- 2 giorni fa
A Modena, il 23 settembre, andrà in scena un nuovo capitolo del viaggio dedicato al futuro dell’agroalimentare.
In questa tappa – intitolata “Strategie per crescere: l’ecosistema agroalimentare in Emilia tra mercato, territorio e innovazione” – si punterà i riflettori sui tre pilastri fondamentali per lo sviluppo regionale: mercati e filiere, valorizzazione del territorio e innovazione agricola.
In questa tappa – intitolata “Strategie per crescere: l’ecosistema agroalimentare in Emilia tra mercato, territorio e innovazione” – si punterà i riflettori sui tre pilastri fondamentali per lo sviluppo regionale: mercati e filiere, valorizzazione del territorio e innovazione agricola.
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NovitàTrascrizione
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00:03:30Crediamo nella semplicità
00:03:51perché i frutti della terra
00:03:53sono fatti così
00:03:54dalla buccia
00:03:56alla polpa
00:03:57crediamo nella bellezza
00:03:59perché la natura crea miracoli
00:04:01di forme e di sapori
00:04:03crediamo nella fatica
00:04:05perché al lavoro dei campi
00:04:07aggiungiamo il nostro impegno
00:04:08per la sostenibilità
00:04:09crediamo nella salute
00:04:12perché lo sai
00:04:13se curi veramente la natura
00:04:15la natura avrà cura di te
00:04:17sono i nostri valori
00:04:19i valori di Selenella
00:04:21i valori della terra
00:04:23Musica
00:04:29Musica
00:04:35e
00:04:49Buonasera a tutti e benvenuti a Modena.
00:05:12Siamo nella quinta tappa di Agrofutura, il progetto di QN, il resto del Carlino, la Nazione, il nostro gruppo editoriale che racconta non solo quello che finisce sulla tavola ma tutto quello che c'è dietro la tavola e quello che verrà dopo la tavola.
00:05:28Quando si parla in questa regione, in questa città di agricoltura, di impresa, di cucina, di business, si parla soprattutto di cultura.
00:05:37Non è un caso che siamo in un luogo bellissimo e ringraziamo chi ci ospita, il comune in questa biblioteca fantastica che testimonia quanto anche cibo, impresa, tradizioni, agricoltura siano culture.
00:05:51Quindi vi chiedo prima di tutto un applauso per questa istituzione e per chi fa cultura a tutti i livelli ogni giorno.
00:06:03Questa è la quinta tappa di Agrofutura, un progetto bellissimo che ha colorato le nostre città partendo da Bologna e poi Firenze, Cesena, Alberese e dopo Modena ci sarà una tappa in Toscana.
00:06:16Questa iniziativa che si svolge in collaborazione con la regione Emilia Romagna e con la regione Toscana, il patrocinio del comune di Modena, il main partner è B per Banca e i partner sono Amadori, Montana, Orogel e Senenella.
00:06:29Il nostro green design partner è O2 Farm e questa serata è in collaborazione con il Tortellante.
00:06:35Quindi rimanete con noi fino alla fine perché ci sarà una sorpresa.
00:06:38La serata è anche trasmessa in streaming e quindi saluto chi ci sta seguendo sui siti del nostro gruppo e cercheremo appunto di raccontare non solo com'è cambiata Modena ma dove va anche tutta la filiera dell'Emilia Romagna.
00:06:51Un ecosistema agroalimentare che si muove tra mercato, fra territorio, innovazione ma appunto vi dicevo fra grandi tradizioni.
00:06:59Questo in un momento particolarmente delicato per gli equilibri geopolitici che tutti conosciamo.
00:07:04E quindi per iniziare chiedo di salire qui con me il sindaco di Modena Massimo Mezzetti.
00:07:09Fatemi un applauso.
00:07:13Ci sediamo.
00:07:16Sindaco, quando penso a Modena penso a una delle città che subito non solo Emilia Romagna ma nel mondo è identificata con il tibo, con la tradizione, con tutto quello che riguarda le nostre radici.
00:07:33Ma è una città che ha saputo accogliere, trasformarsi e forse resistere più di altri con la propria identità alle ondate ad esempio di ultraturismo che vediamo in altre città.
00:07:46Sapendo riuscire a sfruttare appunto il turismo ma mantenendo una sua forte identità.
00:07:52Modena è ancora proprio vera, è una città vera.
00:07:55Come amministrare una città così e qual è la direzione da far prendere a Modena nei prossimi anni, visto che parliamo di futuro, di agrofutura?
00:08:04Intanto buonasera a tutte e tutti.
00:08:06Benvenuti, benvenuti chi non è di questa città, in questa città.
00:08:09Mi permetti di complimentarvi con voi per la scelta, intanto siete riusciti a rendere bello e accogliente e floreale questo piccolo palco.
00:08:21E' il luogo come dicevi di cultura, agricoltura e cultura derivano da quella stessa parola latina che era colere, coltivare, coltivare elementi, coltivare l'anima per quello che riguarda la cultura
00:08:34ma coltivare quello che è appunto anche il prodotto della terra da questo punto di vista.
00:08:40Modena, sì ora uno sempre dice fa il sindaco e quindi se la tira perché parla di Modena, però insomma a Modena ci sono dei dati oggettivi
00:08:49di 44 prodotti IGP e DOP della regione e 23 sono prodotti dal territorio di Modena, quindi più del 50% di questi 44 IGP e DOP
00:09:01naturalmente è una punta di orgoglio, naturalmente questo richiede anche la capacità degli operatori nel campo agricolo, dei ristoratori
00:09:13di sapersi aggiornare, innovare e innovare anche il prodotto e l'offerta di questo prodotto.
00:09:18Credo che questo sia uno dei punti di forza oggi di Modena e anche di elemento di richiamo di grande turismo.
00:09:24Noi abbiamo degli indici di crescita di turismo notevoli, le citavi poc'anzi, che stanno crescendo gli ultimi mesi
00:09:34addirittura l'indice di crescita è stato superiore alla crescita del turismo a Bologna, per Modena
00:09:40e credo che il fattore enogastronomico sia un fattore importante e decisivo di questo richiamo, ovviamente legato anche
00:09:48a quello che è i valori e la produzione del motorvalley, delle auto di lusso e quello che anche sono il patrimonio
00:09:55culturale del sito UNESCO che abbiamo, Piazza Grande, il Duomo, la Ghirlandina.
00:10:01Ma l'elemento del prodotto enogastronomico e di come questo viene elaborato dalla nostra capacità dei ristoratori,
00:10:09sappiamo che a Modena abbiamo uno dei più noti, lo chef più noto e importante per le stelle Michelin
00:10:16che è Massimo Bottura, ma abbiamo anche Luca Marchini che ha avuto una stella Michelin,
00:10:20quindi abbiamo una tradizione importante.
00:10:22Jessica Rosvald di Gatto Verde, Jessica di Gatto Verde.
00:10:29Abbiamo un sacco di stelle Michelin.
00:10:30Vengo a festeggiare comprando mia moglie lì dal Gatto Verde, quindi tra pochi giorni.
00:10:34e abbiamo appunto, stavo dicendo, mi avete rubato l'accia perché abbiamo questi che sono la tradizione degli chef
00:10:47ma stanno passando il testimone anche a chef che crescono, appunto hai citato Jessica,
00:10:51che fra l'altro abbiamo ospitato a Modena e l'assegnazione del stelle Michelin a Modena
00:10:57a fine dello scorso anno perché stanno crescendo anche una nuova leva i chef da questo punto di vista.
00:11:04Parlavi di turismo, giustamente per me questo è un punto su cui sono molto concentrato.
00:11:12Naturalmente noi puntiamo a non accrescere il turismo, ma facendo in modo che questa crescita
00:11:16appunto non snaturi mai l'identità di questa città e di questa comunità.
00:11:20Purtroppo altrove abbiamo visto come l'overturism comporta dei cambiamenti, cambiamenti strutturali
00:11:27anche in quello che non è solo l'identità ma anche proprio l'insediamento dei cittadini
00:11:33e dei centri storici in particolare.
00:11:35Per me è un punto, un'ossessione quella appunto di fare in modo che la crescita sia sempre equilibrata e governata.
00:11:41Ecco perché è importante tenere sempre alta la qualità dell'offerta
00:11:46perché la qualità dell'offerta alta fa sì che anche il turista che viene un turista di un certo livello
00:11:54ma non economico, non parlo tanto solo di potenzialità della tasca, del portafoglio
00:11:59ma anche di sapere apprezzare la qualità, saper valorizzare la qualità che gli viene offerta
00:12:06e non accontentarsi appunto soltanto del tagliere o del panino
00:12:10ma che insomma sappia comprendere e valorizzare quello che è il prodotto
00:12:14che viene trasformato sulla tavola e viene offerto al cittadino o al turista.
00:12:19Sindaco, in un momento così delicato, lo vediamo tutti i giorni,
00:12:24in cui gli equilibri internazionali giocoforta finiscono per colpire anche le nostre imprese.
00:12:29Il compito di un primo cittadino è quello di cercare di aiutare anche le imprese
00:12:33che insistono sul suo territorio, quindi grandi banche, le abbiamo citate prima,
00:12:38grandi imprese le abbiamo citate prima.
00:12:41Cosa può fare un sindaco, un'amministrazione in prima persona per aiutare soprattutto le imprese
00:12:48in un momento così delicato?
00:12:50Che cosa potete chiedere anche alle altre istituzioni per far sì che ci sia una propulsione
00:12:56in un momento così delicato e importante?
