- 20/05/2025
Episodio 08
Il Salone del Libro di Torino #Salto25 arriva su DG Network, sui Migliori Channel TV d’Italia e sul Magazine DG85.it
Davide Gerbino racconta il Salone del Libro. Conferenze, Interviste, Persone, Storie che rendono il Salone un evento Culturale Unico nel suo genere.
Nell'ottavo episodio Paolo Ruffini racconta il suo Libro “Benito, Presente!” una storia a metà strada tra Romanzo e Realtà che offre parecchie riflessioni sul Fascismo ma anche e soprattutto sulla Vita, l’Educazione, l’Infanzia.
Davide Gerbino | DG Network | DG85.it | Salone del Libro | Salto25
Il Salone del Libro di Torino #Salto25 arriva su DG Network, sui Migliori Channel TV d’Italia e sul Magazine DG85.it
Davide Gerbino racconta il Salone del Libro. Conferenze, Interviste, Persone, Storie che rendono il Salone un evento Culturale Unico nel suo genere.
Nell'ottavo episodio Paolo Ruffini racconta il suo Libro “Benito, Presente!” una storia a metà strada tra Romanzo e Realtà che offre parecchie riflessioni sul Fascismo ma anche e soprattutto sulla Vita, l’Educazione, l’Infanzia.
Davide Gerbino | DG Network | DG85.it | Salone del Libro | Salto25
Categoria
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ApprendimentoTrascrizione
00:00Continua il nostro viaggio alla scoperta dei personaggi più interessanti del salone del
00:11libro, ne sono passati veramente tantissimi, parliamo di decine di ospiti di tutti i tipi,
00:17argomenti più o meno seri, personaggi che ci hanno fatto ridere, altri che ci hanno fatto
00:22emozionare, altri che ci hanno fatto piangere, altri che ci hanno fatto arrabbiare, altri che
00:25ci hanno fatto discutere, ma quello che andremo a scoprire oggi in questa parte di il salone
00:31in pilole è un personaggio molto particolare, perché arriva intanto da un altro mondo, non
00:36dal mondo dell'atterratura, ma dal mondo della televisione, dal mondo dello spettacolo, lui
00:39è un comico, ha fatto tantissimi programmi televisivi, ha fatto tantissimi film, ci fa sorridere
00:44e soprattutto anche lui è molto riconoscibile da quel suo accento livornese particolarmente
00:50marcato, che crea allo stesso tempo simpatia e antipatia, però sicuramente è un personaggio
00:56interessante, così come è stata molto interessante la sua conferenza. Ci parliamo, e qua parliamo
01:03di un libro la cui recensione la vedranno prossimamente, è finito il salone del libro,
01:07è il tempo di rimetterci a punti in matico in senso e arriverà anche questa recensione.
01:13Un po' stiamo parlando di Quattro Fini con un libro particolarissimo, Benito Presente,
01:18dove praticamente viene raccontata la storia di questo insegnante che viene magicamente
01:24catapultato all'inizio del ventennio a insegnare alle elementari a Benito Mussolini, quindi il
01:29suo intento è quello di provare a evitare che il piccolo Benito diventi quello che tutti
01:34noi conosciamo successivamente nel ventennio e nel periodo della seconda prima mondiale, ci riuscirà
01:39non ci riuscirà, questo è il mistero, è sicuramente un libro divertente, interessante
01:46con anche qui dei buoni spunti di riflessione su quella che può essere l'istruzione e l'educazione
01:52di un bambino e una scoperta per Ruffini sicuramente, lo vediamo sicuramente in altri
01:58esti e in questa è un inedito.
02:02Si potrebbe pensare al classico libro sulla seconda guerra mondiale, sul fascismo, e quelli
02:07che stanno andando molto in moda in questo periodo, ma in realtà è qualcosa di molto
02:12differente e lo vedremo anche dalla conferenza stampa, perché nonostante l'argomento di base
02:17possa apparire molto serio e molto importante dal tuo punto di vista, in realtà la conferenza
02:22sarà particolarmente divertente, particolarmente simpatica e soprattutto la nostra Alice vorrà
02:27porrà anche una domanda che ha...
