Fiat 508 Balilla. Prima serie. 1934

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Il progetto fu attuato da diverse celebri figure dell'automobilismo di quegli anni: Tranquillo Zerbi, Antonio Fessia, Bartolomeo Nebbia e Dante Giacosa che costruirono una vettura dalle prestazioni di classe, ma dai costi relativamente contenuti. Il modello viene presentato alla Fiera di Milano il 12 aprile del 1932 in occasione del Salone dell'automobile e si caratterizzava soprattutto per il prezzo base di sole L.10.800.
La prima 508 montava anteriormente il motore Fiat 108, un quattro cilindri in linea a valvole laterali da 995 cm³ di cilindrata, capace di sviluppare circa 20 CV a 3500 giri/min, accoppiato ad un cambio a tre marce non sincronizzate, che spingeva la versione berlina quattro posti, due porte a circa 80 km/h di velocità massima. La trazione è posteriore, il telaio è a longheroni e traverse con rinforzo centrale a X, i freni sono a tamburo su tutte e quattro le ruote con l'innovativo (per l'epoca) comando idraulico, le sospensioni sono ad assale rigido sia davanti che dietro, con molle a balestra e ammortizzatori idraulici a leva, e il serbatoio "a barilotto" a caduta è situato sotto al cofano.
Particolare interessante è la doppia ruota di scorta dovuta alla facilità di bucare, o rompere un pneumatico, o un cerchione a causa alle pessime condizioni della rete stradale dell'epoca
Gli esemplari prodotti fra le varie serie dal 1932 al 1937 furono ben 112.000, complice il basso costo dell'auto, 10.800 lire contro le 18.500 della Fiat 509, che permise alla Fiat una produzione senza precedenti di questa fortunata realizzazione.
Fu protagonista della motorizzazione delle forze armate negli anni trenta. Il Regio Esercito l'acquisì sia nella versione berlina (per gli ufficiali dei Reali Carabinieri), che nelle versioni Fiat 508M Torpedo Militare e Spider Militare come veicolo tattico.
La Balilla veniva prodotta negli stabilimenti torinesi del Lingotto e fu venduta in tante configurazioni diverseː berlina, spider, torpedo, coloniale, sport spider e berlinetta Mille Miglia, facendo anche la fortuna di molti carrozzieri che ne sfruttarono il telaio: ricordiamo in particolare Garavini, Savio, Balbo, Bertone, Casaro e Ghia. Nel 1939 Fioravante Zanussi prepara la Fiat 508 Sport di Alberto Comirato di Treviso, che vince il campionato Italiano di Categoria