00:12:59Perché Modena comunque è al centro del grande triangolo industriale italiano,
00:13:04questo non va mai dimenticato.
00:13:05Abbiamo parlato di cultura, cibo, agricoltura, ma c'è anche l'industria dietro l'agrofutura.
00:13:10Intanto sì, come diceva, Modena contribuisce in maniera significativa e determinante
00:13:15nella proformazione del PIL regionale e poi anche quindi nazionale.
00:13:21È importante, non colgo l'occasione, oggi sono stati pubblicati i dati dell'Unione Camere
00:13:25sull'andamento dell'export in questa regione.
00:13:32Abbiamo avuto purtroppo nel secondo trimestre del 2025 un'ulteriore flessione dell'export
00:13:38passando dal meno 1,1% al meno 1,7%,
00:13:42ma di tutti i settori che hanno avuto una flessione è l'unico che ha tenuto l'agricoltura,
00:13:47dati di oggi dell'Unione Camere.
00:13:49Questo è un dato importante, significativo.
00:13:51Certo è che adesso dovremmo valutarlo alla luce di quello che saranno, sono le imposizioni
00:13:56dei dati e quindi quello che potrà essere il condizionamento.
00:14:00Fra l'altro si è rilevato che sulla flessione degli altri settori ha pesato non tanto già
00:14:04l'applicazione dei dati, perché sarebbe presto poterlo dire, ma anche il solo annuncio
00:14:08dei dati ha comportato una flessione già di per sé, una frenata già di per sé rispetto
00:14:15a quello che è la paura del paventato tazio.
00:14:20È naturale che di fronte a questa situazione si complica ulteriormente rispetto alle già
00:14:24complicazioni che noi abbiamo dal punto di vista dell'andamento, della produzione, dei
00:14:29cambiamenti che si rivolgono nel mondo, questo dell'atteggiamento che gli Stati Uniti hanno
00:14:33nei confronti dell'Europa è un atteggiamento che rischia di mettere in discussione assetti
00:14:37consolidati. Poi come dico spesso non è tanto e solo il dazio che provoca un danno, ma è
00:14:45anche l'incertezza sui dazi, avete visto l'altalenanza, una percentuale, poi un'altra,
00:14:52poi un'altra ancora, questa incertezza è ovvio che ha una ricaduta sempre negativa
00:14:56sui mercati, le incertezze e le mercatità hanno sempre una ricaduta negativa sui mercati.
00:15:01Quindi di fronte a questo quello che noi possiamo fare come enti locali che non hanno a disposizione
00:15:06né leggi né norme né tantomeno risorse economiche che possono mettere a disposizione,
00:15:12quello che noi possiamo fare è quello sempre di cercare di rendere il territorio, in termini
00:15:19informatici si chiamerebbe il territorio un ambiente intelligente, cioè un sistema che nel
00:15:27suo insieme sa offrire tutti quegli elementi che tendono comunque a puntellare e consolidare
00:15:34anche un sistema economico, nel senso che non è soltanto il luogo produttivo e il manufatto
00:15:40che certo bisogna creare le opportunità di spazi, di aree in cui le produzioni possano
00:15:46aumentare, possono insediarsi, ma anche tutto l'insieme dei servizi al contorno che rendono
00:15:52quell'ambiente intelligente e rende un insediamento produttivo industriale più favorito rispetto
00:15:58ad altri dove magari c'è assenza di servizi, di una pubblica amministrazione efficiente,
00:16:02quindi questo è molto importante andare in quella direzione.
00:16:06Grazie.
00:16:06Concludiamo con un tema verde, abbiamo raccontato di questo palco verde anche quando eravamo
00:16:11a Bologna abbiamo colorato Piazza Minghetti, poi il Senaco Lepore c'è anche un po' copiato,
00:16:16lo dico in maniera simpatica, con gli alberelli, ma è molto importante per una città la tutela
00:16:21del verde e la nascita di altro verde.
00:16:23Quindi su questo punto di vista dell'impegno green, come va di moda dire adesso, insomma
00:16:29io dico la tutela del verde e la valorizzazione del verde, la nascita di nuovo verde, dove
00:16:34va Modena?
00:16:36Ma questa è un'altra delle mie ossessioni, li chiamo così, perché i miei anche assessori
00:16:42mi sentono continuamente battere questo tasto.
00:16:44Modena come sapete è una città che viene considerata tra le città con una maggiore presenza
00:16:49di verde pubblico in città. Io però dico sempre che non basta, diciamo così, bantarsi
00:16:56di avere tanti metri quadrati, tanti ettari di verde, bisogna saperlo curare, bisogna curarlo,
00:17:03stargli dietro, bisogna fare in modo che sia una proposta verde anche ben curata. Quindi
00:17:09c'è tutto il tema della cura della città. Purtroppo noi veniamo da anni in cui questa cura
00:17:16si è un po' dismessa, diciamo così, a favore di altro tipo di investimenti che ancora oggi
00:17:21gravano un po' su quello che è la capacità nostra di esprimere un bilancio e di spiegare
00:17:26un bilancio pienamente attivo sul fronte appunto della cura della città e della cura del verde,
00:17:31ma ci stiamo provando per andare in questa direzione. In più noi abbiamo anche un'esigenza,
00:17:38i cambiamenti climatici che determinano anche forti cambiamenti su quello che è la produzione
00:17:42agricola, perché comunque se fossero vere quelle previsioni che dicono che tra il 2050
00:17:49e il 2070 Modena sarà una situazione simile a quella attuale di Tunisi, perché vuol dire
00:17:55che si sposta ancora più in alto, noi dovremmo rivedere molti tipi di produzioni per quello
00:18:01che riguarda l'agricoltura. Per quello che riguarda le città significa che dobbiamo costruire
00:18:05molte più aree d'ombra. Ora voglio essere polemico con il mio collega di Bologna, ma
00:18:12diciamo che gli alberelli proprio bolognesi non è che fanno molta ombra. Ecco, dobbiamo
00:18:17vedere di fare qualcosa di un po' più consistente, con delle fronde un po' più ampie e più diffuse
00:18:23anche in città, perché questo sarà importantissimo soprattutto per una popolazione che ahimè diventa
00:18:29sempre più anziana, avere in città un investimento che va nella direzione non solo di costruire
00:18:35parchi, ma avere sempre più una presenza anche di alberi dentro la città. Ormai ci sono
00:18:41esperienze in giro per l'Europa, a partire da Parigi, che stanno riconvertendo piazze
00:18:45storiche e tradizionali in piccole foreste urbane. Questo è un altro degli obiettivi che ci
00:18:51dobbiamo prefiggere, perché ne va anche della vivibilità della città da parte dei suoi
00:18:56cittadini. Grazie, grazie al sindaco Massimo Mezzetti, grazie per essere stato con noi.
00:19:02Grazie Massimo e grazie per l'accoglienza in questo luogo splendido. Intanto vi porto i
00:19:08saluti della mia direttrice e dell'editore che non hanno potuto essere presenti, tutto
00:19:12questo si fa solo con una grande squadra e quindi chiamo come sul palco Valeria Selmi,
00:19:16che è la vice responsabile della redazione del Carlino di Modena.
00:19:19Buonasera, buonasera a tutti, benvenuti. Vale, ti lascio a questa parte, Valeria entrerà
00:19:29nel clou del tema, insomma raccontandovi cosa si muove dietro Agrofutura.
00:19:34Ti lascio sul palco. Allora noi ringraziamo il vice direttore
00:19:37Baroncini, ringraziamo il sindaco Mezzetti che è qui con noi e i nostri ospiti con i quali
00:19:43ora entreremo nel merito delle strategie per crescere, che appunto il tema di questa quinta
00:19:48tappa di Agrofutura dedicata all'agroalimentare e alle eccellenze modenesi e dell'Emilia Romagna.
00:19:55Cibo di qualità a sostegno dell'economia locale. Allora chiamo qui sul palco con me gli esperti
00:20:00di settore che ci faranno un quadro sia dal punto di vista finanziario sia degli investimenti
00:20:06sul territorio, sempre chiaramente in un'ottica di sostenibilità e di innovazione. Allora parleremo
00:20:12con Marco Lazzari, responsabile agribanking di Biperbanca. Intanto mi sposto, prego. Poi
00:20:22andiamo avanti con Matteo Conti, direttore centrale marketing strategico del gruppo Amadori.
