Un racconto in terra senese, passando lungo la via francigena, per toccare vere perle antiche come San Gimignano e Pienza.
Categoria
🏖
ViaggiTrascrizione
00:00Musica
00:30Musica
01:00In questa valle, nuda, arida, di rughe e di crepe, dove il colore è solo di terra
01:06e dove l'uomo sembra trovare scampo nei borghi e nei castelli arroccati,
01:11c'è una strada antichissima che conduce a Pienza.
01:14E' quella stessa che percorre Enea Silvio Piccolomini, divenuto papa con il nome di Pio II,
01:34quando ritorna da Roma nella sua città natale e risorta, per suo volere,
01:39dalle ceneri di un castello longobardo dall'aspronome di Corsignano.
01:44Ed è qui, aggerandosi tra le crepe e le siepi di questa campagna,
01:57le mura del castello, dinanzi alla pieve di San Vito,
02:01questa stupenda chiesa di architettura romanica longobarda,
02:05che Enea matura, ancora ragazzo, il sogno di una città ideale.
02:09E' già avverte confusi sogni di pace, d'ordine umano, di misurate bellezze,
02:17contraltare alla violenza degli uomini, alla ferrigna aggressività dei luoghi.
02:21Ed eccola qui, sorta come per incantesimo,
02:44sognata da un grande papa, realizzata da un grande architetto,
02:48questa piazza quieta, silente, che il Rossellino fa apparire più grande
02:53per la geniale diversione dei due palazzi principali, il Vescovile e il Papale.
02:58Una misura perfetta, una scenografia ideale del Quattrocento.
03:01La ritroviamo, dice Mario Abucci, nelle tarsie di legno delle porte,
03:09degli stalli che sono nelle chiese e nei palazzi del tempo.
03:13Una piazza preordinata, si intende,
03:16che si lascia alle spalle le asprezze verticali e aggressive del Medioevo.
03:21Il suo equilibrio, la sua luminosità, la chiara visuale di chi l'ha voluta,
03:25non è un'arida geometria, né un gioco intellettuale,
03:29ma il pacato ampio spirito albertiano
03:32che il Rossellino integralmente traduce in questo luogo.
03:37E questo solenne palazzo, che Pio II elesse a suo domicilio,
03:42una delle espressioni di architettura civile più alte di tutto il Rinascimento,
03:46intensamente godibile proprio per questo suo sovrapporsi
03:49ad una sterminata campagna da un lato
03:51e dall'altro per limitare equitamente questa piazza costruita
03:56con un ordine intellettuale, una luce e una limpidezza che non ha uguali.
04:12E questa loggia aerea, che dà sul retro, verso il giardino
04:16e più lontano sulla valle, raccorda l'incanto città-campagna
04:20e c'era forza in questo stupore rinascimentale
04:24voluto da un papa tentato di dare alla sua pienza un volto carismatico.
04:29E questo pozzo in travertino, qui sull'angolo del palazzo,
04:46nello sfondo della parete, a conci di arenaria, dal caldo color dell'oro,
04:50ha la civetteria di una firma dell'autore.
04:52Anch'esso è opera del Rossellino, ormai un classico dell'inascimento,
04:58riprodotto numerose volte anche in epoche successive.
05:08Senti Malvoti, qui ci troviamo a Pienza,
05:11in questa deliziosa piccola città toscana
05:13che è nata dal sogno di un papa, da un papa umanista.
05:18Ma ci vuoi parlare un po', spiegare qualcosa di questa città?
05:21Ma io ti posso spiegare da nomade, da viaggiatore toscano,
05:27delle impressioni che ho di questa piccola, splendida città.
05:32La mia sensazione prima è questa,
05:34prima di tutto si dice che Pienza è la città dell'utopia,
05:38in effetti è una realtà concreta,
05:41anche se è scaturita dal sogno di Enea Silvio Piccolomini,
05:46questo grande papa umanista vissuto nel XV secolo.
05:52Ed è un'utopia, prima di tutto perché fu costruita in tre anni,
05:58dal 1459 al 1462.
06:03Ora costruire una città in tre anni,
06:05con i mezzi tecnici del XV secolo,
06:08costituisce già un fatto per me straordinario.
06:11Poi l'utopia è anche perché è il primo piano regolatore in effetti che è stato dato in Italia,
06:18almeno il primo vero piano regolatore.
06:20Se noi pensiamo a tutti i piani regolatori,
06:22i piani di fabbricazione di oggi sistematicamente violati,
06:26che restano mere apparenze,
06:28anche questo ti dà il senso del miracolo della città,
06:33e quindi il senso utopico della città.
06:35Certo, ma anche dovuto al fatto che Enea Silvio Piccolomini era nato qui a Pienza,
06:40quindi come mai ha fatto, è stato anche un atto d'omaggio alla...
06:43In effetto, evidentemente la matrice di origine,
06:46il fatto che lui abbia passato la sua vita, la sua infanzia qui,
06:49c'è questo richiamo ancestrale alla sua terra.
06:52Indipendentemente da questo, Pienza è città del Rinascimento.
06:56È una città che nasce nel Rinascimento e che nasce con l'aria del Masaccio addosso.
07:02Il Masaccio era morto vent'anni prima che questa città venisse fatta.
07:07A Firenze operava il Ghiberti, operava Donatello, operava Mino da Fiesole.
07:13Certamente la rivoluzione culturale del Rinascimento è una rivoluzione di elite,
07:17non è una rivoluzione di massa.
07:19Ecco, senti, io però volevo adesso sapere una cosa.
07:21Se mettiamo a confronto due cittadine, ugualmente la provincia di Siena,
07:26San Gimignano e Pienza, sono due città proprio contrapposte.
07:29Assunque città contrapposte?
07:30Una ha un aspetto...
07:31No, una può essere la città del potere, l'altra...
07:33Esatto, esatto.
07:35...questa città invece dell'armonia, della poesia.
07:37Ecco, poi...
07:38La differenza è questa, lapidariamente.
07:41San Gimignano è la città dei fatti, degli eventi.
07:45San Gimignano è nata per aggredire, per difendersi.
07:49È nata da un atto di violenza.
07:50In fondo, se tu ci pensi come le città di oggi,
07:54se tu levi i centri storici un pochino raccattati, un po' ricamati e risistemati,
07:59ma anche le periferie di tutte le città del mondo oggi,
08:02sono nate dai fatti, o fatti di potere, o fatti di profitto, o speculazioni,
08:07e te vedi le cose orrende che sono state fatte anche in questi ultimi vent'anni,
08:10sotto tutte le latitudini.
08:12Invece Pienza...
08:12Pienza no, Pienza è nata.
08:14E' questa utopia, l'uomo non ria...
08:15C'è stata questa grossa tensione, perché nessun architetto nel Rinascimento che si rispetti
08:20non ha fatto il suo bravo disegno per la città ideale.
08:23In definitiva...
08:24Quindi c'è stata molto sentita.
08:25C'è stata sempre questa tensione ideale.
08:27Quindi questa città è nata proprio in quel contesto.
08:29In questo senso, è quasi un senso metafisico dell'uomo, questo desiderio di fare una cosa perfetta.
08:34Ma in fondo oggi gli stessi architetti, le Curbusier, Tangier, Gropius,
08:39questi architetti della nostra epoca, che cosa hanno tentato di fare?
08:43Hanno tentato di fare la città ideale, quella che purtroppo anche per loro resta un'utopia,
08:48perché la vera città è la città dei fatti, la città che è costruita male.
08:52E bisogna pensare che nel Rinascimento c'è stato un tentativo di darsi un modello di vita,
08:57il Machiavelli scrisse Il Principe e Nea Silvio Piccolomini ha fatto Pienza.
09:02Questo, insomma, è una rivoluzione, quella del Rinascimento, ormai l'ha detto De Santis,
09:08e direi che è anche un argomento scontato, è una rivoluzione di elite, non è una rivoluzione di popolo,
09:16perché è nata dalla matrice borghese della mercatura fiorentina.
