Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 2 ore fa
Trascrizione
00:00La Biblioteca Ambrosiana venne fondata nel 1609, diciamo era un periodo anche quello molto
00:09turbolento per l'Europa e Federico Borromeo volle un luogo che fin dall'inizio fosse capace di
00:15custodire e far conoscere le culture, quindi non soltanto la cultura italiana, non soltanto la
00:22cultura ecclesiastica e volle fin dall'inizio anche un particolare interesse per le culture
00:27orientali e per le culture di tutta l'Europa. Da questo punto di vista noi possiamo dire che
00:33continuiamo la tradizione di Federico Borromeo perché lui stesso chiedeva che anche nei periodi
00:40più turbolenti i dottori mantenessero rapporti con gli studiosi di tutta Europa. Questo perché Federico
00:46Borromeo era convinto che i legami personali e culturali fossero capaci poi di offrire un punto
00:53di ripartenza anche nei momenti in cui fossero poi terminate le ostilità. E questo è il motivo
01:00per cui noi oggi ci proponiamo ancora come un luogo per far conoscere ma anche come un luogo di dialogo.
01:06A parlarci è Monsignor Francesco Braschi, Vice Prefetto della Biblioteca Ambrosiana e il
01:11riferimento è chiaramente al momento che stiamo vivendo, che vede una guerra nel cuore dell'Europa
01:17e un continente tornato alle logiche chiuse dei due blocchi. Secondo Braschi Federico Borromeo,
01:24cugino di San Carlo e anche lui arcivescovo di Milano, voleva che nella sua città il clero e la
01:30popolazione tutta fossero aperti alla conoscenza delle diverse culture e che chi non poteva viaggiare
01:38potesse conoscerle almeno attraverso i libri. Recentemente un convegno alla biblioteca si è occupato
01:44anche dello studio della slavistica e delle diverse lingue nazionali slave dopo la dissoluzione
01:51del mondo dell'ex patto di Varsavia. Un confronto con studiosi che venivano da tutti i paesi slavi
01:57dove chiaramente, pur nelle diversità, si è potuto guardare insieme una soluzione complessa,
02:04nel segno di una tradizionale vocazione della biblioteca ambrosiana a mantenere contatti accademici
02:11con tutti i soggetti presenti nel nostro continente. Da parte nostra l'attenzione è quella proprio a
02:18continuare a mantenere quei rapporti che possono un domani essere rifondativi di organizzazioni,
02:27di possibilità, di scambio di conoscenze, di progetti culturali che possano favorire la convivenza e la pace.
02:36Tra i nuovi accademici impossibile non notare la presenza di un'accademica milanese Giulia Lami
02:42che insegna storia dell'Europa orientale all'Università degli Studi di Milano ed è considerata una valente
02:49studiosa in questo campo. La professoressa Lami già tante volte ha collaborato con noi, ha presentato
02:56presso di noi, con un grande successo di pubblico, tanto la sua storia dell'Ucraina in 100 date
03:01quanto il primo volume della sua storia dell'Europa orientale. Abbiamo voluto cooptarla
03:06nella classe di slavistica della nostra Accademia proprio perché in questo momento avere una presenza
03:13che ci aiuta ad approfondire le radici storiche e il significato storico anche dell'Europa orientale
03:19ci sembrava assolutamente necessario. E oltre a questo diciamo c'è anche proprio un'amicizia personale
03:25che da anni ha permesso proprio di apprezzare anche le doti umane, le doti didattiche della
03:31professoressa Lami.
03:32Tra i tanti volumi capolavoro un evangeliario anticoslavo che Don Braschi ci ha mostrato
03:37nel corso di questa intervista e che era tra i tesori che Federico Borromeo mostrò l'8 dicembre
03:44del 1609 quando aprì la biblioteca. Come mai è così importante?
03:50Questo evangeliario del XVI secolo che possediamo, manoscritto, proveniente come norma calligrafica
03:59da una zona che può essere considerata tra Kiev e Mosca, testimonia questa attenzione anche
04:05per il mondo dell'Europa orientale, per il mondo slavo. Ed è un manufatto particolarmente
04:11importante sia per la sua qualità, c'è una copertura in argento dorato con delle pietre preziose
04:17particolarmente significativa come esemplare artistico, ma soprattutto per noi è anche
04:24uno dei testi che sottolineano l'importanza del collegamento con la tradizione del cristianesimo
04:31orientale, del cristianesimo ortodosso. Il cristianesimo ortodosso è molto vario, noi
04:35abbiamo testimonianze che variano dalle chiese siriache, copte, alla chiesa bizantino-greca,
04:41alla chiesa bizantino-slave, ma questo aspetto per noi è fondamentale perché abbiamo parlato
04:46finora nell'aspetto culturale diremmo laico, ma c'è anche un aspetto di ricerca delle
04:52radici e dell'unità anche delle varie chiese cristiane che pure qua in Ambrosiana è sempre
04:57stato tenuto nella massima considerazione.
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato