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  • 2 giorni fa
ROMA (ITALPRESS) - “Nel festeggiare i nostri 80 anni abbiamo sentito l'orgoglio di essere stati un pezzo della costruzione di questo Paese”. Lo afferma Francesco Giambrone, presidente di Agis e sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell'agenzia Italpress. L'Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, fondata nel 1945, rappresenta oggi circa 15 mila realtà del comparto, 350 mila lavoratori, non solo cantanti e attori, ma anche sarti, scenografi, macchinisti, “tutto quel mondo che non vediamo ma senza il quale non esisterebbe lo spettacolo dal vivo”, sottolinea Giambrone, che spiega: “Raggiungiamo circa 100 milioni di spettatori ogni anno, e i nostri associati realizzano un fatturato di circa 1,5 miliardi l'anno. Teniamo aperte 4.500/5.000 sale teatrali e cinematografiche”.
sat/mrv

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Trascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brechino a questa nuova puntata di Primo Piano, rubrica dell'agenzia
00:16di stampa Italpes, il mio primo format nel multimediale di Italpes, dal settembre 2020
00:22abbiamo compiuto 5 anni, che nel nostro mondo non sono pochi, è stata una rubrica fortunata
00:28perché vi racconta l'attualità attraverso un'intervista, siamo pieni di talk show, invece noi facciamo
00:34ogni tanto un'intervista, il vecchio one to one americano, con un protagonista dell'attualità
00:39medesima, come sapete molto spesso tocca alla politica, ma ci sono anche i libri, i grandi
00:44manager, le persone che portano contenuti e questa volta tocca alla cultura italiana, non
00:50che manageriale, ma manager della cultura e quindi ho un piacere, io vi presento il nostro
00:56ospite, è Francesco Giambrone, presidente AGIS e sovrintendente del Teatro dell'Opera
01:01di Roma, poi parliamo, io vivacchio quando vengo a Roma lì vicino, non è pubblicità,
01:08l'hotel Polinari, comunque c'è un pezzettino di zona che porta direttamente al teatro.
01:15Credo che sia l'unico teatro al mondo che ha un collegamento diretto con un alberto.
01:21Io spesso ho la stanza in un piano che quando passo vedo ancora scritto sopra Maria Callas.
01:26Eh sì, perché lei, Maria Callas, andava in quell'albergo tutte le volte che cantava
01:32al Teatro dell'Opera e quel passaggio, quella porta, quel piccolo corridoio è intitolato
01:39a lei, è il passaggio Callas.
01:41Abbiamo scaldato subito questo primo piano, però a noi ci piace tradurre tutte le sigle,
01:48lo dico sempre, l'ho promesso che io sia nel primo piano, nei settimanali economici,
01:53nei politici, ci dica AGIS che cosa rappresenta, chi lo compone, insomma lo stato dell'arte
01:59di questa, insomma, come la vogliamo chiamare, associazione, la confindustria dello spettacolo?
02:06Potrebbe essere, mi piace, mi piace, questo mi piace, Agis è Associazione Generale Italiana
02:13dello Spettacolo, questo l'acronimo significa questo ed è una realtà bella, una grande comunità
02:20che mette insieme tutto il mondo dello spettacolo dal vivo e tutto il mondo dell'esercizio cinematografico,
02:27quindi spettacolo e cinema però la parte dell'esercizio, quindi in fondo le sale, le sale teatrali
02:35e le sale cinematografiche, ma la ricchezza di AGIS è che c'è dentro proprio tutti, è
02:41una grande famiglia, una grande comunità dove c'è la scala e il circo, dove c'è l'Accademia
02:48di Santa Cecilia e le bande e i cori e lo spettacolo di Agis.
02:53Il resto è tutto in una posizione complessa, è un pezzo della rete italiana non indifferente.
