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  • 2 days ago
Si chiuderà il 31 ottobre la mostra “Lo sguardo – Humanitas Physis”, dedicata all'artista polacco Igor Mitoraj e allestita a Siracusa tra il Parco Archeologico Neapolis e il Castello Maniace a Ortigia e sull'Etna, a Ragalna. A margine del finissage di sabato scorso, le dichiarazioni del direttore dell'Atelier Mitoraj e curatore della mostra Luca Pizzi. “Certo, Mitoraj con i miti si doveva confrontare -commenta Pizzi, Credo che Mitoraj abbia accompagnato il mito della Sicilia. Dieci anni e forse anche più, che realizziamo mostre, esposizioni in luoghi spettacolari, ma mai eravamo riusciti a fare una cosa come questa. Questa mostra si differenzia molto da tutte le altre, soprattutto per i luoghi. Ci sono i quattro elementi che ho voluto richiamare partendo dall'Etna, tre luoghi simboli della Sicilia: Etna, Ortigia e il parco archeologico della Neapolis, non so nemmeno io come sia successo. Credevo che si fosse chiuso un capitolo con questa regione e, invece, dopo che mi hanno fatto questa proposta e dopo aver effettuato un sopralluogo nel parco, ho capito che si poteva fare qualcosa di veramente differente. Credo di esserci riuscito. La differenza l'hanno fatta i luoghi. Questo parco è differente dagli altri. C'è la natura, c'è la Physis, c'è l'humanitas, ci sono tante cose. E poi ci sono le Latomie, che è l'aspetto che mi ha colpito molto: queste grotte, queste cave dalle quali sono stati estratti i materiali con cui hanno realizzati i vari templi e monumenti. Ma chi è che ha realizzato tutto questo? L'ha fatto l'uomo: quindi i prigionieri, gli schiavi, che lavoravano all'interno e che vivevano questi posti. E tutto questo pathos mi ha convinto”.

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00:00Mito Rai del resto con i miti si doveva confrontare e credo che Mito Rai abbia accompagnato il mito
00:14della Sicilia. È dieci anni almeno anche più che realizziamo mostre, esposizioni in luoghi
00:22spettacolari ma mai siamo riusciti a fare una cosa come questa qua dentro. Questa mostra
00:28si differenzia molto da tutte le altre, soprattutto per i luoghi, i quattro elementi che ho voluto
00:38richiamare partendo dall'Etna, i tre luoghi simbolo della Sicilia, ripeto l'Etna, Ortigia
00:45e il parco archeologico della Neapolis. Non so nemmeno io come sia successo però credevo
00:55che era finito e si era chiuso un capitolo con questa regione e invece dopo che mi hanno
01:01fatto questa proposta ho fatto un sopralluogo dentro questo parco e ho capito che si poteva
01:05fare qualcosa di veramente differente e credo di esserci riuscito. La differenza l'hanno
01:11fatta questo parco, vabbè i quattro elementi come dicevo che ho costruito la mostra su fuoco,
01:18aria, acqua e terra. Li ho messi nell'ordine in cui mi ha fatto comodo per il percorso
01:26culturale che ho voluto creare il narrativo di questa mostra. Questo parco è differente
01:30dagli altri, c'è la natura, c'è la physis, c'è l'humanitas, ci sono tante cose e poi
01:37le anatomie che è l'aspetto che mi ha colpito molto. Queste grotte, queste cave dove sono
01:47state estratti i materiali con cui hanno realizzato poi vari tempi, vari monumenti, ma chi è che
01:54l'ha fatto tutto questo? L'ha fatto l'uomo, quindi i prigionieri, gli schiavi che lavoravano
01:59all'interno, che vivevano in questi posti. A me tutto questo pathos, non lo so, mi ha convinto.
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