09:20Sono i pitti, gli strozzi, gli antinori, sono addirittura i medici,
09:27che danno il senso al Rinascimento, sono i loro mezzi finanziari che mettono a disposizione
09:33delle botteghe fiorentine, perché operi Andrea del Castagno, perché operi Benezzo Gozzoli,
09:37perché operi... è Lorenzo il Magnifico, in fondo, che sintetizza il concetto rinascimentale,
09:43e quindi è sempre una rivoluzione signorile, è sempre una rivoluzione che costruisce il palazzo
09:49in contrapposizione alla torre, ma non appartiene al popolo.
09:53Quindi io posso azzardare un'ipotesi fra la civiltà rinascimentale e la civiltà mediovale,
09:59per dire che la civiltà mediovale, con tutti i suoi spaventosi limiti,
10:04in fondo raccoglieva nel Tempio la folla e in questo Tempio c'era perlomeno quest'uguaglianza.
10:10Poi c'era il Signore che verticalmente nella torre dominava in modo ferreo, crudele, quanto vuoi,
10:16ma invece la civiltà fiorentina, che è una città stupenda, che ha creato questa enorme rivoluzione,
10:22ma è una rivoluzione aristocratica, come anche Pienza.
10:26Pienza è una città di signori, è una città aristocratica, è nata con questo timbro
10:31e in fondo questa sua utopia serve più come modello di rapporti umani che come modello storico,
10:40perché è sempre una civiltà aristocratica, una civiltà di elite.
10:43Ed è bellissimo pensare che Enes Pio Piccolomini abbia fatto, abbia avuto quest'idea.
10:50Finire in un momento estremamente drammatico.
10:53Il turco invasore, infedele, sta conquistando l'Occidente.
10:59I mercati fiorentini sono in crisi, perché la concorrenza dei Paesi Bassi
11:05mette in crisi tutto il settore tessile.
11:07I portoghesi stanno facendo commercio di spezie ed è una situazione estremamente critica.
11:14L'Italia è in vasa.
11:16Enea Silvio Piccolomini, in mezzo a questo sfacelo, costruisce Pienza.
11:19Ecco, questa è una cosa bellissima.
11:21Come vive la gente a Pienza?
11:30La domanda ha tanti aspetti.
11:33Io mi limito a uno, cioè a dire come vive in senso lato,
11:38quale influenza esercita questa struttura cittadina così caratteristica
11:42sul modo di vivere e di comportarsi.
11:45E' chiaro che abitua poi, e questa c'è una lunga tradizione che risale fin dalle origini,
11:51abitua anche a una certa proprietà, una certa pulizia e vorrei dire anche a una certa eleganza.
11:56Si può notare anche a livello popolare un certo gusto, una certa raffinatezza
12:02nel modo di comportarsi anche nelle case più povere.
12:05Potrei citare a questo proposito anche una certa tradizione culturale
12:08per quanto riguarda il ferro battuto, ad esempio, e tutti lo amano,
12:11per quanto riguarda quella tela Pienza a rombi fatta nei telai della Val d'Orcia dalle contadine
12:17e poi utilizzata così anche nelle famiglie più umili, come anche il punto Pienza nel ricamo.
12:24Per esempio certi dolci come il serpe da cui è derivato il ricciarello senese.
12:28Sono tutte piccole cose che altri paesi non hanno.
12:31Io penso siano derivati un po' anche dall'ambiente in cui uno è vissuto.
12:35Citerò anche qualche altro fatto, ad esempio, c'è una tradizione nei contadini
12:43di un certo rispetto, per esempio, della donna, che non trova riscontro, ad esempio, altrove.
12:49Questo, fin da ragazzi, insomma, la cittadina forse ha abituato, anche per chi ci stava,
12:55anche per la presenza di un vescovo, ad esempio, era piccola Iogesi.
12:58Quindi è chiaro che questo distacco che c'era fra la città e la campagna altrove, qui non c'era.
13:02Ad esempio c'è una canzone anche popolare in cui si faceva di tutto perché, la donna faceva di tutto,
13:09perché durante la fiera a Pienza il contadino, il fidanzato, accompagnasse anche la donna al paese
13:17in quanto per lei era un'avventura, un'avvenimento.
13:21Professor Piccioni, com'è che ha scelto Pienza per i suoi, chiamiamoli, ritiri intellettuali o spirituali?
13:28Ma scelto, proprio scelto, no, è stata un po' una fortuna che ho avuto un caso.
13:32Io amavo molto Pienza, me l'aveva fatta vedere per la prima volta Emilio Cecchi,
13:38ci abbiamo fatto delle gite in macchina con Cecchi, con Ungaretti,
13:42un'altra volta un viaggio appositamente con Mario Luzzi.
13:46Era, insomma, sempre un punto di riferimento ideale,
13:49ma non è che sperassi di avere la fortuna di trovare poi una casetta
13:54molto piccola ma molto confortevole e che questa casetta diventasse mia.
13:59Quali sono gli aspetti di questo ambiente che la emozionano di più?
14:05Ma vedi, ci sono due motivi, uno forse che vale anche per altre zone periferiche,
14:13cioè andandosene dalla città, da un lavoro faticoso,
14:16da una trama di rapporti sociali piuttosto complessa come quella di una città come Roma,
14:22arrivare a Pienza vuol dire immediatamente riconquistare un tipo di rapporto con se stessi
14:28e con una gente completamente disteso, armonico e quindi godersi all'improvviso la propria identità,
14:37la propria possibilità di riflettere e di avere dei rapporti semplici e diretti
14:42con gente intelligente, vivace e gentilissima come la gente di Pienza.
14:47Però Pienza ha in più, e forse secondo me in modo miracolosa è una delle poche cittadine
14:54che conosco che ha questa forza, ha questa specie di capacità di incantamento
15:00che si ripete anche se uno torna la trentesima, la quarantesima, la centesima volta dentro quelle mura.
15:08Cioè questo sogno di chi la concepì, di fermare nel tempo una entità che riassumeva in sé
15:17come appunto una miniatura gli elementi sostanziali, architettonici della bellezza,
15:23della concezione della vita e anche del rapporto con Dio nel Quazzocento.
15:29Ecco, questo sogno fu realizzato talmente bene che a me per esempio ora capita
15:36che tutte le volte che rimetto piede dentro le mura, tutte le volte che mi fermo davanti alla piazza del Duomo
15:42mi sembra di rivedere questa cosa per la prima volta.
15:45Un po' quel tipo di emozione che si rinnova sempre a Venezia, ma Venezia è un'emozione molto larga,
15:51molto espansa, invece quella che determina Pienza a me, ma non solo a me,
15:56vedo anche tanti amici che mi vengano a trovare e che sono lieti di ritornarci tutte le volte che glielo ridico.
16:02Ripete lo stesso questo incontro come se fosse la prima volta tutte le volte che si incontra
16:08e tutte le volte con questo effetto magico quasi di porsi il problema, il tema di che tempo siamo,
16:15dove siamo, come sono lontane, altre cose che invece ti schiacciano in certi altri momenti.
16:21Quindi è un po' un'isola, voglio dire, cioè è un posto dove si ritorna?
16:26È un'isola, un posto dove si ritorna, ma Badi però, non vorrei essere frainteso,
16:31attentissimo alle cose del mondo, della vita, la partecipazione politica, sociale, culturale dei Pientini è vivacissima,
16:40solo che alle volte, proprio per la semplicità e l'intelligenza con la quale questo rapporto è sentito,
16:46anche questo rapporto ti pare di coglierlo in un aspetto più razionale, in un aspetto più vissuto sentimentalmente
16:56e meno chiuso dentro determinate formule che specialmente nella vita politica e sociale
17:02capita di ripetere quasi più così per meccanica che non per vero approfondimento delle cose.
17:09Quindi è un'isola sì, ma che serve a approfondire non solo se stessi e le cose del passato,
17:14ma anche il rapporto col presente, grazie all'atmosfera che c'è e grazie alla gente meravigliosa che ci vive.