02:59No, è un pezzo molto importante della rete italiana che mette insieme circa 15 mila
03:04realtà associative, quindi una grande, davvero una grande comunità e che mette insieme tante
03:11diversità perché si capisce bene che l'esigenza che può avere la scala rispetto al decisore
03:17pubblico o un circo è un'esigenza diversa e noi dobbiamo comunque fare in modo di accoglierle
03:24tutte, fare in modo di rappresentare tutti questi mondi che sono diversi, molto diversi
03:32ma proprio per questo è più bello.
03:34Certo, se avete fatto un conto anche di quanti lavoratori singoli possano essere rappresentati
03:41da voi.
03:42Sì, allora noi proviamo a dare qualche numero.
03:45Perché sono numeri più complessi che di altre realtà industriali.
03:49Sono numeri più complessi e raccontano questo mondo che cosa rappresenta.
03:55Circa 15 mila realtà associative, circa 350 mila lavoratori dello spettacolo.
04:04Lavoratori dello spettacolo vuol dire tutto quanto.
04:06Diciamolo agli ascoltatori che non sono solo i cantanti, i grandi divi, i grandi attori
04:18ma sono i sarti, gli elettricisti, i macchinisti.
04:23È un mondo grandissimo di mestieri oltre che di professioni, di professioni artistiche
04:31importanti, i divi che vediamo sempre, li vediamo in polcoscenico, li vediamo in televisione
04:38ma poi c'è tutto quel mondo che non vediamo, senza il quale però i divi non si possono vedere.
04:45Quello è un mondo di mestieri.
04:47Noi abbiamo quelli che costruiscono le scene, abbiamo quelli che le dipingono, abbiamo appunto
04:53i sarti che fanno i costumi per il teatro.
04:57Quindi circa 350 mila lavoratori dello spettacolo, raggiungiamo circa 100 milioni di spettatori
05:07ogni anno e facciamo le nostre, i nostri associati fanno un fatturato di circa un miliardo e mezzo
05:15l'anno. E poi, forse la cosa che io penso proprio la più bella, teniamo aperte 4.500, 5.000 sale teatrali
05:27e cinematografiche. E già questo sarebbe una grande ricchezza perché la sala, magari poi
05:33se capiterà proviamo a parlarne, la sala è il luogo di aggregazione laico della comunità.
05:38No ma parliamo subito perché le interviste non sono solo una sequenza di cose scritte, sono
05:43una sequenza di cose ascoltate. E la sala è uno dei pochi luoghi di aggregazione laica
05:51della comunità che noi abbiamo a disposizione. L'abbiamo capito bene quando nella pandemia
05:57non le abbiamo potute usare quelle sale e il pubblico ne sentiva il bisogno, ne abbiamo
06:03capito il valore e quindi ne teniamo aperte circa 4.500, forse arriviamo quasi a 5.000 in
06:10tutto il paese, dalle grandi capitali, dalle grandi città ai piccoli centri, anche a quelli
06:17più piccoli e poi la cosa bella è che con la grande nostra capacità di raccogliere differenze,
06:27accogliere differenze, noi animiamo i tendoni di circo, animiamo le piazze, animiamo le strade,
06:35con le bande, con le manifestazioni che si fanno nei contesti urbani. Credo che questa
06:41sia la più grande ricchezza che noi possiamo dare a questo paese.
06:46Assolutamente, ha fatto bene a dirlo, io lo voglio ricordare, anche questa è una cosa,
06:51una mia digressione, una domanda che all'epoca del Covid io ho partecipato a molti talk show,
06:57televisivi, l'ho appena lasciato media, 7 ero commentatore molto per la 7, Rai, aziende,
07:03ovviamente in cui ho partecipato con un ruolo da editorialista, mi ricordo quell'immagine,
07:09non so se la ricordo, girate con i droni a Piazza del Popolo, anche a Milano, dei bauli.
07:13Ah, la protesta dei bauli.
07:15I bauli. Certo.
