Nel 1951 l'Alfa Romeo decise di partecipare al bando indetto dal Ministero della difesa per la realizzazione di un fuoristrada leggero in grado di sostituire le vecchie jeep Willys e Ford recuperate dai campi ARAR, a cui la FIAT sta lavorando già da qualche mese. Parte così il progetto dell'Alfa Romeo 1900 M, dove 1900 indica l'auto da cui proviene il motore e M l'aggettivo Militare, scopo a cui è destinato il veicolo. A questa sigla si aggiungerà la sigla AR/51, comune alla FIAT, che sta per Autovettura da Ricognizione per il 1951. A Maggio 1951 i prototipi della Fiat e dell'Alfa vennero testati dall'Esercito in una prova comparativa con le Willys MB a Serravalle in Chienti, evidenziando delle criticità importanti, cui viene posto subito rimedio.Le marce sono accorciate, viene adottata la lubrificazione a carter secco, rivista la fasatura favorendo l'erogazione della coppia ai bassi regimi e abbassato il rapporto di compressione a 7:1 per poter utilizzare benzina meno raffinata. A quel punto mentre sono costruiti i prototipi sempre più definitivi nel settembre 1951 la Fiat presenta, in anteprima alla Fiera del Levante di Bari, la "Campagnola", la sua AR/51. Allora l'Alfa Romeo decise di presentare al pubblico uno dei prototipi della 1900 M, ancora con carrozzeria non definitiva, prima del Gran Premio d'Italia con il campione del Mondo Nino Farina alla guida. La vettura definitiva è un classico fuoristrada con telaio a longheroni e traverse in acciaio dotato però di diverse raffinatezze tecniche. È mossa dal motore della 1900 berlina, un 4 cilindri in linea 1884 cm3 (alesaggio x corsa: 82,55 x 88 mm) raffreddato ad acqua con monoblocco in ghisa e testata bialbero in lega leggera, modificato da Giuseppe Busso in serie 1307 per produrre 65 CV a 4400 giri/min con una nuova fasatura per erogare la coppia massima di 12,5 Kgm a soli 2500 giri/min e carter secco con serbatoio dell'olio separato per garantire la lubrificazione anche con il veicolo fortemente inclinato. Grazie a questo sistema la "Matta" può superare una pendenza massima del 120% (50°), ha una capacità di guado di 70 cm e raggiungere i 105 km/h consumando 15 L di benzina ogni 100 km.. Matta" non è un nome ufficiale dato dalla casa all'Alfa Romeo 1900 M, piuttosto è un soprannome; come "Alfetta" per le Alfa Romeo 158/159 Campioni del Mondo di Formula 1 nel biennio 1950-51. La fuoristrada viene soprannominata "Matta" dall'ingegner Antonio Alessio quando vede uno dei prototipi, con Guido Moroni alla guida, salire e scendere la scalinata della Basilica di Assisi durante una delle presentazioni al pubblico ed esclama "ma questa è Matta". Contemporaneamente la campagna pubblicitaria spinge l'Alfa Romeo "Matta" in cima alle macerie che formano il Monte Stella di Milano e adotta accessori agricoli e antincendio.
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