:50:55anzi gli scontri interetnici in Siria sono continuati
00:50:58la situazione è molto pesante
00:51:01specialmente per quanto riguarda le minoranze
00:51:04come gli alawiti, i drusi, i kurdi
00:51:07ma comunque Trump ha di fatto legittimato
00:51:10nonostante si parli di cifre
00:51:13di addirittura 30 mila, 35 mila morti
00:51:16da quando Tarir al-Sham ha preso il potere in Siria
00:51:19quindi Trump ha incontrato Giolani
00:51:22ha espresso addirittura il suo apprezzamento
00:51:25nei confronti di un ex caidista, di un ex terrorista dell'Isis
00:51:28e chissà quanto ex
00:51:31e ha tolto le sanzioni alla Siria
00:51:34quindi di fatto gli Stati Uniti stabiliscono la propria influenza
00:51:37in questo caso indiretta sulla Siria
00:51:40sul Damasco affidando
00:51:43appunto il territorio di Damasco alla ricostruzione
00:51:46da parte degli arabi
00:51:49e sotto tutela della Turchia
00:51:52Turchia in ascesa che nel frattempo
00:51:55pare peraltro aver chiuso un'altra partita storica
00:51:58cioè quella col PKK, infatti è stato annunciato
00:52:01lo scioglimento di questa milizia
00:52:04cosa c'è dietro? Ancora non sappiamo bene i dettagli
00:52:07abbiamo ricevuto e appreso solamente questa notizia
00:52:10cioè lo scioglimento del PKK ordinato da Ocalan
00:52:13ma non sappiamo i dettagli che ci sono dietro
00:52:16ecco comunque la Turchia ormai è
00:52:19sempre più padrona dal punto di vista militare
00:52:22di Damasco e nei prossimi anni
00:52:25la sua influenza sarà sempre più stretta
00:52:28hanno già stabilito le proprie basi a Damasco
00:52:32Ecco abbiamo parlato di Siria, di Arabia Saudita
00:52:35di Qatar, c'è un grande assente fin qui
00:52:38Israele, l'alleato numero uno degli Stati Uniti
00:52:41nell'area
00:52:44Trump e Netanyahu hanno parlato di varie questioni
00:52:47hanno parlato anche dell'operato
00:52:50del governo di Netanyahu in alcune aree
00:52:53come Gaza
00:52:56credi che siano cambiati un po' i rapporti tra Stati Uniti e Israele
00:52:59ad oggi rispetto a qualche tempo fa?
00:53:02Beh senza dubbio, possiamo dire che i rapporti
00:53:05tra Stati Uniti e Israele in questo momento sono ai minimi storici
00:53:08c'è una certa insoddisfazione da parte di Trump
00:53:11per quanto riguarda l'operato di Netanyahu
00:53:14anche per quanto riguarda il dossier siriano
00:53:17Israele aveva chiesto
00:53:20agli Stati Uniti di mantenersi piuttosto cauti
00:53:23con la revoca delle sanzioni
00:53:26e non ha assolutamente ascoltato
00:53:29la richiesta di Netanyahu
00:53:32e in questo contesto è sicuramente
00:53:35una presa di posizione forte da parte degli Stati Uniti
00:53:38quindi Israele sta perdendo terreno
00:53:41e la motivazione è solamente una
00:53:44la guerra contro Gaza
00:53:47Netanyahu sembra in qualche modo infermabile
00:53:50sembra continuare per la sua strada
00:53:53sembra continuare a voler sbattere la testa contro il muro
00:53:56della comunità internazionale
00:53:59che ormai considera Netanyahu alla stregua di un criminale
00:54:02ciò non si può dire in maniera aperta a livello diplomatico
00:54:05ma comunque è un fatto eloquente
00:54:08che addirittura l'Europa ha chiesto nelle ultime ore
00:54:11la cessazione dei negoziati commerciali
00:54:14quindi è un fatto davvero eloquente
00:54:17Israele è una testa di ponte
00:54:20dell'Europa, dell'Occidente, in Medio Oriente
00:54:23è stata una testa di ponte in Medio Oriente
00:54:26per tantissimi anni e ad oggi
00:54:29gli stessi alleati occidentali cercano di mettere un freno
00:54:32a Netanyahu
00:54:35secondo Axios, è stato riportato anche da Lanza
00:54:38che ha citato peraltro fonti della
00:54:41Casa Bianca, Donald Trump è estremamente
00:54:44frustrato dalla guerra di Gaza
00:54:47è stato sconvolto e commosso dalle immagini
