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L'autore di "Un mondo nuovo tutti i giorni" (Solferino) racconta la genesi del suoi ultimo libro, un'autobiografia di Piero Gobetti
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CreativitàTrascrizione
00:00Benvenuti al piacere della lettura, con noi Paolo Di Paolo. Benvenuto.
00:04Grazie dell'invito.
00:04Il libro di cui parleremo oggi è Un mondo nuovo tutti i giorni, edito da Solferino,
00:10ed è un saggio letterario sulla figura di Piero Gobetti, morto nel 1926.
00:15Quindi volevo chiederti come si fa ad avere un pensatore,
00:21oggi compierebbe praticamente 100 anni, però renderlo così contemporaneo.
00:25Ma credo che sia un po' lo sforzo che sempre facciamo anche quando scriviamo un romanzo.
00:29Questo ovviamente non è un romanzo, tu prendi un personaggio magari addirittura ad un'epoca remotissima,
00:34ma il segreto è trattarlo come se fosse in un presente,
00:38cioè tu non avessi la prospettiva del poi, come se fossi dentro i giorni.
00:42Come siamo adesso dentro i nostri giorni, noi non abbiamo la sensazione di che cosa ci accadrà,
00:47possiamo avere dei presagi, possiamo avere qualche volta degli indizi,
00:50talvolta siamo noi a orientare un po' la nostra vita, ma la parabola non è chiusa,
00:54quindi è al presente.
00:55E questo sottotitolo che poi abbiamo scelto, Piero Gobetti, Una vita al presente,
00:58forse risponde alla tua domanda.
01:00Cioè l'idea che tu se racconti qualcosa dentro la turbolenza, la ricchezza del presente,
01:05quella cosa non sembra lontana.
01:07In più, aggiungo quest'ultimo elemento, c'è un'energia intellettuale,
01:11e l'energia della giovinezza soprattutto, perché quello che molti non sanno,
01:14e che Piero Gobetti, nome abbastanza noto, dico conosciutissimo,
01:18ma sicuramente noto almeno nominalmente,
01:20è un ragazzo che muore 24enne, quindi quello che ha fatto si stringe in un giro d'anni
01:25tra i suoi 17-18 e i suoi 24.
01:28Il libro si apre con un ammonimento.
01:30Primo, non diventare cinici.
01:33Secondo, non smettere di stupirsi.
01:36Chi era il vero destinatario di queste parole?
01:38Un po' tutti, me stesso compreso, quando rischi, superata una certa soglia anagrafica,
01:43di entrare in una dimensione, se non di cinismo, quantomeno di disillusione,
01:47qualche volta di disincanto, no?
01:49È chiaro che i vent'anni coincidono col nostro massimo di calore, incendiario quasi, no?
01:55Ci appassioniamo alle cose, sempre che non restiamo invece inerti,
01:58perché si possono vivere anche giovinezze apatiche.
02:00Però, se esiste una passione, si accende di solito nel cuore della giovinezza.
02:05E poi come cominci a viverla, quella passione?
02:07Come se fosse un po' addomesticata, raffreddata,
02:10fino al momento in cui ti sorprendi sulle labbra delle parole che non avresti mai pronunciato
02:14fino a qualche tempo prima, delle parole di irrisione,
02:17qualche volta anche un po' di liquidazione degli entusiasmi altrui, no?
02:22Come a dire, vabbè, ma poi passerà.
02:24Non deve passare, questo è il punto.
02:25Cioè, non deve passare, non devi ridurti alla caricatura anche un po' grottesca dell'adulto.
02:30Gobetti diceva una cosa molto forte, diceva,
02:32non voglio diventare uno di quei padri che sorridono agli entusiasmi dei figli.
02:37Cioè, che di fronte all'entusiasmo delle persone più giovani alzano le spalle.
02:41Ecco, noi dovremmo fare lo sforzo di non diventare quel tipo di adulti
02:45e credo che invece, soprattutto in questi anni e in questi mesi,
02:48sia circolata una sorta di nube tossica di cinismo e disillusione,
02:53anche rispetto all'azione politica.
02:55Tu parli molto di giovinezza.