17:21Ma il sogno di Enea Silvio Piccolomini, divenuto Papa, doveva malinconicamente chiudersi
17:45il 15 agosto 1464 ad Ancona, in faccia al mare.
17:56Dice Eugenio Garen
17:58Il programma politico-sociale del filosofo greco, il tempio splendido dell'amore carnale
18:04e il vecchio pontefice che presso San Ciriaco muore guardando impotente le tre remi crociate,
18:12sono tre avvenimenti di un valore emblematico.
18:15E l'umanista Enea Silvio Piccolomini, che davanti alla eversione europea esce solo in campo contro gli infedeli,
18:22appartiene ormai alla poesia dell'Ariosto, piuttosto che al ritmo solenne della canzone d'Orlando.
18:29Dosso del Collo, lo rompo a chi so io appena torno a casa.
18:41La vendetta è un piatto che va mangiato freddo.
18:43E allora?
18:44E allora non farle capire che sai, costringila a tradirsi.
18:48Osserva le sue mosse.
18:50Non usare la violenza, usa l'astuzia.
18:53Sia astuto come un cervo.
18:55Ma che bischierate tu dici?
18:57Il cervo non è astuto, semmai è astuto come una volpe.
19:00Sì, ma la volpe non c'è mia le corna.
19:02Uh, uh, ti strangolo.
19:04Io ti strangolo, mamma.
19:06Ti festevo, mamma.
19:10Allora?
19:11No, io ero 5.
19:12Dopo 7 anni di nuovo insieme in Amici miei e Alto Secondo.
19:15Il nuore?
19:16Morto.
19:17Come è morto?
19:18È morto.
19:19In Kenya.
19:20Quando è morto?
19:20In Kenya.
19:21In un'altra giornata.
19:22Sì.
19:23No, è morto nell'altro film, no?
19:25E quindi non c'è in questa scena.
19:27Comunque Monicelli l'ha fatto risuscitare con i trucchi che si usano nel cinema.
19:31Il famoso flashback, vale a dire, io ricordo, passo indietro, ecco che Nuore apparirà con le nostre zingarate insieme a noi per tutto il film.
19:40O quasi.
19:41Qual è la vostra impressione di trovarvi dopo 7 anni nello stesso ruolo, negli stessi personaggi?
19:45Io mi sento benissimo, sono molto più giovane, più giovane, perfetto.
19:49Eh sì.
19:49Loro sono dei gran bugiardi, sia nel film che nella vita, siamo tutti molto più rincoglioniti, diciamo giovanissimo.
19:54E lei, signor Montagnali, invece che per la prima volta insieme a loro?
19:59Eh male, mi sono trovato, ho dovuto usare un tipo di recitazione intimidatoria, perché se no non riuscivo a dire le battute.
20:05Loro si ritengono i depositari della verità del primo Amici miei.
20:09Ci siamo i primi e restiamo i migliori.
20:11L'abbiamo aiutato molto, diciamo la verità, non ha sgomitato come del prete, ecco.
20:18Il prete sgomitato.
20:20Pronti?
20:20Spero che non si ripeta mai.
20:23La moschista è stessa.
20:24Zitti.
20:27Mario Monicelli, ci scusi se ne interrompiamo durante il doppiaggio di Amici miei altro secondo.
20:33A proposito di questo, com'è questa scelta dopo 7 anni di tornare, diciamo, lo stesso film, lo stesso argomento?
20:39Ma il fatto era che nel film precedente i personaggi erano così simpatici, divertenti, così stimolanti,
20:46che dopo alcuni anni abbiamo pensato di riprenderli per farli fare altre avventure,
20:52sperando che le avventure, le beffe, le situazioni in cui si trovano siano altrettanto divertenti e accattivanti come erano quelli del primo film.
21:01Dunque nel primo film sappiamo per i motivi appunto noti che l'operazione doveva essere un'operazione Germi,
21:06poi è diventata un'operazione Germi e Monicelli.
21:08Questa è un'operazione solo Monicelli.
21:11Cambia qualcosa questo ai fini del nuovo film o no?
21:13Sì, qualcosa cambia, non moltissimo naturalmente, perché poi lo spirito è sempre quello, i personaggi sono quelli,
21:19il tono generale anche.
21:21Quello che può essere cambiato è che c'è una maggiore acrimonia nel film, cioè la smitizzazione è più radicale,
21:31un po' più crudele, il tutto è più crudele, c'è più violenza nelle beffe e nei rapporti fra loro.
21:37Questo probabilmente dipende da un fatto caratteriale mio, oppure anche dal fatto che essendo passati sette anni
21:46il mondo è diventato un pochino più crudele, più violento di quanto non fosse prima.
21:51E così dice un'operazione Monicelli che in qualche modo c'è più acrimonia,
21:54quindi ci sembrerebbe vicina al tipo di commedia italiana che poi forse è la più importante,
21:59che forse Monicelli ha sempre fatto.
22:00Sì, io so fare solo quella, ho fatto solo quella, o perlomeno per tanti anni ho fatto la commedia italiana,
22:09quindi mi riallaccio sempre a quella.
22:13E quindi oggi certamente la realtà che ci circonda è tale, per cui se uno vuole rifletterla,
22:20sia pure comicamente come qui, sia pure umoristicamente, in maniera addirittura anche farzesca in certi momenti,
22:28c'è però una maggiore crudeltà, ecco, come è tutto crudele, più crudele è tutto quello che ci circonda.
22:35Monicelli, ci scusi ancora una domanda.
22:36Abbiamo parlato del grandissimo successo di Amici miei numero uno,
22:39speriamo che lo stesso sia per Amici miei altro secondo.
22:41Speriamo.
22:42In questo momento uno dei successi più grossi, in qualche modo paragonabile a quell'appunto di Amici miei,
22:46è questo E.T., questo film americano.
22:48Sì.
22:49Ti ritieni che sia possibile in Italia fare film di questo tipo?
22:53Ma da un punto di vista tecnico sì, è possibilissimo,
22:55perché abbiamo tutte le attrezzature, anche i cervelli per poterlo fare.
22:59Consideriamo che il protagonista di E.T., che è l'extraterrestre,
23:04è opera di un tecnico italiano, di Rambaldi,
23:08che è stato portato in America da De Laurentiis e ha fatto quello che ha anche costruito King Kong.
23:14Quindi abbiamo tutta la capacità, diciamo, tecnica, ce l'abbiamo.
23:18Piuttosto c'è una difficoltà, direi così, di economica, perché sono film,
23:25questi film di fantascienza che fanno gli americani, che costano decine e decine di miliardi
23:28e quindi non sono all'altezza, non abbiamo noi le spalle per sopportare un costo di questo genere.
23:36E poi, soprattutto però, credo che non sia nemmeno questo la verità,
23:39è che proprio noi, la cultura nostra italiana, europea, ma soprattutto anche italiana,
23:43è una cultura che non è così tecnologica, è una cultura più legata all'umano,
23:52a quello che ci circonda, a questo pianeta, non a pianeti extraterrestri.
23:56Per cui se dovesse venire un extraterrestre, un marziano, qui in Italia,
24:03credo che farebbe la fine del marziano a Roma di Flaiano.
24:08Cioè, finirebbe nell'indifferenza generale a bere all'osteria insieme agli amici.
24:18Questo è, perciò dico, sì, ci avremo una capacità tecnica,
24:21ma non abbiamo una spinta proprio culturale per farla, ecco.
24:24Lei ha parlato anche di impegno economico.
24:28Sappiamo che sui prossimi progetti, uno è Bertoldo e Bertoldino,
24:31l'altro pare Don Quisciotti, sono due progetti molto grandi.
24:34Sì, certo, sono molto onerosi, perlomeno per la nostra cinematografia.
24:40Uno, Bertoldo e Bertoldino a Cacacena, un testo molto noto della letteratura italiana
24:44che si svolge nell'alto medioevo, quindi comporta una messa in scena, eccetera.
