Venezia, 20 ott, (askanews) - La sua voce e le sue interpretazioni sono diventate leggendarie e fanno di lei una delle artiste più influenti, in ambito musicale, ma anche nel mondo della performance. Meredith Monk, nata a New York nel 1942, ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera alla Biennale Musica 2025. La direttrice Caterina Barbieri l'ha presentata così: "Il suo lavoro si distingue per la multidisciplinarietà dell'approccio e l'uso pionieristico di tecniche vocali estese che hanno ampliato la potenzialità della voce umana trasformandola in un veicolo di esplorazione musicale e teatrale senza precedenti. Le sue opere esplorano una multidimensionalità che dissolve i confini fra le arti coniugando musica, teatro, danza e cinema".
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Nel suo concerto veneziano al Teatro Malibran Monk ha mostrato una volta di più la vastità e l'originalità tanto della sua pratica quanto del suo repertorio, oltre che l'incredible modo di intendere l'idea stessa di musica e di canto. In Biennale inoltre è presente una sua istallazione video che porta lo spettatore in una dimensione diversa, ipnotica e commovente. E dal palco di Ca' Giustinian Meredith Monk ha ricordato il suo debutto veneziano. "Quando sono venuta qui per la prima volta nel 1975, invitata dalla Biennale - ha racontato - abbiamo performato 'Education of the Girlchild' ai Cantieri Navali alla Giudecca. Nessuno sapeva chi fossimo. Ma dopo la prima esibizione il grande Luca Ronconi, che era il direttore artistico della Biennale, è venuto dietro le quinte e con le lacrime agli occhi ci ha chiesto di restare a fare spettacoli per un'altra settimana. Non mi era mai accaduto prima, e ha cambiato la mia vita".
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Secondo il curatore Andrea Lissoni lo strumento più radicale dell'arte di Meredith Monk è la relazione, con il pubblico che viene assorbito negli "ambienti permeabili" creati dal "corpo espanso della performance". Un corpo che prende vita sul palco, ma anche dentro di noi, accompagnato dalla forma della voce dell'artista americana.
00:00La sua voce e le sue interpretazioni sono diventate leggendarie e fanno di lei una delle artiste più influenti in ambito musicale, ma anche nel mondo della performance.
00:09Meredith Monk, nata a New York nel 1942, ha ricevuto il leone d'ora alla carriera alla Biennale Musica 2025. La direttrice Caterina Barbieri l'ha presentata così.
00:18Il suo lavoro si distingue per la multidisciplinarietà dell'approccio e l'uso pionieristico di tecniche vocali estese, che hanno ampliato la potenzialità della voce umana, trasformandola in un veicolo di esplorazione musicale e teatrale senza precedenti.
00:36Le sue opere esplorano una multidimensionalità che dissolve in confini fra le arti, coniugando musica, teatro, danza e cinema.
00:48Nel suo concerto veneziano al tratto Malibane, Monk ha mostrato una volta di più la vastità e l'originalità, tanto della sua pratica quanto del suo repertorio,
01:05oltre che l'incredibile modo di intendere l'idea stessa di musica e di canto.
01:09In Biennale, inoltre, è presente una sua installazione video, che porta lo spettatore in una dimensione diversa, ipnotica e commovente.
01:15E dal palco di Kajustinian, Meredith Monk, ha ricordato il suo debutto veneziano.
01:19Quando sono venuta qui per la prima volta nel 1975, invitata dalla Biennale, ha raccontato
01:34Abbiamo performato Education of the Girl Child ai Cantieri Navale alla Giudecca.
01:38Nessuno sapeva chi fossimo, ma dopo la prima esibizione, il grande Luca Ronconi, che era il direttore artistico della Biennale,
01:44è venuto dietro le quinte e con le lacrime agli occhi ci ha chiesto di restare a fare spettacoli per un'altra settimana.
01:50Non mi era mai accaduto prima e ha cambiato la mia vita.
01:52Secondo il curatore Andralli Sonni, lo strumento più radicale dell'arte di Meredith Monk
02:00è la relazione con il pubblico che viene assorbito negli ambienti permeabili creati dal corpo espanso della performance.
02:07Un corpo che prende vita sul palco, ma anche dentro di noi, accompagnato dalla forma della voce dell'artista americana.
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