02:56Ci sono proprio delle pagine intere in cui la giovinezza è proprio presente, centrale.
03:00A parte la giovinezza di Gobetti, quant'è importante nel tuo mondo la giovinezza?
03:05Eh, io racconto addirittura che a un certo momento un amico, critico, letterario,
03:10ha detto, ma tu parli sempre di giovani, ma sembra ossessionato dalla giovinezza.
03:14È possibile che nei miei libri effettivamente molti personaggi siano colti in quel momento.
03:19Lo stesso Gobetti era in parte protagonista di un romanzo ormai di più di dieci anni fa
03:23che si chiamava Mandami Tanta Vita
03:24e quindi evidentemente ho una certa inclinazione a raccontare
03:30quel momento dell'esistenza in cui ancora è tutto possibile.
03:33Cioè quello che mi affascina narrativamente
03:35non è tanto la nostalgia per il me stesso più giovane,
03:38non è solo quello, potrebbe anche qualche volta, non lo escludo,
03:43ma sostanzialmente l'idea che è l'unica epoca della nostra esistenza
03:47in cui nessuna possibilità è negata.
03:50Penso sempre alla fotografia che scattiamo l'ultimo giorno di scuola,
03:54l'ultimo giorno dell'ultimo anno, no?
03:56Siamo tutti là, squadrati, il sole ti fa stringere gli occhi,
04:00ci sono i tuoi compagni di classe, te ne andrai per chissà quale strada
04:03da quel momento in poi dopo l'ultima campanella.
04:05Quel momento lì è il momento che tiene insieme tutte le possibilità dell'esistenza.
04:09Cioè ciascuno di quelle figure può diventare un danzatore, un avvocato,
04:15uno scrittore, un cineasta, un ingegnere, un oceanografo,
04:22puoi essere veramente tutto e niente escluso.
04:24Allora a me questo da un punto di vista narrativo mi sembra una grandissima ricchezza.
04:27Che poi è il futuro e l'infinito che hanno i giovani che poi si perde,
04:31ma perché si perde?
04:33Si perde perché necessariamente poi devi scegliere tra i tanti binari possibili uno, due.
04:39Qualche volta c'è il binario della vita cosiddetta reale
04:41e semmai accanto il binario della vita immaginaria o potenziale, ma non più di due.
04:46Invece nel momento in cui sei giovane, veramente ed estremisticamente giovane,
04:50tutto è ancora aperto.
04:52Credo che possiamo immaginare molte vite in assoluto
04:55e continuare a immaginarle per tutta l'esistenza, ma poi ne viviamo una.
04:58E questo naturalmente è ovvio, ma nello stesso tempo è anche riduttivo.
05:01Cioè mi dispiace vivere solo una vita.
05:03E non ti dico che mi piacerebbe credere nella reincarnazione,
05:06cosa a cui evidentemente non credo,
05:08ma non mi piacerebbe troppo l'idea di reincarnarmi
05:10senza sapere chi sono stato nella vita precedente.
05:13Perché allora a quel punto non vale la pena.
05:15Se torno sul mondo farfalla,
05:17meravigliosa esperienza anche abbastanza impermanente,
05:20ma senza ricordarmi di essere stato umano, non vale la pena.
05:23Vorrei semmai immaginare una reincarnazione
05:25con la coscienza e la memoria delle vite precedenti.
05:28L'ho sempre pensata anche io questa cosa.
05:30Non saremo accontentati, credo.
05:32Purtroppo no.
05:32Come mai Gobetti ti ha colpito così tanto?
05:36Perché appunto non è il primo libro su di lui.
05:38Ma guarda, ci sono.
05:40E infatti nel libro anche me lo chiedo.
05:41Sicuramente qui la ricorrenza dei cent'anni dalla morte
05:44ha probabilmente anche un po' suggerito all'editore
05:47di propormi questo libro.
05:49Lo dico sinceramente.
05:50È stata anche una volontà dell'editore Solferino
05:52che mi ha chiesto ma perché non torni su quella figura.
05:54Ho detto ma io ho già scritto un romanzo.
05:56E pian piano mi sono convinto che era diverso scrivere questo libro.