24:51Ed è un testo naturalmente comico, perché io faccio solo film di questo genere,
24:56non sentimentali e non drammatici,
24:59e che comporta quindi una certa spesa, un certo impegno.
25:05L'altro che è in progetto di fare Don Quisciotti e Sancho Pancia
25:12è con Gasman che fa Don Quisciotti e Sordi che fa Sancho Pancia.
25:18Come tale, anche questo è un grosso impegno, oltre che produttivo,
25:21anche direi, non so, espressivo, non voglio chiamare artistico,
25:25perché sono parole troppo grosse.
25:28Quindi quella, voglio dire, è la nostra vera...
25:31come posso dire, la nostra vera capacità o volontà di fare,
25:38cioè cose che riguardino sempre la nostra vita,
25:42i nostri rapporti, sempre nell'ambito del nostro pianeta
25:48e non dei pianeti che stanno fuori di noi, ecco.
25:51La ringraziamo, che sotto la lasciamo al doppiaggio,
25:52senza te interruzzi.
25:53Grazie a voi.
25:54Grazie a voi.
25:54Arrivederci.
26:07Buongiorno.
26:07Buongiorno.
26:08Ma non avete visto i cartelli di divieto?
26:09Ehi, mi scusi, Antani come se fosse di scappellamento
26:12tra il piede di pioca e scappellamento di forestieri?
26:14Vabbè, siete forestieri, ma i cartelli di divieto sono nazionali.
26:17Guardi, mi dè la patente, per favore.
26:21Ecco.
26:22Grazie a lei.
26:26Lei è il signor Verdi Rami Augusto di Brescia?
26:29Sì, è Verdi Rami.
26:30Io mi chiamo Necchi.
26:32Necchi?
26:32Allora questa non è la sua patente.
26:35Cosa dice?
26:36Mi faccia vedere.
26:37Guardi, guardi.
26:39Ma questo l'è un mistero.
26:43Aspetta.
26:44Non l'avevi dimenticato a casa?
26:45Su, ricostruisci con calma, da qua.
26:47Eh, ricostruisci.
26:48Io a Porta Prato mi sono accorto di non avere la patente.
26:52Sono tornato a casa.
26:53Ho clacsonato parecchio perché la mia moglie poverina dormiva.
26:56E poi ho detto di buttarmi il portafoglio.
26:59Ma buttate il portafoglio e...
27:00Oh, ma guardate, è un mistero davvero questo, eh?
27:03Ma scusa.
27:05Di solito dove...
27:06Dove lo tieni il portafoglio?
27:07Dove lo tengo?
27:08Nella tasca posteriore dei pantaloni, come tutti.
27:10E i pantaloni, quando te li togli, dove li metti di solito?
27:14Dove li metto?
27:15Sulla seggiola, accanto al letto, come tutti.
27:18Appunto.
27:19Come il signor Verdi Rami Augusto, da Brescia.
27:23Cosa c'entra?
27:24Il signor Verdi Rami Augusto li metterà sulla seggiola, accanto al suo letto,
27:27a Brescia, a casa sua, quando è a Brescia, sì.
27:31E quando è a Firenze, li metti sulla tua seggiola.
27:34Insomma, mi sembra tutto chiaro, no?
27:37Come sarebbe a dire, non capisco.
27:39Beh, vedi, signora Guardia, scusi, lei avrà capito, si tratta di un caso delicato.
27:43C'è stato uno scambio, sì.
27:46Sì, sì, vista la situazione, chiudiamo un occhio.
27:50Non stia a preoccuparti, signor Becchi, per me la cosa è chiarita.
27:53Becchi!
27:55Io...
27:56Ecco...
28:00Ecco perché ieri sera, quando gli ho detto, si andava a fare la zingarata,
28:04non si è arrabbiata, non mi ha fatto le solite difficoltà.
28:06Anzi, mi ha detto, vai, vai, divertiti.
28:08Ho un po' di puttana, eh.
28:10Oh, come ti permetti, è la mia moglie.
28:12Sì, perché la mia figlia è una puttana e la tua moglie no.
28:14E tu lo dici?
28:15Tiro via con la mano, sai?
28:16Tiro via con la mano o ti sputo?
28:17O provaci!
28:18Tu!
28:19Torco, gioia, perché mi sono scaracchiato la camicia?
28:21Via, via, leviamoci di qui.
28:22Oh, oh, oh.
28:26E questo è il modo di partire?
28:33E ci si rompe l'osso del collo.
28:35L'osso del collo lo rompe a chi so io appena torno a casa.
28:37La vendetta è un piatto che va mangiato freddo.
28:40Sì, e allora?
28:41E allora non farle capire che sai.
28:43Costringila a tradirsi.
28:44Osserva le sue mosse.
28:46Non usare la violenza.
28:48Usa l'astuzia.
28:50Sì, astuto come un cervo.
28:52Che bischierate tu dici?
28:53Il cervo non è astuto.
28:55Semmai astuto come una volpe.
28:56Sì, ma la volpe non c'ha mica le corna.
29:00Io ti reggo.
29:01Ti reggo dal mondo domani.
29:03Guarda che ti sputa.
29:04Ma provaci, sputavaci.
29:06Dovete vergognarmi.
29:06Andiamo, su.
29:07Guarda.
29:08Guarda.
29:08Guarda.
29:08Guarda.
29:08Guarda.
29:08Guarda.
29:08Guarda.
29:14Guarda.
29:44Guarda.
30:14Adesso abbiamo un padre molto simpatico che è venuto a trovarci, tanto gentile, ma anche
30:34un po' un mascalzoncello, no?
30:36È molto simpatico.
30:37Don Fumino!
30:39Ragazze, fatelo entrare.
30:40Grazie.
30:42Salve, salve, salve.
30:44Buongiorno, buongiorno, buongiorno, buongiorno, Raffaella.
30:51Siamo tutti i tuoi.
30:53Buongiorno, buongiorno a tutti, buongiorno.
30:57Ah, che periodaccio, che periodaccio, Raffaella.
31:00Sono disperato, sono disperato.
31:02Oddio, non dica così, padre.
31:03Eh, c'ho il campanaro, ma ha iniziato lo sciopero a Campana Selvaggia proprio ora sotto
31:07le feste.
31:08E adesso a Pasqua?
31:09Sì, sì, sì.
31:10A Pasqua non so come fare.
31:11Ho scritturato un brasiliano, no?
31:13A questo buon compigno.
31:14E lui è uno che...
31:15Che viene a suonare le campanze.
31:17Sì, sì, buon compigno.
31:18No, no, ora non le suonano più.
31:19Da non confondersi con buon compagni, eh.
31:21Ah, no, no, no.
31:22Il pilota di Formula 1.
31:23Ah, è una...
31:24Cioè, su tutti i giornali è passata alla Ferrari, no?
31:26È una cosa, sì, molto importante.
31:28E non le suonano più le campanze.
31:29Ma che, ma che, ora mettono dischi e lui si è autonominato dischi giochi.
31:34Di campanze.
31:34Insomma, mi fa gli scherzi, mi boicotta.
31:36L'altro giorno a un funerale mi ci ha messo Maramao perché sei morto.
31:40Sì, poi alla fine della giornata ha messo i dischi giochi, buon compigno, ringrazia per
31:44l'ascolto e vi attende domani per eseguire un mirabile vespro.
31:48Insomma, non si vive più.
31:50Gli ho preso anche un chierico brasiliano perché oggi sono in due.
31:53La Roma insegna, vero?
31:54Non si diverta in più.
31:55Non si diverta in più, è a gemelli.
31:56Ia Pigno.
31:57Ia Pigno?
31:57Sì, sì, sì.
31:59Mi pare di conoscere.
32:00È un chierico, da non confondere col coreografo tedesco, eh.
32:04Quale?
32:04Quello Pino.
32:05Ia!
32:06Pino, da non confondere.
32:08Insomma.
