00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:30Perché? Perché siamo una generazione che si scava molto dentro, cerca molto di capire quali sono i problemi della vita, cercano di guarirsi anche per migliorare come esseri umani e come genitori in un certo senso.
00:44Ma senza divagare più di tanto, vediamo qualche numero per la precisione.
00:49Nella nostra regione, nel Lazio, ci sono state circa 200.000 diagnosi nel corso degli anni, diagnosi che sono aumentate ovviamente negli ultimi anni, in particolar modo dopo la pandemia.
01:04Ancora più nella precisione, ancora più nel dettaglio, da gennaio a giugno 2025 sono state 84.000 nuove diagnosi per la depressione, per lo stress, per l'ansia.
01:20Sempre più persone si rivolgono a medici ed esperti per indagare sui problemi della salute mentale, che è un settore molto attenzionato, soprattutto ultimamente.
01:32Vi diamo qualche numero in più nel servizio e poi vi presenteremo la nostra seconda ospite.
01:37Crescono i disturbi legati alla salute mentale nel Lazio, secondo l'ultimo rapporto del Dipartimento di Epidemiologia della Regione, che evidenzia dati in costante aumento.
01:48La depressione resta la malattia più diffusa, con quasi 200.000 diagnosi nel 2024 e oltre 84.000 nella prima metà del 2025.
01:57I disturbi colpiscono maggiormente gli over 75, in proporzione significativa alle donne, che rappresentano la fetta più ampia dei pazienti in trattamento.
02:06In parallelo aumentano i casi di schizofrenia, oltre 16.000, con una forte incidenza tra i giovani uomini,
02:12mentre crescono anche le sindrome nevrotiche e somatoformi, spesso difficili da riconoscere,
02:18perché caratterizzate da sintomi fisici senza una causa organica evidente.
02:22A manifestarli sono soprattutto adolescenti e giovani adulti nel post-pandemia,
02:27un segnale che conferma l'urgenza di potenziare percorsi di prevenzione e sostegno psicologico sul territorio.
02:35Allora io saluto e ringrazio la dottoressa Mara Lastretti, psicologa e psicoterapeuta dell'Ordine degli Psicologi del Lazio.
02:44Buongiorno dottoressa, ben trovata.
02:45Buongiorno a voi e grazie per questo invito e per questo spazio.
02:51Grazie a lei. Io le preannuncio già che ho tantissime domande da farle.
02:56Insomma, sono aumentate le diagnosi, questo perché? Perché siamo più depressi o più stressati,
03:02perché la vita che facciamo corre troppo velocemente, colpa della pandemia.
03:07Insomma, ci aiuti un po' a capirci qualcosa in più.
03:10Allora, intanto vi ringrazio anche per la sensibilità di trattare argomenti di questa natura,
03:17perché effettivamente se ne parla, se ne parla sicuramente di più, ma forse ancora troppo poco,
03:22visti questi allarmanti numeri.
03:24Da un lato sono molto, come dire, positivi, perché in qualche modo ci stanno facendo questi dati,
03:29ci danno una vera e propria fotografia di quello che stiamo vivendo,
03:32e sono numeri che sono degli indicatori, mi permetto di dire, anche sociali, economici in qualche modo.
03:38Cosa è successo? Il mondo nel 2020 si è...
03:41Mi scusi, dottoressa, se la interrompo.
03:43Denotano anche che le persone chiedono aiuto.
03:46Quindi, ecco, questo è positivo, no?
03:49Assolutamente, questa è proprio la possibilità positiva,
03:51perché in qualche modo non solo chiedono aiuto,
03:53ma chiedono di essere ascoltati, di avere degli spazi importanti di condivisione,
03:59e questo, secondo me, è un dato fondamentale,
04:02perché questo è un indicatore piuttosto allarmante,
04:04che non va assolutamente, come dire, messo sotto gamba, tutt'altro.
04:09Bisogna iniziare a lavorare anche su reti, per l'appunto, territoriali.
04:12Ma che cosa è successo, per ritornare alla sua domanda?