02:30Sarderò a fare una domanda che è una premessa che mi auguro sia una domanda intelligente,
02:36speriamo che la consideriate tale.
02:38Sicuramente questa domanda ha innescato una sorta di dibattito tra chi era lì presente in
02:44quel momento e questo è anche il bello del Salone, perché oltre alle presentazioni soprattutto
02:49di questi autori, soprattutto Ruffini, che si è dimostrato tra l'altro molto disponibile
02:54in mezzo a noi senza nessun problema.
02:57Sicuramente anche eccentrico con un vestito che non passava in osservato.
03:00Questo lo vedranno in particolare, però sicuramente ci saranno tanti argomenti di discussione.
03:07Andiamo a vedere Ruffini.
03:19No, no, perché questo è che speratamente non voleva, mi ricordava che ci hanno mandato
03:24a me.
03:24Quanto è stato il gioco intrigante?
03:27In un periodo in cui è molto fruscato il ricordo storico e la scrittura, guardo la
03:35persona di Benedetto Mussolini, con la persona di Vanni Agniano, Sanale, con Saluti Romani
03:41e altri considerano fonte di ordine di grazia, che Paolo Mussolini ha pensato bene perché
03:46qualcuno che non era fondamentale di meno attazzurro, di meno oscurato, dice, beh, tutti
03:52i ballardi del luce sulle basi stolte a vostra disposizione, grazie, tutti su un cuore, guardi,
03:58vedi, cerchi, metti insieme cose già scritte, inventi un romanzo, c'è una fiction, la
04:02sudetica, se tutti sono contenti.
04:04Ora ha fatto qualcosa che gli altri non l'hanno fatto.
04:06ha trovato le fonti scritte, lo lascio immaginare, credere, anche se non è vero, e ha collocato
04:16la figura di luce così controversa, io vengo dalla famiglia che aveva ritratto il dicevunque,
04:21figuriamoci, sono nato in una famiglia che viveva dell'idea che ci fosse stato un grande
04:27tradimento, insieme al padre e al mio nonno erano una verità sociale, quindi faccio immaginare
04:32io per civilizzarmi e ci ho messo qualche anno, e quindi con grande serenità mi posso
04:36vallare, non ho nemmeno questa sorta di lucifobia che tu quando lo vedo metto il profifiso
04:42che non importa niente, il padre che a 17 anni ha partito anche pubblica sociale e c'è
04:45la luce più insomma, io sono andata che schiavano la vita per lui che scappato, questo è
04:49il tipo di ricordato.
04:50Paolo finito, la sua leggerezza che consente di mettersi un vestito verde, un giubbotto
04:59di nonno che porta i potini attraversati, forse la scuola premessa travolta, questa è la
05:05nuanza di questo libro, ha detto io faccio una cosa su cui nessuno può contendirmi, nessuno
05:10può dirmi bravo stringermi la mano che è a casa dei nostri, perché alla fine è un libro
05:15che contiene una sottile vela di sacra toga, nemmeno troppo nascosta, ma nessuno può nemmeno
05:20dirmi, tu hai fangato la vecchia storia, perché di quello che erano i cussolini quando andava
05:25a scuola, nessuno sa niente, non si sa niente, e quindi lui ha riempito questo voto, questo
05:31humus della storia riduce e lui l'ha riempito, immaginando una storia collocata in una dimensione
05:37istotica, cioè significa che l'istotica potrebbe dare senso di nulla a fare tutto quello,
05:44anzi, lui immagina improvvisamente, poi lui dirà la trama, sicuramente che voleva, perché
05:51lui dirà la trama di un libro assolutamente sbagliato, io non potrei dare il libro sto già
05:56per andare a finire, comunque trovo un professore di quelli che oggi sono molto impegnati, proprio
06:02diventere impregnati, ma lui ci si trova per una sorta di circostanza che non stiamo
06:09a definire, oggi siamo tutti abituati con un black-nero a cozzare il tempo come qualcosa di
06:12relativo, plasmabile, che può essere oltrepassato alla dimensione binaria del tempo, qualcosa che
06:17noi non possediamo, beh, questo fa si muore provvisamente in una scuola, poi c'era il piccolo
06:23venito, ancora di da plasmare, non ho questo capito, non ho problemi da lettura, quindi a questo
06:28punto si fa un po' buono, lui sa esattamente il suo ruolo, il suo destino su quello di
06:34eliminare il futuro fino a far danni da grande, però ti fa cos'è che lo ferma, perché
06:39uccide questo bambino e gli impedisce poi di fare dei disastri?
06:43cosa faresti tu se ti trovassi davanti a, intanto, all'oggetto del tuo odio, perché poi
06:49sono tutti bravi in questo periodo storico, in questa epoca, a un piano, però poi quando
06:54ci si trova di fronte a un odio incarnato, che cosa si può fare? E poi ci si trova anche
07:00davanti a un biglio, nel senso che sono due realtà che trovano due del tempo, il protagonista
07:04è il protagonista, come dicevo, è Edoardo Minucci, che è questo professore molto, che ha un'ideologia
07:12molto precisa, insomma, un uomo di sinistra, che però non ha votato in vita, perché per
07:16lui è troppo di destra, quindi ha una nostalgia, per esempio, per le guerre, per qualcuno che
07:21ha incarnato dei valori, degli ideali e degli ideologi un pochino più marcati, e quando si
07:26ritrova dietro al tempo, questo è lo derivato dalla bocca in testa.
07:31Questo è un uomo, oggettivamente, il più divertente del suo esistere manifestato,
07:35questo è un uomo.
07:37Si, si, lui è anacronistico subito, nel senso che il libro parte, il romanzo parte con lui
07:42che è lì, che insomma non ama nemmeno il suo lavoro, è un uomo anaffettivo, studiace di
07:47mattina, non ama i giovani, oppure insegna i giovani, il docente di storia di filosofia ha un
07:53ragionamento con questo ragazzo che di per sé è sempre una scuola che ha bisogno di essere
08:15privato, che quando si trova di pronto al preside, che gli dice, guarda lei non può portare la
08:24lei in classe, e io, come tanto ero una famiglia, io adesso la devo avere declassato, quindi la
08:30prima condizione che lo manda a Predacchio, è il segnale, io lo mando al segnale ai bambini, diventa un maestro
08:37del dottato, quindi la c'è la classe, la classe, i bambini, i bambini, i bambini, sono
08:41studiati gli ciziani, e lui dice, i ciziani sono tutti i fascisti, tutta la camera, tutta la
08:45persona, la merda, quindi non inizia la propaganda, vedete lui, e quando al giorno, in ritardo,
08:50il simbolo della minaccia di essere bandito dall'istituzione scolastica, lui corre, che è
08:55in ritardo, allora gira lato, guarda la testa contro un collega che arriva dall'altra parte,
09:00un punto di fiume di buon comitanza, lo fa, entra in classe, uno stordito, fa l'appello e legge,
09:06Mussolini venito, e senza 9,7 anni dice presente, l'altro, con un altro
09:12soluzionalista piuttosto che netto, dice, ammaziamo, risolviamo tanti problemi, e lui
09:16dice, no, ora ci credo, lo è tutto, non vi dico più niente della trama, però è fondamentalmente
09:24un romanzo, un doppio romanzo di formazione, perché poi, sull'educazione, che è l'educazione
09:29emotiva, anche lui si costruiva fuori la sua capacità di unire bene, c'è anche la storia che
09:35si, quindi più o meno siamo tutti uguali, nel senso che noi sappiamo che in questa
09:41logia non abbiamo nozioni di cosa possa succedere, insomma, noi appena lasciamo non abbiamo delle
09:47informazioni fondamentali, noi, quando siamo nel greco della nostra mamma, noi le cerchiamo
09:51delle cose fondamentali, nutrimento e amore, quando si nasce continuiamo ad aver bisogno di nutrimento
09:57quando la mamma è in bagno, noi abbiamo bisogno di nutrimento e amore, quei venti secondi
10:04in cui la mamma ti dice giustamente, eh, vivo! Quei venti secondi noi non sappiamo che cos'è
10:08la trame, per cui quello che troviamo è morte, e se a questi insegnamenti ci avviene qualche
