COM'È ESSERE giovani, arrabbiati, liberi? Lo abbiamo visto con i nostri occhi ieri, mercoledì 10 dicembre, ai Magazzini Generali di Milano, per la data unica di Centomilacarie. L'artista classe 2004 è uno dei nomi rivelazione dell'anno. E nel suo concerto nel celebre club milanese abbiamo capito il perché. Dopo aver portato a casa il suo IO NESSUNO SUMMER TOUR - partito dal palco del Mi Ami Festival a maggio e conclusosi a settembre - il cantautore di Maciste Dischi ha deciso di concludere la sua attività live dell'anno con questo show che ha anche ospitato l'amico Giuse The Lizia (hanno cantato su Piccoli piccoli).
Le canzoni in scaletta sono 18 (17, se si conta il bis di Via lattea). Ci sono quasi tutti i brani del suo album d'esordio IO NESSUNO (uscito a febbraio di quest'anno). Ma anche alcuni singoli usciti precedentemente, come NON MI RICONOSCO ≠, primo singolo che nel 2024 ha anticipato MAYA, il nuovo progetto del produttore Mace (ieri presente tra il pubblico), cantato proprio da Centomilacarie insieme a Salmo. Poi, una versione tutta sua di Sei nell'anima, che avvicina il successone di Gianna Nannini a un pubblico decisamente giovane che potrebbe essersi perso questo caposaldo della musica italiana.
A proposito di questo, come dicevamo, andare a un concerto di Centomilacarie significa accorgersi di tutta una generazione che ha bisogno di luoghi come questo per potersi sfogare. Il pubblico dell'artista originario della provincia di Varese canta tutti i brani, e lo fa con convinzione. In queste sue canzoni, Simone Colamussi (questo il suo vero nome) ha inserito molto di sé. Il turbamento, l'irruenza, la profondità. E soprattutto la rabbia, che è qualcosa di profondamente personale ma anche generazionale. E così, Centomilacarie è riuscito a creare con il pubblico un legame autentico, tra pari. Le sue canzoni sono viste come bandiere dalla sua fanbase. E l'energia che si crea in questo scambio è catartica. Serve a tutti. È linfa per alimentare questa inquietudine, e per cantarla assieme. E ci ricorda che essere giovani, arrabbiati e liberi, non è per forza sinonimo di distruzione. Anzi. Può portare all'esatto opposto.
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