07:16Il mondo si è accorto che c'erano anche quei lavoratori lì, no?
07:20Che erano sommersi.
07:22Sommersi, esatto.
07:23Erano veramente sommersi.
07:24Ecco, allora quella cosa lì mi colpì, non solo per la bellezza profonda dell'immagine,
07:29io sono un uomo, sono un giornista televisivo, ho lavorato con le immagini, le ho prodotte, le ho commentate,
07:32le immagini spesso raccontano non solo la cosa, ma le emozioni di quella cosa, da sole
07:36e il potere delle immagini rispetto pure alla bellissima parola che noi usiamo.
07:41E fu un'occasione per raccontarci di quelle persone lì che spesso appunto non sappiamo
07:45bene chi sono, che diritti hanno, cosa perdono, come vivono, come sopravvivono, come tengono
07:51in vita cose che poi spesso sono importanti per il nostro divertimento, passatempo, benessere,
07:57gusto della bellezza, tutto quello che poi queste persone ci danno per vivere, per completare
08:02la vita, insomma, o no? Giusto? Ho detto male?
08:04No, ho detto benissimo. All'inizio della pandemia neppure sapevamo quanti erano, dove erano,
08:11perché c'era un mondo così sommerso che si è dovuto andarlo a cercare, per cercare
08:18di salvarlo. Alla fine poi comunque ne siamo usciti dalla pandemia, però in due anni tanta
08:24gente ha anche cambiato lavoro, si è perduta una parte di questo mondo e questa è una vera
08:32tristezza perché comunque, come diceva prima, questi lavoratori hanno a che fare con il nostro
08:38benessere, non solo con il nostro divertimento, con il nostro intrattenimento, ma proprio con
08:43il nostro benessere hanno a che fare con la crescita di questo paese. Una cosa molto bella
08:50di Agis e che Agis compie... Ecco, questo vuol dire, secondo me avete fatto questo traguardo
08:5480 anni, che vuol dire? 80 anni che vuol dire? Che significato ha questo compleanno? Vuol dire
08:59la storia della Repubblica, sono proprio gli 80 anni dell'Italia repubblicana, quindi
09:06è un'associazione che è nata subito dopo le guerre, in quel grande sforzo collettivo
09:13di ricostruzione del paese e di costruzione dell'Italia repubblicana sulla Costituzione,
09:21sul dettato dei padri costituenti, ricostruzione di infrastruttura materiale del paese, dalle
09:29macerie, ma ricostruzione di identità, ricostruzione di...
09:34Le cosiddette cose immateriali che sono importanti quanto quelle materiali, poi sono in un rapporto
09:39spesso. Sono in un rapporto, se c'hai quel materiale
09:42non c'hai il resto, e quindi noi in questi festeggiamenti che abbiamo fatto in questi
09:51mesi abbiamo sentito un po', io lo voglio dire così come la sentiamo, l'orgoglio di essere
10:00stati come comparto, come mondo dello spettacolo, un pezzo della costruzione di questo paese.
10:09e la cosa più bella è stata qualche settimana fa andare a trovare il presidente Mattarella
10:16che ci ha accolti in udienza, non accadeva da 25 anni, quindi anche un forte segnale dal
10:23Quirinale nei nostri confronti, andarlo a trovare, raccontargli queste cose e sentire lui che poi
10:30ci dice che lo spettacolo, le sale cinematografiche, le sale teatrali sono una ricchezza di questo
10:40paese e il paese deve considerarli un investimento.
10:45Questa parola, investimento, è la parola più importante, perché molto spesso nell'immaginario
10:53collettivo invece è una spesa, è un costo, è un peso, è un di più.
10:59Un mantenimento, manteniamo qualcosa che altrimenti non viverebbe da solo.
11:04Non viverebbe da solo e forse non servirebbe, e invece no, serve.
