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  • 7 mesi fa
Roma, 9 apr. (askanews) - Eritema dell'occhio, rigonfiamento e retrazione della palpebra, bruciore oculare, sensazione di corpo estraneo, diplopia. Ma anche difficoltà e dolore nei movimenti oculari, soprattutto guardando in alto.Questi i principali sintomi della malattia oculare tiroidea, una patologia complessa, di origine autoimmune, che colpisce in modo prevalente le donne e può manifestarsi in concomitanza o indipendentemente da disfunzioni della tiroide.La tavola rotonda, organizzata da Motore Sanità, a Palazzo Ferrajoli, a Roma, è stata l'occasione per fare il punto.Il professor Mario Salvi, Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, ha spiegato: "La Thyroid eye disease od orbitopatia basedowiana è una complicanza della malattia ipertiroidea. Le cause non sono ancora conosciute, nel senso che questa malattia interviene in un 40-50 per cento dei pazienti con ipertiroidismo, ma non è assolutamente chiaro il perché in alcuni pazienti c'è ed in alcuni non c'è. Si può considerare che circa 50mila pazienti in Italia soffrono di questa malattia, che non è molto conosciuta, fino a poco tempo fa. Al di fuori di quello che è l'ambito specialistico. Ed una delle ragioni è perché una terapia specifica per questa malattia non c'è mai stata. Abbiamo usato sempre terapie antinfiammatorie, steroidee, radioterapie. Cioè terapie che sostanzialmente servono per ridurre la sintomatologia ma che non cambiano la storia naturale della malattia".La malattia oculare tiroidea attacca i tessuti dell'orbita all'interno dell'occhio, che nei casi estremi possono portare ad una grave compromissione del nervo ottico e della funzione visiva, fino alla rottura della cornea e persino alla perdita della vista.Andrea Costa, esperto in strategie di attuazione del Pnrr-Missione 6 Salute, con particolare riferimento agli interventi a livello territoriale, del Ministero della Salute, ha aggiunto: "Credo che l'obiettivo principale sia quello di arrivare ad una mappatura precisa di quelle che sono ovviamente le casistiche riferite a questa patologia. Anche ad un registro nazionale, per poter arrivare a dei percorsi condivisi, per la presa in carico del paziente, con metodologia di cura e terapia. E' un percorso che dobbiamo fare insieme grazie al lavoro quotidiano che viene fatto sul territorio, dal nostro personale medico, da tutti coloro che hanno investito e continuano ad investire in ricerca. Credo che siamo di fronte ad una grande opportunità e le grandi opportunità si riescono a cogliere se si fa squadra e si creano le condizioni affinchè ognuno si sente protagonista nel fornire un contributo essenziale, questo è lo spirito e questo l'approccio".Per dare attenzione a questa patologia poco conosciuta sono cruciali la ricerca, l'innovazione scientifica ed una organizzazione ottimale dei centri di cura territoriali e della presa in carico del paziente. Cosa fare?Il senatore Ignazio Zullo, membro della Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, ha detto: "Intanto un impegno all'ascolto, delle esperienze dei pazienti e dall'altra parte essere accanto alla scienza ed alle innovazioni tecnologiche e farmaceutiche che occupano le attività sanitarie. Ed in questo senso tutto quello che noi recepiamo può essere tradotto in atti parlamentari".La malattia oculare tiroidea è una sfida sanitaria, organizzativa e della ricerca. E' centrale l'esigenza di costruire reti assistenziali multidisciplinari efficaci, così da superare la frammentazione delle risposte e competenze tra l'endocrinologo e l'oculista.Il senatore Zullo ha quindi sottolineato: "Lo sviluppo deve guardare alla persona nella sua globalità, dobbiamo prenderci carico della persona. Perché non è solo un difetto fisico è anche un difetto che determina retrazione sociale, ma anche disturbi della sfera psicologica. Perché non riesce ad accettarsi. Per cui lo sviluppo è sempre questo, una medicina che guardi alla persona nella sua globalità".

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00:00In tema dell'occhio, rigonfiamento e retrazione della palpebra, bruciore oculare, sostanzioni
00:06di corpo estraneo, diplopia, ma anche difficoltà e dolore nei movimenti oculari, soprattutto
00:12guardando in alto. Questi i principali sintomi della malattia oculare tiroidea, una patologia
00:18complessa di origine autoimmune che colpisce in modo prevalente le donne e può manifestarsi
00:23in concomitanza o indipendentemente da disfunzioni della tiroide. La tavola rotonda, organizzata
00:29da Motore Sanità a Palazzo Ferraglioli a Roma, è stata l'occasione per fare il punto.
00:34La Tare Dye Disease o Orbitopatia Basedoviana, secondo la denominazione classica italiana,
00:40è una complicanza della malattia ipertiroidea, la malattia di base, la malattia di gravisi.
00:45Le cause non sono ancora conosciute, nel senso che questa malattia interviene in una 40-50%
00:52dei pazienti con l'ipertiroidismo, ma non è assolutamente chiaro il perché in alcuni pazienti
00:58c'è e in alcuni pazienti non c'è. Si può considerare che circa 50.000 pazienti in Italia
01:04soffrono di questa malattia. Non è una malattia che è molto conosciuta, è stata molto conosciuta
01:10fino a poco tempo fa, al di fuori di quello che è l'ambito specialistico. Una delle ragioni
01:15è perché in realtà una terapia specifica per questa malattia non c'è mai stata. Abbiamo usato
01:21negli anni sempre terapie antinfiammatorie, terapie steroidee, radioterapie, cioè terapie
01:27sostanzialmente che servivano e sono sempre servite e tuttora si utilizzano per ridurre
01:33la sintomatologia, ma che non cambiano la storia naturale della malattia.
01:37La malattia oculare tiroidea attacca i tessuti dell'orbita all'interno dell'occhio, che nei casi
01:44estremi possono portare ad una grave compromissione del nervo ottico e della funzione visiva, fino
01:50alla rottura della cornea e persino alla perdita della vista.
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01:59che sono ovviamente le casistiche riferite a questa patologia, arrivare anche a un registro
02:05nazionale, questo permette anche di poter arrivare a dei percorsi condivisi, di presa
02:10in carico del paziente con delle metodologie ovviamente di cure e di terapia. È un percorso
02:17che dobbiamo fare insieme grazie al lavoro quotidiano che viene fatto sul territorio,
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02:35si sente protagonista nel fornire un contributo essenziale. Questo è lo spirito e questo è
02:40l'approccio.
02:40Per dare attenzione a questa patologia poco conosciuta sono cruciali la ricerca, l'innovazione
02:46scientifica ed un'organizzazione ottimale dei centri di cura territoriali e della presa
02:51in carico del paziente. Cosa fare?
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02:58parte essere accanto alla scienza e le innovazioni tecnologiche e farmaceutiche che occupano le
03:05attività sanitarie. In questo senso tutto quello che noi recepiamo può essere tradotto
03:10in atti parlamentari.
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03:18centrale l'esigenza di costruire reti assistenziali multidisciplinari efficaci così da superare
03:24la frammentazione delle risposte e competenze tra l'endocrinologo e l'oculista.
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03:33persona perché non è solo un difetto fisico, è anche un difetto che determina retrazione
03:37sociale ma anche disturbi della sfera psicologica della persona perché non riesce ad accettarsi.
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