32:09Ah, proprio qualcosa di tedesco, eh.
32:11Ho dovuto fare il libro da messa tondo perché, sai, sono abituati loro col pallone.
32:15È difficile leggerci, ma insomma...
32:17Tacco, ginocchio, festa, in sette minuti si fa una messa.
32:21E va bene, smettiamo con le battute da clown, va?
32:24Va bene, allora Don Fumino, mi togli solamente una curiosità.
32:27Renzo Montagnani, bravissimo.
32:29Grazie.
32:31O perché il tuo Don Fumino ha la sciarpa rossa?
32:35Perché è un po'...
32:36Eh, la sciarpa rossa di Don Fumino è un po' il simbolo della contestazione.
32:41È un po' di scoletto.
32:42È un prete che contesta perché è un prete...
32:45Non è che lo spediamo per intero, eh.
32:47Prendevo questo abito, appunto, per non contaminarlo con le battute eventuali che mi possono venire fuori.
32:52No, sì.
32:53Se qualcuno per cortesia mi porta la giacca.
32:55Comunque, devo dire che Don Fumino ha un successo.
32:57In televisione, e naturalmente ricordate tutti, il programma della seconda rete,
33:02ci vediamo lunedì...
33:04Ci pensiamo, anzi, perdono, lunedì, con Alida Kelly, questa stupenda donna, brava cantante, ottima attrice.
33:11Sì, ottima compagna.
33:12E ecco, volevo domandarti anche questo.
33:13Immagino che sia una compagna stupenda, anche perché voi vi conoscete, avete già fatto l'altra edizione.
33:20Sì, sì, ormai...
33:21Ormai vi sopportate.
33:22Manca poco si va in pensione.
33:24No, guarda, Alida sta benissimo ed è molto bella, devo dire.
33:28Sì, ed è soprattutto molto brava.
33:31Molto brava.
33:32Io la ritengo un'attrice piena di temperamento, piena di complessi,
33:36non ha voluto venire qui perché si vergogna, pensa.
33:39Mamma mia, pensate che io penso...
33:40Si vergogna, ha paura, una donna che fa spettacolo, io lo trovo assoluto buono.
33:43Alida, se ci stai ascoltando in questo momento, guarda che se non vieni mi offendo perché non puoi avere paura.
33:49Di che cosa?
33:49Questa è una famiglia, è vero?
33:51Come ti senti?
33:51Ma io mi sento come in casa mia.
33:54Oddio, in casa mia il panorama è vero, si respira aria buona, invece che è condizionata, ma più o meno mi sento così.
34:02Comunque Alida, quando vuoi venire sei sempre la benvenuta, te lo dico proprio onestamente.
34:07Parliamo adesso invece di te.
34:09Don Fumino, dovete sapere che ha un successo così grande che ha dovuto fare un disco, il nostro Renzo Montagnani.
34:16Ecco qua questo disco che ha da una parte Don Fumino e dall'altra parte il Bidello Salvatore.
34:23Ecco, tutti i bambini naturalmente ce l'hanno già perché va a ruba questo disco, mi si dice.
34:28Sì, quando lo trovano perché pare che non si trovi.
34:31Ah, l'hai fatto diventare un pezzo raro?
34:32Sì, l'hanno fatto fare di nascosto, sì, il disco, sì, la casa l'ha fatto per tenerno.
34:37Sì, è oro, meglio non vendere.
34:39No, no, invece è bene perché io so che ai bambini piace moltissimo.
34:43Senti Renzo, tu hai fatto un sacco di film, un sacco di...
34:46Sì, tanti ne ho fatti.
34:48...sceneggiati e adesso sei, diciamo così, nello show business puro.
34:53Sì.
34:53Ti diverte fare questo tipo di spettacoli?
34:55Mi diverte moltissimo anche perché io quando, diciamo così, faccio il comico, cerco di farlo, di essere divertente, penso ai cartoni animati.
35:06Io fin da bambino ho pensato ai cartoni animati, a cose belle che funzionano e non si rompono mai.
35:12Tu hai visto i gatti che cadono dal quinto piano, no?
35:14Non si rompono mai, no.
35:15Sì, si spezzano e poi si ricompongono piano piano, quindi anche la gestualità è molto importante.
35:21Infatti la mia è una comicità che a qualcuno non piace, per esempio la mia gestualità, che è quella in fondo del cartone animato, è ripetitiva.
35:30Quel gesto così con le mani che qualcuno mi ha rimproverato.
35:33Se i bambini lo fanno vuol dire che l'hanno recepito proprio perché è ripetitivo da parte mia questo gesto, i miei oh, le vocali, i suoni.
35:45Non so, avrei visto Topolino, l'avrai letto anche tu, quando tentava di sparare non ci riusciva e c'era scritto rat, pop, slam, zip, pipe, cracra, ma l'edizione la mia pistola non funziona.
35:54Sì, sì, è verissimo, verissimo.
35:55Sì, è proprio, è bello così.
35:57Guarda, ne parli con una che, guarda la sigla che abbiamo noi, che è una sigla che proprio sembra veramente un fumetto, una striscia.
36:04Ma è bello per quello, proprio.
36:05Ma ci vuole ironia, ci vuole gioco, ci vuole fantasia.
36:08Chiaro, l'ironia salva tutto, sempre.
36:10Senti, tu hai studiato farmacia, sei farmacista, vero e proprio.
36:12Sì, sono farmacista.
36:13Ecco, quando è che ti sei accorto che il teatro era meglio di fare il farmacista?
36:17Molto prima di fare farmacista, chiaramente.
36:20Ah, però l'hai dovuto fare per...
36:21Sì, anche per dare soddisfazione ai miei genitori, per cui lo ritenevo un dovere, ecco.
36:26Dopodiché sono scappato, mi sono messo a fare...
36:30Senti, ho letto nella tua scheda una cosa buffissima, ma tu sei andato ad inaugurare un ponte una volta?
36:36Sì.
36:37No, raccontami la versione.
36:37Un ponte che non andava da nessuna parte.
36:40Perché aveva...
36:41Ma ti prego, chi è che ti ha invitato?
36:43Eh, no, eravamo a provare...
36:45Ti ho sposato per allegria di Natalia Gainsbourg con Adriana Asti.
36:49Eh.
36:49Eravamo su vicini ad Alba, anzi a Cinzano proprio, eravamo lì a provare questo paesino
36:58e ci hanno invitati, venite, venite a inaugurare il ponte un mese prima, dico vabbè, ci veniamo.
37:03Siamo andati ad inaugurare questo ponte, avevano litigato fra Genio Civile e gli Alpini,
37:07un so chi, avevano deviato il corso di questo ruscello, quindi il ponte non andava più da
37:12nessuna parte, era un ponte così, in mezzo alla campagna, per conto suo.
37:17Scusa, ma mi abbasco molto ridere.
37:20Pensa tu, ci andiamo ad inaugurare questo poi anche che non serviva più a nulla.
37:25Non serviva più a nulla perché avevano deviato il corso di questo ruscello, per cui...
37:29Senti, tu però sei un po' abituato a questi piccoli incidenti spiritosi nel lavoro.
37:37Sì, sì, a me succede tutto.
37:38Ti succede di tutto.
37:39Agli inizi, la commedia musicale Valentina, era il mio primo anno di teatro, c'era il povero
37:46Enrico Villarizio, Isabazzino, vabbè, tutti gli attori, eravamo in scena a Villarizio
37:50e c'è cascata addosso, praticamente un telone da circo, tutto in velluto, pesante, perché
37:56allora le scene erano piene di orpelli e di cose.
37:59Tutto.
38:00Col povero Enrichetto sotto, che chi se lo ricorda sa come parlava, ma insomma, usando
38:06altri termini...
38:07Certo, un po' più violente.
38:09Sì, tirami fuori di qui tu che sei giovane.
38:13Tutto con velluto pesantissimo.
38:15Sì, poi l'altro giorno in studio mi è cascata addosso un cavallo.