04:15Con il Covid, in qualche modo, si è data la possibilità
04:17e si è sdoganato il servizio della psicologia e della psicoterapia.
04:22Si è fatto conoscere perché, una volta che noi ci siamo fermati,
04:25d'altronde lei l'ha detto nella sua introduzione,
04:27c'è stata una sorta di rapporto che abbiamo dovuto avere tra noi stessi,
04:31tra i nostri familiari, ed è diventato molto più intenso.
04:34E questo ha portato a delle, come dire,
04:37mi viene da dire delle dissonanze, in qualche modo,
04:40rispetto a quello a cui noi eravamo abituati.
04:43La depressione, peraltro, i sintomi depressivi sono molto importanti,
04:46sono molto diffusi, e ci riportano anche a una sorta anche proprio di rallentamento,
04:50perché in qualche modo noi non riusciamo ad andare,
04:52come diceva lei, a quella velocità che in verità la nostra società ci impone,
04:58in una maniera davvero molto serrata.
05:00Io faccio sempre l'esempio di Google o dell'intelligenza artificiale,
05:02se noi facciamo una domanda abbiamo una risposta in pochissimi secondi.
05:06È chiaro che, se noi ci confrontiamo rispetto a tutta questa velocità,
05:09ci ritroviamo in una situazione di complessità.
05:12Inoltre, tutto l'accesso al mondo dei social,
05:15che se vengono considerati come uno strumento,
05:18sono sicuramente estremamente utili,
05:20ma altrimenti sono dei portatori di criticità che devono essere viste,
05:25come per esempio i corpi che vengono ad essere mostrati in una maniera differente,
05:30e mi riferisco qua agli adolescenti,
05:32fette di adulti, quindi di anziani,
05:34che vengono in qualche modo invece esclusi
05:36da questa opportunità relazionale che si può venire a creare
05:39grazie al mondo dei social.
05:42E quindi, insomma, ci troviamo in un momento
05:44nel quale la velocità la fa da padrone,
05:47ma abbiamo anche bisogno di fermarci,
05:48di poter ragionare, di poterci anche contattare,
05:51visto che poi appunto non solo sintomi depressivi o ansiosi,
05:54ma anche sintomi somatoformi,
05:57che sono dei sintomi dove non c'è una causa organica,
05:59ma noi abbiamo dei dolori,
06:01o il dolore psichico in qualche modo viene a bussare all'interno del corpo.
06:05Ma qui non è una cosa che, insomma, ci stiamo inventando, no?
06:10Cioè, nel senso, se ci viene la gastrite,
06:12può darsi che sia per una forma di ansia?
06:15Perché molto spesso si dice, insomma, te lo stai inventando,
06:18non è così.
06:20No, no, può essere assolutamente vero.
06:23Stomaco, intestino, vengono definiti i secondi cervelli in qualche modo.
06:29Assolutamente sì, e quindi diventa veramente importante, no?
06:32Anzi, considerare, molte volte appunto a me dispiace,
06:36me lo raccontano un po' i pazienti,
06:37che magari vanno e hanno dei dolori molto forti,
06:39appunto gastriti, riflusso,
06:42piuttosto che dei mal di testa estremamente insoliti,
06:44fanno i vari accertamenti e a un certo punto gli dicono
06:48è ansia, puoi andare, liquidandolo come se fosse un qualcosa di semplice, di facile.
06:53Ecco qua è quello in cui noi dobbiamo cambiare,
06:55fare una formazione anche di lavoro diretta con tutti i medici,
07:00affinché nel momento in cui è ansia,
07:02non è che è meno grave rispetto ad una gastrite,
07:05ma anzi va preso assolutamente in considerazione,
07:09preso in cura e inviato sul territorio ai migliori specialisti
07:13per poter risolvere questa criticità.
07:16Certo.
07:17Posso chiederle se, insomma, a me viene da dire, no?