00:20:30Giovanni Sorlini, responsabile qualità, sicurezza e sviluppo sostenibile di Nalca. E poi abbiamo
00:20:37con noi il professor Giuseppe Pulina, ordinario di etica e sostenibilità degli allevamenti
00:20:43dell'Università di Sassari, nonché presidente dell'associazione Carni Sostenibili. Bene,
00:20:51benvenuti a tutti. Allora il settore agroalimentare è uno dei motori economici dell'Emilia Romagna,
00:20:59per restare in tema diciamo con la Motor Valley, ma per funzionare chiaramente anche qui serve
00:21:05il carburante, in questo caso idee e finanziamenti. E allora per prima cosa parliamo con Marco
00:21:11Lazzari, che qui accanto a me è responsabile appunto agribanking Biperbanca. Da due anni
00:21:17Biper ha attivato uno specifico servizio agribanking, consulenze specialistiche alle tante
00:21:23aziende e clienti del settore primario e agroindustriale. Lazzari, quali sono gli strumenti concreti per
00:21:30agevolare investimenti e accesso al credito? Allora innanzitutto grazie per l'invito, siamo
00:21:38alla quinta edizione ed è sempre un piacere essere presenti. Dove tutto può iniziare è da chi mette
00:21:46il carburante, ha ragione con questa apertura. Noi come Biperbanca abbiamo un servizio specializzato
00:21:53appunto agribanking nato due anni fa e che si occupa di tutta la filiera agroindustriale
00:21:59che vuol dire partire dal campo, settore primario agricoltura, arrivare poi alle aziende industriali
00:22:05che lavorano, trasformano agroindustriale. Ecco subito una forte puntualizzazione. Perché
00:22:14si è reso necessario questo servizio specializzato? Specializzato vuol dire che siamo formati da professionisti
00:22:21che seguono solo questo comparto, aiutati anche da agronomi, al nostro interno ci sono
00:22:26anche agronomi. Perché questo servizio? Perché dialogare soprattutto con l'agricoltore, quindi
00:22:33settore primario, non è per nulla semplice. Una banca che non ha una focalizzazione, una
00:22:41preparazione su questi argomenti qua, magari i 100 mila euro di finanziamenti all'azienda
00:22:46agricola li rilascia ugualmente, ma magari non con la corretta struttura, che chi sa parlare
00:22:54la stessa lingua dell'agricoltore capisce e sa costruire. Quindi la prima puntualizzazione
00:23:01è che il settore primario è molto complicato perché è privo anche di scritture contabili,
00:23:06non hanno bilancio, quindi è solo conoscenza, esperienza e tanto lavoro sul campo, non in
00:23:13senso metaforico ma proprio fisico. Non si parla solo di finanziamenti ma di seguire
00:23:18le aziende passo dopo passo. Assolutamente, correttissimo. Poi c'è tutta la parte agroindustriale
00:23:25che invece a bilanci, quarta direttiva c'è, ha una facilità di lettura dei dati ma poi
00:23:33parliamo di altre cifre e quindi subentrano altre complessità. Ad ogni modo che strumenti
00:23:39utilizziamo, evidentemente tutte le cose che contemplano credito di conduzione per
00:23:45l'azienda agricola fino a 12-15 mesi perché i cicli finanziari sono molto lunghi, ecco un'altra
00:23:52tematica difficile da capire. E poi tutto il tema degli investimenti e qua subentra un tema
00:24:00anche di sostenibilità che ho sentito già citare più volte, ecco sostenibilità, finanziamenti,
00:24:06innovazione, le aziende che hanno una visione di per le premia. Già noi mettiamo nei nostri
00:24:14modelli di valutazione creditizia le tematiche SG. Per noi chi investe con una visione SG ha
00:24:21una visione di lungo periodo ed è un plus quando c'è un'analisi creditizia. Non mi dilungo
00:24:29sugli strumenti in sé. Quello che ci tengo nuovamente a sottolineare è che bisogna avere
00:24:35persone al proprio interno che sanno dialogare con queste controparti.
00:24:40Bene, la ringrazio. Prima di proseguire fissiamo qualche numero magari. A quanto ammonta il volume
00:24:47di prestiti per il settore SG, quindi ambientale, sociale e governance?
00:24:51Allora, Biper è una banca nazionale, quindi il numero che dico adesso non è per nulla piccolo,
00:24:59è molto importante. Biper eroga circa 100 milioni al mese alla filiera agroalimentare.
00:25:06Quanto è SG? Buona parte. Però ecco, anche qua mi piace ricordare che SG non è solo ambiente,
00:25:14c'è la S e c'è la G. Ecco, quindi anche le tematiche che possono essere di inclusività,
00:25:22di governance, di anticorruzione, di antiriciclaggio, tutte tematiche che fanno parte della G e della S
00:25:33per noi hanno un'importanza, mi viene da dire, paritetica alla E. Ecco, tutto quello che è SG per noi
00:25:39è premiante come visione dell'azienda. Bene, grazie. Allora, adesso passiamo ad Amadori,
00:25:49uno dei principali leader nell'agroalimentare italiano. Da sempre specialista nel settore avicolo,
00:25:56sta estendendo la propria offerta a tutto il campo delle proteine. Di aziende del settore
00:26:02agroalimentare, in particolare leader su scala nazionale come Amadori, sono andate oltre
00:26:08al concetto di clienti abbracciando quello di comunità, con mission, purpose e obiettivi
00:26:13condivisi. Matteo Conti, direttore centrale marketing strategico del gruppo Amadori, quali
00:26:19sono i valori alla base del corporate brand di Italian Protein Company?
00:26:25Innanzitutto grazie per l'accoglienza e complimenti per la location straordinaria.
00:26:31I valori alla base. Amadori è un'azienda del territorio perché a Cesena occupa 9300 dipendenti,
00:26:45di cui il 67% nella regione. Amadori ha un piano di sviluppo di investimenti nei prossimi
00:26:555 anni da 500 milioni di euro, in gran parte organico, direttamente nelle filiere di qualità
00:27:06e si sente a tutti gli effetti parte del territorio. Il concetto di Protein Company è un'evoluzione
00:27:15strategica, se vogliamo, di allargamento, che a noi piace chiamare democratico, nel senso
00:27:21di aprire dalle proteine animali anche ad altre tipologie di proteine. Ovviamente le proteine
00:27:27animali rappresentano il fulco della nostra produzione, della nostra storia, ma proprio
00:27:32per cercare di ampliare l'offerta e seguire l'evoluzione dei consumi abbiamo iniziato a
00:27:40produrre proteine vegetali, anch'esse da qualche mese di filiera italiana. Quindi, e sono
00:27:50contento che ha citato elementi che per noi sono fondamentali nella pianificazione strategica
00:27:57a lungo periodo degli investimenti. Il purpose, nutrire le comunità di oggi e di domani con
00:28:03proteine buone per tutti, prendendoci cura delle comunità di cui facciamo parte o degli
00:28:10ecosistemi di cui facciamo parte. Questo è il purpose dell'azienda che vuol dire perché
00:28:14stiamo al mondo e tutti quanti, dall'azionista al dipendente, lo debbono vivere, sentire e
00:28:27agire questo purpose. E da qui deriva poi la visione di dieci anni. Essere la protein
00:28:36company italiana più sostenibile e innovativa. Quando l'abbiamo citato più sostenibile e
00:28:43innovativa ci sono tremati i polsi, anche perché comunque il nostro settore è complesso, è complicato,
00:28:51è estremamente, è una filiera estremamente articolata, però ovviamente senza sostenibilità
00:29:03economica non possiamo avere la sostenibilità ambientale, sociale e di governance, ma è attraverso
00:29:10l'innovazione sostenibile che noi crediamo si generi sostenibilità economica.
00:29:16Ricordiamo anche i vostri quattro colori di proteine?
00:29:20Ah sì, il concetto di protein, i quattro colori sono le proteine bianche, ovviamente per la
00:29:27carne bianca, le proteine gialle per la filiera delle uova, le proteine verdi, vegetale, le
00:29:33proteine rosa legate al suino.
00:29:38Certo, questo perché Amadori è impegnata concretamente e convintamente nella promozione
00:29:44di sali stili di vita. Di recente ha anche annunciato una partnership con la Federazione
00:29:49Italiana Cuochi, in cosa consiste esattamente?
00:29:52Allora, la partnership con la FIC, quindi Federazione Italiana Cuochi, è pensata proprio
00:29:59per valorizzare quelle che sono le filiere di qualità, tipicamente l'allevato all'aperto,
00:30:09che è il nostro campese, che è la filiera d'eccellenza per definizione della vicoltura
00:30:15italiana, è la prima e più grande filiera di elevato all'aperto e ovviamente con la
00:30:23loro rete territoriale estesa in tutte le regioni valorizzare la qualità di un prodotto
00:30:29che troppo spesso è percepito come commodity. Quindi anche attraverso la Federazione Italiana
00:30:34Cuochi è presidiare, penetrare di più la ristorazione per esempio e questo per noi
00:30:41è importante proprio perché Federazione Italiana Cuochi ci dà la possibilità di dialogare
00:30:46con un numero importante di cuochi e di ristoratori.
00:30:50Grazie, allora facciamo un applauso e dalla Romagna di Amadori passiamo alle miglia con
00:30:58Inalca, anche se chiaramente non c'è bisogno di sottolineare che si tratta di due leader
00:31:02su scala nazionale, ma Inalca ha qui storicamente il suo quartier generale. Da Spilamberto, tra
00:31:08l'altro adesso Inalca, lancia un messaggio concreto sul futuro dell'alimentazione e della
00:31:13sostenibilità. Corticella è infatti un polo agricolo e zootecnico dove viene applicata
00:31:18l'economia circolare, i sottoprodotti della carne diventano ad esempio delle risorse per
00:31:24la medicina. Sorlini, responsabile qualità, sicurezza e sviluppo sostenibile di Inalca,
00:31:30come nasce questa scelta?