05:59Non solo perché sono passati più di dieci anni
06:01ma perché questo libro risponde alla domanda che tu mi hai fatto.
06:04Cioè lì era una storia degli ultimi giorni
06:07tra l'altro tra finzione e realtà.
06:09Questo è un saggio narrativo
06:11in cui io provo a chiedere a me stesso
06:13ma perché mi ha così colpito?
06:14E perché può colpire qualcuno?
06:16E credo che ci siano due elementi essenzialmente.
06:18Uno, la precocità.
06:19Cioè mi hanno sempre affascinato le persone
06:21che precocemente trovano la loro passione
06:24la loro vocazione addirittura potremmo dire.
06:26Questo è un ragazzo che fonda la prima rivista a 17 anni
06:29che si chiama Energie 9.
06:31Poi ne fonda un'altra che si chiama La Rivoluzione Liberale
06:33poi fonda Albaretti
06:34poi fonda la casa editrice che porta il suo nome
06:36già prima dei vent'anni
06:37ed è una casa editrice che pubblica
06:39Ossi di Seppia di Montale in prima edizione.
06:41Scrive lettere a Gramsci, a Croce, a Salvemini
06:44dialoga con Curzio Malaparte
06:47traduce dal russo
06:49scrive d'arte, scrive di teatro
06:51prova a scrivere un romanzo che non riesce poi a completare
06:53mi piace questa
06:54forse un po' perché mi somiglia
06:56per certi versi con le dovute proporzioni
06:58la bulimia creativa
06:59cioè l'idea che ci sia un cantiere
07:01fagocitante, terremotato
07:04in cui non sei mai sazio
07:05sazio
07:06e lui arriva a certe giornate
07:07a chiudere certe giornate
07:08con una tensione quasi superomistica
07:10dice che sente che gli occhi a un certo punto
07:12sono stanchi come è normale dopo 12 ore
07:14alla scrivania
07:15e dice ma se io li abituo a non cedere
07:17non cederanno, questo naturalmente fa parte anche un po' della cultura nicciana del suo tempo
07:22però questo è il primo motivo
07:24cioè il fermento, la grazia e l'esuberanza intellettuale
07:30l'altro punto è più politico
07:32e cioè l'idea che uno che vive solo l'inizio della storia del fascismo
07:37solo l'inizio del ventennio fascista
07:38ricordiamolo, muore nel 26
07:40siamo a due anni di distanza dal delitto Matteotti
07:42il fascismo è una lunga stagione
07:44oltre, ben oltre il 26
07:46lui già negli anni 20
07:48riconosce nel fascismo alcuni tratti
07:50che poi non faranno che marcarsi e chiarirsi
07:53quando dice il fascismo è l'autobiografia della nazione
07:56dice una frase terribile ovviamente
07:57ma una frase che è detta da un ragazzo di 20 anni
08:00su un regime
08:02chiamiamolo ancora
08:04diciamo così solo formalmente democratico
08:07che sta diventando pesantemente autoritario
08:10e lui riconosce in quel regime
08:12l'autobiografia di una nazione
08:13beh, mi sconcerta
08:15quindi in questo senso mi piace anche
08:17non solo la lucidità e la lungimiranza
08:19ma pure l'attivismo
08:20cioè la dimensione di chi vuole restare al proprio posto
08:23e provare a cambiare le cose
08:24a più riprese i citi altri autori
08:27Camus, Tabuki, Saramago
08:28cosa ha comune a queste voci così diverse e distanti?
