Nel mondo le donne rappresentano il 70% del personale medico sanitario, ma ricoprono soltanto il 25% dei ruoli di leadership: uno squilibrio che ha un impatto negativo sui sistemi sanitari.
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In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza (11 febbraio), la Fondazione Operation Smile Italia ETS - impegnata nel fornire cure e assistenza sanitaria alle persone con malformazioni del volto nei Paesi a basso e medio reddito - ribadisce il suo supporto a favore delle donne in campo medico.
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Il programma Women in Medicine (WIM) ha lo scopo di formare le professioniste dei Paesi a basso e medio reddito in specialità mediche avanzate e di rafforzare la loro leadership. Women in Medicine, per le donne medico dal 2020 Il programma Women in Medicine è stato lanciato per la prima volta nel 2020 a Oujda, nel nord-est del Marocco con 95 professioniste del settore medico-sanitario e volontarie di Operation Smile provenienti da 23 Paesi, ognuna con competenze specialistiche diverse.
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L’iniziativa è stata poi replicata con successo anche in Perù, Malawi, Filippine, Egitto e continuerà nel 2025 con 4 iniziative di formazione chirurgica. Sempre nell’ambito del programma WIM, Operation Smile ha partecipato ad attività come la Women Deliver Conference in Ruanda e i lavori della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne.
[idarticle id="2450379" title="Vittime di guerra in Medio Oriente, la loro rinascita diventa una mostra"] Accesso alle cure per tutti Nel mondo 5 miliardi di persone non hanno accesso alle cure chirurgiche e si stima servirebbero circa altri 2,2 milioni di chirurghi, anestesisti e ostetrici per soddisfare la domanda globale.
«Per colmare questo gap, il ruolo delle donne è cruciale - sottolinea Marcella Bianco, Direttore Generale della Fondazione Operation Smile Italia ETS - e in Operation Smile siamo consapevoli che l’health equity è strettamente legata alla gender equity. E per riuscire ad ottenere piena ed equa partecipazione delle donne in ambito sanitario è necessario rimuovere gli ostacoli socioculturali che frenano il loro accesso in medicina. Il limitato numero di modelli e leader femminili, nonché di opportunità lavorative, di mentorship e le pressioni sociali rappresentano un ostacolo alla partecipazione e all’avanzamento di carriera. Il nostro obiettivo è incoraggiarle e supportarle concretamente nel superare queste barriere».
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