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  • 15 ore fa
Un cartello apparso sulla vetrina di un’erboristeria dell’Appio Latino ha scatenato un piccolo caso social e di quartiere. “A causa della festa di Halloween chiudiamo per impossibilità di gestire le scorribande dei piccoli mascherati. Ci vediamo il 3 novembre”, recita l’avviso firmato dalla titolare. Una decisione che ha diviso l’opinione pubblica: c’è chi grida all’intolleranza e chi invece la considera una scelta di buon senso. Sui gruppi di zona, i commenti si moltiplicano: alcuni accusano la negoziante di “odio verso i bambini”, altri raccontano episodi di maleducazione e confusione provocati negli anni scorsi durante il “dolcetto o scherzetto”. Da qualche tempo Halloween è diventata una vera e propria tradizione nei quartieri romani, con decine di bambini travestiti che bussano ai negozi, non solo dolciumi ma anche farmacie, parrucchieri e tabaccherie. La festa, per molti, è un’occasione di allegria, ma per altri si trasforma in un incubo di urla e disordine. “Non c’è più tolleranza – commenta una residente – ma neanche rispetto reciproco”. In mezzo alle polemiche, la piccola erboristeria resta chiusa, simbolo involontario di un’Italia che si divide anche su una festa nata oltreoceano.

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