11:08Sono totalmente d'accordo, senta, lei è stata confermata la presidenza di Agis, quindi
11:15la domanda al presidente qui è più manageriale, ma in parte ci è arrivato con la parola investimento,
11:20quali sono le sue linee, come si dice in politica, programmatica.
11:25Quando ci dice un partito di linee programmatiche, già possiamo andare a casa.
11:30No, proviamoci.
11:32Le chiedo concretezza.
11:33Sì, concretezza vuol dire alcune parole chiave, secondo me, se partiamo da alcune...
11:42Ne dica tre.
11:42Ne dico tre, uno appunto investimento, l'ha detto il capo dello Stato.
11:47Allora, siamo a posto.
11:48È una cosa che ci ha colpito moltissimo, perché è sempre stato nei confronti del deciso
11:56del repubblico per noi il refrain, investimento.
12:02Siamo, questo mondo è da considerare un investimento in un paese che sulla cultura, sui beni culturali,
12:10sulla cultura, sullo spettacolo dovrebbe fare della cultura il suo asset principale.
12:19E questo non sempre è accaduto, non sempre accade, quindi noi lo ribadiamo sempre.
12:24L'altra parola chiave è la sala, lo spazio, il luogo.
12:31Salvaguardiamo, salviamo questi luoghi che sono preziosi.
12:35Sono gli unici luoghi dove due comunità si incontrano.
12:41Una è fatta da quelli che stanno in palcoscenico, quindi gli attori, i tecnici, tutti quelli di cui abbiamo parlato.
12:47L'altra è fatta dal pubblico.
12:48L'una senza l'altra non può funzionare, hanno bisogno l'una dell'altra e diventano, in quel momento,
12:56vivendo la stessa esperienza, nello stesso posto, nello stesso momento, diventano un'unica comunità.
13:04E ce lo insegnavano Paolo Grassi e Giorgio Streler quando fondarono il Piccolo Teatro di Milano,
13:12il primo stabile pubblico del nostro paese, ce lo insegnavano loro, che in quella sala si ascolta una parola.
13:20E questa parola tu, spettatore, la puoi accogliere o la puoi anche respingere,
13:25perché naturalmente fa parte anche questo della dinamica di queste due comunità che si incontrano.
13:31Però quella parola, anche quando lo spettatore non se ne accorge, lo aiuterà nella sua vita personale
13:38e nella sua vita da cittadino, nella sua vita di comunità, nella responsabilità civile.
13:46Questo lo dicevano Paolo Grassi e Giorgio Streler nel 1947 e vale ancora oggi.
13:51Quindi la sala è imprescindibile e dobbiamo difenderla.
13:57E l'altra io direi servizio pubblico.
14:00Noi siamo un servizio pubblico e direi ininfluente qual è la forma giuridica attraverso la quale un teatro opera.
14:08Il teatro dell'Opera di Roma, come tutte le fondazioni liriche, è una fondazione di diritto privato,
14:14ma svolge un servizio pubblico.
14:16La sua missione è pubblica.
14:18Questo non dimentichiamolo mai, perché allora ha un senso che l'investimento è un investimento e non una spesa,
14:25allora ha un senso tenere aperti i teatri, allora ha un senso che la mano pubblica investa su queste realtà.
14:34Se queste realtà svolgono un servizio pubblico.
14:37Quel servizio pubblico servirà a farci passare una bella serata in un bel teatro,
14:44che non è detto che sia una serata di divertimento in senso generico,
14:50ma può essere anche una serata di pensiero, di riflessione, anche di dolore, anche di ferite.
14:59Perché il teatro fa anche questo, ma allo stesso tempo è qualcosa che ci aiuta in termini di inclusione sociale,
15:09di lotta alla dispersione scolastica, di lotta alla criminalità organizzata,
15:14in un paese che ha bisogno di presidi che in un senso molto ampio si occupino di tutti questi temi.
15:24Allora, vedete che abbiamo consumato quasi tutto il nostro tempo,
15:27a me sono rimasti ancora uno, due, tre, quattro, d'altro.