00:31:32È una scelta che è intrinseca al DNA del gruppo perché la produzione bovina è una produzione
00:31:39agricola e l'agricoltore per sopravvivere, per stare sulla sua attività deve essere in
00:31:47equilibrio col territorio. Gli anni delle crescite economiche importanti del popoguerra
00:31:55sono passati, oggi la visione di lungo periodo passa attraverso un recupero di questi valori
00:32:03primari e chiaramente una loro attualizzazione avvalendosi delle tecniche che oggi la scienza
00:32:10ci mette a disposizione. Quindi in questo lungo percorso intrinseco al gruppo, nel polo
00:32:18Corticella sono state sostanzialmente trasferite le buone pratiche che sono nate nella parte
00:32:25nutriale, quindi uno smirsi di pratiche tecniche e soprattutto legate a tutto ciò che consente
00:32:33la sistematica riduzione degli impatti e dei consumi. Quindi penso per esempio all'utilizzo
00:32:40di culture che hanno un minor bisogno di risorse idriche, di fertilizzanti, più adatte ad affrontare
00:32:49gli stress legati ai cambiamenti climatici, quindi gli stress termici. La recupero di tecniche
00:32:57come il sovescio che qualcuno che ha qualche nonno agricoltore forse ricorda, riconcepite
00:33:03in una logica moderna per ridare, restituire sostanza organica ai terreni. Tecniche di produzione
00:33:12di energia da fonti rinnovabili. Il gruppo è stato antesignano nell'utilizzo sia a livello
00:33:20industriale sia a livello agricolo del biogas, quando ancora era una cosa molto poco conosciuto
00:33:26ed è uno dei primi che sta affrontando dopo una quindicina d'anni in cui il biogas era
00:33:32servito più che altro alla produzione di energia elettrica, alla produzione di biometano. Il
00:33:38biometano è una risorsa che può essere riutilizzata, anche questa come altre risorse, in questo caso
00:33:45energetica per la trazione agricola, la trazione meccanica. Quindi queste sono le buone pratiche
00:33:54che in una progettualità di lungo periodo sono state messe in atto e speriamo che diventi
00:34:00questo centro la base per poi fare una buona trasferimento tecnologico, una buona disseminazione
00:34:08su tutta la filiera di cui noi facciamo parte.
00:34:10Certo perché Inalca non è solo leader nella lavorazione delle carni bovine ma è anche
00:34:16uno dei principali allevatori, in un momento storico in cui il patrimonio bovino in Italia
00:34:21è in calo. Oltre a Corticella c'è un nuovo progetto che riguarda Campogalliano, sempre
00:34:25nel modenese. Quali saranno le ricadute positive sul territorio?
00:34:30Innanzitutto questo progetto su Campogalliano si integra in un più ampia attività di rilancio
00:34:36dell'azotecnia, di un'azotecnia moderna che riesce a coniugare il risparmio di risorse
00:34:42con produzione di eccellenza chiaramente nel pieno rispetto del benessere animale.
00:34:47Campogalliano è un esempio, è una stalla moderna che è partita quest'anno, un investimento
00:34:52importante, parliamo di circa 15 milioni di euro per la produzione di vitelli in questo
00:34:57caso, nelle migliori condizioni di benessere. Quindi un esempio che per noi vuol dire porre
00:35:06una pietra nel rilancio di un mondo che si sta perdendo, un mondo che deve affrontare
00:35:13da anni una denigrazione sistematica in cui poco si parla di merito e molto invece di
00:35:21di aspetti molto formali, di preconcetti e quindi speriamo che esempi concreti sul
00:35:28territorio possano dimostrare come queste buone tecniche sono assolutamente in grado di
00:35:36sostenere un'azotecnia moderna e dall'altro lato consentire il massimo rispetto dell'animale.
00:35:42Allora grazie mille e proprio per rimanere in tema di allevamenti abbiamo il piacere di avere
00:35:48qui con noi uno studioso esperto proprio di allevamenti, il professor Pulina, ordinario
00:35:52di etica e sostenibilità degli allevamenti dell'Università di Sassari. Professor Pulina
00:35:57lei è impegnato da anni a sfatare falsi miti sugli allevamenti, accusati spesso di essere
00:36:03una delle principali minacce per l'ambiente. Qual è invece il reale contributo della
00:36:08zootecnia alla sostenibilità? Come un allevamento può diventare un'opportunità per il territorio
00:36:13anche in riferimento al nostro contesto emiliano romagnolo? Grazie, io però vorrei iniziare
00:36:21se mi consente con un piccolo accenno all'ESG, c'è un bellissimo saggio di due studiosi che
00:36:28ci dicono di aggiungere un H a questo termine, H sta per human, sta per happiness e sta per
00:36:34healthy, cioè le tre H che inseriscono l'uomo in questo contesto dell'ESG. Perché dobbiamo
00:36:40inserire l'uomo? Perché parlo in tanti convegni di agricoltura, ma ci dimentichiamo
00:36:45perché facciamo l'agricoltura? Facciamo per dar da mangiare alla gente, fondamentalmente.
00:36:51Se ci mettessimo tutti a tavola uno di fronte all'altro, l'umanità farebbe una tavolata
00:36:55lunga due milioni di chilometri. Questa è la sfida che dobbiamo affrontare tutti i giorni
00:37:00e l'umanità oggi conta 800 milioni di persone sottonutrite e un miliardo di persone obese,
00:37:08cioè abbiamo problemi sottonutrizionali e sovonutrizionali. Quando si parla di alimentazione
00:37:14dobbiamo tenere conto che i prodotti di origine animale rappresentano il 35% di tutte le proteine
00:37:20che vengono ingerite dall'umanità, ma il 55% degli aminoacidi essenziali, perciò l'azotecnia
00:37:29è una parte essenziale dell'alimentazione e della nutrizione del pianeta. Detto questo,
00:37:34l'azotecnia è accusata di essere uno dei massimi inquinatori del pianeta, parte con
00:37:41una balla colossale e lo possiamo dimostrare con quattro numeri. Però in Italia, per non
00:37:46stare lì a girare per il mondo, il sistema zootecnico complessivamente certificato dall'ISPRA
00:37:52emette 20 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, ma i terreni in cui viene praticata l'azotecnia
00:37:59energia assorbono 20 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, per cui il sistema zootecnico
00:38:06italiano è net zero, oggi certificato dal nostro istituto che fa queste estime qui.
00:38:14All'interno dei sistemi di eccellenza evidentemente vi è anche l'eccellenza nella riduzione delle
00:38:21emissioni. L'Italia ha ridotto di un terzo le emissioni per litro di latte negli ultimi
00:38:26trent'anni e del 20% le emissioni per chilo di carne. Ma perché succede questo? Perché
00:38:32siamo diventati molto più efficienti e qui salta fuori il segreto di Puccinella, che i
00:38:37sistemi più efficienti sono quelli che inquinano meno, le macchine più efficienti sono quelle
00:38:41che inquinano meno, gli aerei più efficienti sono quelli che inquinano meno, l'azotecnia
00:38:45efficiente è quella che inquina meno. Inquina meno per unità di prodotto, ma inquina meno
00:38:50anche globalmente, dal 1990 ad oggi il sistema latte in Italia ha ridotto le emissioni globali
00:38:58del 35%, il sistema carne li ha ridotti di quasi il 50%. Cioè stiamo parlando probabilmente
00:39:06e qui abbiamo a fianco il campione del mondo, Inalca, lo dico adesso perché ha pubblicato
00:39:12il suo report, Inalca è il campione del mondo in termini di basse emissioni per kg di carne
00:39:18prodotto. E ha un terzo delle emissioni degli Stati Uniti che grazie a Dio hanno sistemi
00:39:22molto efficienti nella produzione della carne. Per cui siamo proprio all'interno di un paradigma,
00:39:28quello italiano, in cui abbiamo la massima sostenibilità delle filiere, le miglioreremo,
00:39:35perché l'introduzione dei sistemi di intelligenza artificiale ci farà fare un salto che oggi ancora
00:39:40non riusciamo a vedere come prospettiva. Però abbiamo un tema, magari ne riparleremo in un'altra
00:39:45occasione, che inseguendo l'eccellenza ci stiamo però perdendo anche la necessità di alimentare tutti.
00:39:54Perfetto, la ringrazio. Le farei fare giusto una battuta su Carni Sostenibili. Di cosa si occupa
00:40:01l'associazione Carni Sostenibili di cui è Presidente?
00:40:03L'associazione No Profit che si occupa di comunicazione science based. Noi abbiamo un'attività con il nostro sito,
00:40:11copriamo tutti i media, in cui comunichiamo solo ed esclusivamente sulla base di risultati della scienza.
00:40:19Infatti abbiamo oltre 4.500 post che sono reperibili nel nostro sito, Carni Sostenibili.it,
00:40:26filmati, quello che vorrete trovare. Ma qualsiasi cosa noi diciamo ha sempre una pezza giustificativa
00:40:31scientifica che può essere letta, può essere studiata, può essere anche riportata in questo dibattito,
00:40:38volto inquinato da stupidaggini.
00:40:40Perfetto, allora grazie. Dopo aver inquadrato un attimo la situazione dell'eccellenza dell'agroalimentare
00:40:46andiamo ad approfondire brevemente per punti chiave il concetto di futuro di questo settore
00:40:51strategico. Il ruolo dell'agricoltore è un po' in continua evoluzione, una sorta di agricoltore
00:40:574.0 con maggiore padronanza tecnologica e un focus crescente chiaramente sulla sostenibilità
00:41:04ambientale, sul digitale e la precisione. Biper ha delle politiche mirate per il sostegno
00:41:10alle donne imprenditrici e ai giovani che sono appunto il futuro anche del settore agricolo.
00:41:15C'è stato un rinnovato interesse verso queste professioni? Qual è la vostra percezione,
00:41:19Lazzari?
00:41:20Allora, innanzitutto nella sua domanda c'è già mezza risposta. Donne, imprenditrici in agricoltura
00:41:30e i giovani uguale futuro. Allora, innanzitutto per sfatare un mito, l'agricoltura non è per
00:41:37nulla un settore fermo a tematiche degli anni 70, 80, 90, è uno dei settori più innovativi.
00:41:45Chi sta portando questa innovazione? Evidentemente i giovani che molte volte sono nativi digitali,
00:41:51hanno una visione della tecnologia che è molto forte, purtroppo i giovani non sono tantissimi
00:41:59in agricoltura, è inutile nascondersi dietro un dito, ma quelli che ci sono si fanno sentire.
00:42:04Noi come BIPER cerchiamo di agevolare in tutti i modi questi primi insediamenti o questi salti
00:42:10generazionali, ovvero giovani che prendono l'azienda del padre. Abbiamo finanziamenti ad hoc,
00:42:17evidentemente, ma quello che serve all'agricoltore non è il finanziamento e forse non è nemmeno
00:42:24al fondo perduto, è la visione di avere un reddito certo per tanti anni, non un anno
00:42:31guadagnare, un anno non guadagnare, un anno perderci addirittura. Ecco qua è un tema molto
00:42:37ampio che riguarda proprio il valore che viene poi distribuito lungo la filiera.
00:42:43Le donne, le donne sembra di parlare, donne in agricoltura, di qualcosa di marginale,
00:42:49beh, un'azienda su tre è portata avanti da donne in agricoltura. Il 30% è tantissimo.
00:42:59Cosa vediamo noi? Noi vediamo che le donne hanno un pragmatismo e un decisionismo che è
00:43:05veramente un valore aggiunto in ogni attività economica, per carità, ma nell'agricoltura
00:43:10ancora di più, perché in agricoltura serve saper fare, saper fare velocemente. Che prodotti
00:43:17abbiamo, abbiamo prodotti ad hoc? Beh, ci sono finanziamenti che sono portati avanti
00:43:24da tutti gli istituti di credito e riguardano i giovani, le donne, il finanziamento per l'acquisto
00:43:29di terreni, ma non è una nicchia da preservare con una tipologia di finanziamenti o di prodotti
00:43:37ad hoc, è una tipologia di impresa, l'impresa a conduzione femminile, che deve essere solo
00:43:42sostenuta e che se da uno su tre diventasse uno su due probabilmente vedremo anche numeri
00:43:48migliori a livello generale.
00:43:50Grazie mille. Allora, di futuro continuiamo a parlare anche con Conti. Il futuro è racchiuso
00:43:58sostanzialmente in due parole, sostenibilità e innovazione. Come si declinano all'interno
00:44:03del gruppo Amadori e quali strumenti da parte del governo servirebbero per sostenere questa
00:44:07rivoluzione verde o green, come si dice? La ricetta non c'è. Allora, noi, come dicevamo
00:44:17prima, anche da un punto di vista di bussola strategica, come definita dalla vision, l'innovazione
00:44:24e la sostenibilità sono al centro delle nostre discussioni quotidiane, anche con gli azionisti.
00:44:32questo si vede anche nell'organizzazione, nella governance che ci siamo dati, abbiamo
00:44:41una funzione che è innovation e ESG, quindi innovazione e sostenibilità, nella stessa
00:44:48funzione e nella stessa direzione centrale marketing strategico, per dire dobbiamo cercare
00:44:53di guidare anche i piani industriali e gli investimenti in un'ottica di riduzione ulteriore di quelli
00:45:00che sono il nostro impatto. Gli impegni presi sono importanti perché banalmente da poco
00:45:11abbiamo sottomesso i cosiddetti science based target, vuol dire impegnarsi da qui al 2033
00:45:18per una riduzione che è decisamente oltre il double digit delle nostre emissioni, scopo
00:45:25uno, scopo due e scopo tre. Certamente questi impegni che ripeto come anche la nostra vision
00:45:33ogni tanto ci fanno tremare i polsi, è chiaro che non sono e non saranno a costo zero, quindi
00:45:40in un contesto in cui vediamo la politica prendere degli impegni anche e dei accordi importantissimi,
00:45:49come può essere Mercosur per esempio, ecco il nostro settore, noi siamo una protein company
00:45:54ma chiaramente l'avicolo è fondamentale, deve essere tutelato perché certamente noi siamo
00:46:03come Italia autosufficienti, come Europa autosufficiente nelle produzioni avicole, questo accordo rischia
00:46:11di aprire le porte a importazioni di prodotto di carne che è meno sostenibile perché banalmente
00:46:19non è sottoposto a delle regole come quelle della comunità europea, questo è un punto
00:46:25che innoviamo per essere sostenibili però certamente è una filiera che deve in questo senso
00:46:32essere salvaguardata.
00:46:34Grazie mille.
00:46:38Allora torniamo a Inalca, il futuro è fatto di sfide anche per chi come Inalca ha saputo
00:46:45più volte superarsi. Digitalizzazione, normative, sostenibilità economica. Qual è Sorlini la
00:46:52sfida più grande che vi attende?
00:46:54La sfida più importante è sicuramente quella di creare degli aggregati intelligenti, non è
00:47:00un problema di grandi aziende, piccole aziende, come diceva il nostro sindaco, è creare un
00:47:06ecosistema in cui ognuno è funzionale ad un altro. Questa è la prima secondo noi sfida
00:47:13per consentire all'allevatore, al produttore primario, quella costanza di reddito, diceva
00:47:19il dottor Lazzari prima. Per fare questo il ruolo del leader è quello di riuscire a promuovere
00:47:27e accelerare questo percorso dando servizi veri, servizi concreti di aiuto al piccolo
00:47:33produttore. Un esempio è la digitalizzazione. Da oltre due anni noi abbiamo messo in atto
00:47:39una piattaforma che, diciamo digitale, non è assolutamente pensata per rendere più efficienti
00:47:46i nostri sistemi. È concepita fin dall'inizio per mettere l'allevatore in un ambiente di condivisione
00:47:52dati e informazioni, proprio quelle informazioni che devono essere messe a disposizione per
00:47:58misurare l'efficienza. L'efficienza è primaria insieme alla parola di condivisione di ambienti
00:48:06intelligenti. Questo secondo noi è il problema più importante. Quindi dare servizi, sostenere
00:48:13l'allevatore, usare gli strumenti buoni della programmazione nazionale. Faccio un esempio
00:48:20i contratti di filiera. Il piano PNRR, il quinto bando di filiera, è uno strumento
00:48:24poderoso per poter portare a terra questi sistemi. Concludo dicendo, e anche qui mi ricollego
00:48:31al dottor Lazzari, è chiaro che in questo sistema l'efficienza deve essere appunto, come dicevo,
00:48:38dimostrata. E parlare di ESG, parlare di efficienza vuol dire produrre informazioni, informazioni
00:48:45e dati certificati, realistici e credibili. L'agricoltore, l'allevatore storicamente è
00:48:51poco abituato a misurare le sue prestazioni. Questo deve diventare un linguaggio, una sorta
00:48:58di grammatica condivisa lungo tutta la filiera, in modo da poter poi dare valore col dato a
00:49:05quelle efficienze di cui si parlava prima.
00:49:08Grazie mille Sorlini. Allora chiudiamo il nostro talk sull'agroalimentare col professor
00:49:15Pulini. La sostenibilità non è soltanto economico-ambientale ma anche sociale. Abbiamo
00:49:23approfondito il tema delle eccellenze alimentari ma la domanda vera è, sono per tutti? Cioè
00:49:29come si coniugano produzioni di qualità con gusto, sicurezza, benessere animale con
00:49:34l'esigenza che il cibo buono e nutriente sia accessibile anche per le classi medio-basse?
00:49:40Infine c'è una correlazione tra povertà alimentare e altre povertà, ad esempio quelle
00:49:46energetiche in Italia?
00:49:47Sì grazie. Il tema di rincorrere l'eccellenza, perché l'eccellenza è export e copre segmenti
00:50:01di consumo che possono essere dei segmenti che hanno alto reddito ma ci stiamo dimenticando
00:50:08anche di chi sta un po' indietro, stiamo dimenticando quello che è l'equità alimentare.
00:50:13sento molte volte nei convegni dire sì ma di quello se ne occupano altri, noi ci occupiamo
00:50:17dell'eccellenza, facciamo delle cose per esportare, facciamo per i gourmet eccetera eccetera
00:50:22e poi dar da mangiare a tutti ci penseranno altri. Cosa significa questo? Significa che
00:50:27noi ci stiamo dedicando ad importare alimenti che sono sanitariamente, diciamo, intendiamoci
00:50:33e sono perfetti ma sotto profilo nutrizionale e soprattutto ambientale non sono esattamente
00:50:39come i nostri. Per cui dedicarsi a dar da mangiare a tutti è una questione piuttosto
00:50:43importante in questo paese. Vi do qualche numero. La povertà alimentare in Italia ci
00:50:48dice che 200.000 bambini abitano in famiglie che non riescono a cucire un pranzo proteico
00:50:53ogni due giorni, questo è un tema per amadori. E il 9% delle famiglie italiane ha povertà
00:51:00elettrica, significa che non paga le bollette, il governo ha fatto qualcosa ultimamente come abbiamo
00:51:04visto, però queste due cose vanno insieme perché si paga una cosa o si paga l'altra.
00:51:09Che significa questo? Che una parte importante, oltre 5 milioni di nostri concittadini si spostano
00:51:14su alimenti poveri, si spostano su alimenti iperformulati, si spostano su alimenti che sono
00:51:20l'anticamera delle patologie. Un'altra cosa, ci siamo allontanati dalla dieta mediterranea,
00:51:25l'Istituto Superiore di Sanità ci dice che il progetto Arianna, che solo il 5% degli italiani
00:51:30segue la dieta mediterranea, l'80% la segue saltuariamente, l'11% proprio non se la fila.