08:33mi piace sempre che un libro
08:34soprattutto quando è saggistica
08:35ma lo faccio anche qualche volta con la narrativa
08:37somigli a queste librerie che abbiamo alle spalle
08:39cioè che componga una sorta di scaffalatura ideale
08:44da cui pescare altri libri
08:45se io arrivo alla fine
08:47io lettore
08:48arrivo alla fine del libro
08:49con la voglia di averne letti anche altri due o tre
08:52di leggerne altri due o tre
08:53io sono contento
08:54cioè mi piace l'idea che il mio libro
08:55sia un ponte, un passante verso altre letture
08:58nel caso specifico entrano in gioco autori che amo molto
09:01Tabuki a cui chiaramente
09:04devo tantissimo anche rispetto proprio all'incontro con lui
09:07non solo l'ho amato come lettore
09:08ma è stato un amico
09:10anche se ci separavano 40 anni di età
09:12e in generale la prima persona a cui ho parlato
09:14di un progetto legato a Gobetti
09:16è stato lui come racconto a un certo punto del libro
09:18Saramago, Camus
09:19Saramago è un raccontatore straordinario
09:23di realtà quasi distopicamente politiche
09:27per cui penso a cecità
09:29penso a saggio sulla lucidità
09:30e infine Camus, che hai fatto bene a citare, è forse l'incarnazione più trasparente di un intellettuale
09:36che non pensi all'azione politica civile
09:38come qualcosa di prescrittivo
09:40cioè non bisogna chiedere agli intellettuali come devo pensare
09:44ognuno dovrebbe pensare con la propria testa
09:46ma un intellettuale onesto
09:47dice i suoi sì e i suoi no
09:49e incarna la figura soprattutto di colui che ha dubbi
09:52più di colui che ha certezze
09:53oggi noi pretendiamo spesso dalle figure pubbliche
09:55che ci consegnano le loro certezze
09:57ma sinceramente non me ne faccio niente delle certezze delle persone anche famose
10:01io vorrei che loro mi sottoponessero le loro incertezze
10:04i loro dubbi, le loro domande
10:06perché in un tempo in cui la polarizzazione dell'opinione
10:10è così radicale, così parossistica
10:12è affascinante piuttosto uno che te la metta in discussione
10:14più che qualcuno che la conferma
10:16in un passo molto forte scritto
10:18restare politico nel tramonto della politica
10:22che cosa vuol dire oggi?
10:23ti faccio un esempio molto, guarda, il più chiaro che ho a disposizione è questo
10:27in Italia
10:29circa il 40% delle persone vanno a votare
10:33un buona buona maggioranza abbondante non vota
10:36quindi il primo partito in Italia non è il partito al governo
10:39ma è il partito di chi si astiene
10:41e spesso quando tu chiedi a chi si astiene
10:44perché si astiene ha anche le sue ragioni legittime
10:46ti dice ma non mi sento rappresentato da nessuna figura politica
10:50da nessun partito, da nessuna lista
10:52bene, e poi dicono magari però
10:54io non mi interesso di politica
10:56ecco, questo è il problema
10:57l'astensione può essere anche la rivelazione
11:00la rivendicazione di un malessere
11:02nel libro di Saramago a cui alludiamo
11:04saggio sulla lucidità
11:05c'è questa idea di gente che invece che astenersi
11:07va a votare in massa scheda bianca
11:08che poi è un gesto più forte dell'astensione
11:11perché l'astensione è una delega
11:12tu deleghi gli altri a scegliere per te
11:14ma la frase che io contesto non è
11:16quella legata all'astensione, alle motivazioni dell'astensione
11:19io non mi interesso di politica
11:20bene, per me
11:22ma mi rendo conto che la mia posizione
11:24è inaccettabile dire una frase del genere
11:26perché tu non ti interessi di politica
11:28ma come qualcuno ogni tanto fa notare la politica che si interessa di te
11:30e quindi non è questione partitica
11:32non è questione di sapere che hanno detto
11:34questo o quel leader
11:35è questione che siamo politici
11:37nel momento in cui siamo dentro la società