15:29E facciamo veloci.
15:30Andiamo veloci.
15:31Quali sono i comparti dello spettacolo?
15:34Lei ha illustrato già tutto in genere più in salute e quelli che sono meno in salute.
15:38Ma allora, i concerti vanno molto bene.
15:41Questa è un'attività che ha avuto una ripresa...
15:44Senzolato...
15:45Sì, sì, i concerti in senzolato, ma...
15:47E live.
15:48Esattamente, vanno molto bene.
15:50C'è una netta ripresa dopo la pandemia.
15:54La pandemia è stata una batosta molto forte,
15:57però il sistema, nell'insieme, ha manifestato una reazione abbastanza importante.
16:03Per un po' è stato indietro il cinema, ma adesso anche il cinema si sta ripresando,
16:08comprendendo, i teatri sono abbastanza pieni, sono pieni.
16:11L'opera notizia.
16:12L'opera lirica, la prosa sono pieni, quindi diciamo c'è una completa...
16:18Ma non siamo una società solo di internet, no?
16:20No, per fortuna.
16:22Ma i giovani vengono?
16:23I giovani vengono, sì.
16:24I giovani vengono, vengono in gran numero.
16:30Però lo dico senza...
16:30Io non sono di quei da aggiungersi su internet.
16:32Vengono anche contenti, soprattutto se noi siamo in grado di parlare,
16:37loro e di fare capire che quello che accade, che si fa in teatro,
16:43non è una cosa vecchia, non è una cosa impolverata, non è una cosa del passato,
16:48ma è una cosa che ci riguarda oggi.
16:51Tosca è una storia che riguarda il secolo scorso, due secoli fa,
16:58o è una storia che ci riguarda oggi?
17:00Se noi riusciamo a far capire ai giovani che è una storia che riguarda loro,
17:06tutti noi, allora i giovani vengono.
17:09Vengono, restano, sono molto contenti.
17:10Abbiamo completato la domanda?
17:12Quelli positivi e anche quelli che la preoccupano di più di compartimenti.
17:17In questo momento il compartimento con maggiore problematicità è il cinema,
17:21perché è afflitto da tagli importanti che rischiano di mettere in...
17:27è a rischio la tenuta della filiera.
17:30E la tenuta della filiera vuol dire anche molti posti di lavoro.
17:34Questo è un tema che...
17:35Che secondo lei bisogna impedire che poi il pubblico intendo la politica
17:41prenda le decisioni, sottragga fondi a questo mondo che è importante.
17:45Questo è il tema?
17:46Sì, io penso che bisogna impedirlo.
17:49Io penso che se sono stati fatti degli errori in passato sulla disegnazione...
17:53Se ne diamo sul terreno quasi ideologico io non voglio toccare.
17:55No, no, ma no, no.
17:56Se chi dice avete finanziato film per due persone perché appartenevano a quel gruppo,
18:00facciamo un ricorso generale.
18:01Ma il tema non è tagliare i fondi al cinema,
18:04il tema è spendere bene le risorse che ci sono.
18:06E le risorse ci devono essere.
18:09Quindi non è che se in qualche caso magari non sono state spese bene,
18:14quindi si tagliano e non se ne parla più.
18:16No, perché invece deve essere garantita una filiera di qualità
18:20e c'è una filiera di qualità nel cinema italiano.
18:23Codice dello spettacolo, come sta procedendo l'attuazione e le novità del testo unico?
18:28Allora, il codice sta procedendo, ha ripreso il suo iter all'interno del governo,
18:36poi passerà in Parlamento, c'è una fase di ascolto importante da parte del governo,
18:42in particolare del sottosegretario Mazzi, che è la persona che all'interno della compagine governativa
18:49si sta occupando di questo strumento.
18:52Io penso che alla fine sarà uno strumento importante.
18:57Stiamo lavorando per renderlo veramente uno strumento moderno,
19:01che colga tutto quello che di importante c'è in questo campo
19:05e che metta ordine a una normativa che è stata carente o addirittura confusionaria.
19:12Quindi è uno strumento importante che stiamo cercando di fare al meglio.
19:16Senta, torniamo a dove siamo partiti.
19:18Lei è anche, oltre che presidente di Agis,
19:21è sovrintendente al Teatro dell'Opera di Roma,
19:24quindi le stanze del Quirinale, la stanza della Gallas,
19:27il tunnel che porta dentro questo teatro storico.
19:32Quindi lei è sovrintendente dal dicembre 2021
19:36e recentemente è stato confermato fino al 2030.
19:39Mi confermi?
19:40Confermo, confermo.
19:41Allora qui, siccome sono tanti anni che stai lì,
19:432030!
19:45E però siccome, come dice la Meloni,
19:48dico mutati smutanti,
19:49si imputa, lasciate si governare,
19:51perché più tempo stiamo e più riforme facciamo,
19:54siccome sono tanti anni che ci sta e che ci potrà stare,
19:57forse è un quadro chiaro dell'andamento delle cose,
20:00quali sono i bilanci, i progetti,
20:03lo stato di salute anche di questo grande teatro importante
20:06e un pezzo della cultura italiana.
20:08Certo, il teatro è in una condizione di salute molto buona
20:12per più ragioni.
20:14La prima è che ha bilancio in ordine ormai da più di dieci anni
20:18e quindi questa è una condizione di stabilità
20:20che è prerequisito per la buona salute di un teatro.
20:25Poi la buona salute di un teatro non si può misurare
20:27dal bilancio in ordine,
20:29quello deve essere in ordine,
20:30ma non è detto che il teatro abbia un bilancio in ordine
20:33sia in buona salute.
20:34La buona salute è se il teatro è aperto ed è pieno.
20:38e ha il bilancio in ordine.
20:40E noi abbiamo il bilancio in ordine,
20:41il teatro è pieno, sempre,
20:44l'occupazione dei posti media è dell'87-88%,
20:49non quando facciamo Tosca che è facile,
20:52non voglio vincere facile,
20:54quando facciamo le cose più difficili,
20:56il repertorio più complesso,
20:58e la media comunque è quella,
21:00quindi il teatro è in buona salute,
21:02è aperto molto più di quanto era aperto prima,
21:05ospita i più grandi artisti della scena internazionale,
21:10registi, cantanti, interpreti,
21:14ha un direttore musicale che è Michele Mariotti,
21:17che è uno dei più grandi direttori del momento italiano,
21:21una direttrice del corpo di ballo che è Eleonora Bagnato,
21:24tutti quanti conosciamo, così come conosciamo Mariotti,
21:27quindi ha dei pilastri forti sui quali si tiene
21:32ed è appunto sempre pieno, è sempre aperto,
21:36quindi questi sono i veri segnali del benessere di un teatro
21:42e questo lo facciamo garantendo la funzione di rappresentanza
21:47che ha il nostro teatro,
21:49perché il teatro dell'opera è il teatro di rappresentanza del paese
21:53e quindi cerchiamo di onorare questo nel modo migliore
21:57e accoppiando l'attenzione alla tradizione
22:01e l'attenzione all'innovazione e ai nuovi linguaggi.
22:04In questo modo il pubblico viene e può vedere Tosca
22:08come fu fatta la prima volta nel gennaio del 1900,
22:13con le stesse scene, gli stessi costumi,
22:15quindi la funzione museale al più alto livello di perfezione
22:20e i registi come Castellucci, Micheletto, Carsen,
22:24quelli dell'innovazione, della sperimentazione
22:29e risponde il pubblico.
22:30Siamo contenti.
