Le note di «My way» di Sinatra ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio, gli amici a ricordarlo in silenzio nel duomo della sua Treviso e nella memoria di tutti le opere di un immaginario fantastico: quello del cinema. Renato Casaro, l’ultimo cartellonista di Hollywood che con le sue pennellate ha saputo raccontare sessant’anni di film è morto a 89 anni al Ca’ Foncello di Treviso, a causa di una polmonite.Le sue opere parlano un linguaggio rimasto inciso nei ricordi di intere generazioni. Dalla locandina di «Balla coi lupi» a «Rambo», tanto per citarne alcune delle più iconiche: dietro alle immagini c’era sempre lui e la sua capacità di raccontare l’essenza del film che gli era stato affidato.Iniziò a disegnare le locandine per il cinema a Treviso dove il pagamento per il lavoro era il biglietto dell’ingresso al cinema. A 20 anni era già a Cinecittà. Da lì (quasi) ogni film in uscita porta la sua firma: la Bibbia, (che consacra ad Hollywood i suoi poster), ma anche molti film di Sergio Leone, Zeffirelli, Bertolucci. (video Jurgen Panajotti, testo Alice D'Este)
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