Dopo la sconfitta della Fiorentina in casa contro l’AEK Atene, Paolo Vanoli ha parlato delle parole pronunciate da Edin Dzeko post gara: l’attaccante bosniaco si era sfogato ai microfoni di Sky chiedendo il sostegno dei tifosi
00:00Non ho sentito bene l'intervista di Eden, però io penso che quando parlavo di esperienza parlo di un giocatore che ha vinto due campionati in Bremer, ha vinto in Bundesliga, capocannoniere, ha vinto queste e finalmente c'è un giocatore che difende la squadra.
00:26Finalmente c'è un giocatore che difende la squadra. Abbiamo fatto un piccolo passo, perché anche ha detto che abbiamo fatto cagare, non si è tirato indietro.
00:41Quindi finalmente è quello che cerca una persona che difende la squadra.
00:49E questa è la cosa più importante. Perché? Perché dico nel mio pensiero come allenatore vorresti sempre vincere, ma ormai questa esperienza l'ho passata.
01:07E se la Fiorentina si trova in questa situazione abbiamo tanti problemi. Quindi è un alto e basso, è sempre fare su, giù.
01:16E la strada è lunga. Non lunga, di più di lunga.
01:22Cioè di più di lunga. Cioè anche contro, dovremmo andare a contro, a fare qualche cosa di eccezionale, anche contro le statistiche.
01:32Perché c'è 12 partite in campionato, 0 vittorie se è salvato solo il Cagliari.
01:39Ok? Ci siamo. Quindi, se tutti manteniamo la lucidità abbiamo un pensiero.
01:50Se tutti abbiamo il pensiero che questa squadra, per quello che ha fatto, possa fare, domani vinciamo, è la cosa peggiore.
01:59Quindi, è vero, stasera non abbiamo performato come ci siamo preparati.
02:06Perché veramente questa squadra aveva voglia, ci teneva e voleva fare.
02:12È normale che oggi dobbiamo noi andare a cercare un pochettino la fortuna.
02:19Dobbiamo toglierci un po' di paura, quello che era successo un po' nel secondo tempo con la Juventus.
02:24Oggi, quello che non mi è piaciuto, è che volevamo risolvere le cose individualmente.
02:37Individualmente. Ma individualmente non c'è un giocatore che mi può risolvere la partita.
02:43Non c'è.
02:44Dobbiamo essere lucidi e imparare a soffrire, difendere e attaccare come una squadra.
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