Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 4 ore fa
MODENA. È stato un successo – oltre 340 presenti, una leggenda del tennis italiano come ospite d’onore e più di trenta premiazioni – la prima edizione degli “Oscar del tennis modenese - aspettando la Coppa Davis”, evento organizzato dalla Gazzetta di Modena insieme alla Federazione Italiana Tennis e Padel con il patrocinio del Comune di Modena che venerdì 14 novembre ha riempito il Cinema Arena. Una manifestazione che ha unito il percorso silenzioso del tennis provinciale con il grande fermento nazionale: da un lato i risultati dei circoli modenesi, dall’altro l’Italia che vive giorni straordinari tra Atp Finals a Torino e Coppa Davis a Bologna. Le premiazioni, oltre trenta, hanno scandito la serata con un ritmo solenne, ma caloroso. Dai più giovani agli under, e poi gli adulti, i tecnici, i capitani. A metà serata, il collegamento da Torino di Raimondo Ricci Bitti, consigliere nazionale della Federazione Italiana Tennis e Padel: mentre nella sala venivano celebrati i talenti locali, su uno schermo scorrevano le parole di chi sta vivendo il tennis internazionale dall’interno. Poi, l’ingresso della capitana della Nazionale femminile Tathiana Garbin. Accolta con un applauso lungo e sentito, Garbin ha premiato, raccontato, ricordato. Intervistata dalla collega e amica Adriana Serra Zanetti, ha parlato della sua carriera, del suo libro scritto, e del peso emotivo di una diagnosi che l’ha costretta a ripensare tutto. (Video di Luigi Esposito)
Trascrizione
00:00Musica
00:06Musica
00:26Musica
00:28Tu vissi parola per una ragazzina di 12-13 anni e oggi che cosa ne diresti?
00:35Qui ci sono tantissimi ragazzi giovani che come te, magari non sono nel cassetto
00:41e quale consiglio daresti in questa fase così di formazione?
00:45Perché ricordiamoci sempre che stiamo parlando con dei ragazzi molto giovani
00:49dove questo momento di formazione sia tennistico che proprio personale è molto importante.
00:56In questo anno, Andre, è una domanda potentissima che io mi faccio spesso.
01:01Cosa mi direi parlando con me della mia battaglia di quando aveva 12 anni?
01:11Allo fine ho pensato che la abbracerei e le direi tante cose perché anche attraverso gli errori,
01:21anche attraverso le sconfitte, io sono diventata la persona che sono oggi.
01:27Quindi mi piace pensare che in quel momento forse le sorriderei e basta.
01:36Però questa domanda secondo me è una domanda molto forte che tutti noi dobbiamo farci
01:44perché dobbiamo, attraverso questa domanda, capire la persona che volevamo avere al nostro fianco all'età di 12 anni.
01:55Io cerco di interpretare quella persona per aiutare gli altri ragazzi che stanno affrontando questo percorso.
02:04Ecco, io mi oriento attraverso quelli che sono i miei valori e cerco di essere quella persona che avrei voluto avere.
02:14Coltivate i vostri sogni e noi genitori, io non sono genitrice però capisco che sia un percorso molto difficile e sono un'editatrice.
02:30Questo è quello che siamo, edutare significa educire, tirare fuori e tirare fuori da questi bambini quello che è la loro passione, la loro voglia, i loro sogni è la cosa più importante.
02:47Coltivarli, aiutarli a coltivare è il nostro compito, quindi questa è la fase più dura però noi dobbiamo proteggere i sogni di questi ragazzi.
02:59Grazie.
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato