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  • 1 settimana fa
Nel ricordo della strage di piazza Fontana, Giuseppe Sala ha definito quella stagione come l’avvio della «strategia della tensione», parlando di «un attacco diretto alla nostra democrazia» e di «un tentativo folle di riportare il Paese ad un passato che la storia ha sconfitto definitivamente». «Qualcuno ci sta provando anche oggi ma noi siamo qui», ha aggiunto il sindaco durante le celebrazioni del 56° anniversario. Sala ha poi ricordato «le tante vittime del terrorismo fascista», quantificando in 136 le persone uccise dalle stragi di quegli anni. E ha invitato a non smettere di aggiungere a quell’elenco il nome di Giuseppe Pinelli, indicato come la 18esima vittima della strage. «La cui vicenda drammatica non è mai finita», ha concluso, «e interroga ancora la coscienza civile del Paese».
Servizio di: Giampiero De Luca e Andrea Guidoboni (Agtw)

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Trascrizione
00:00La giornata di oggi rappresenta un momento storico dell'Italia, che non è soltanto la
00:22bomba di Piazza Fontana, ricordiamoci che furono 5 le bombe posizionate quel giorno a Milano
00:26e Roma, era il tentativo di cambiare l'Italia, di farla tornare indietro e creare un regime
00:33reazionario, quindi il 12 dicembre è la morte tragica, drammatica di 17 e poi 18 compinelli
00:42di 18 persone, ma è anche il momento nel quale l'Italia ha rischiato di più.
00:56Come potete immaginare un giorno che resta indelebile nella mia memoria, ma in quella della città,
01:18di tutti i paesi, quello che mi preme dire in questa circostanza dopo 56 anni è la situazione
01:27che si è creata per la strage di Piazza Fontana, che è stata declassata a una strage figlia
01:35di un dio minore, perché mentre a Brescia, a Bologna le procure stanno ancora indagando,
01:41dopo aver fatto condannare i colpevoli, stanno ancora indagando e cercando i mandanti, qui
01:50invece a Piazza Fontana la procura di Milano sembra in tutt'altra faccenda affaccendata
01:56e ha respinto la richiesta di riapertura delle indagini dei familiari delle vittime, dicendo
02:06che non si può indagare all'infinito. Questo è un reato di strage, è imbescrittibile
02:11e quindi loro hanno il dovere di continuare a indagare.
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04:09e anche tanti giovani. Piazza della Fontana è il punto da cui, come sappiamo, il 12 dicembre
04:1569 è iniziata la strategia della pensione, un attacco diretto alla nostra democrazia,
04:24un crimine atroce, un tentativo folle di riportare il Paese a un passato che la storia
04:31ha sconfitto definitivamente. Qualcuno ci sta provando anche oggi, ma noi siamo qui.
04:36Oggi ricordiamo quelle vite spezzate, rinnoviamo la vicinanza della città, ai loro familiari,
04:46ai loro amici, ma oggi ricordiamo anche le tante vittime che caddero in quegli anni, vittime
04:53del terrorismo fascista. 136 donne, uomini, giovani, anziani caddero vittime delle stragi
05:02neofasciste che colpirono l'Italia dal 1969 al 1980. È per questo che oggi abbiamo con
05:11noi i rappresentanti di due città profondamente antifasciste come Bologna e Brescia.
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