38:18Ah sì?
38:18Sì, mi è cascata addosso un cavallo, questa è la verità.
38:22Ma davvero?
38:22Sì, mi è cascata, dovevamo fare la parodia di Zorro, io arrivavo col cavallo, non aveva
38:28le scarpe di gomma, non glielo avevano portate, sì, c'erano le scarpe di gomma.
38:32Sì, sì, lo so, lo so.
38:32Noi abbiamo tutto l'argento, la carta argentata in terra, il cavallo è scivolato, io sono
38:37rimasto sotto con una gamba.
38:39Eh.
38:40E Romolo Siena è la prima cosa che ha detto, adesso come facciamo a finire?
38:44E io ero sotto il cavallo, il cavallo pesa 700 chili.
38:47Mi hanno preso, mi hanno portato di corsa al pronto soccorso.
38:50Non ha detto si è fatto male il cavallo?
38:52Non ha detto si è fatto male?
38:53No, no, dopo la battuta di spirito diceva, era peggio se li cascavi addosso tu.
38:58Ma vabbè, le battute.
39:00Comunque devo ricordare che Romolo Siena è stato il mio primo regista, quando facemmo io
39:05Agatha e tu, veramente il primo spettacolo di grande successo ed è un uomo adorabilissimo,
39:10è lungo lungo, magro magro.
39:11Sì, sì, è un cartone animato anche lui, a me piace.
39:15Però è molto bello lavorare con lui perché è sciolto e gradevole, cioè non è un regista
39:19che...
39:19No, poi ha un pregio, la velocità.
39:21È veloce.
39:21La velocità perché non ti costringe a ripetere le scene venti volte, anche perché tu sai
39:26benissimo, diventa meccanica e quindi perdono il loro sapore.
39:30Infatti noi andiamo dal vivo così però...
39:32Ma è la cosa più bella, la trasmissione dal vivo, è una cosa che farò anch'io prossimamente
39:37per fortuna.
39:37Ecco, infatti volevo domandarti, progetti per il future?
39:40Per il future questa parola che io uso continuamente, il trappolone, è diventato una realtà, una realtà
39:49che impegna un centinaio di persone perché sarà un quiz spettacolo, un quiz con delle
39:57scenette il 10 di maggio, il 10 di maggio, di giugno scusami, il 10 di maggio va ancora
40:04in onda, ci pensiamo lunedì e sono 6.800 puntate, una cosa del genere.
40:11Auguri, solo per la resistenza.
40:14Ormai facciamo come gli americani, beh te...
40:15Io posso scherzare, è vero, è vero, ovvio.
40:18Io sai almeno andrò in onda una volta alla settimana ma tutti i giorni deve essere pazzesco.
40:23Insomma va bene, lasciamo perdere.
40:24Allora senti...
40:26Nel trappolone faccio anche, è pronto Raffaello, ti avverto, faccio la tua parodia.
40:31No, adesso voglio sapere, tu che cosa domanderai alle signore?
40:35Quanti chicchi di riso ci sono nel rosario?
40:37No, ma appunto, no, quanti semini ci sono in questo baratto?
40:40Io gli dico, quanti peli sotto braccio c'ha Andreotti?
40:43Ecco, per esempio.
40:49Non so se la signora mi dice, non so, 10.000, 100.000, dico no, non è vero.
40:53Sbagliato perché Andreotti sotto braccio è un ciapelli, ciapelli.
40:58Ciapelli.
40:59Di dove sei, Toscano?
41:02Firenze, Firenze?
41:03Sì, sì, sono di Firenze.
41:05Sono nato su un treno a Alessandria.
41:07Anche quello, ecco, già quello forse era un segno, sì.
41:09Sì, su un treno a Alessandria, quindi sono segnato Alessandria ma sono fiorentino.
41:13Sono un po' come te che sei nata dappertutto, no?
41:15Io lo sento quando telefonano i bambini.
41:17Sì.
41:17Oh, Cavalzere, sono nata lì.
41:19Non è vero.
41:19O c'è nata la tua mamma, il tuo mambo, o ci hai vissuto per degli anni.
41:22Questa è un'altra delle cose che userò nella parodia, no?
41:25Non è vero.
41:26Io sono nata.
41:26Mazzara del Vallo, sono stata 25 anni a Mazzara del Vallo.
41:31Che poi non hai il tempo.
41:33Non hai il tempo di andare in tutti questi posti.
41:36Che carino.
41:39Non è vero.
41:40Io sono nata a Bologna, però la mia famiglia è di Bellaria, vicino Rimini, quella regia
41:46marina, aspetta, e quella per me significava libertà, perché non andavo a scuola, lì
41:50andavo solo in vacanza.
41:51Hai capito perché l'adoro?
41:53Sì, poi hai parlato in Veneto, ah sì, sono stata lì, ho cominciato tante volte.
41:57Ma non è vero, è esagerato.
41:58Senti una cosa.
42:00Allora, tu sei sposato da 30 anni con...
42:02Da 30 anni.
42:03Eileen, Eileen.
42:04Eileen.
42:05Eileen, si scrive Eileen, si pronuncia Eileen.
42:08Di dov'è?
42:09È una brindellona inglese.
42:11È una brindellona.
42:13Sì, perché è alta.
42:13Sarà contenta di questa cosa.
42:14È un metro, ma io l'ho sempre chiamata così.
42:16Da giovane la chiamavo Cannevote perché era magra.
42:19Ecco.
42:19Era una Bluebell.
42:21Ah.
42:21È stata una delle prime ballerine di Stephen.
42:24Mmh.
42:25E poi ha smesso perché la sua vera vocazione...
42:27Splenza donna.
42:28Sì, ancora oggi, devo dire, un fiore di signore.
42:32La sua vera vocazione?
42:33Era la casa.
42:33Io l'ho scoperto dai metri di sciarpa che faceva...
42:38In teatro?
42:38Sì, sì, perché volle smettere di lavorare.
42:42Lei stava in casa e faceva dei metri, mi ha fatto un pulovere.
42:45Una volta il primo bottone cominciava qui e finiva qua.
42:49Io per amore me l'ho sommesso perché era una lana, non so, di orso.
42:54Storceva.
42:55E quindi, ma lei, poverina...
42:56L'ha fatto con tanto amore.
42:57Sì.
42:58E poi...
42:58E devo dire che è molto bello perché ci sono delle bellissime donne che tu vedi che danno
43:02la sensazione di essere magari mangiatrici di uomini, in realtà sono molto belle, fanno
43:06perfettamente il loro lavoro e poi sono delle mogli precise.
43:09Ma lei continua a staccare la carta dai muri, a riattaccarla?
43:13Beh, ma è attiva, è attiva, però l'importante è che...
43:15Ora magari scoprirò che è schizofrenico, paranoica, dopo trent'anni, ma non credo.
43:20Senti, devo andare a giocare.
43:21Sì, sì.
43:22Dopo torno, ti posso offrire un aperitivo?
43:23Sì, ondai il chili, per favore.
43:25Oggi, che complicazione.
43:27No, guarda, c'è un po' di vino bianco per la bocca secca.
43:29Un po' di vino bianco per la bocca secca, senz'altro.
43:31Grazie.
43:31Allora, Sandra, porta un po' di vino bianco al nostro simpaticissimo Renzo Montagnani.
43:39Adesso siamo qui a Cole Valdelsa.
43:41Che cosa rappresenta, ecco, Cole Valdelsa per la Toscana?
43:44Ma senti, Cole Valdelsa, credo che non si possa prescindere da una valutazione della Toscana
43:55come snodo, come baricentro fra la Toscana del Nord e la Toscana del Sud, senza pensare
44:01a Cole Valdelsa.
44:03Non c'è trasferimento culturale, non c'è trasferimento politico e nel Medioevo non c'è
44:08trasferimento militare senza il territorio della Valdelsa.
44:12Il territorio della Valdelsa è appunto questo baricentro, questo snodo fondamentale.
