(askanews) - È stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma Corpo libero, il primo documentario che affronta a 360 gradi la patologia dell'obesità. Prodotto da Telomero Produzioni con il patrocinio dell'Associazione pazienti Amici Obesi e realizzato con il contributo non condizionante di Lilly, il documentario è un racconto corale per superare stigma e stereotipi e dare coraggio a chi decide di intraprendere con consapevolezza un percorso di cura. Un invito a rompere il silenzio, a vincere l'isolamento e la paura di non farcela, riscoprendo insieme la forza del cambiamento e il valore della solidarietà.
Iris Zani, Presidente di Amici Obesi e FIAO, ha spiegato: «Corpo libero vuol dire proprio liberarsi da questi pregiudizi, da queste cose negative e aiutarsi e poter uscire, potersi godere la vita esattamente come tutte le altre persone nonostante magari un aspetto non conforme agli altri».
Federico Villa, Associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access Italy HUB di Lilly, ha sottolineato: «Abbiamo scelto di sostenere questa bellissima iniziativa per dare voce ai pazienti, guardare la realtà con gli occhi di chi la vive ogni giorno sulla propria pelle è fondamentale per comprendere davvero cosa significhi affrontare oggi la sfida dell'obesità. Lilly è da sempre impegnato a ricercare e sviluppare nuove soluzioni terapeutiche per i pazienti ma la nostra missione è proprio stare a fianco dei pazienti».
In Italia è stata approvata la prima legge al mondo che riconosce l'obesità come malattia cronica, progressiva e recidivante, inserendola nei LEA e rintroducendo una serie di misure concrete, con l'obiettivo di alleggerire i costi ancora oggi molto elevati per i pazienti e sostenere in particolare le fasce di popolazione economicamente più fragili. In Corpo libero 4 storie emblematiche Corpo libero, realizzato da Donatella Romani e Roberto Amato, andrà a novembre in streaming su La7 e Amazon Prime Video. Il documentario racconta sia dal punto di vista dei clinici che attraverso il percorso dei pazienti quattro storie emblematiche. La Professoressa Annamaria Colao ha spiegato: «Non c'è un problema di peso, sono tante le sfaccettature a cui si accompagna il problema di peso, e al medico sta di fare bene la diagnosi, e solo dopo una diagnosi corretta si può impostare bene la terapia di quella persona».
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