00:54:50dei bambini che stanno morendo in queste ore
00:54:53potremmo dire alla buonora, visto che tutto ciò
00:54:56continua da un anno e mezzo
00:54:59ma pare che le pressioni internazionali
00:55:02sembrano essere sempre più forti
00:55:05nei confronti di Netanyahu
00:55:08qualche mese fa parlavamo di un video
00:55:11che Donald Trump aveva postato generato con l'intelligenza artificiale
00:55:14dove mostrava una Gaza ricostruita
00:55:17come villaggio turistico
00:55:20magari quello è ancora il suo piano
00:55:23peraltro Trump comunica
00:55:26con questi gesti, con queste dichiarazioni
00:55:29spara sempre alle stelle
00:55:32per arrivare alla luna
00:55:35quindi Trump è un comunicatore
00:55:38che utilizza sempre questi termini estremi
00:55:41è ovvio che quel piano è abbastanza improbabile
00:55:44è abbastanza impossibile
00:55:47perché bisognerebbe trasferire troppe persone
00:55:50veramente troppe persone
00:55:53oltretutto sarebbe un crimine immenso
00:55:56nelle ultime ore si è vociferato anche che
00:55:59gli Stati Uniti potessero accogliere parte di questi profughi di Gaza
00:56:02altri sarebbero stati mandati in Libia
00:56:05secondo queste indiscrezioni
00:56:08tutto ciò appare ovviamente abbastanza improbabile
00:56:11ecco comunque quello che rimane
00:56:14è l'estrema insoddisfazione di Donald Trump nei confronti di Netanyahu
00:56:17rimane anche il fatto che Israele è stata totalmente dimenticata
00:56:20in questo viaggio
00:56:23ed ecco questa mancata visita di Israele
00:56:26è un chiarissimo messaggio a Netanyahu
00:56:29in un momento in cui peraltro gli Stati Uniti
00:56:32avevano negoziato direttamente con Hamas
00:56:35per ottenere la liberazione di Etan Alexander
00:56:38cioè l'ultimo degli ostaggi rimasti nelle mani di Hamas
00:56:41e avevano negoziato quindi direttamente
00:56:44con la milizia palestinese
00:56:47senza passare per Israele
00:56:50e l'avevano ottenuta quella liberazione
00:56:53mentre invece Netanyahu è stracriticato in patria
00:56:56proprio per non aver ottenuto grandi risultati
00:56:59ma di risultati scarsi
00:57:02esatto, se non appunto a livello diplomatico
00:57:05non ha ottenuto un granché
00:57:08e quindi ci sono ancora tantissimi ostaggi nelle mani di Hamas
00:57:11un altro accordo per cui possiamo vedere
00:57:14quanto gli Stati Uniti stiano continuamente
00:57:17mandando dei messaggi a Israele
00:57:20è quello con gli Houthi, cioè la milizia yemenita
00:57:23che ha combattuto ininterrottamente
00:57:26praticamente da un anno e mezzo
00:57:29contro Israele e a un certo punto
00:57:32ha cominciato a bombardare anche le navi americane
00:57:35che si trovavano all'eostretto
00:57:38e fatto sta che in pratica gli Stati Uniti
00:57:41hanno ottenuto un accordo con gli Houthi yemeniti
00:57:44un accordo che prevede
00:57:47un cessato del fuoco contro le navi americane
00:57:50ma non contro gli obiettivi israeliani
00:57:53quindi un fatto veramente
00:57:56che ha del clamoroso
00:57:59un altro dossier che ha fatto particolarmente irritare Netanyahu
00:58:02è quello che citavamo prima, cioè i negoziati
00:58:05del nucleare iraniano
00:58:08si è detto che stiamo assistendo
00:58:11a un certo stallo, una certa impasse
00:58:14per quanto riguarda questi negoziati
00:58:17lo stesso leader, lo stesso Ayatollah Khamenei
00:58:20si era detto in qualche modo
00:58:23un po' insoddisfatto
00:58:26per la piega che stavano prendendo questi negoziati
00:58:29ma da quanto trapela
00:58:32dalle file della diplomazia statunitense
00:58:35c'è un cautoottimismo sul raggiungimento di questo accordo
00:58:38e appunto c'è stato anche
00:58:41un articolo interessante
00:58:44un'intervista all'inviato speciale statunitense
00:58:47per il Medio Oriente, Steve Witkoff
00:58:50ha detto testuali parole
00:58:53un accordo con gli iraniani potrebbe risultare più facile
00:58:56rispetto al raggiungimento della pace in Ucraina o a Gaza
00:58:59Certo, quindi sicuramente hai titolato tu
00:59:02un uragano in Medio Oriente, quello di Donald Trump
00:59:05un uragano che sta stravolgendo anche le regole del gioco
00:59:08che andavano avanti da decenni probabilmente
00:59:11che adesso cambieranno del tutto
00:59:14Bene, ci prendiamo una piccola pausa
00:59:17tra poco manderemo in onda un reportage
00:59:20che hai prodotto tu
00:59:23apriamo questa nuova parentesi qui
00:59:26a The Passenger, parliamo anche di storia, di storia romana
00:59:29parliamo di chi la studia, quella storia qui a Roma
00:59:32siamo stati all'Istituto di Studi Romani
00:59:35che sta portando avanti questa visita
00:59:38sull'Istituto stesso, sulla storia dell'Istituto stesso
00:59:41che è importante da conoscere per comprendere
00:59:44chi studia le nostre origini, le nostre radici da vicinissimo
00:59:47Esattamente, sì
00:59:50è in corso questa mostra interessantissima
00:59:53sull'Aventino, l'Istituto di Studi Romani
00:59:56quindi invitiamo tutti i nostri spettatori ad andarla a visitare
00:59:59troverete tutte le informazioni nel nostro reportage
01:00:02Assolutamente sì, allora vi lasciamo con il nostro reportage
01:00:05per quanto ci riguarda invece l'appuntamento
01:00:08è sempre il prossimo martedì
01:00:11Io sono Marco Martino, ci vediamo settimana prossima
01:00:14grazie a tutti voi per averci seguiti fin qui e buon viaggio a tutti
01:00:42E allora abbiamo varcato il portone
01:00:45siamo arrivati nel portile dell'ex convento
01:00:48dei Santi Bonifacio Alessio che dal 1941
01:00:51ospita l'Istituto di Studi Romani
01:00:54ed è un piacere ritrovare qui Massimiliano Ghilardi
01:00:57direttore associato dell'Istituto e professore presso l'Università Gregoriana
01:01:00Marco grazie per essere venuti
01:01:03è un piacere per me ritrovarti in questa nuova veste
01:01:06ti ho lasciato giovane studente promettente
01:01:09alla Pontificia Università Gregoriana
01:01:12e ti ritrovo in qualità di giornalista, grazie per essere venuti
01:01:15Bene Massimiliano, allora vorrei chiederti di raccontarci brevemente
01:01:18la storia di questo istituto
01:01:21Certamente Marco con molto piacere, peraltro in modo assai corretto
01:01:24hai ricordato che l'istituto è ospitato in questo ex convento dal 1941
01:01:27però effettivamente la storia dell'istituto nasce prima
01:01:30nasce nel 1925, quest'anno abbiamo festeggiato
01:01:33il centenario della fondazione
01:01:36nel 21 marzo del 1925 Carlo Galassi Paluzzi
01:01:39un amante di Roma
01:01:42decise di fondare questo istituto
01:01:45l'istituto in realtà ha una storia un pochino ancora più antica
01:01:48nel 1922 immediatamente all'indomani della marcia su Roma
01:01:51Carlo Galassi Paluzzi decide di fondare una rivista
01:01:54quindi è da una rivista che nasce l'istituto
01:01:57solitamente al contrario vengono fondate le istituzioni
01:02:00e poi c'è un organo di stampa che le accompagna
01:02:03in questo caso questa rivista nel 1922
01:02:06nel novembre viene fondata, è il primo numero
01:02:09del gennaio del 1923
01:02:12ebbene attorno a questo cenacolo di studiosi che si raccoglie
01:02:15alla rivista Roma nascerà più tardi, due anni più tardi
01:02:18nel 1925 l'istituto
01:02:21è chiaro che una istituzione che nasce nel 1925
01:02:24come tante altre che vengono fondate allora
01:02:27una istituzione che studia Roma e che nasce nel 1925
01:02:31ha un'origine, una matrice chiaramente evidente
01:02:34è figlia del regime, è un'istituzione che doveva dare
01:02:37al regime tutte quelle informazioni di natura
01:02:40culturale proprio a un regime che faceva della Romanità