00:51:36E io mi ho chiesto perché, il 39% ha detto perché non me la posso permettere, non me la
00:51:40posso permettere perché le basi della dieta mediterranea sono diventate troppo care. Il
00:51:46fresco, cioè la parte frutta, verdura, eccetera, è rincarato negli ultimi 5 anni del 34%, ci
00:51:53dice l'Istituto, i prodotti di origine animale del 28%, siamo rimasti un po' indietro. Questo cosa
00:51:58significa che, seguendo il mio amico e collega Segre, che oggi fa un paginone sul Corriere
00:52:02della Sera, sugli sprechi alimentari, noi non ci rendiamo conto però che non esistono solo
00:52:07gli sprechi alimentari, ma anche gli scarti. Se voi prendete la vostra busta del forso,
00:52:12cioè della frazione organica, e la pesate, quella l'avete pagata a prezzo di verduraio,
00:52:17mica l'avete pagata a prezzo di grossista, perché tutta quella roba lì va a finire in uno
00:52:24scarto che l'ISPRA C certifica produrre 20 milioni di tonnellate di CO2 equivalente
00:52:31sotto forma di metano per uno scarso trattamento dei rifiuti solidi urbani, mentre tutti i ruminanti
00:52:36italiani accusati di fare questo e quello fanno 13 milioni di tonnellate di CO2 equivalente
00:52:41con il metano, perciò attenti alla spazzatura. Fa più danno di quanto non si presume lo facciano
00:52:47i ruminanti. Chiudo dicendo, va bene l'eccellenza, li seguiamo, ci arrampichiamo, ma stiamo
00:52:53attenti che questa è una nazione che ha un rischio di povertà alimentare e anche energetica
00:52:58perché sono fortemente correlate, molto alta.
00:53:02Bene, grazie a tutti i nostri ospiti, grazie a questi dati, a questi spunti di riflessione,
00:53:09tra l'altro adesso richiamerò sul palco il nostro vice direttore Baroncini e la chef Jessica
00:53:14Rosvald che appunto ci parlerà di cucina contro gli sprechi e sostenibile. Prego, ridò
00:53:20la parola al vice direttore, grazie.
00:53:22Grazie Valeria. Prego, l'abbiamo chiamata Jessica Rosvald.
00:53:31Questa è la storia all'inizio di una ragazza che da Montreal viene a mangiare a Modena, faceva
00:53:39già la cuoca e si appassiona così tanto, d'altronde lo sapete perché è il ristorante
00:53:44numero uno al mondo, a una cucina che decide di dire a Massimo Cultura quanto le è piaciuta
00:53:50questa esperienza e poi dopo poco, circa due o tre mesi, inizia a vivere a Modena, a lavorare
00:53:56a Modena. La storia che tutti conoscete è quella che ha portato al gatto verde e quindi
00:54:01una stella Michelin e una stella verde e non è facile averle. Quella che forse conoscete
00:54:07di meno è quanto Jessica lavora prima di tutto sulla materia prima, che è fondamentale
00:54:13soprattutto perché siamo qui ad Agrofutura. L'altro tema invece è quanto Jessica ha lavorato
00:54:18per le donne e lavora per le donne, con l'associazione per l'integrazione delle donne, la traduco in italiano
00:54:25ma insomma a IW, l'avrete visto questo nome a Modena, Roots, lo conoscerete. Jessica si è
00:54:31dedicata all'accoglienza non solo in sala, nelle cucine, nelle sale, ma anche delle donne
00:54:38migranti e quindi alla fine anche tu hai una storia di migrazione, dal Canada sei venuta
00:54:43in Italia. Come sono nati tutti questi progetti e come la cucina ti ha portato anche a questa
00:54:49sensibilità verso gli altri? Una storia lunga, andiamo indietro tanti anni ma per primo io
00:54:58che sono nata e cresciuta a Montreal in Quebec e chi è mai stato in Canada ha mai sentito
00:55:05di noi sapete che noi abbiamo dei inverni estremamente lunghi quindi un stagione di potere fare crescere
00:55:13i nostri prodotti che è molto corto. Lavoravo nelle grandi cucine un po' stile francese ma avevamo
00:55:20dei piatti con frutto della passione a febbraio quando c'erano due metri di neve fuori. Era un periodo
00:55:29nella cucina che era complicato anche, la cucina poi anche canadese non esisteva, era tutto importazioni
00:55:39e quindi la prima idea per andare via del cane è stata per cercare un ambiente in quale
00:55:48potevo lavorare un prodotto fresco tutto l'anno. Quindi sono arrivata in Italia non con l'idea
00:55:54di rimanere in Italia, ma è stata la mia prima fermata su questo, quello che credevo sarebbe
00:56:00stato un giro enorme dell'Europa e del mondo, però mi sono fermata in Italia dopo aver visto
00:56:06cosa avete qui? Un prodotto eccezionale, un gran rispetto per territorio e terreno anche
00:56:14per le persone con chi lavorate, per la tradizione come non potevo mai immaginare. Quindi è qualcosa
00:56:22che una volta all'interno delle cucine dell'osteria francescana, quello che doveva essere un'esperienza
00:56:27di sei mesi, era diventato un anno, poi dopo sei anni abbiamo aperto Casa Maria Luigia qui
00:56:34a San D'Amso con otto, nove ettari di terra, delle vigne abbiamo vendemmiato oggi per fare
00:56:42il nostro aceto balsamico e mi sono detto dai, adesso rimango ancora. Quindi per quanto riguarda
00:56:50quello, per me l'Italia è quello che ho visto essendo cuoca, lavorando, trasformando nella
00:56:56mia quotidianità questi prodotti, è qualcosa di eccezionale qui.
00:57:06Posso dire quanto è bello come Jessica racconta l'Italia? Perché noi italiani non raccontiamo
00:57:11così, vi chiedo veramente un grande saluto, applauso per Jessica, perché noi siamo bravi
00:57:17a volte a guardare agli altri, non guardiamo a noi e invece gli occhi di Jessica sono splendidi.
00:57:22Quando vivi, cresci, adoro il mio paese, però quando hai un bello otto mesi di neve, quando
00:57:29ci sono campi e prodotto tutto l'anno diventa una cosa magico, quindi ho deciso di rimanere.
00:57:36E quello è il primo passo, penso, nelle nostre cucine essendo cuochi, probabilmente uno dei
00:57:43ultimi pezzi di questa catena tra produttore e consumatore, ci sono i supermercati, i mercati
00:57:50centrali, ma ci sono anche i ristoranti. E quindi noi abbiamo, e lo sentiamo i chef oggi più
00:57:56che mai, questa grande responsabilità per comunicare l'importanza di come consumare,
00:58:02come cucinare il prodotto giusto, come sceglierlo, visto che siamo noi a dialogare direttamente
00:58:08col consumatore. Quindi quando abbiamo aperto il Gatto Verde in 2023, è stata una vecchia
00:58:14struttura, le vecchie stalle della proprietà e avevamo già l'opportunità di ripartire
00:58:23da zero, c'era tutto da rifare. E quindi lì avevamo questa bella opportunità di prendere
00:58:29decisioni, quando uno fa un investimento e ha questa blank canvas davanti a sé, può
00:58:38prendere la decisione e noi abbiamo deciso di prendere quelle giuste, quindi pannelli
00:58:42solari sui tetti che ci danno tutto il nostro elettricità, abbiamo sistemi di filtrazione
00:58:50delle acque piovane per poi dopo andare a dirigare i nostri campi, abbiamo anche sistemi
00:58:57che neutralizzano le aree delle cappe, essendo una cucina basata sul fuoco o delle cappe
00:59:05importante e poi dopo andiamo a neutralizzare per non inquinare l'ambiente con il fumo del
00:59:13nostro prodotto. Quindi quali sono alcune decisioni che abbiamo fatto nel momento della costruzione
00:59:19del ristorante anche per rinforzare di più questa responsabilità che abbiamo, soprattutto
00:59:27facendo parte di una francescana family, Massimo Bottura essendo il proprietario, abbiamo tanti
00:59:34occhi internazionali girati su di noi, cosa facciamo, cosa sono le nostre priorità nei
00:59:39nostri nuovi progetti e lo prendiamo molto sul serio. Posso andare avanti?
00:59:46Tra l'altro Jessica fra poco deve andare a cucinare, a lavorare, ma una cosa molto interessante
00:59:52che in parte hai accennato è anche l'uso delle tecniche, hai parlato prima del fuoco,
00:59:58delle cappe, quindi cucinare col fuoco, fermentare, conservare, quanto è importante la tecnica per
01:00:06valorizzare la materia prima? È una cosa su cui spesso non ragioniamo e poi l'uso del fuoco,
01:00:12tu ne fai uso in maniera abbastanza forte anche al gatto verde e questo spesso in Italia
01:00:18non è associato all'idea invece di chi cucina sostanzialmente, più considerato un'attività
01:00:23outdoor, forse anche per la tua formazione. Come nasce l'uso anche del fuoco nella cucina?
