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  • 4 settimane fa
Dopo vent'anni di matrimonio e due figli, lei ha deciso di separarsi. Lui, inguaribile nostalgico, cerca di ricucire il rapporto d’amore con un viaggio nei suoi luoghi simbolici. A partire dal parchetto per bambini  in cui è ambientata questa clip e dove le chiese di sposarlo. Interpretato da Charlotte Gainsbourg, José Garcia, Lily Aubry e Hadrien Heaulmé e diretto da Florent Bernard, La famiglia Leroy, racconta questo viaggio: rocambolesco e velleitario tentativo di ricucire, tra momenti malinconici ma anche molti divertenti. Sarà nei cinema italiani dal 25 settembre per Wanted.

[caption id="attachment_2639967" align="aligncenter" width="754"] Il poster del film "La famiglia Leroy", al cinema dal 25 settembre (ufficio stampa Wanted)[/caption]

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La famiglia Leroy, una clip dal film con Charlotte Gainsbourg
«Questo viaggio ci porta a ripercorrere i momenti salienti della nostra famiglia», spiega Christophe ai suoi figli all'inizio di questa clip. Sandrine (Charlotte Gainsbourg) lo asseconda e con lui ricorda l'inizio della relazione. «Ogni giorno alla stessa ora ci prendevamo del tempo per scriverci che ci amavamo», ricorda, con un sorriso triste. Sono passati vent’anni di matrimonio e lei ha deciso di separarsi. Una decisione non improvvisa ma frutto di anni di stanchezza e disinnamoramento.

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Una commedia agrodolce sulla fine di un matrimonio e la disgregazione di una famiglia
Al suo esordio nel lungometraggio, il 34enne Bernard racconta così, con un tono intimo e anche divertente, la disgregazione di una famiglia e la ricerca disperata di riunione. «Avevo visto diverse opere che trattavano la separazione dei genitori e il più delle volte mi mancava il punto di vista dei figli (…)», ha raccontato, ammettendo la radice autobiografica del racconto.

«I miei genitori si sono separati quando avevo l’età dei ragazzi del film. Io e mio fratello gli abbiamo detto che era un problema loro e mio padre l’ha presa molto male». L’idea è nata da qui. Anche se, il regista ha cercato di metterlo in scena, «Non c’è nessuno da incolpare. Solo le cose della vita che sono andate male».

Il tono del film è lieve, tra dramma e commedia: «Ho voluto affrontare questo tema con sincerità, collocandomi a metà strada tra le due cose, e ho realizzato una commedia agrodolce, con un pizzico di nostalgia ma con battute e situazioni comiche».

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Nel cast, Charlotte Gainsbourg
La famiglia Leroy è dunque un film corale. Ma certamente nel cast spicca Charlotte Gainsbourg, il cui carisma, sempre in bilico tra leggerezza e malinconia, appare perfetto per il ruolo.

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Figlia di Serge Gainsbourg e Jane Birkin, 53 anni compiuti a luglio, sposata con l’attore e regista Yvan Attal e madre dei suoi tre figli, Charlotte Gainsbourg è in una fase ricca della sua carriera. Tra i suoi ultimi film, L'accusa (Les choses humaines) diretta da Attal, Gli amori di Suzanna Andler e Il caso Belle Steiner di Benoît Jacquot (2024), e La trama fenicia di Wes Anderson (2025). Ha anche debuttato come regista con Jane by Charlotte, sulla madre.

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Trascrizione
00:00Questo viaggio ci riporta a ripercorrere i momenti salienti della nostra famiglia.
00:07Qui siamo vicino alla panchina dove ho chiesto alla mamma di sposarmi.
00:10È stato nel 2004.
00:12Ho scritto la mia proposta sulla panchina dove eravamo soliti sederci.
00:15Un'idea geniale.
00:17Sono le 6 e 76 e faccio schifo.
00:19Non è il tuo messaggio.
00:20In pratica hai seguito tutti i cliché romantici quando eri giovane.
00:24Sì, anche bigliettini con cuori e cose così.
00:26No, ma quando abbiamo iniziato a flertare e anche quando vivevamo insieme ci scrivevamo delle lettere.
00:31Vivevate insieme e vi scrivevate lettere?
00:33Sì.
00:34Ora può sembrare sciocco, ma all'epoca era piacevole.
00:37Era piacevole riceverle ed era divertente scriverle.
00:41Era una cosa carina.
00:43Io agli esami orali facevo schifo, ma agli esami scritti ero a un ottimo livello.
00:48Cosa ridi?
00:49Beh, rido e basta.
00:51Non ero a un ottimo livello?
00:52Beh, per traquarti erano metafore prese da Jacques Brel, Bashun, eccetera.
00:58Poi le mescolava con cose sue che erano meno...
01:02Ma vuol dire che ero meno bravo di Jacques Brel?
01:04Beh, ci credo.
01:04Sì, meno bravo, meno bravo.
01:06Ma ogni giorno alla stessa ora noi ci prendevamo del tempo per scrivere che ci amavamo.
01:12E quello era comunque... era bello.
01:15Ma non è la cosa più folle che abbia fatto.
01:22Grazie.
01:23Grazie.
01:24Grazie.
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