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Trascrizione
00:00La Guardia di Finanza ha sequestrato quasi 6 milioni di euro ad Angelo Napolitano, 47
00:04anni, amministratore della M-Distribution SRL, società che commercia telefoni cellulari
00:11ed elettrodomestici, con sedi a Calzanuovo e a Napoli.
00:14Il negozio, molto noto su TikTok, è conosciuto come Napolitano Store.
00:20Nell'ambito di indagini dirette dalla procura di Nola, militari del nucleo di polizia economico-finanziaria
00:26della Guardia di Finanza di Napoli, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo
00:30emesso dal giudice per le indagini preliminari di beni mobili e immobili per un valore complessivo
00:37di 5 milioni e 740 mila 561 euro nei confronti della Am Distribution SRL.
00:45La vendita avveniva, meno secondo gli investigatori, meno con un doppio listino prezzi, con sconti
00:51per chi pagava in contanti.
00:53La società oggetto di indagini, che pubblicizza quotidianamente la propria attività sul social
00:59TikTok, ha così conosciuto, negli ultimi anni, una esponenziale e anomala crescita del
01:05fatturato, da 2,2 milioni di euro nel 2017 a 20, 8 milioni di euro nel 2023, come si legge
01:14nella nota a firma del procuratore Marco Del Gaudio.
01:17Su queste basi, accogliendo la richiesta della procura, il GIP del Tribunale di Nola ha
01:22disposto il sequestro preventivo dei beni della società e del suo rappresentante legale,
01:28formalmente nullatenente, tra cui un immobile sito a Napoli nel quartiere Gianturco, ed
01:33uno yacht di 16, 5 metri, entrambi risultati intestati fittiziamente a terzi.
01:40Secondo i finanzieri, la società avrebbe realizzato una frode all'IVA attraverso fatture per operazioni
01:46inesistenti, senza applicazione dell'imposta, emesse nei confronti di società cartiere,
01:52prive di dipendenti e di reale operatività, e sistematicamente inadempienti agli obblighi
01:57tributari. Con le false fatture e l'evasione dell'IVA in sostanza riusciva a vendere in
02:03nero telefonini di ultima generazione, a prezzi molto più bassi di quelli di mercato che però
02:08il cliente doveva assolutamente pagare in contanti. Secondo quanto emerso dalle indagini
02:15del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, la vendita
02:20alla clientela a condizioni illecitamente vantaggiose si concretizzava solo se il pagamento
02:26era in contanti e, preferibilmente, con banconote da 100 euro. Al cliente veniva consegnata una
02:33bolletta senza alcuna validità fiscale, simile a un normale scontrino, stampata grazie
02:39a un apposito software gestionale, in cui veniva indicato il codice e-mail del telefonino
02:44venduto. Grazie a questo sistema e alla doppia contabilità si riuscivano a giustificare l'uscita
02:50dal magazzino della merce, monitorare le vendite al pubblico e assicurare alla clientela l'eventuale
02:56sostituzione dei prodotti.
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