07:20Se una diagnosi di questo tipo arriva ad un soggetto, magari della mia età,
07:26riesce a, penso io, magari erroneamente,
07:29a gestirlo meglio perché capisce di avere un problema,
07:32ma se viene diagnosticato ad un ragazzo,
07:34ad una ragazza di 13-14 anni,
07:36credo che gli effetti potrebbero essere molto diversi,
07:38cioè potrebbero essere più importanti da gestire.
07:41È così o comunque, insomma, voglio dire,
07:43non è che esiste un dolore di serie A, di serie B, ovviamente,
07:46però magari una persona più matura riesce a percepirlo meglio il problema.
07:51Nel senso, se capita ad un adolescente,
07:53insomma, bisogna un attimino fermarsi e ragionarci un po' di più.
07:56È sbagliato come ragionamento, dottoressa, o è valido?
07:59No, no, assolutamente.
08:00È un ragionamento validissimo,
08:02è un ragionamento che ci sta, è molto diverso,
08:04perché a 13 anni, io mi immagino che questi ragazzi
08:07abbiano un accesso alla loro emotività,
08:09alla loro affettività,
08:10che possa essere, come dire, diverso nella lettura
08:13rispetto a noi che siamo più adulti.
08:15Tuttavia, però, mi piace dire che i ragazzi,
08:19soprattutto gli adolescenti,
08:20e qua il merito va ai social,
08:22che molto spesso vengono, come dire, demonizzati,
08:25invece dà l'opportunità di andare a leggere,
08:27di andare a vedere questo tipo di emozioni.
08:29Quindi, molto spesso sono loro che chiedono
08:31di poter avere un supporto psicologico.
08:34Nel senso che a me mi ha raccontato una paziente,
08:37due anni fa, più o meno di 16 anni,
08:40che a un certo punto lei sentiva che stava male,
08:43aveva problemi di autolesionismo,
08:44quindi comunque è una storia piuttosto importante,
08:46e i genitori le dissero a un certo punto,
08:49va bene, allora guarda, ti portiamo dallo psicologo.
08:52E lei gli rispose, magari.
08:54Cioè, nel senso, delle volte sono più i ragazzi,
08:57più aperti e più pronti
08:58ad una situazione di questo tipo,
09:01rispetto magari ai genitori,
09:02che poi inizia tutta un'altra parte,
09:05nel senso di colpa,
09:06forse ho fallito,
09:07cosa è successo,
09:08oppure mi è capitato di sentir dire
09:10è una moda e quant'altro.
09:12Invece sono sintomi e sensazioni
09:14che non devono essere prese sotto gamba,
09:16anche perché nel momento in cui noi le prendiamo,
09:19all'inizio, all'esordio del disturbo,
09:22abbiamo un'ottima possibilità curandoli
09:25che questi disturbi rientrino totalmente nella loro vita
09:30e che sia soltanto un episodio relativo.
09:33Quindi prenderli prima come questo tipo di disturbi
09:36ci garantisce la possibilità
09:37di essere decisamente più efficaci nella cura.
09:40Assolutamente sì.
09:41E forse è quella un po' la svolta,
09:43rispetto alle generazioni precedenti,
09:45cioè che quella dei millennials,
09:47dove sono io,
09:49ha capito che il problema legato alla salute mentale
09:52è un problema che può essere risolto
09:53se si chiede aiuto.
09:54Invece prima, dottoressa,
09:55mi corregga se sbaglio,
09:56c'era un po' la percezione
09:57che dallo psicologo sei matto.
09:59Finalmente la svolta è arrivata
10:01e si è capito che non è affatto così.
10:03L'ultima domanda che le faccio, dottoressa,
10:05è questa.
10:05Ci sono differenze rispetto a uomini e donne,
10:08cioè genere maschile e genere femminile,
10:10perché le donne sembra che abbiano più
10:12la propensione a curarsi, a scavarsi.
10:16E questo si denota anche,
10:17lo dico purtroppo,
10:18da numeri drammatici legati ad esempio ai suicidi.
10:21La stragrande maggioranza di persone
10:23che si suicida, che si toglie la vita,
10:25è uomo.
10:27Sì, sì.