10:15traduccio che arriva la protezione da quando, noi stiamo nella mancia delle nostre mamme
10:19e stiamo nella dire con un mojito in mano, stiamo a dire, poi c'è un punto che come
10:23ve vedi, c'è sempre una scritta esce, uno ti prende pelegante, ti dalle schiacchi del
10:27culo, c'è un nego, musica ascoltante, ti prende una pezza di mancia e ti mette la
10:31carne ad ora, è una rovetta la vita, è una rovetta. E quindi quello che alla fine è la nostra
10:38regolarità, la nostra normalità, che cos'è, è cercare di sopravvivere alle sottusi che
10:43ce ne vengono continuamente date, insomma, io non so che cos'è la dovezza, se ne parla
10:48a quattro anni, ti dà una scopola così, per me quella è la considerazione, non è
10:53dovezza. Nel frattempo che ho avuto questo domenico, ho avuto un pregio molto violento, ed
10:58era certo un episodio che è stato sviluppato da uno dei pregetti più sedenti di sempre, aveva
11:04piantato una penna stilografica nella schiena di un compagno, e questo è stato 12-12 anni,
11:11che mi ho messo questo episodio nel libro, poi perché il resto è fondamentalmente quello
11:16che non amo, però all'interno del fatto che non giustifica nulla, ovviamente, però è
11:21interessante capire, no? Non per giustificare, ma per capire da dove si viene. Cioè, a me mi
11:27identifica molto più se mi raccontassi questioni ai miei genitori, piuttosto che il lavoro che
11:32faccio. Cioè, se voi se volete sprechi, sono davvero, devo avere la battaglia del padre
11:37di mia madre, tutta sotto di me. E credo che anche per lui come per chiunque
11:41parla sia stato difficile in base del tuo lavoro di costruzione fantastico, perché sulle
11:46due grafie della famiglia Mussolini, naturalmente lo sappiamo quello che la tua grande
11:51è una famiglia reale, lavoratori, santa donna madre famiglia, tutta poi l'ideologia dell'iperfamilismo
12:00morale della procreazione forzata, non c'è sul fatto della miracolosa famiglia dell'induzione,
12:06alla sacra famiglia assolutamente. Quindi tu hai dovuto immaginarti una famiglia
12:10disfunzionale, che in realtà la storia non ci porta.
12:13C'è sul padre che era un violento, che è stato probabilmente in prigione, che aveva
12:19la sederazione della donna. Cioè, lui mi ha chiamato benito, mi ha dato dei nomi di
12:23anarchici, rivoluzionari, ma sai. Cioè, quello sai, nel senso, la cosa più divertente è che a
12:31un certo punto il piccolo Mussolini nel mio romanzo dice che è figato il suo lavoro
12:35maestro, non lo vede voglio fare anch'io. Quindi Mussolini è realmente stato maestro
12:39in realtà. Quindi ci sono delle simpatiche assonanze comiche e leggerne. Però mi interessava di più
12:47il fatto che sono partito da lei, dall'interessante teoria di uno psichiatra
12:53pediatrico del dopoguerra, stata Svitz, che dice che nei primi sei anni di vita se uno
12:57mattino non riceve una carezza da braccio o un pazzizio o muore. Mi sembra una
13:01somma interessante, insomma. Questo lo direte che tutti quanti noi, al di là di qualcosa che
13:06si ingerisce liquido o solido, abbiamo visto della carezza. Ma c'è un'altra operazione
13:11interessante, colui che è dedicato al colonialismo italiano, che, anzi, è agrabbiato perché quando
13:18una donna fa cittadina su cui lui era sbagliato, con gli italiani dovevano inserirsi come neri.
