https://www.pupia.tv - Peluche di tendenza e carte da gioco ricercatissime, venduti come originali e invece totalmente falsi: è quanto hanno scoperto le Fiamme gialle del comando provinciale di Viterbo, che negli ultimi giorni hanno sequestrato oltre 11.500 articoli contraffatti in una serie di controlli mirati tra il capoluogo e diversi centri della provincia.
I controlli nei negozi – I finanzieri, impegnati in un piano di prevenzione e contrasto all’illecita commercializzazione di prodotti potenzialmente dannosi per la salute e contraffatti, hanno passato al setaccio alcuni esercizi commerciali attivi sul territorio viterbese. In questo contesto i militari della sezione operativa pronto impiego hanno rinvenuto migliaia di prodotti che riproducevano, in modo fedele, marchi e grafiche di note aziende.
Falsi identici agli originali – Secondo quanto accertato, i materiali utilizzati, le etichette, i cartellini e le confezioni grafiche erano talmente simili agli originali da rendere difficile, per un normale acquirente, distinguere le copie non autentiche dai prodotti regolari. Tra gli articoli sequestrati figurano anche riproduzioni del peluche “LABUBU”, molto richiesto negli ultimi mesi soprattutto da bambini e ragazzi, per le quali i clienti arrivavano a pagare prezzi elevati convinti di trovarsi davanti al prodotto ufficiale.
Il fenomeno Labubu e il precedente di Palermo – Il simpatico mostriciattolo, commercializzato dall’azienda cinese Pop Mart, è diventato una vera e propria icona sui social network ed è spesso esibito da personaggi famosi in occasione di eventi pubblici. Proprio in questi giorni “LABUBU” è finito al centro delle cronache anche per un analogo e ingente sequestro eseguito dalla Guardia di finanza a Palermo, dove ne sono stati sequestrati circa 4mila pezzi.
Peluche, abbigliamento e carte da gioco – Nel corso delle attività in provincia di Viterbo sono stati inoltre rinvenuti e sequestrati quasi 400 peluche recanti il marchio Lilo e Stitch, oltre 1.200 prodotti con il marchio Italian Brainrot e più di 6mila carte Pokémon, particolarmente ambite dai collezionisti che le conservano con cura e le utilizzano anche per partite online. Tutti questi articoli, però, non erano conformi agli standard di sicurezza, qualità e tracciabilità imposti dalla normativa di settore, con possibili rischi per i consumatori.
Le denunce – I sette titolari degli esercizi commerciali coinvolti nei controlli, destinatari dei sequestri, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per la commercializzazione di prodotti recanti marchi contraffatti. L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo di tutela del mercato e dei consumatori, volto a colpire non solo il danno economico derivante dalla produzione e vendita di falsi, ma anche la possibile incidenza sulla salute pubblica di prodotti privi di adeguate garanzie. (13.11.25)
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