01:02:43uno dei suoi cardini, pensa ad esempio al saluto romano
01:02:46il fascio vittorio, tutti questi temi
01:02:49vengono elaborati insieme all'istituto
01:02:52ci tengo chiaramente a dire subito, mi pare assai scontato
01:02:55però è necessario che io lo ricordi
01:02:58con i suoi nostalgici, chiaramente nel 1944
01:03:01l'istituto ha una svolta completamente
01:03:04viene abbandonata la politica culturale
01:03:07nei primi 20 anni e c'è una svolta democratica
01:03:10viene allontanato l'allora presidente Carlo Galassi Paluzzi
01:03:13e viene nominato un commissario straordinario
01:03:16Quinto Tosatti che sarà colui che
01:03:19inizierà una nuova politica culturale
01:03:22all'indomani del regime
01:03:25Grazie Massimiliano per averci raccontato la storia
01:03:28dell'istituto e come abbiamo detto nell'introduzione
01:03:31qui è stata inaugurata una mostra alla presenza
01:03:34del Capo dello Stato e del Ministro della Cultura
01:03:37e non ci resta che andarla a visitare
01:03:40Bene, siamo saliti lungo lo scalone settecentesco
01:03:43e siamo giunti a questa mostra
01:03:46vedo tanti ritratti, tante fotografie
01:03:49tanti documenti esposti
01:03:52e vorrei chiederti allora di spiegarci la storia
01:03:55e com'è nata appunto questa esposizione
01:03:58Sì, abbiamo deciso di realizzare
01:04:01un'esposizione che si chiama
01:04:04Il Capo dello Stato
01:04:07Sì, abbiamo deciso di realizzare
01:04:10questa mostra in occasione del centenario
01:04:13una mostra dedicata ai cento anni di vita dell'istituto
01:04:16abbiamo aperto i nostri archivi, estratto alcuni documenti
01:04:19alcune fotografie per illustrare dei frammenti di vita dell'istituto
01:04:22certamente era impossibile tratteggiare
01:04:25cento anni di vita in modo esaustivo
01:04:28quindi abbiamo deciso di fermarci in alcuni momenti di vita
01:04:31distribuendoli lungo l'arco di dieci tavoli espositori
01:04:34abbiamo scelto dei frammenti
01:04:37era impossibile raccontare cento anni in modo esaustivo
01:04:40quindi abbiamo deciso di isolare alcuni momenti di vita fondamentali dell'istituto
01:04:43cercando di raccontare quelle che sono le imprese principali
01:04:46chiaramente, come vi dicevo già sotto
01:04:49la storia dell'istituto può essere divisa facilmente
01:04:52in due grandi momenti
01:04:55gli anni del ventennio, dalla fondazione al 1944
01:04:58e dal 1944 in poi
01:05:01vedi all'occhio subito questi ritratti
01:05:04ma cosa sono?
01:05:07è una collezione, una vera e propria galleria di ritratti
01:05:10tu immagina che ne abbiamo poco meno di 600
01:05:13sono tutti gli studiosi, i relatori che venivano in istituto a fare lezione
01:05:16un arco cronologico limitato, in questo caso tra il 1935 e il 1943
01:05:19c'era un pittore, un disegnatore
01:05:22era un ascolano, Augusto Orlandi
01:05:25era molto attivo nel governatorato in quegli anni
01:05:28tutti i relatori che intervenivano in istituto
01:05:31ed è una galleria veramente preziosa
01:05:34perché ci restituisce l'immagine viva di questi studiosi
01:05:37che per la maggior parte sono studiosi illustrissimi
01:05:40di varia natura, io qui ne ho selezionati alcuni
01:05:43sono circa 600
01:05:46abbiamo messo in mostra poco meno 90
01:05:49con precisione poco meno di 100
01:05:52però ci sono dei personaggi davvero singolari
01:05:55Pietro De Francesci, Don De Luca
01:05:58Beniamino Gigli, il celebre tenore
01:06:01perché non solo relatori che parlavano di storia
01:06:04ma di cultura romana, Padre Agostino Gemelli
01:06:07Tacchi Venturi, il Gesuita
01:06:10una serie di personalità davvero illustri
01:06:13Allora, in questa vetrina vedo che si parla di
01:06:16Bimillenario Agosteo, un evento cardine
01:06:19nella storia del fascismo nel 1938, giusto?
