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  • 3 mesi fa
Cinque governi in due anni, una manovra da 44 miliardi di euro sulla quale non si è neppure cominciato a trattare, il presidente Emmanuel Macron barricato all’Eliseo mentre il popolo scende in piazza: che succede in Francia e perché la nomina in tempi record del primo ministro Sébastien Lecornu dopo la sconfitta annunciata di François Bayrou non basta a superare la crisi.​«Visto da vicino», la videorubrica di approfondimento: qui tutte le puntate.

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Trascrizione
00:00Tutta colpa della Pasquetta? Con François Beroux la Francia ha perso il quarto capo di
00:13governo in due anni, prima assoluta di una sfiducia non posta dai rivali ma chiesta di
00:17propria iniziativa, un record di instabilità per la pur malandata Quinta Repubblica nata
00:22nel 1958. Insieme all'8 maggio, la resa nazista, il lunedì in Alvis è una delle due festività
00:28che il governo Beroux aveva tentato di abolire. Nella manovra da 44 miliardi di euro pensata
00:34per tagliare, dove possibile tra aumenti di tasse e congelamento della spesa pubblica,
00:39gli ormai insostenibili conti di uno Stato super indebitato. Di fronte alle linee rosse
00:44dei partiti la trattativa non è nemmeno cominciata e il primo ministro centrista che nella foga
00:49se l'è presa anche con il regime fiscale agevolato per i milionari stranieri in fuga verso l'Italia
00:54ha spiazzato tutti chiedendo la fiducia senza avere la maggioranza parlamentare, contando
01:06almeno sull'astensione delle forze estreme, insomma sul senso di responsabilità collettivo
01:11nell'ora più grave. Sovrastimata la responsabilità, non la gravità. Alla fine è rimasto in carica
01:17meno di nove mesi con simile spirito d'azzardo e sapendo che proprio sulla legge di bilancio
01:22prima o poi si sarebbe schiantato qualsiasi esecutivo, nell'estate 2024 lo stesso presidente
01:28Emmanuel Macron aveva indetto elezioni anticipate che hanno in sostanza guadagnato tempo, arginato
01:34la straripante ambizione e i consensi della destra radicale di Marine Le Pen e prodotto
01:39un parlamento bloccato.
01:46Ovunque vento di protesta come nella migliore tradizione nazionale, il vero bersaglio resta
01:50il presidente Dio caduto dall'Olimpo, soprattutto nei sondaggi. Altro che Macron-Jupiter, ormai
01:56per tutti, Macron demissione. Ma a dimettersi, lui non ci pensa proprio perché alla scadenza
02:01del secondo mandato mancano ancora due anni. Perché in democrazia la contestazione rientra
02:07nel gioco, non toglie legittimità. E perché a ben guardare nel disastro generale un Macron
02:12all'Eliseo non sta poi così male.
02:14In politica la debolezza dell'avversario va colta e gli ultra di destra e di sinistra
02:19alzano la posta, vogliono che il presidente sciolga l'assemblea, chiami le elezioni politiche,
02:24magari pure presidenziali. I socialisti vincitori nel 2024 con una coalizione poi implosa reclamano
02:30subito la guida di un nuovo governo.
02:32I conservatori moderati ci sperano, la spunta in tempi record Sébastien Lecornu. 39 anni,
02:39macronista di ferro, già alla difesa, pensiero condiviso sugli esteri. Come dire, noi siamo
02:43ancora qua. Eh già, ma il progetto macroniano di un centro forte capace di neutralizzare
02:48gli estremismi imbarca acqua come la nave delle finanze pubbliche evocata da Bayrou.
02:53Quando però le autocrazie del mondo, almeno loro, fanno squadra, le democrazie devono
03:01restare salde e unite. A chi giova davvero il naufragio francese?
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