10:28Allora, sì, sicuramente ci sono
10:29delle differenze di genere.
10:31Anche se qua mi viene da dire
10:32che le diagnosi sia per le donne
10:34che per gli uomini talvolta sono tardive.
10:36Perché?
10:37Per l'uomo, perché c'è questo pregiudizio
10:38che l'uomo in quanto uomo,
10:40in quanto maschio,
10:41non deve né piangere né sottile.
10:43Adesso non voglio cadere nella psicologia banale,
10:46però effettivamente questo è quello che accade.
10:48Mentre invece adesso si sta proprio imparando,
10:50anche loro stanno imparando a chiedere aiuto
10:52rispetto alle donne.
10:53Mentre invece per le donne
10:54andiamo su un altro tipo di pregiudizio
10:56che è quello che la donna sopporta.
11:00La donna sopporta, la donna va avanti,
11:02la donna è forte
11:02e quindi questo, come dire,
11:04limita delle volte le domande di aiuto.
11:07Adesso questa sorta di, come dire,
11:10visione distorta
11:11si sta raddrizzando,
11:13nel senso che chiedere aiuto
11:14viene visto come un'opportunità
11:16per poter vedere sia uomini che donne
11:19prima il loro vissuto emotivo.
11:24Quindi per esempio andando
11:25dal medico di medicina generale
11:26e quant'altro.
11:28Anche perché molte volte
11:29l'articolo di cui,
11:31dal quale siamo partiti,
11:32rispetto alla...
11:33queste depressioni arrivano in tarda età.
11:38Questo perché?
11:38Perché vengono diagnosticate tardi.
11:41Venire diagnosticate tardi
11:42non vuol dire non risolvere,
11:44però vuol dire che il sistema
11:45deve accogliere una domanda
11:47che è imperante,
11:48visti i numeri
11:49che abbiamo ascoltato
11:51nel vostro servizio.
11:52E quindi diviene, come dire,
11:54utile che i servizi territoriali
11:55diano l'opportunità
11:57di poter accedere
11:59a servizi psicologici
12:01integrati con il medico
12:02di medicina generale
12:04piuttosto che con lo psichiatra
12:05laddove è necessario,
12:06piuttosto che con il geriatra,
12:08con il neurologo.
12:09Insomma, dobbiamo iniziare
12:10a pensare che è una malattia
12:12che c'è,
12:13però in quanto tale
12:14si può anche curare,
12:16se ne può prendere assolutamente cura
12:18e si può avere una buona qualità di vita
12:20e un ottimo riscatto
12:21rispetto a questo tipo di patologia.
12:25Assolutamente.
12:25Quindi lei ci sta dando un messaggio
12:27devo dire importantissimo,
12:28dottoressa,
12:29e la ringrazio.
12:29Cioè, questi numeri
12:30chiaramente a primo impatto
12:32spaventano, no?
12:33Però in realtà
12:33li dobbiamo guardare
12:34da un'altra angolazione,
12:36cioè 84 mila nuove diagnosi
12:38da gennaio a giugno 2025
12:40significa che 84 mila persone
12:42hanno deciso di chiedere aiuto, no?
12:44E quindi già questo
12:45è un passo in avanti,
12:46insomma,
12:47anche per comunicare
12:49a chi ci sta ascoltando
12:50in questo momento
12:50che non è vergogna,
12:51bisogna chiedere aiuto
12:52quando si ha un problema
12:53di questo tipo
12:54perché se ne può uscire, no?
12:56Ovviamente con gli specialisti,
12:58gli esperti giusti.
12:59Dottoressa,
13:00la ringrazio di cuore,
13:01è stato davvero un piacere,
13:02qui potremmo continuare ore,
13:03però purtroppo i tempi corrono
13:06e devo lanciare la pubblicità,
13:07quindi grazie davvero,
13:08a prestissimo.
13:09Grazie a lei,
13:10grazie a tutti,
13:11a tutte.
13:11Arrivederci,
13:13grazie ancora.
13:16Non solo Roma,
13:17le notizie dalla Regione
13:19con Elisa Mariani.