13:23Quello che cerca di insegnargli è qualcosa che sia nozionistico ma che sia anche emotivo. Cioè è una forma
13:33di educazione che prevede il fatto che non ci sia soltanto, ma questo non è anche un problema che abbiamo noi
13:38che abbiamo noi nel nostro sistema scolastico, c'è anche da di sapere gli affluenti del Po
13:42e chi era Marco Aurelio. Cioè, iniziare a instradare anche ragazzi. Cioè, io, nella nostra vita studiamo
13:49quattro volte su Meglio. Ma sinceramente, ma che cazzo c'è da prendere su Meglio?
13:55Non è meglio se tu devi fare uscire da scuola e mi racconti cos'è che, cioè, perché Israele
14:08che in questo momento sta lottando sulla Palestina, insieme alla Guadalupe, insieme alla Guadalupe, insieme alla Bibbia
14:16ma non è più interessante questo piuttosto a studiare i Sumeri?
14:19Se non fa il tempo, non sai che questo fa il mio tempo a finire il programma di storia?
14:22Ma perché sono i Sumeri?
14:24Ma chi ti stanno facendo i Sumeri e raccontami? Cioè, come vi dovete spiegare che differenza c'è?
14:29Perché, lo sapete, chi è Oceania Montani? Che è probabilissimo. Studiare Oceania Montani?
14:33Però, signore, anche Federico Pellini, non è dappena. Cioè, perché uno deve studiare Saba e uno deve studiare Rossellini?
14:40E' il simbolo di questo salone, eh?
14:42No, il simbolo di questo salone deve essere la cultura. Per me il controllo di guerra non è pace, è cultura.
14:48Questo signore ha proliferato grazie all'ignoranza di un popolo, come tutti i dittatori prolifera la grazia dell'ignoranza di un popolo.
14:58Sarebbe interessante chiedere ai ministri che arrivano, come il simpatico di Partito che parte dal cinema, in questi giorni, se veramente c'è una riflessione su questo.
15:07Cioè, supponiamo che l'Italia è l'unico paese, il 28 paese della comunità europea, che non fa educazione all'immagine, non fa cinema, non fa...
15:14Cioè, c'è una riflessione su questo, no?
15:17Perché, evidentemente, questo è un mondo, in questo momento storico, io intervisto i bambini, conoscete la cosa?
15:24Allora, i bambini, ci sono dei bambini di 8 anni che chiedono all'intelligenza artificiale se esiste Vapo Natale.
15:30Un mondo che consente al bambino di 8 anni di chiedere all'intelligenza se esiste Vapo Natale.
15:34E' un mondo che ha perso.
15:36Perché è un mondo senza la fantasia, senza azioni e senza cultura, è un mondo che è governabile dal primo coglione che arriva.
15:47Allora, questo è uno dei drammi di questo momento.
15:50E' che ragazzi a 18 anni escono e non sanno altro che un pensiero verticale.
15:55Non sanno più che cos'è l'orizzontale perché non si fanno più foto orizzontale, perché TikTok non ha un sistema orizzontale.
16:01E quando vanno a vedere un film di San Gioleone non hanno una visione periferica.
16:04Questo è un grande tema.
16:05Qui, tornando a...
16:07Perché?
16:08Cosa le insegna il maestro Meucci a dei consiglieri?
16:13Gli insegna, a parte la parte museolistica, una parte emotiva.
16:17Che non vuol dire fare educazione civica.
16:20E' anche raccontarvi che senso ha il perdono.
16:23Che senso ha la compasione.
16:26Che senso ha la vittoria con la perdita.
16:29Ecco cosa mi insegna.
16:30E credo che questi siano elementi che molto spesso nel nostro sistema educativo ci sono mancati.
16:34L'anno scorso sono morte certe mila persone perché c'erano delle persone che magari erano trappolate da qualche parte
16:41che intorno avevano gente che invece di cercare di evitarle le stavano prendendo la procedura.
16:46Allora io dico, forse al di là di un consente interventivo sarebbe necessario cominciare a introdurre anche un consente spirituale o un consente di sensibilità.
16:55Non lo so, poi tu sai che c'è un cambiamento a un certo punto.
16:58Che non possiamo dire.
16:59Non possiamo dire.
17:00Non possiamo dire.
17:01Non è libro.
17:02L'inizio è peribito.