01:00:28L'uso del fuoco nasce ma soprattutto del fatto che sono umana, io credo, è stato anche studiato
01:00:35ultimamente che ogni umano, essere umano ha un legame e anche reazioni nostalgici, emotivi
01:00:44quando mangia cibo cotto al fuoco, una cosa affascinante. È primordiale, io sono, poi dopo
01:00:52ho le mie nostalgie, sono cresciuta in un paese di grande natura, quindi grandi fuochi,
01:00:58falò, settimane nel bosco a fare i camping con il mio papà, quindi sono cose che fanno molto
01:01:03parte della mia infanzia e quindi però quando ho cominciato a cucinare sono andata all'interno
01:01:09delle cucine ipermoderne, tutto sottovuoto, forni con impostazioni, talmente uno può andare a
01:01:17controllare il percentuale di umidità al virgola uno in quello che stiamo lavorando e ho fatto
01:01:2515 anni in quelli tipi di cucina. Quando abbiamo aperto Casa Maria Luigia 2019 era la prima volta
01:01:33che mi sono ritrovata all'aperta, quindi in un campo con il cielo aperto, non ero più in città
01:01:39e quindi non avevo più le stesse regole, quindi mi sono sentita libera di poter ricominciare a
01:01:46cucinare in un altro modo, quasi al contrario delle cucine moderne e molto tecnologici a una cucina
01:01:54dove accendi una fiamma e speri per il meglio. Speriamo che Modena non sia troppo umida quel giorno,
01:02:00che in legna si accende, che il fuoco va e che il cibo viene bene. Quindi è stato anche per
01:02:05noi tutti là, soprattutto per me, cominciare qualcosa di nuovo e questo accendere il fuoco
01:02:13e ricominciare ad imparare a fare una cucina di alto livello attraverso questi metodi ancestrali
01:02:23che era un punto di quale io sogno di sempre essere, quindi punto di partenza, non dimenticare
01:02:30il passato, dimenticare le abitudini e ricominciare a scoprire la cucina ad un altro punto di vista.
01:02:37Ed è quello che faccio all'interno di Casa Maria Luigia tutti i giorni. Le conserve, i sottoli, i soteaceti,
01:02:44quello è magari qualcosa che ho portato come in tasca dal canera anche perché avendo questi stagioni
01:02:51inverni lunghi si cerca un po' di conservare. Però è anche un metodo che noi spingiamo molto
01:02:58nelle nostre cucine oggi giustamente per combattere lo spreco alimentare. Quindi noi sappiamo di tutto
01:03:05lo spreco mondiale, questi sono dati che impariamo attraverso non profit che abbiamo con la francescana
01:03:11family che si chiama Food for Soul e che lo spreco alimentare il 30% viene delle nostre case,
01:03:19del cibo che va comprato e poi buttato direttamente. Quindi più che noi essendo magari il punto di contatto
01:03:26con queste persone che poi dopo vanno a cucinare in casa, riusciamo ad insegnare, a dimostrare,
01:03:32a incorporare anche nei nostri piatti questi ingredienti conservati, i piccoli, i sottoli, ancora di più
01:03:39anche se in Italia avete questa cultura, fuori l'Italia si vede di meno. Io ho la grande memoria
01:03:45della mia prima estate in Italia, ero in Puglia, il 15 agosto, non è un, this is not a movie, era la realtà,
01:03:54e sono andata dalla mia amica e abbiamo messo in barattolo cinque quintali di pomodori.
01:03:59E' stato il momento più incredibilmente poetico della mia vita, ma lì ho capito la vera tradizione italiana,
01:04:07qualcosa che va spinto, va insegnato a chi cucinerà oggi, chi cucinerà anche domani,
01:04:16per giustamente conservare il territorio e la stagione e non più buttare tutto nell'organico,
01:04:22anche se è meglio che nel patume, però sono metodi di sempre combattere questo spreco alimentare,
01:04:31avendo l'esperienza, le conoscenze per sapere giustamente trasformare quello che c'è davanti a noi,
01:04:40la creatività anche per sapere trasformare quello che c'è davanti a noi, per poi dopo osservare questo spreco.
01:04:48Un flash per concludere, tu hai imparato dalla Lidia, ne abbiamo parlato prima, chiudere i tortellini.
01:04:54Anche un'altra cosa, sembrava un film, la Lidia è una signora incredibile che purtroppo non c'è più,
01:05:02che ha insegnato, che lavorava con Massimo al Campazzo qualche, 35, 40 anni fa.
01:05:10Molti la conosceranno.
01:05:11Che portava tutti i stranieri, quando arrivavamo ai nostri francescani, ci portava a casa sua,
01:05:19dove abbiamo imparato a piegare i tortellini, abbiamo mangiato delle zuppe inglesi,
01:05:23bevuto dei caffè coretti e...
01:05:26E così si è partito.
01:05:27E da quegli insegnamenti, poi tu, e concludiamo su questo, stai insegnando molto anche a donne migranti, no?
01:05:37Cosa significa mettere se stesse il coraggio, l'innovazione, la tradizione nella cucina,
01:05:43poi per una vera equità, come da questo progetto.
01:05:46L'associazione per l'integrazione delle donne lavora sempre nella sostenibilità,
01:05:53ma i nostri obiettivi sono diversi di quelli ambientali, sono più basati su quelli sociali.
01:05:59È un'associazione basata qui a Modena, dove offriamo programmi di formazione culinarie a donne migranti,
01:06:07in collaborazione con i comuni di Modena e i servizi sociali,
01:06:12per poi dopo insegnarli a diventare cuoche, con un successivo inserimento nel mondo lavorativo a Modena.
01:06:20In 2022 abbiamo aperto un ristorante che si chiama Ruz.
01:06:24A Ruz abbiamo potuto mettere in pratica questo programma di formazione in tempo reale,
01:06:31quindi una formazione che non è insegnato in una classe,
01:06:35perché la realtà è che fare lo chef, la cuoca, non è essere seduta a un tavolo
01:06:41e non è avere i weekend liberi a casa, anzi lavorare la sera, sono orari e ritmi diversi.
01:06:48Quindi per noi era molto importante fare questa formazione la sera in un ristorante.
01:06:54I menù che creò per questo ristorante sono sì tecnicamente elaborate
01:06:59per insegnare le basi della cucina tecnica ai nostri tirocinanti,
01:07:04che sono tra l'altro pagati per fare questo programma,
01:07:08ma è un menù che riflette le origini di chi sta imparando da noi.
01:07:13Quindi quello che abbiamo creato all'interno di questo ristorante è uno scambio,
01:07:18non è solo un inserimento lavorativo dove uno si sente,
01:07:26perché uno magari ha paura, non voglio perdere una parte di me stessa,
01:07:31ma in questo ambiente è un inserimento al mondo lavorativo,
01:07:35sì, ma anche un luogo dove possiamo invitare gli italiani, i modenesi,
01:07:40a sedersi a tavola, mangiare il sapore e il cibo di qualcun altro
01:07:44e conoscere i loro vicini di casa.
01:07:47Quindi con quello abbiamo avuto enormemente di successo.
01:07:52da 2022 abbiamo più di 60 donne che hanno completato la loro formazione,
01:08:01di quali il 90% stanno attualmente lavorando a Modena,
01:08:05quindi in solo qualche anno sono grandi i risultati.
01:08:08Grazie, grazie a Jessica Rosvald, grazie mille.
01:08:11Grazie.
01:08:12Grazie.
01:08:13Valeria, concludiamo con l'ultimo frammento di questa serata,
01:08:17ripasso la parola a Valeria che vi introduce la nostra prossima ospite.
01:08:21Grazie.
01:08:22Allora noi chiudiamo la nostra tappa di Agor Futura Modena
01:08:26parlando dei piaceri ovviamente gastronomici di Modena
01:08:29e lo facciamo con Beatrice Berselli, project manager di Piacere Modena.
01:08:33Prego.
01:08:34Allora Beatrice partiamo dal raccontare l'idea del brand.
01:08:43I piaceri in questo caso sono i prodotti DOP e IGP,
01:08:48indicazione geografica della provincia di Modena.
01:08:50Come siete impegnati concretamente nella loro valorizzazione
01:08:54anche da un punto di vista culturale?
01:08:56Cioè parliamo di cultura gastronomica che unisce eccellenze,
01:09:00tradizioni e identità territoriale.
01:09:02Grazie innanzitutto per l'invito, buonasera a tutti e a tutte.
01:09:07Allora mi permetto di spiegare velocemente che cosa è Piacere Modena.
01:09:11Piacere Modena è una società consortile
01:09:14i cui soci sono i consorsi dei prodotti DOP e IGP del territorio modenese.
01:09:19quindi siamo riusciti a mettere insieme tutta una serie di soggetti grandi e piccoli con interessi diversi.
01:09:28Quindi nelle nostre attività di promozione noi ci occupiamo appunto di promuovere tutti questi prodotti
01:09:34che sicuramente conoscerete, il lambrusco, il parmigiano reggiano, l'aceto balsamico tradizionale di Modena,
01:09:40il prosciutto di Modena, l'aceto balsamico di Modena IGP,
01:09:44zampone cotechino Modena IGP, la ciliegia di vignola IGP.
01:09:48Oltre a promuovere appunto tutti questi prodotti,
01:09:51ci occupiamo ed è stato accennato anche prima dal sindaco
01:09:55di promuovere tutti i prodotti del marchio Tradizioni e Sapori di Modena
01:09:59che per quanto sappiamo è una realtà unica in tutta Italia,
01:10:02è un marchio collettivo della Camera di Commercio di Modena
01:10:05che in qualche modo protegge e tutela 27 prodotti tradizionali del nostro territorio
01:10:12che per varie ragioni non hanno la DOP o l'IGP
01:10:15ma decidono di sottostare a un disciplinare di produzione
01:10:19e ai relativi controlli dell'organismo di controllo.
