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  • hace 2 días

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00:00En uno de los salgios del suyo libro, Le Piccole Virtú, a propósito de su primera experiencia
00:16de narración, dice que entonces desideraba terrible escribir como un hombre.
00:21Era un horror que se entendía que era una mujer dalle cosas que escribía.
00:25¿En qué manera su sugerencia de hoy es diferente de aquello de entonces?
00:28Sí, yo intendevo, cuando era giovane cominciavo a escribir, desideraba muchísimo de poder ser
00:37cambiada por un hombre, cioè temevo en mí los defectos de las mujeres, que yo los he todas,
00:44cioè la mancanza de objetividad, el sentimentalismo y via dicendo.
00:49Poi, a poco a poco, con gli anni, ho capito che la condizione di donna deve essere accettata
00:58da uno scrittore, cioè bisogna, non si può scrivere sentendosi diversi da quello che si è,
01:05fingendo di essere diversi da quello che si è.
01:09Io so storie di donne, so raccontare solo storie di donne.
01:14I suoi libri sono quasi sempre scritti in prima persona?
01:19I miei libri, sí, son quasi sempre scritti in prima persona di donne
01:24e non potrei, credo, in nessun modo scrivere in prima persona di uomo,
01:30allo stesso modo come non potrei scrivere fingendo di essere o una contadina o un operaia,
01:37cose che io non sono e che non conosco.
01:39Nel suo ultimo libro, Lessico Familiare, gli avvenimenti sono osservati e descritti
01:47dal punto di vista, come dire, di una ragazzina.
01:50Questo punto di vista non sembra modificarsi sostanzialmente nonostante il passare degli anni.
01:55Cosa può dirci a questo proposito?
01:58Ma è che il mio libro Lessico Familiare non è un'autobiografia,
02:03è un libro che racconta le persone della mia vita, non la mia vita.
02:09Io intendevo non essere un personaggio in questo libro,
02:12intendevo essere semplicemente un testimone,
02:14quindi il mio personaggio io l'ho ignorato quasi,
02:18sta nell'ombra, io ho detto quasi nulla di me.
02:23Lei ha scritto ancora che quando siamo felici la nostra fantasia ha più forza,
02:28quando siamo infelici, allora agisce più vivacemente la nostra memoria.
02:33Può esemplificare o rendere più concreta questa affermazione,
02:37o a proposito di esperienze narrative altrui più recenti,
02:40o in particolare a proposito della sua opera?
02:44Sì, io ho notato scrivendo che la condizione,
02:50lo stato d'animo in cui siamo quando ci mettiamo a scrivere,
02:54condizione estremamente quanto si scrive,
02:57cioè se siamo felici la fantasia agisce liberamente,
03:03e quando siamo tristi la fantasia resta immobile,
03:07noi siamo indotti a guardare dentro di noi.
03:12Non so, potrei dire, non so,
03:17ad esempio Rabelè o Stendhal,
03:20scrittori come Rabelè o Stendhal,
03:23sono degli scrittori estremamente felici,
03:26perché la loro fantasia si muove libera,
03:29è un mondo che si muove,
03:31è una fantasia piena di vitalità e di sangue,
03:33e invece, non so,
03:35se facciamo un esempio proprio nostro,
03:39contemporaneo,
03:40ad esempio il libro uscito adesso di Giuseppe Berto,
03:43Il male oscuro,
03:45è un libro che è testimonianza di una profonda infelicità,
03:48perché lui non alza mai gli occhi da sé.
03:53Ora, non è che faccio nessun apprezzamento di valori,
03:57voglio solo dire che c'è un rischio nell'una e nell'altra,
04:04nell'uno e nell'altro stato d'animo,
04:08c'è un rischio.
04:09Fra gli scrittori italiani che lei ha conosciuto,
04:13di chi conserva un ricordo più vivo?
04:18Certamente di Pavese,
04:20ma ne conservo un ricordo più come di un amico
04:24che come di uno scrittore,
04:27perché la lezione umana che lui mi ha dato
04:31è più importante per me
04:33che non la lezione estetica
04:36che posso avere avuto dai suoi libri.
04:39I suoi libri io li trovo bellissimi,
04:41però non mi sono congeniali,
04:43a parte forse le poesie di lavorare stanca,
04:47ma è lui che ricordo,
04:49cioè lo ricordo come un amico carissimo,
04:53più che come uno scrittore.
04:56E qual è il regista cinematografico
04:58che lei preferisce?
05:00E perché?
05:00Ingmar Bergman,
05:04perché, non so,
05:07io vado sempre a vedere i suoi film,
05:09li ho visti tutti,
05:10anche quelli meno belli
05:12li vado a vedere quattro o cinque volte
05:14e ci trovo sempre qualche cosa,
05:17ci trovo sempre qualcosa che mi stimola a scrivere.
05:22Io vado di solito al cinematografo per passatempo,
05:25invece quando vado a vedere Bergman
05:27trovo qualcosa di più, ecco, nei suoi film.
05:30Mi piacerebbe scrivere dei libri
05:32che fossero come quei film.
05:36In un suo recente scritto c'è questa frase
05:39«Non c'è dato scegliere se essere felici o infelici,
05:43ma bisogna scegliere di non essere diabolicamente infelici».
05:46Può dirci qual è per lei il peso morale di questa affermazione?
05:50Sì, io intendevo dire
05:54che c'è una forma di infelicità
05:57assoluta, totale,
05:59in cui l'uomo
06:01ama l'infelicità,
06:05non sa staccarsene,
06:08è come innamorato della sua infelicità,
06:10e
06:11prende in odio se stesso
06:15al punto da non rivolgere più parole a se stesso,
06:19cioè da rompere i rapporti con se stesso,
06:25che è una cosa che io penso sia colpevole,
06:28come rompere i rapporti con il resto del mondo.
06:31Questo è uno stato che vorrei direi diabolico,
06:35di infelicità diabolico.
06:37Grazie.
06:38Grazie.
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