17:04Cioè è veramente sì.
17:06Quei professori di quella sinistra che è a favore del politicamente corretto, di quella sinistra radicale, di quella sinistra...
17:13Cioè è il campo dell'educazione che dopo un bambino.
17:16La cosa non è compresa.
17:17Se pensi che non è una forma...
17:19E infatti il libro racconta questo.
17:21Cioè anche di quella sinistra...
17:22Cioè come dire no?
17:23Di quell'esercizio di percezione violenta che molto spesso viviamo in questo periodo storico.
17:29anche paradossalmente.
17:30Che devi essere un pacifista.
17:32Se no ti faccio un culo così.
17:34Cioè allora...
17:35E' strano no?
17:36Cioè oggi noi viviamo queste contraddizioni qui.
17:40Cioè è come la famosa cosa che uno si deve valgarare antifascista.
17:45Ma come fai a dichiararti qualcosa che va contro alla...
17:50Cioè è normale che casomai deve essere il contrario alla normalità.
17:53Cioè se uno si richiara fascista è un anticostituzionale che commette un reato nel momento di lui
17:58mentre lui fa l'apologia al fascismo.
18:00E' inutile che io...
18:01Prima di scrivere un libro come questo, come fanno alcuni colleghi,
18:04direi...
18:05Oh, io sono antifascista.
18:06Cioè come se faccio un libro su un certo e uno spartato di Dio?
18:08Oh!
18:09Non ha ammazzato nessuno io, eh!
18:11A me mi sembra surreale antifascista.
18:13Anche perché io comunque non sono antifascista.
18:15Io sono di volumese.
18:17Mi chiamano grade.
18:18Per cui a me mi sciacco le piedi.
18:21Ma è surreale che oggi tu debba fare questo libro di dichiarazione.
18:25Quello che lui rappresenta in questo momento storico è la violenza recettiva di un certo tipo di ideologia.
18:33E che è una cosa per me pericolosissima.
18:36Perché oggi c'è anche questa, come dire, questa fascia dell'immazia, no?
18:40Questa cosa che, a un certo punto sui social,
18:43se a un certo punto noi tutti vediamo, eh...
18:46Cioè, i primi trenta secondi di un filmato dove c'è un cane che magari viene trattato male,
18:51e anche se lo sport,
18:53e tutti quanti si accariscono ammazzando quello che ha fatto quel libro.
18:57Senza arrivare magari alla fine, dove in realtà il cane adesso c'è una famiglia
19:01e sta venendo una ciotola di acqua.
19:04Quindi siamo diventati violenti.
19:06Siamo diventati coercitivi.
19:08E siamo diventati nomi.
19:10E delle persone veramente su cui non si può a volte scherzare.
19:14E questa cosa è antiliberale.
19:16Ed è a volte fascistissima.
19:18Cioè, l'arte politicamente guadretta è surreale.
19:21La comicità è praticamente guadretta.
19:23E' anche di più solito,
19:25e non c'è anche una famiglia nessuno.
19:27Cioè, è surreale che io non possa farlo.
19:29Cioè, se io domani faccio un film e vi dico
19:31che per me tutti quelli che c'erano di Belmuda sono degli stronzi...
19:34Scusate.
19:36Però, cioè, ecco, io non è che poi devo parlare un prezzo a stampa per dire,
19:40ragazzi, io sono l'autore del film Uomo, un mondo con le mani in tasca.
19:45Non penso che tutti gli uomini con le Belmuda sono stronzi.
19:48Lo pensa il protagonista di un film.
19:50Non sono io.
19:52E' un film...
19:53Un film...
19:54Cioè...
19:55Sì.
19:56Poi dopo.
19:57No, no, tu sulla...
19:59Su un arco bellissimo discorso.
20:01L'arte...
20:02Se siamo fermi...
20:03E' vero che ci sono stati, ci sono semplici sarani,
20:06che promuovono solo alcune persone, alcuni produttori,
20:11cioè...
20:12Però l'arte rimane quando veramente suscita poesia,
20:15suscita sentimenti.
20:16Sì, è una domanda intelligente.