01:10:23Quindi diciamo noi quando ci muoviamo ci muoviamo con un bel bagaglio di prodotti
01:10:30che ci occupiamo, ci impegniamo a promuovere.
01:10:34Ritornando un po' all'identità di cui parlavamo anche prima,
01:10:39sicuramente per noi promuovere i prodotti a indicazione geografica
01:10:43significa appunto promuovere anche un territorio,
01:10:47significa promuovere il territorio della provincia di Modena
01:10:51in cui questi prodotti nascono e si sviluppano
01:10:54e lo facciamo veramente con varie attività durante tutto l'anno,
01:11:00partecipiamo a fiere, eventi di settore,
01:11:05veniamo spesso invitati e coinvolti dalle istituzioni
01:11:09per partecipare ai loro eventi
01:11:12e quindi portare la nostra attività di promozione
01:11:15per cercare di raggiungere veramente il consumatore finale
01:11:18e rendere consapevole, più consapevole
01:11:21chi alla fine questi prodotti li acquista e li consuma.
01:11:27Organizziamo eventi nostri anche con diversi target,
01:11:31ci rivolgiamo sia al consumatore finale,
01:11:33ci rivolgiamo soprattutto anche ai giornalisti,
01:11:37organizziamo press tour tutto l'anno sul nostro territorio,
01:11:42parlando di vendemmia ne abbiamo appena concluso uno
01:11:45in cui abbiamo portato proprio i giornalisti a vendemmiare,
01:11:48li abbiamo fatto conoscere il Lambrusco
01:11:50prima che nasca il Lambrusco,
01:11:52e quindi anche questa è un'attività
01:11:56che portiamo avanti veramente tutto l'anno.
01:11:59Abbiamo parlato di identità e tutela,
01:12:02adesso c'è un altro grande tema
01:12:03che è la tutela all'estero dei nostri prodotti,
01:12:06tutela contro anche le contraffazioni
01:12:08che purtroppo ci sono,
01:12:09qual è il ruolo anche dei consorsi in questo contesto?
01:12:12La tutela è un sistema complesso,
01:12:15molto complesso,
01:12:16diciamo che a livello europeo
01:12:19esiste un meccanismo
01:12:22molto ben strutturato,
01:12:28gli stati membri dell'Unione Europea
01:12:30fanno questa cosiddetta protezione ex ufficio,
01:12:33quindi l'attività di vigilanza sui mercati,
01:12:37dell'utilizzo dei marchi,
01:12:38viene fatta reciprocamente
01:12:41da tutti gli stati membri dell'UE.
01:12:44Extra UE è la situazione un po' più complessa,
01:12:47esistono degli accordi bilaterali
01:12:48e quindi gli stati si accordano
01:12:51per farsi tutela e vigilanza
01:12:53reciprocamente sulle indicazioni geografiche.
01:12:57Il ruolo dei consorsi di tutela
01:12:59è un ruolo attivo sicuramente,
01:13:02si occupano attivamente di registrare i marchi
01:13:07in Italia e all'estero,
01:13:08di controllare l'utilizzo di questi marchi
01:13:12sul mercato ed eventualmente
01:13:15mettere in piedi delle azioni
01:13:16per contrastare le contraffazioni.
01:13:19i consorsi operano proprio come braccio operativo
01:13:24del Ministero del MASOF,
01:13:26quindi è un ruolo veramente molto importante
01:13:29e operano in un'ottica di trasparenza
01:13:32anche perché tutto il controllo invece
01:13:35che viene fatto sulla filiera
01:13:37viene affidato a un organismo terzo
01:13:40perché di fatto i consorsi sono fatti dai produttori
01:13:42e quindi il consorzio controllerebbe se stesso,
01:13:45mentre invece viene affidato il controllo
01:13:50sulla filiera produttiva
01:13:52a un organismo di controllo terzo
01:13:53e i consorsi ovviamente sono impegnati
01:13:57oltre che sulla tutela
01:13:58anche sulla promozione
01:13:59e sulla valorizzazione del prodotto.
01:14:02Tra l'altro uno degli ultimi regolamenti europei
01:14:04su questo tema che è l'11.43 del 2024
01:14:07impegna, proprio demanda
01:14:11ai consorsi di tutela
01:14:12e anche la promozione del territorio
01:14:15oltre che del prodotto
01:14:16quindi si va verso un'ottica di turismo enogastronomico
01:14:21turismo DOP
01:14:22e relativo proprio a tutto ciò che è
01:14:26turismo enogastronomico
01:14:27riguardante le indicazioni geografiche.
01:14:30Ricordiamo quali sono i nostri prodotti
01:14:32più richiesti all'estero?
01:14:34Diciamo che tra i nostri prodotti di piacere Modena
01:14:38parmigiano reggiano, lambrusco
01:14:41insomma andiamo
01:14:42l'aceto balsamico di Modena e GP
01:14:44che per il 93% è esportato all'estero
01:14:47andiamo veramente insomma sul sicuro.
01:14:50Bene, se parliamo di export
01:14:52non possiamo non fare una battuta finale sui dazi
01:14:55anche se la situazione è piuttosto incerta.
01:14:57Sì, come è stato detto tante volte
01:14:59prima di me in questa serata
01:15:01la situazione è sicuramente in evoluzione
01:15:04e io sono un'operativa
01:15:07quindi le dichiarazioni le lascio ai presidenti
01:15:09quello che posso dire è che i nostri prodotti
01:15:12sono inseriti in liste in categorie diverse
01:15:14quindi ognuno avrà il suo percorso
01:15:17chiaro è che è una questione da non sottovalutare
01:15:22i consorzi stanno ovviamente mettendo in piedi
01:15:25le loro strategie.
01:15:27Bene, grazie.
01:15:29Ringraziamo Beatrice Berselli
01:15:31e richiamiamo sul palco il nostro vice direttore
01:15:33e chiamiamo insieme sul palco
01:15:38la nostra Erika Coppelli.
01:15:40Eh sì, chiamiamola.
01:15:41Prego Erika.
01:15:43Prima di parlare con Erika
01:15:44però Valeria lasciami ringraziare
01:15:45che ci ha seguito questa sera
01:15:47oltre 10.000 persone ci hanno seguito
01:15:49nel nostro streaming
01:15:50vi ricordo che potete rivedere
01:15:52questo appuntamento, questa serata
01:15:54sui nostri siti
01:15:55quindi quotidiano.net
01:15:57il resto del carino.it
01:15:58su tutte le piattaforme del gruppo
01:15:59sui social
01:16:00ovviamente sul giornale in edicola
01:16:02ringraziamo i partner di questo viaggio
01:16:05vi leggiamo così
01:16:06non sbagliamo
01:16:06la regione Emilia Romagna
01:16:07la regione Toscana
01:16:08il patrocino del comune di Modena
01:16:10per questa location splendida
01:16:12il main partner
01:16:13che è Biperbank
01:16:14i partner Amadori
01:16:15Montana
01:16:16Orogele Selenella
01:16:17O2 Farm
01:16:18la biblioteca Delfini
01:16:19e perché abbiamo qui con noi
01:16:21Erika Coppelli
01:16:22perché a breve lo diciamo
01:16:24perché qui in sala
01:16:24avremo un momento
01:16:27per salutarci
01:16:28e gustare qualcosa
01:16:29del Tortellante
01:16:30noi lo sappiamo
01:16:31cos'è il Tortellante
01:16:32penso che molti lo sappiano
01:16:33ma raccontiamola
01:16:34chi non lo conosce
01:16:35Erika
01:16:35grazie mille a voi
01:16:38per questo invito
01:16:39bellissimo
01:16:40Tortellante
01:16:41è un progetto
01:16:43lavorativo
01:16:44e una palestra
01:16:45di autonomia
01:16:46per 40 ragazzi
01:16:47nello spettro autistico
01:16:49tutti già usciti
01:16:50dalla scuola
01:16:51quei ragazzi
01:16:52che non avrebbero avuto
01:16:53un grande futuro
01:16:54e invece noi
01:16:55li abbiamo fatti
01:16:56diventare risorse
01:16:57della nostra società
01:16:59abbiamo unito
01:17:00due fragilità
01:17:01le nonne
01:17:02e i ragazzi
01:17:04con
01:17:04nello spettro autistico
01:17:06questo connubio
01:17:08è stato vincente
01:17:09perché le nonne
01:17:10hanno insegnato
01:17:12una tradizione
01:17:14il fare i tortellini
01:17:16e i ragazzi
01:17:18autistici
01:17:19pur essendo autistici
01:17:21hanno appreso
01:17:22e fanno dei tortellini
01:17:24buonissimi
01:17:25che voi stasera
01:17:26assaggerete
01:17:27qui di fianco a noi
01:17:29qui
01:17:29nello spazio
01:17:31adiacente
01:17:31e
01:17:32Tortellante
01:17:33è stato
01:17:34voluto fortemente
01:17:37dalle famiglie
01:17:38per dare dignità
01:17:39ai nostri figli
01:17:40per creare per loro
01:17:42un futuro
01:17:43davvero importante
01:17:45la nostra parola
01:17:46d'ordine
01:17:47è qualità
01:17:48qualità
01:17:48del progetto
01:17:51che abbiamo messo
01:17:52in campo
01:17:52con uno staff
01:17:54scientifico
01:17:55altamente
01:17:56formato
01:17:57sull'autismo
01:17:58uno staff
01:17:58giovane
01:17:59perché
01:17:59perché
01:18:00è
01:18:01di
01:18:02svegliere
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