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  • 18 minutes ago
“Smartphone e piattaforme stanno influenzando la crescita dei giovani. Occorrerebbe una legge nazionale che vieti l’utilizzo dello smartphone sotto una certa età, anche per generare una consapevolezza che ancora non c’è in tutti”. Sono le parole di Marianna Madia, Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza, agli Stati generali dell'Educazione e della Prevenzione, ‘Seminare valori oggi, proteggere il futuro’, organizzati a Palazzo dell'Informazione a Roma dall’Osservatorio nazionale sul bullismo e sul disagio giovanile.

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Transcript
00:00Sto concentrando molto sul fatto che il passaggio da una infanzia e un'adolescenza basata sul gioco a un'infanzia e adolescenza basata sullo smartphone
00:13sta creando un aumento di problemi sia fisici che mentali ai preadolescenti e agli adolescenti.
00:21Credo che la risposta a questo grande tema della nostra epoca sia un'alleanza fatta di famiglie, di genitori e nonni, di scuola, di presidi e insegnanti, di media, di legislatori nazionali ed europei.
00:38Penso che non sia giusto scaricare la colpa su una generazione debole, che debole non è, di genitori o insegnanti né tantomeno sui ragazzi
00:49perché si deve far fronte a una forza aggressiva come quella delle piattaforme.
00:54Allo stesso tempo, insieme a questa grande alleanza, penso che una legge anche nazionale che vieta sotto una certa età l'utilizzo dei social potrebbe essere utile.
01:06Potrebbe essere utile anche perché, come fu per la legge Sirchia sul fumo, potrebbe anche il dibattito per l'approvazione di questa legge aumentare la consapevolezza tra le persone, consapevolezza che ancora non c'è in tutti.
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