20:17Io non so se una domanda che dicete,
20:19è una domanda che mi è venuta leggendo il libro.
20:21No...
20:22Unica finale.
20:23Sì, certo.
20:24Perché è gravata.
20:25Hai fatto una recensione.
20:26La parola dopo questa...
20:28Dopo questa...
20:29No, no, no, assolutamente.
20:32La mia domanda è questa.
20:33Leggendolo mi è venuto il dubbio che...
20:36può essere un po' semplicistico, nel senso che è così scontato che un bambino
20:42solo perché ha avuto una famiglia che lo ha trattato male diventi cattivo
20:46e quindi educandolo diversamente diventi buono in automatico,
20:49perché a quel tempo tutti gli altri compagni di classe di Benito immagino
20:53abbiano avuto un'educazione similare.
20:55Quindi cosa ci dice che Benito non diventerà cattivo solo perché il professore lo ha istruito
21:01diversamente mentre non diventerà un suo compagno di classe?
21:04Tu lo dici, ovviamente, senza spoilerare...
21:06No, no, perché la vita...
21:07Eh...
21:08No, no, ma la tua vita...
21:09No, no, ma la tua vita...
21:10No, no, ma la tua vita...
21:11No, no, ma la tua vita...
21:12No, no, ma la tua vita...
21:13No, no...
21:14Senz'altro, perché neanche io...
21:15Allora...
21:16Neanche io...
21:17Cioè, però, di noleggio...
21:19La cosa che abbiamo capito dell'educazione, che è una cosa curiosa...
21:27Cioè, intanto la domanda è...
21:29Si diventa o si nasce?
21:30Secondo me si diventa.
21:32Cioè, io non credo che si nasca cattivo.
21:34Non credo.
21:35Credo che non esista la cattività, esiste il dolore.
21:38Credo che Batman e Joker hanno lo stesso trauma.
21:43Ci sono due reazioni diverse di fronte al fatto loro.
21:47Ci sono due reazioni diverse di fronte al resto di Batman.
21:50E intanto trova il dolore, ma ci sono due reazioni diverse al dolore.
21:54Quello che credeva il dolore è che se il dolore viene anche cattivo,
21:58vuol dire che l'ha spiegato.
22:02Un'educazione particolare, perché non è un'educazione.
22:06Cioè, quando tu lo dicevi una carezza, lo dicevi un abbraccio, non è un'educazione.
22:11Non è così.
22:13Cioè, c'è una letteratura su questo.
22:17Cioè, anche le famiglie non avessero la città in viva, magari che hanno un'ora, una cultura che hanno un'ora, ok?
22:26Ma c'è un'opportunità che si ritaccava.
22:28Avveniva la generazione.
22:30C'era un detto, spesso che i figli si passano di nuovo con te.
22:33Non esisteva.
22:34Non esisteva.
22:35Non è che noi siamo...
22:36Non è che a parte lui...
22:37Non è che sto cittino a merda.
22:39Lo sconate, ci fossero poche...
22:41A me che ne avete senso.
22:42Allora...
22:43Ma hanno anche un vantaggio nuovo.
22:46Non c'è un'educazione.
22:48Cioè, sei tu che devi scegliere da che parte stare, se stai partner o se giochi.
22:54Cioè, se noi decidessimo domani, domani, di mettere un'immagine di una donna che ha lato un bambino,
23:03che è l'immagine più bella della natura e del mondo, noi, quell'algoritmo che ti fa appannare quell'immagine,
23:11ma che ti concede di vedere un carro armato e un uomo che spara l'altro, lo sotteremo.
23:16Perché noi siamo nati dell'algoritmo.
23:18Esiste un'intelligenza artificiale, la moto esiste, una sensibilità artificiale.
23:22Cioè, nell'algoritmo non c'è ne va capire che il segno, che il momento non è notità, ma è vita.
23:28Noi si. Se noi decidessimo di fare questa cosa a comando, il nostro socio lo cambierebbe.
23:34Ma il problema è, come dice già Luca, noi non abbiamo qualche vita, abbiamo qualche morte.
