I FUNERALI DI GIORGIANA MASI (ROMA 1977)
Il 12 maggio 1977 la polizia carica migliaia di manifestanti che partecipano a Roma ad una manifestazione nonviolenta del Partito Radicale per la raccolta delle firme sugli "8 referendum contro il regime" (abrogazione del Concordato, dei tribunali militari, dei reati d'opinione contenuti nel Codice penale, di parti della legge manicomiale, della legge che attribuisce alla polizia poteri speciali in materia di arresto, perquisizione e intercettazioni telefoniche, della legge che attribuisce ai partiti un consistente finanziamento pubblico, della "Commissione inquirente" - lo speciale "tribunale" composto da parlamentari per il giudizio preventivo sui reati compiuti dai ministri).
Una giovane, Giorgiana Masi, è colpita a morte da colpi di pistola e molti altri manifestanti vengono feriti.
Il Ministro degli interni nega che la polizia abbia mai fatto uso d'armi da fuoco.
Il Pr dimostra invece, attraverso un filmato che riprende un agente di polizia mentre spara ripetutamente contro la folla e centinaia di fotografie che riprendono agenti armati, travestiti da "autonomi", che il Ministro dell'interno Francesco Cossiga aveva mentito.
L'inchiesta per l'omicidio si è conclusa nel 1981 con una sentenza di archiviazione del giudice istruttore Claudio D'Angelo "per essere rimasti ignoti i responsabili del reato".
Successive indagini hanno tentato, senza risultati significativi, di individuare gli autori dello sparo mortale nel latitante (deceduto?) Andrea Ghira, uno dei tre fascisti condannati per il massacro del Circeo.
Una giovane, Giorgiana Masi, è colpita a morte da colpi di pistola e molti altri manifestanti vengono feriti.
Il Ministro degli interni nega che la polizia abbia mai fatto uso d'armi da fuoco.
Il Pr dimostra invece, attraverso un filmato che riprende un agente di polizia mentre spara ripetutamente contro la folla e centinaia di fotografie che riprendono agenti armati, travestiti da "autonomi", che il Ministro dell'interno Francesco Cossiga aveva mentito.
L'inchiesta per l'omicidio si è conclusa nel 1981 con una sentenza di archiviazione del giudice istruttore Claudio D'Angelo "per essere rimasti ignoti i responsabili del reato".
Successive indagini hanno tentato, senza risultati significativi, di individuare gli autori dello sparo mortale nel latitante (deceduto?) Andrea Ghira, uno dei tre fascisti condannati per il massacro del Circeo.
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