11:39allora quando Gobetti dice restare politici
11:41nel tramonto della politica
11:42anche quando la politica sembra
11:44fumisteria, ideologismo
11:46appunto deriva conformistica, autoritaria
11:49qualcosa di impresentabile anche da un punto di vista delle figure di rappresentanza
11:52tu devi avere una tua identità politica
11:55che significa una tua identità etica
11:57che significa una tua identità civile
11:59non puoi assentarti dalla responsabilità
12:01nei confronti del tempo in cui vivi
12:03e pur sapendo che non puoi cambiare le cose
12:05non puoi smettere di fare la tua parte
12:07questo mi sembra la lezione Gobettiana
12:09è una figura meravigliosa che tu ti anche spieghi e racconti
12:13è Ada
12:14Ada ci fa comprendere Piero
12:17perché quasi a volte non esiste l'uno senza l'altro
12:20è una piccola grande storia d'amore
12:22bisogna immaginarsela come una storia d'amore
12:24tra ragazzi
12:25veramente ragazzini
12:26perché si conoscono negli anni della scuola superiore
12:28e purtroppo la loro storia d'amore finisce
12:30e Ada ha poco più di 20 anni
12:32e Piero ne ha 24
12:33si sposano
12:34fanno in tempo a sposarsi
12:35ad avere anche un bambino
12:35che purtroppo nasce alla fine del 25
12:38quindi pochi mesi prima che suo padre muoia
12:40anzi un paio di mesi prima della morte di suo padre
12:42non lo conoscerà mai nei fatti
12:44questo padre così geniale
12:45così intemperante
12:46però la relazione tra loro come dicevi
12:48è una sorta di sodalizio
12:49un sodalizio che è insieme emotivo e intellettuale
12:52e si compensano a vicenda
12:54come in molte storie d'amore può accadere
12:56per cui la parte fredda
12:58o apparentemente rigida
12:59razionalistica di Piero
13:01viene scaldata dall'emozione di Ada
13:03e in generale le sue domande esistenziali
13:06trovano ascolto nella disponibilità di lei
13:09e viceversa
13:10quando lui scrive quella frase
13:13da cui ho rubato il titolo dell'altro libro
13:15dice tutto
13:16perché le dice
13:17Piero a Ada
13:18le tue lettere per me sono vita
13:20quindi mandami tanta vita
13:21quando ho letto questa frase
13:23mandami tanta vita
13:24ho detto questo è il titolo di un libro
13:25perché chiaramente quel mandami tanta vita
13:27chiesto a qualcuno
13:28è come ti posso dire
13:30la certificazione del fatto
13:31che quella persona per te rappresenta
13:33il tuo sovrappiù d'esistenza
13:35quindi non solo
13:36diciamo
13:37l'ingegneria dell'intelligenza
13:39anche politica civile
13:41ma quella che lui chiama poi
13:42la vita interiore
13:42il tumulto degli affetti
13:44Ada rappresenta quella parte
13:45e entra comunque in gioco
13:47dentro il cantiere intellettuale di Piero
13:48dando un contributo decisivo
13:50ricordo solo
13:50ma proprio in due secondi
13:52che non bisogna pensare a Ada
13:53solo come a un appendice
13:54di Piero Gobetti
13:56anzi
13:57perché poi avrà una lunga vita oltre
13:58una lunga vita straordinaria
14:00entra nel partito d'azione
14:01fa la partigiana
14:03diventa vice sindaca di Torino
14:04negli anni 60
14:05entra in un cantiere
14:06conforme
14:07e un cantiere di pedagogia
14:09a cui partecipa anche Gianni Rodari
14:11quindi abbiamo comunque
14:12diciamo
14:12una quantità di vite
14:14dentro la vita di Ada
14:15che vanno considerate
14:16forse non si sarebbero innamorati
14:18se non fosse stato così
14:19sicuramente è stato
14:20sai quegli incontri
14:21che tu chiami un po'
14:21incontri del destino
14:22lui la elegge
14:23per la punta
14:24sua Beatrice
14:25e ogni tanto si lascia scappare
14:27lui così timido
14:28così insicuro
14:29nella vita emotiva
14:31senza di te
14:32non sarei io
14:33non sarei me
14:33ecco
14:34se Gobetti fosse vivo oggi
14:36che cosa lo indignerebbe
14:38e che cosa lo farebbe sperare?
14:40lo farebbe sperare
14:41qualunque rete
14:42di cittadini
14:44anche alternativa
14:45alla politica costituita
14:47in cui si muovono le idee
14:48in cui si condividono le idee
14:50si condivide uno spazio
14:52che può produrre un cambiamento
14:55anche solo in potenza
14:56non è detto che sia poi
14:58un cambiamento effettivo
14:59e la cosa che lo indignerebbe
15:01o che comunque lo lascerebbe attonito
15:03è invece proprio
15:03il deserto del disincanto
15:05e del cinismo
15:06cioè quella sensazione
15:07che io ho ricevuto molto
15:08anche nei mesi di Gaza
15:10nei mesi della flottiglia
15:11o di altro
15:12in cui vedevo degli adulti
15:13che di fronte
15:14alla volontà
15:16di condividere il malessere
15:18che è un malessere etico
15:20e quindi un malessere politico
15:21per la situazione di Gaza
15:23adulti
15:24persone adulte
15:24anche del mondo
15:25purtroppo dell'opinione pubblica
15:27che così
15:27con un'alzata di spalle
15:28liquidavano
15:29questo tipo di movimento
15:30l'intensità
15:31della partecipazione
15:32allora
15:33una piazza piena
15:34è sempre meglio
15:34che una piazza vuota
15:35purché quella piazza piena
15:36non sia riempita da qualcuno
15:38che si affaccia da un balcone
15:39ecco
15:40dove è spontanea
15:42dove in qualche modo
15:43nasce dal movimentismo
15:44dall'attivismo
15:45anche se non può produrre
15:46un cambiamento concreto
15:48è già un segno
15:49di esistenza
15:51di una collettività
15:51e noi abbiamo creduto
15:52per molti anni
15:53secondo me
15:54che scendere in piazza
15:54non facesse la differenza
15:55non farà la differenza
15:57in termini radicali
15:58ma fa la differenza
15:59nel riconoscimento reciproco
16:00del nostro essere responsabili
16:02di quello che accade
16:03oggi
16:03al piacere della lettura
16:04abbiamo parlato
16:05di un mondo nuovo
16:06tutti i giorni
16:07edito solferino
16:08e tu Paolo
16:09qual è il libro
16:10ci consiglieresti
16:11per il piacere della lettura
16:12quello che sto leggendo adesso
16:13si chiama un'educazione veneziana
16:15Mario Andreose
16:16te lo nomino
16:17perché lui è un uomo
16:18dell'editoria
16:19è stato a lunghissimo
16:21il direttore editoriale
16:22di Bompiani
16:23adesso è nella nave di Teseo
16:24è un signore che io ammiro molto
16:26che è stato l'editor di Moravia
16:27per dirne uno
16:28o l'editor di Tondelli
16:29qui ci racconta la sua infanzia
16:31nel dopoguerra
16:33che è un'infanzia veneziana
16:34è una sorta di album
16:35dei ricordi
16:35molto intelligente
16:36molto vivido
16:37e vivace
16:38ma mi piace soprattutto
16:39che sia come la matrice
16:40poi di una vocazione
16:41che lo porterà a stare tra i libri
16:42e se c'è una cosa
16:43che non abbiamo detto di Piero
16:45abbiamo solo fatto intuire
16:46di Piero Gobetti
16:46è che era un uomo di libri
16:48un uomo di tipografia
16:49un uomo di editoria
16:50un uomo a cui piaceva anche soltanto
16:52non ti dico annusare
16:53perché sennò sembra la caricatura
16:54del ministro della cultura
16:56però diciamo annusare i libri
16:57o vedere se c'era qualche sbavatura
16:59nell'inchiostro
17:00che è una cosa che io capisco molto
17:02perché io ho lo stesso feticismo
17:03nei confronti dei libri
17:04quindi questa matrice
17:05di educazione veneziana
17:06di Andreosa
17:07insomma è molto affascinante
17:09e gradevole
17:09quindi My Kindle
17:11ma guarda
17:12lo uso come si dice
17:13per lavoro
17:14e per letture orientate
17:15magari a doverne scrivere
17:18ma se devo abbandonarmi
17:20credo che faccia davvero
17:22la differenza questo rapporto
17:24anche per una questione
17:25di memoria visiva
17:26non riesco a fissare
17:28con la memoria alcunché
17:29se scorro un pdf
17:30o se sto sul Kindle
17:31e invece io riesco
17:32di certi libri
17:33ma davvero di tanti libri
17:34quasi a ricordarmi
17:35dove stanno le cose
17:36perché le ho fissate
17:37con una memoria visiva
17:38quindi questo senso
17:39di possesso del libro
17:41secondo me passa anche
17:42dal rapporto con l'oggetto fisico
17:43grazie mille
17:44grazie a te
17:45grazie a te