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  • 1 giorno fa
Nell'assemblea convocata da Loredana Lipperini e Maura Gancitano si ragiona sulle problematiche del settore dell'editoria: «Ragionare solo sulle quantità produttive non è garanzia di crescita, ma anzi rischio di perdita della bibliodiversità». Si ragiona sul fatto che gli spazi commerciali - proprio perché commerciali - siano disponibili ad accogliere senza discrimine, e che un'operazione politica possa scivolare in guerra culturale. 

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Trascrizione
00:00E sono tutte delle questioni, sono tante questioni di cui bisognero parlare.
00:05Una questione di sostenibilità dal punto di vista umano, economico, anche ambientale,
00:10ha a che fare con la dignità che viene data o non viene data al lavoro culturale,
00:16tantissime persone che stanno già perdendo il lavoro e di cui non si parla,
00:20tantissime persone che sono già sostituite dall'intelligenza artificiale di cui non si parla,
00:25un ritmo di lavoro che è insostenibile, io credo, appunto, sarò romantica,
00:30ma io credo che il lavoro editoriale sia un lavoro sostanzialmente artigianale
00:34che è anche un lavoro di industria, nel senso che poi prima,
00:36non è più tipografia, non gli merchiamo a mano uno per uno,
00:40però è un lavoro artigianale, in un sistema economico,
00:44in cui invece tutto deve essere fatto sempre più in fretta,
00:46non è più un lavoro artigianale, è sempre più delegato,
00:49sempre più delegato alle macchine, diciamoci la verità,
00:53è sempre più frettoloso.
00:54Quello che è avvenuto in particolare dal 2021 poi è che sono aumentati,
00:59aumentati e riuscite dei pressaporti,
01:01siamo su 1.600 di settimana, qualcosa del genere.
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