44:18E te lo dimostra il fatto che da questo territorio passa la vecchia via volterrana, quella che
44:26univa le due grandi locumoni etrusche, Fiesole e Volterra.
44:33Passava di qui la grande via francigena, l'arteria mediovale internazionale.
44:38E ce l'ha proprio descritta l'arcivescovo di Canterbury.
44:44Nel 990, passando da Cole Valdelsa, lui fece proprio l'appunto documentando l'itinerario
44:50di questa grande arteria mediovale.
44:53Quindi via francigena vecchia, via volterrana, via francigena nuova, tutto questo concentramento
44:59di strade in questo castello da dove noi parliamo ti dimostra la validità culturale, politica
45:09di questo straordinario territorio.
45:11Quindi il castello è qui, la parte vecchia è questa?
45:14La parte vecchia è il castello e questa è questa parte qua dove c'è anche la torre
45:18di Arnolfo di Cambio, che è una delle figure più rappresentative di Cole Valdelsa.
45:23Noi ci troviamo a 20 chilometri da Siena, è una quarantina da Firenze.
45:28Che riflessi ha avuto in questa cittadina la vicinanza di queste due città importanti
45:34per la storia della Toscana come Siena e Firenze?
45:36Ma chiamiamolo i riflessi è un po' un eufemismo, io direi una tragedia anche nella storia.
45:41È una storia di potere, è una storia di sangue, è una storia dolorosissima.
45:46Queste due grandi città di Firenze e di Siena che incombono su Cole Valdelsa ne fanno sentire
45:53tutto il peso della lotta.
45:55Qui si è risolta fra San Gimignano, che è a pochi chilometri, Volterra e Certaldo, si
46:05è manifestata tutta l'enorme lotta fra Papato e Impero, fra Guelfi e Ghibellini, che poi
46:10Papato e Impero era un po' un'etichetta, dietro il Papato e Impero c'era tutta la faida
46:15personale dei grandi magnati fiorentini, dei senesi e quindi qui si è svolta veramente
46:20una lotta durissima, basta ricordare la famosa che tu conoscerai, Battaglia di Colle del 1269
46:28di Provenzale Salvani e del Conte Guido Novelli che attaccarono Colle Valdelsa e furono
46:36clamorosamente sconfitti, l'ha citata anche Dante nel tredicesimo canto del Purgatorio,
46:42questa spaventosa sconfitta che subirono i Ghibellini senesi e che è un po' il contraltare
46:50dell'altra vicenda in cui rimasero sconfitti i fiorentini nel 1260 nella famosa battaglia
46:55di Montaperti, è un po' l'inverso, quella che fece l'Arbia colorata in rosso, quindi
47:01Colle Valdelsa si è trovata al centro di questa vicenda, io ho citato la battaglia di Colle
47:05ma ti potrei citare tutto il secondo, il terzo decennio del XIV secolo che è stata
47:11tutta una tragedia per Colle, i fiorentini che la conquistano e poi la riconquistano i senesi
47:16che poi le riabbandonano, insomma qui si è svolta effettivamente una durissima lotta
47:21e questo castello da dove noi parliamo è stato un po' l'interprete, è stata la rappresentazione
47:27geografica di tutta questa tragedia.
47:29Ecco, ma dal punto di vista artistico, adesso abbiamo parlato della storia, quali sono stati
47:32i protagonisti, cioè le opere più importanti?
47:35Il protagonista fondamentale di Colle Valdelsa è Arnolfo di Cambio, Arnolfo di Cambio è
47:40una figura eccezionale, non poteva nascere che qui, da Arnolfo c'è la casa di Arnolfo
47:46di Cambio, Arnolfo di Cambio non poteva nascere che qui perché Arnolfo di Cambio, tu pensi
47:51che ha portato a Firenze il gotico unico al mondo, il biglietto da visita di Arnolfo
47:58di Cambio è pazzesco, è eccezionale, tu pensi, ha disegnato Santa Maria del Fiore, ha disegnato
48:06la chiesa di Santa Croce, ha disegnato e progettato probabilmente il palazzo della Signoria, quindi
48:13tutta l'impronta di Firenze, oggi che noi si celebrano il centenario Brunelleschiano,
48:20genio, immenso, inconmensurabile, però l'impronta di Firenze, questo gotico solitario, dolce,
48:26gentile, aggraziato, questa modificazione a quello che era il gotico Cluniacenze, che era
48:32diventata una foresta pietrificata, con tutti quei pinnacoli, noi abbiamo visto anche qualche
48:37cosa, queste guglie che in fondo avevano degenerato nel gotico, Arnolfo di Cambio mette subito
48:42un punto fermo e ti crea questo gotico equilibrato, gentile, qui da Arnolfo di Cambio c'è la casa
48:49di Arnolfo, Arnolfo è andato via, poi è andato a Roma a lavorare, ha fatto un'infinità
48:55di cose, qui c'è questa pubblicazione del Carli, non so se tu ti ricorderai la famosa
49:00scultura degli assetati, che si trova a Perugia, che è meravigliosa, è una cosa
49:07eccezionale, poi a Firenze, insomma lui ha lavorato moltissimo con la matrice della scuola
49:13di Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio è un artista veramente eccezionale, enorme, ha creato
49:19una cultura direi nel mondo, ha creato una storia.
49:49Poi c'è Cennini che è il pittore che ha fatto quel famoso libro dell'arte, che però
50:08di come opere non se ne conoscano, ce n'è qualcuna ma sembra che non sia sua, comunque
50:13questo libro della storia dell'arte è interessante, perché una specie di vademecum per i pittori
50:17insegnava a fare i colori, insegnava a fare i volti giovani, i volti vecchi, i paesaggi,
50:22i tramonti.
50:22Ma quindi oggi la torre di Arnolfo e il paese, cioè di niente, di pitture, quindi quello che
50:28conta è proprio l'aspetto medievale, questo paesaggio intatto, con le valdezza non vorrei
50:35offendere San Gimignano, ma direi che il castello alto forse è ancora più intatto di San Gimignano,
50:40qui non c'è neanche il restauro, qui c'è veramente un'autenticità, un'eccezionalità,
50:46una matrice che forse anche turisticamente rimasta fuori gli ha osservato questa sua singolarità.
50:53Ma anche da un punto di vista dell'arte contemporanea con le valdezza, no?
50:57Ha dato i Natali a due importanti, no?
50:59Ha dato i Natali a Mino Maccari e Romano Bilenchi.
51:03Romano Bilenchi nella storia della letteratura ormai è, direi, in tutti i testi, è un testo
51:10fondamentale della scuola di Tozzi, ha dato opere meravigliose, il Conservatorio di Santa
51:14Teresa, Bruno e d'Anna, la siccità, insomma ha dato dei racconti, delle cose veramente
51:23molto belle sulla scuola e sulla linea di Tozzi.
51:27Mentre Maccari ha anche uno spirito proprio legale.
51:29Maccari ha fondato il Selvaggio, quel famoso fascismo casalingo di Fronda nel 1924, mi pare.
51:39Ma soprattutto Maccari è, come dice Longhi, un ritrattista del nostro tempo, no?
51:45Lui ha descritto la civiltà e gli uomini in maniera icastica, in maniera caricaturale,
51:52ma ha tirato fuori da questa gente la verità.
51:54Un'ironia, come ci ricorda Carlo Betocchi, che non è quella di Palazzeschi, un'ironia
51:58buona, ma è un'ironia cattiva, perché Maccari deforma le persone, le stravolge, caricaturizzandole
52:06e ne tira fuori la personalità.
52:08È un pittore amaro, un pittore, un incisore amaro, ma effettivamente nella sua buffoneria,
52:15nella sua stregoneria riesce a cogliere il personaggio e a cogliere l'authenticità.
52:19È strano che non si è più tornato, che non ci torna volentieri.
52:21Ma questi sono i misteri dell'uomo e chissà per quale ragione.