01:06:22Assolutamente
01:06:25Allora, anche l'istituto è stato coinvolto in queste celebrazioni
01:06:28e se sì, come?
01:06:31Sì, certamente, è evidente che si cercò di tracciare
01:06:34sulla lunga durata una similitudine
01:06:37di una storia romana
01:06:40si parla di propaganda chiaramente
01:06:43è evidente che in controluce dietro la figura di Augusto
01:06:46si estaglia quella di Mussolini, è evidente
01:06:49ebbene, l'istituto venne incaricato di gestire
01:06:52tutta la macchina delle celebrazioni del Bimillenario Agosteo
01:06:55Bimillenario della nascita, chiaramente, di Augusto
01:06:58che cadeva proprio tra il 1937 e il 1938
01:07:01con una conclusione il 23 settembre del 1938
01:07:04in Campidoglio
01:07:08Carlo Galassi-Paluzzi, l'allora presidente
01:07:11decise di contattare un numero straordinario di studiosi
01:07:14io in questa vetrina ho cercato di raccontare
01:07:17quelli che sono i principali interpreti dell'epoca
01:07:20non so, Arnaldo Mumigliano, Eugenia Strong
01:07:23ma ci sono anche a fronte di tanti studiosi
01:07:26che accettarono di intervenire anche coloro che
01:07:29per vari motivi non accolsevano l'invito
01:07:32ho messo una lettera in esposizione
01:07:36di Mikhail Rostovtsev, studioso russo naturalizzato americano
01:07:39davvero illustre, Franz Schumann
01:07:42sono molti gli studiosi che accolsero o respinsero l'invito
01:07:45ebbene, fu come dicevi giustamente tu
01:07:48un evento cardine nella storia dell'istituto
01:07:51proprio perché arrivarono molti finanziamenti
01:07:54perché si doveva tracciare questa analogia
01:07:57mostrando che Augusto era stato un primo imperatore
01:08:00un imperatore importante, ma forse si
01:08:03poteva esserlo ancora di più
01:08:11proseguiamo nella mostra, proseguiamo anche nella storia
01:08:14abbiamo visto le origini dell'istituto
01:08:17il bimillenario Augusteo e adesso arriviamo
01:08:20alla seconda guerra mondiale
01:08:23proprio a pochi passi da qui c'è stata la battaglia
01:08:26di Porta San Paolo tra la resistenza italiana e l'esercito tedesco
01:08:29mi dicevi prima che c'è anche un personaggio
01:08:32legato all'istituto che ha combattuto anche nella resistenza
01:08:35sì, mi piace raccontare una storia nella storia
01:08:38che si è verificata all'interno dell'istituto
01:08:41c'è un progetto che nasce intorno alla metà degli anni trenta
01:08:44Roma nel ventennale, ventennale chiaramente della marcia su Roma
01:08:47era un progetto che avrebbe dovuto avere il suo termine nel 1942
01:08:50ebbene, si pensava di realizzare
01:08:53un'enciclopedia monumentale, dieci volumi
01:08:56c'era un caporedattore, Roberto Battaglia
01:09:00che era uno storico dell'arte barocca che insegnava all'università
01:09:03ed era uno studioso incardinato qui in istituto
01:09:06tu immagina che gestiva circa quattrocenta autori
01:09:09c'era un corpus di dodicimila voci
01:09:12con settemila illustrazioni
01:09:15ebbene, Roberto Battaglia era il caporedattore di quest'opera
01:09:18l'otto settembre 1943 sente le mitragliatrici
01:09:21della sua stanza che liberano Porta San Paolo
01:09:24scrive un biglietto di suo pugno che ho messo in mostra
01:09:28che è un documento veramente sensazionale
01:09:31nel quale dice, cari ragazzi, io non sono uno studioso dell'arte
01:09:34io non sono un professore, io sono un patriota
01:09:37mi unisco alle bande che liberano la nostra città
01:09:40ebbene, Roberto Battaglia non si vide più in istituto
01:09:43non è più tornato qui in istituto
01:09:46quest'opera peraltro è naufragata
01:09:49non è arrivata a pubblicazione proprio perché evidentemente
01:09:52mancando il suo cardine, il regista principale Roberto Battaglia
01:09:55non si riuscì a realizzare, ma Roberto Battaglia
01:09:58fu realmente di parola, si fece paracadutare
