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  • 2 giorni fa
Milano, 20 dic. (askanews) - Un dialogo tra arte, comunità carcerarie e società civile che prende la forma, simbolica ed evocativa del concetto di porta. Davanti alla Casa Circondariale di San Vittore a Milano è stata inaugurata la prima "Porta della Speranza", progettata dall'architetto Michele De Lucchi. "Un simbolo alle occasioni che si aprono a tutte le meditazioni e ragionamenti che fai dentro di te - ha spiegato raccontando il senso dell'opera - che ti portano sempre ad aprire una porta, un pensiero, e a metterti davanti una soglia, che se vuoi puoi superare, puoi oltrepassare e se non vuoi rimani chiuso. Oggi è proprio il tempo di aprire le porte e di passargli attraverso, perché siamo in un'epoca nella quale tutto sta cambiando e abbiamo bisogno di sperimentare tante cose nuove. Anche proprio il rapporto con il bene, il male, le colpe, l'accusare, il sentirsi accusati"."Porte della Speranza" è un progetto promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede in collaborazione con il DAP Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e realizzata dal Comitato Giubileo Cultura Educazione con Rampello & Partners, che lo ha curato. "Creare oggi e dirigere dei monumenti alla speranza, delle porte della speranza - ha aggiunto Davide Rampello - è un segno fondamentale. La speranza è la possibilità dell'uomo di immaginare la vita e abbiamo scelto non solo artisti, ma abbiamo scelto per questo straordinario progetto uomini, artisti, scienziati, uomini di teatro, in modo tale da avere una interpretazione corale di questo fondamentale sentimento". La porta lignea di De Lucchi non distingue un dentro e un fuori: è un'architettura senza muro, un invito a considerare la trasformazione come un cammino condiviso e non come un gesto isolato. E si inserisce nella visione della Santa Sede verso il luogo carcerario. "Lo spirito dell'anno giubilare - ha concluso il cardinale José Tolentino de Mendonca, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede - è affermare la speranza, una speranza che deve arrivare a tutti e anche a tutti i contesti, nessuno è escluso da questo messaggio di speranza. Certamente è una realtà molto complessa quella dei carceri, ma è una realtà che, illuminata dalla speranza, diventa un una porta aperta in tante vite".Dopo San Vittore, Porte della Speranza proseguirà coinvolgendo numerosi autori, chiamati a dialogare con altrettanti istituti penitenziari.

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00:00Un dialogo tra arte, comunità carcerarie e società civile che prende la forma simbolica ed evocativa
00:11del concetto di porta. Davanti alla casa circondariale di San Vittorio a Milano è stata inaugurata la prima
00:16Porta della Speranza, progettata dall'architetto Michele De Lucchi. Un simbolo alle occasioni che
00:23si aprono a tutte le meditazioni e ragionamenti che fai dentro di te che ti portano sempre ad
00:31aprire una porta, un pensiero e a metterti davanti una soglia che se vuoi puoi superare, puoi
00:38oltrepassare e se non vuoi rimani chiuso. Oggi è proprio il tempo di aprire le porte e di
00:44passarli attraverso perché siamo in un'epoca nella quale tutto sta cambiando e abbiamo
00:51bisogno di sperimentare tante cose nuove, anche proprio il rapporto con il bene, il male,
00:59le colpe, l'accusare, il sentirsi accusati.
01:03Porta della Speranza è un progetto promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissium Educazionis
01:08del Ducastiero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede in collaborazione con il DAP,
01:13Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, e realizzata dal Comitato Giubileo Cultura e
01:17Educazione con Rampello e Partners che lo ha curato.
01:20Creare oggi e dirigere dei monumenti alla speranza, delle porte della speranza, è un
01:26segno fondamentale. La speranza è la possibilità dell'uomo di immaginare la vita e abbiamo scelto
01:33non solo artisti ma abbiamo scelto per questo straordinario progetto uomini, artisti, scienziati,
01:41uomini di teatro in modo tale da avere una interpretazione corale di questo fondamentale sentimento.
01:48La porta a linea di De Lucchi non distingue un dente a un fuori, è un'architettura senza
01:52muro, un invito a considerare la trasformazione come un cammino condiviso e non come un gesto
01:57isolato e si inserisce nella visione della Santa Sede verso il luogo carcerario.
02:01Lo spirito dell'anno giubilare è affermare la speranza, una speranza che deve arrivare a
02:07tutti e anche a tutti i contesti. Nessuno è escluso da questo messaggio di speranza.
02:15Certamente è una realtà molto complessa quella dei carceri ma è una realtà che illuminata
02:23dalla speranza diventa una porta aperta in tante vite.
02:29Dopo San Vittore, parte della speranza proseguirà coinvolgendo numerosi autori chiamati a dialogare
02:34con altrettanti istituti penitenziari.
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