52:26Mentre viene volentieri, per esempio, un pittore come Michele Cascella, che sta sempre
52:30qui e dipinge, ama perché ci ritrova.
52:32Ma è strano, perché poi certe persone riescono a parlare del loro paese quando ci sono lontani.
52:36Ricordi Vasco Pratolini, che viene a Roma e parla di Firenze, e a Firenze non ci vuole
52:40più tornare.
52:42Può darsi anche che sia per troppo amore.
52:44Molte volte queste terre si amano talmente, per cui non bisogna che ci viva lontano per sentirse
52:48vicino.
52:49Sono una specie di paradossi.
52:50Settima volta, per concludere, una definizione di Colle Valdelsa, cioè questa città priva
52:55di turisti, no?
52:56Questa Colle Valdelsa è una città che sta tra Siena e Firenze e assorbe la cultura
53:03di queste due grandi città.
53:05Firenze è una città rinascimentale, c'è un'ombra di rinascimento in Colle Valdelsa,
53:10nel suo paesaggio, nella sua campagna.
53:11Siena è una città gotica, la città più dura.
53:16Colle Valdelsa ha anche questo paesaggio, ha anche questa misura.
53:21Tra il gotico e rinascimentale.
53:22Tra il gotico e rinascimentale.
53:23Ecco forse la mediazione di Arnolfo di Cambio, il suo segreto.
53:27sta proprio in questa medianità tra Firenze e Siena.
53:36Michele Cascella, questo è un paesaggio di Colle Valdelsa.
53:40Se non le dispiace, perché prima mi piaceva tutta l'Italia, non solo Colle Valdelsa,
53:47oppure Rapino, Ortono, che so io.
53:50Non le grandi città.
53:51Puccio, Portofino, l'America, eccetera.
53:52Non parliamo, non entriamo in mezzo.
53:55Soltanto ho scoperto la Toscana mia, perché questo paese, Colle Valdelsa,
54:02è vittima, diciamo così, delle grandi richiami turistici.
54:07Siena, San Gimignano, Volterra.
54:10E in parole, diciamo un po'...
54:12Un po' fuori del giro.
54:13Un po' volgaretta.
54:16È stato frecato da queste grandi sede internazionali turistiche.
54:21Questa è una piccola repubblica di alcuni secoli fa, come lei ben conosce.
54:27Ma lei qui ci vive, qui vicino lei vive, in Toscana viene...
54:31No, ci vengo spesso, perché l'ho scoperto da molti anni,
54:35ma soltanto da poco ho cominciato a interpretare.
54:38Perché questa località mi ha richiamato un grande pittore, Corò.
54:43Pensi un po'.
54:45Corò è fatto proprio per interpretare...
54:48Perché non l'ho mai fatta, forse non l'ho conosciuto.
54:50Cioè i toni, i volumi...
54:52I toni, quella gravità di un posto non attraente, non è positane,
54:57non è capri, tanto per dire.
54:59No, è un mondo a sé.
55:02Corò sarebbe stato il suo pittore.
55:04Però nelle sue stradette devo fare un elogio a un pittore toscano.
55:08Ho rivisto le stesse figure, le stesse mure di un ottone rosario.
55:15Perché io, San Gimignano, Siena, Volterra, non parliamo di Firenze,
55:21non saprei da dove cominciare.
55:23Perché la folla di questo turismo di massa, le macchine, tutto,
55:28non mimetizzano con le mure, con la città.
55:33Invece i turisti di Colle Valdelsa, lo sa chi sono?
55:37Sono i colligiani.
55:39Sono loro che scoprono giorno per giorno e amano la loro città.
55:44Quindi lei non vede mai una persona, o quasi mai,
55:49che non ha niente a che fare con quelle mure.
55:51Questa è la torre di Arnolfo di Cambio,
55:54questa è la nuova abitazione, questa è un'altra chiesa che adesso...
55:58Ecco, io voglio sapere anche il suo rapporto di pittore con questo paese,
56:01che in fondo è uno dei paesi più belli.
56:03Ma vedi, è uno dei paesi più belli, ma è poco conosciuto,
56:06se non da qualche colto, non dalla massa, credo almeno,
56:11non vorrei fare un dispiacere...
56:13E la parla è anche di Arnolfo di Cambio,
56:15è voluto venire, per gli amatori d'arte...
56:18Guarda la porta nuova, che è del Sangallo, come lei ben sa,
56:23che è stato un po' ricostruito, naturalmente,
56:26con i vecchi schemi di rifare le merlature.
56:29Ecco, ma che cosa ha colpito?
56:30Prima parlevamo di questo rapporto proprio pittorico,
56:33tra lei e Colle Valdelsa, che cos'è?
56:35Che più le piace?
56:36Ma le dirò questo qui, no, perché io sembro amato il paesaggio italiano,
56:41e poi l'ho scoperto dopo, l'ho trascurato dopo la Parigi e l'America,
56:47soprattutto, non parliamo di Portofine, che non mi stancho di interpretare,
56:52bene o male che sia, l'ho riscoperto come un piccolo paradiso perduto
56:59e che l'ho ritrovato.
57:01Lei lo sa che io mi sogno i quadri che devo fare di notte
57:04e aspetta la mattina, io sogno dei paesaggi che non ho mai visto,
57:08che io dipinto e io devo riprendere a fare,
57:12siccome io non sono un pittore surrealista o metafisico che sia,
57:16io amo la natura, io amo l'Italia,
57:19io vedo queste mure che fanno parte della mia carne,
57:23non posso inventare tutt'altro paese.
57:25Quindi lei dipinge dal vero, dipinge dal vero.
57:26Io devo dipingere, che che ne dicono i signori critici
57:29o che sia una pittura passata o non passata,
57:31il vero mi fa vivere, non che io lo devo copiare,
57:34perché c'è la fotografia, ormai ci sono tanti surrogati,
57:38le stesse televisioni, il cinema, tutto,
57:40ma non è vero, io sento come una creatura viva,
57:44io sono, malgrado gli anni che che ne dicono,
57:47sono ancora un appassionato e un passionale di tutto quanto,
57:51guarda che io parlo della pittura,
57:52Allora questo quadro lei l'ha fatto all'aperto,
57:55l'abbiamo visto, l'ha divinto all'aperto,
57:58gli ultimi pennellate, io sto facendo qualche ritocco,
58:02mi avete colto di sorpresa,
58:04ma se la seconda o la terza ripresa lo rifaccio sul posto,
58:11qui è un piccolo rimedio che vengo facendo,
58:13degli appunti che ho preso, ma è un paesaggio,
58:16io posso inventare il mio paese, la California,
58:20quello che vuoi, ma ci sono delle cose
58:22che non lo so, perché la natura è unica.
58:25Quindi lei ha bisogno del vero, lei è un culturale...
58:27Non che sia vittima del vero, il vero mi ispira,
58:31io mi ritrovo, sono identico,
58:36ho qualche cosa che ritrovo degli vecchi amici,
58:39che ritrovo la mia natura,
58:40perché io avendo cominciato da giovane a quest'età,
58:43naturalmente posso permettermi, ma non lo faccio,
58:47posso permettermi di idealizzare o ricreare,
58:52magari anche un Colle Valdelze,
58:54non posso, è più forte di me.
58:57Quindi Colle Valdelze a lei è una delle fonti di ispirazione
59:01per questi quadri?
59:02Dovrà essere, vai cimiano.
59:04Ecco, comincia, questo è un inizio.
59:06Quindi noi abbiamo sollecitato...
59:08Si capisce, quello che verrà fuori adesso,
59:11questo qui è in un posto piuttosto comodo,
59:13ma io sono stato giorni fa alla ricerca di nuove località
59:19dove unisce l'antica e il moderno che piace a me,
59:22la campagna è la cosa autentica,
59:25che sono un vecchio muro, degli attrezzi,
59:28un pagliaio, una casa,
59:30io sono nemico del folclorismo,
59:32delle caratteristiche, del paesano,
59:34io devo fare la vita come oggi.