01:10:01in Lunigiana, cominciò a combattere il nazifascismo
01:10:04con una brigata partigiana
01:10:07la brigata Garibaldi, della quale divenne commissario politico
01:10:10e poi, come sai, proprio al termine della
01:10:13seconda guerra mondiale, Roberto Battaglia divenne
01:10:16il primo storico della Resistenza, pubblicando nel 1953
01:10:19presso Inaudi la storia della Resistenza
01:10:22immagina, storia nella storia, il redattore di quell'opera
01:10:25è Italo Calvino, quindi pensa di che personaggi
01:10:28stiamo parlando, ebbene, Roberto Battaglia lavorava qui
01:10:31io ho messo in questa bacheca tutti i materiali che ricordano
01:10:34l'esperienza lavorativa e umana di Roberto Battaglia
01:10:37che viene ricercato dal Presidente dell'Istituto
01:10:40continuano a scrivere ai suoi familiari dove sta il Professor Battaglia
01:10:43il Professor Battaglia si era ormai allontanato
01:10:46e non sarebbe mai più tornato in istituto
01:10:49proseguiamo la nostra visita nella sala che un tempo
01:10:52ospitava la biblioteca del convento
01:10:55affrescata nel 1754 dall'artista tedesco
01:10:58Johann Baptist Bader
01:11:01a guidarci è la dottoressa Letizia Lanzetta
01:11:04qui ci sono alcune macchine ed attrezzature d'ufficio
01:11:07sono testimonianza
01:11:10di quello che era il lavoro dell'istituto
01:11:13anche connesse con alcuni dei progetti
01:11:16che sono stati illustrati prima
01:11:19ad esempio qui abbiamo due macchine da scrivere
01:11:22sono due Olivetti, una M20
01:11:25prodotta come dice la sigla negli anni 20
01:11:28e anche per un periodo abbastanza lungo degli anni 30
01:11:31nel 38 venne sostituita
01:11:34dalla produzione della cosiddetta M40
01:11:37ce ne è delle altre a seguire
01:11:40che sono meno interessanti
01:11:43ma sono delle macchine molto interessanti
01:11:46perché sono delle macchine che sono
01:11:49molto interessate ai nostri giorni
01:11:52o comunque le abbiamo quasi tutti viste
01:11:55anche nelle nostre case
01:11:58nelle case dei nonni e così via
01:12:01interessante ad esempio
01:12:04questo proiettore
01:12:07che è al principio della lanterna magica
01:12:10dell'archivio fotografico dell'istituto
01:12:13e cioè le lastre in vetro
01:12:16ad uso didattico
01:12:19le potremmo chiamare anche
01:12:22le nonne delle diapositive
01:12:25sono di 8 cm per 8
01:12:28e sono presenti nel nostro archivio
01:12:31in circa 12.000 esemplari
01:12:34qui si può ammirare
01:12:37un ciclo stile
01:12:40della ditta Merkur
01:12:43è chiaro il funzionamento
01:12:46con l'inchiostro e il rullo
01:12:49molto interessante
01:12:52quest'altra macchina
01:12:55che è una addizionatrice meccanica a doppia colonna
01:12:58dove quindi tutte le singole decine
01:13:02abbiamo delle foto esposte
01:13:05che sono testimonianza visiva
01:13:08di come tutte queste macchine
01:13:11e anche altre venivano utilizzate
01:13:14quindi l'ufficio indirizzario
01:13:17l'ufficio redazionale con le macchine da scrivere
01:13:20e quant'altro
01:13:24bene Massimiliano
01:13:27grazie mille per averci raccontato
01:13:30questa storia e queste storie
01:13:33una mostra straordinaria
01:13:36e penso che il nostro pubblico
01:13:39sia interessato a visitarla
01:13:42sì, certamente invito tutti a consultare
01:13:45il sito internet dell'Istituto
01:13:48www.studiromani.it
01:13:51e a conoscere la storia dell'Istituto
01:13:54l'Istituto come tu ci hai detto
01:13:57che prosegue e arriva ai nostri giorni
01:14:00abbiamo avuto l'onore di ricevere il Presidente della Repubblica
01:14:03Sergio Mattarell e Alessandro Giuli
01:14:06ringrazio anche te, ringrazio te passenger
01:14:09per essere venuti
01:14:12e aspetto numerosi che veniate a conoscere l'Istituto
01:14:21www.studiromani.it

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