22:31Sono tutte belle notizie che anche un po' come ex obombo di teatro,
22:35non di teatro io, ma teatro di prosa, ho lavorato da giovane
22:37quando ero studente universitario intelligente,
22:40poi l'intelligenza, come sai, se ne va un po',
22:42scherzo ovviamente.
22:44Non se ne va.
22:45Come dico sempre, almeno i neuroni li ho usati,
22:47fu una bellissima esperienza con De Filippo all'Università di Roma.
22:53E quindi grande esperienza.
22:55Beh sì, sono stato fortunato di aver conosciuto i grandi a vent'anni,
22:58poi dopo i grandi a vent'anni ti lasciano qualcosa
23:01che rimane per tutta la vita.
23:04Per fortuna.
23:05In questo caso, nel mio caso, ci ho scritto un testo insieme,
23:07ha fatto la regia del mio testo,
23:08quindi insomma non è una cosa da poco.
23:10Allora, il titolo della stagione 2025-2026 è Doppio sogno.
23:16Allora, io non ho approfondito questa domanda,
23:18quindi vado a braccio per davvero.
23:20Io ho letto sia il libro di Schnitzler,
23:23sia ho letto Freud.
23:24E lì vi siete ispirati?
23:25Il primo libro, il primo.
23:27Esatto.
23:27Schnitzler, grande autore della cultura mitolo-europea,
23:30grande libro, Doppio sogno.
23:32Ci siamo ispirati a quello, vuol dire che ci sono almeno doppie possibilità
23:39di vedere la stessa cosa, doppie cose, almeno.
23:42Perché vi ha ispirato Schnitzler con il Doppio sogno?
23:45Ci è piaciuto, l'abbiamo amato tutti, come l'ha amato lei, l'abbiamo amato anche noi.
23:49Va bene, ma ha un significato particolare, diciamo, rispetto a tutto ciò che ci siamo detti,
23:55dare questa cosa, non è tanto sogno in realtà come il caderno della barca,
24:00ma è il doppio sogno.
24:01Il doppio, un po' l'abbiamo anche accennato prima,
24:03la Tosca del 1900 è la grande innovazione e sperimentazione di oggi.
24:09Tanti modi per vedere lo stesso oggetto,
24:12che è un oggetto meraviglioso e che è l'opera lirica.
24:16Io la ringrazio, è stata una bellissima intervista,
24:18e devo dire come sempre, gli incontri, come ho detto prima,
24:21gli incontri con una persona one to one sono,
24:24magari si arriva a un certo punto del giorno, prepariamo le interviste,
24:27le cose, ma poi l'incontro è l'incontro poi bello,
24:30perché c'è l'energia, ci sono contenuti,
24:33lei è anche un nome simpatico, quindi dice le cose con grande calma,
24:37con grande sanità, ma le dice, quindi mi ha fatto piacere incontrarla,
24:41e spero che possa far piacere al pubblico del nostro sistema distributivo,
24:45le 400 tv locali, le 400 siti, le 130 tv locali,
24:50social, agenzie iscritte che vanno alle istituzioni,
24:53quindi quello che diciamo va pure al Presidente della Repubblica,
24:55che possano sentire delle cose che lei ci ha detto,
25:00perché sono cose importanti, di un pezzo della vita del Paese
25:04che sappiamo che c'è, ma poi non lo affrontiamo mai nel modo giusto,
25:08dico un po' anche da un punto di vista politico e social,
25:11quindi va bene averlo ricordato da tutti i punti di vista.
25:15Grazie a Francesco Gembrone, Presidente di Agis,
25:17il Sovraintendente del Tato dell'Opera di Roma,
25:21bocca al lupo, finisce l'anno, buon Natale,
25:23buon 2026 visto che la stagione è un doppio sogno, giusto?
25:27Giusto, va bene, grazie ancora,
25:30grazie a voi che ci avete seguito,
25:32appuntamento alla prossima puntata di Primo Piano.
25:35Arrivederci!
25:35Autore dei sottotitoli e revisione a cura di QTSS
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