23:39A noi c'è molto di più la distruzione che la costruzione, che è molto più affascinante, il termine dell'agile.
23:46E questa cosa si rivergherà tremendamente sul nostro tessuto.
23:49E, naturalmente, i bambini che direttano ragazzi si trovano in un momento sconvolti.
23:54Anche perché in caso, tu pensa nelle scopette dell'uomo, la ruota, il fuoco, il web.
24:00Vincita, è un bambino o un ragazzo per fare una ruota o per accendere il fuoco lo chiedeva al maestro o al genitore.
24:06Nessun bambino, nessun ragazzo, per accendere un computer lo chiedeva al maestro o al genitore.
24:12E il problema non è soltanto della società, il problema è della società familiare, se vuole.
24:18Cioè, non esiste soltanto un'economia che ci mette in ginocchio, esiste anche un'economia emotiva che ci mette in ginocchio.
24:24E il fatto che nel 2025, grazie a Dio, i figli non si devono più baciare soltanto di notte,
24:30ma che ci sia un progressivo aumento di un certo tipo di approccio anche alla sensibilità a altri,
24:36e che ci sia anche quello che giustamente avete detto voi, rispetto a trattare con una certa cura un altro essere umano diverso da noi.
24:44Credo che sia sintomatico. Cioè, io quando vedo una persona diverso non la vedo diversi, ma perché è me?
24:52Cioè, ora non voglio andare nella teologia, ma io tutto quello che vedo fuori è quello che ho detto io.
24:58Tu sei me. Cioè, non è al prossimo gruppo come te stesso, è al prossimo gruppo perché è te stesso.
25:03O te stesso, se vuoi. Però è questo il progetto. Cioè, se noi non possiamo immaginarci che un bambino non è che nasce con una bandiera
25:12della Palestina, dell'Israele, dell'Italia, della Francia, della Russia, è un bambino.
25:18Chi se ne frega, perché è fatta. È una vita santa a tutti.
25:23Di rischiare di essere anagonistico, se ne frega, ed inizia a spiegare a Pellini, a Dabellini, a Montale, a Cimantirelli
25:33che gli spiega tutti i grandi poeti del Novecento. E, a un certo punto, c'è ancora il circuito.
25:39Gli legge, se questo è un uomo, di Primo Levi. Il maestro legge, se questo è un uomo, ha venito a Vosso Levi.
25:47Finisce la poesia, i figli oi si spacciano a casa, la mattia, ripuliscono il vostro inato e toltono il viso da voi.
25:55Il maestro dice, questo signore si chiama, ripeto, Primo Levi. Cosa ne pensate?
26:01Si alza un allievo che si chiama Benelli e dice, penso che la guerra sia una cosa terribile e ho paura che la faccia mio papà.
26:09Benito Mussolini, sette anni, alza la mano.
26:13Mi dispiace tanto per questo signore, dice Mussolini.
26:17Penso che non è giusto che qualcuno stia così male e vorrei che non ci fossero le guerre nel mondo e vorrei che questo signore fosse felice.
26:27Adesso però è morto, è morto, è morto.
26:31Ah, risponde Mussolini, ma quindi vanno sopporto al cimitero.
26:36E il maestro risponde, le persone buone dovevano portati montare un sopporto e avrò seminati.
26:44E danno frutti che continuano nel tempo a durare la mia vita.
26:47E a cui io mi sono aperitivo a immaginare nelle vostre pazze e tutti i molevi.
26:51Da ora ho finito Mussolini, sette anni.
26:57Grazie a tutti.
27:05Grazie a tutti.
27:06Grazie a tutti, grazie a tutti daascolto, grazie a tutti da leggere il libro.
27:10Sono qua, fuori.
27:11Se qualcuno mi aggisce, non filmo.
27:14Grazie a Gianluca, a Regoletti, grazie.
27:16A Ilscio.
27:19Eh, a Lice,
27:21Sì, sì, abbiamo un idolo davanti a noi
27:29e ho più paura
27:31Grazie
27:33Grazie
27:34Certo, chi ce la fa?
27:35Io, io
27:36Guardate, va? Ok
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