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  • 2 months ago
“Tutte le guerre hanno sempre cercato di forzare la mano alla verità. Io suggerisco un antidoto a tutto questo: non cercare la verità in guerra, ma lasciarla ai filosofi, agli uomini di fede. Meglio cercare i fatti, darsi da fare per avvicinarsi il più possibile agli eventi. Questa era la prima regola di chi ha iniziato questo mestiere e lo è a maggior ragione oggi, dove nel racconto delle guerre non siamo più indispensabili perché i belligeranti, grazie alla rete, possono aggirarle e raccontarsi da sé. Però, c'è un elemento di testimonianza che accomuna il lavoro di noi reporter di guerra con quello delle organizzazioni come Emergency: esserci per restituire autenticità a realtà”. A dirlo all’Adnkronos Lucia Goracci, inviata del Tg3, nel corso del Festival di Emergency, giunto alla quinta edizione e in svolgimento dal 5 al 7 settembre a Reggio Emilia. 

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Transcript
00:00Winston Churchill diceva che in guerra la verità è così preziosa che va protetta da una cortina di bugie.
00:10Tutte le guerre sempre hanno cercato di forzare la mano alla verità, tant'è che un antidoto a tutto questo che io suggerisco è di non cercare la verità in guerra,
00:22lasciarla ai filosofi, lasciarla agli uomini di fede, cercare i fatti, darsi da fare per avvicinarsi il più possibile agli eventi,
00:31questa era la prima regola di chi ha iniziato questo mestiere e lo è a maggior ragione oggi, dove nel racconto delle guerre non siamo più indispensabili
00:45perché i belligeranti grazie alla rete possono aggirarci e raccontarsi da sé, però c'è un elemento di testimonianza
00:55che è un po' a comune il lavoro di noi reporter di guerra con quello delle organizzazioni come Emergency,
01:00cioè essere lì, essere terzi, il principio della terzietà, non essere con nessuno dei belligeranti
01:08ed esserci per restituire autenticità, realtà, una verità approssimativa è quella che noi possiamo al più conseguire,
01:21cioè dipendente dal grado di approssimazione agli eventi che siamo riusciti a raggiungere quel giorno,
01:28però nella consapevolezza di un'etica dell'informazione, di un rigore dell'informazione, questo è un valore universale,
01:39ieri come oggi, come spero anche domani.
01:41Nelle guerre la sfida che subisce il giornalista è quella della propaganda, è quella del volere da parte di tutti
01:51che conquistare la voce del testimone alla propria causa, lo fanno gli autocrati, ma lo fanno anche le cosiddette democrazie,
02:00evidentemente in misura diversa a tutti, vogliono che in qualche modo tu gli renda giustizia,
02:07renda giustizia al loro essere lì combattendo.
02:10E quindi l'equilibrio, l'indipendenza, la centralità di una ricostruzione rigorosa,
02:20ognuno vuole raccontare la guerra anche spesso soltanto dal salotto televisivo, dal salotto di casa sua,
02:30noi siamo là, guardiamo, giudichiamo, raccontiamo, sbagliamo, siamo tutti fallibili, correggiamo,
02:37però ci siamo e questo è essenziale e che questo rimanga essenziale lo dimostra a contrario
02:44il numero di vittime che il giornalismo palestinese sta subendo a Gaza.
02:49Questo contesto mi dà l'occasione per rinnovare l'appello a che Gaza sia aperto ai media internazionali
02:56che vadano a rafforzare con la loro presenza il lavoro straordinario che i reporter palestinesi stanno da 23 mesi facendo.
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